Main Partner

main partnermain partnermain partner

Partner

main partner

Soverato, pugni e schiaffi perché chiede di essere pagata. La denuncia di Beauty

La giovane nigeriana, 24 anni e mamma di una bimba di 4, lavorava come lavapiatti in un lido in provincia di Catanzaro. Il video della vicenda è diventato virale sui social

di MARIANNA GRAZI -
4 agosto 2022
'Picchiata perchè ho chiesto di essere pagata',verifiche cc

'Picchiata perchè ho chiesto di essere pagata',verifiche cc

"Non me ne vado di qui finche non mi dà i miei soldi". È un urlo di disperazione quello di Beauty David, 25 anni, originaria della Nigeria, che è stata aggredita dal titolare dello stabilimento balneare dove lavorava, il Lido Mare nostrum a Soverato (Catanzaro), solo per aver chiesto di essere pagata per le ore effettuate come lavapiatti. La reazione dell'uomo è stata durissima: l'ha riempita di calci e pugni, bestemmie e insulti. Beauty riprende in diretta tutta la scena con il suo cellulare e il video, rilanciato sui social dal gruppo "Il pagamento? Poi vediamo-Osservatorio sullo sfruttamento in Calabria", diventa velocemente virale, scatenando l'indignazione generale. Nel filmato si sente la giovane chiedere "dove sono i miei soldi? Io non vado via senza i miei soldi" e ricevere come risposta: "Non ti preoccupare, ci sono gli avvocati e adesso arrivano i Carabinieri, qui è casa mia", poi seguono fasi concitate con la giovane lavoratrice che viene colpita e spintonata. Si sente una voce fuori campo che allarma riguardo a una diretta Instagram, allora l'uomo tenta di rompere il telefonino. In un commento al video sulla pagina Facebook, l'associazione riferisce che la ragazza, mamma di una bambina di 4 anni, è stata trasferita al Pronto soccorso per le lesioni subite. "È stata dimessa oggi e sta bene", spiega. "Il locale non è nuovo a cose di questo tipo, anche l'anno scorso ha avuto gli stessi atteggiamenti con il figlio della signora del video - aggiunge l'associazione -. La ragazza ha già un avvocato, gli abbiamo offerto assistenza sindacale per recuperare immediatamente le spettanze (poi l'iter penale per l'aggressione segue un altra procedura)". Dopo l'accaduto la 25enne nigeriana si è recata ieri alla caserma dei Carabinieri di Soverato e ha riferito di essere stata aggredita fisicamente dal titolare dopo avere chiesto di essere retribuita per le ore di lavoro effettuate. La paga, si apprende, era intorno ai 400 euro per un mese di lavoro. Successivamente anche il gestore dell'esercizio si è recato dai carabinieri per fornire la propria versione dei fatti. La donna ha ripreso con il suo cellulare tutte le fasi dello scontro, prima verbale e poi fisico, con il datore di lavoro.
picchiata per aver chiesto lo stipendio

La giovane donna di origini nigeriane, Beauty (D) aveva chiesto di essere retribuita per il lavoro prestato come lavapiatti ma ha ricevuto una vera e propria aggressione fisica con schiaffi e condita da pesanti insulti. (ANSA)

"Vergogna, episodio deplorevole"

Tra i primi a condividere sui social le immagini c'è l'osservatorio sullo sfruttamento in Calabria che ha scritto su Facebook: "Vergogna a Soverato Marina. Una ragazza chiede di essere pagata e viene presa a calci. Se qualcuno conosce la ragazza siamo disposti a darle supporto sindacale". Supporto che, poi, è effettivamente arrivato. "Considerato che quella donna ha una bambina di quattro anni da mantenere, se fossi stato ancora in carica come Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza in Regione Calabria, non avrei esitato un minuto a costituirmi parte civile, perché i diritti negati ad una mamma sono diritti negati ad una bambina". È quanto dichiara Antonio Marziale, sociologo e presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori, in relazione agli accadimenti di Soverato, "dove - spiega - una giovane di origini africane è stata malmenata dal titolare di un locale per avere rivendicato il proprio, legittimo salario". Per Marziale "quanto accaduto è deplorevole, disumano e vergognoso". "Dalla bellissima Soverato arriva una brutta storia. Il lavoro, che non deve in alcun modo somigliare alla schiavitù, si paga, sempre. E deve essere regolare: il nero o il fuori busta sono contro la legge. Solidarietà a Beauty. Gli inquirenti facciano piena luce su quanto accaduto", scrive invece su Twitter Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

Il caso precedente

Un mese fa, una vicenda simile era accaduta a Riva Trigoso, in Liguria, dove una donna di 40 anni che, aveva lavorato come cameriera in un ristorante era tornata nel locale per ricevere la paga degli ultimi 10 giorni, era stata picchiata non solo dal titolare ma anche dalla fidanzata di questo e dal cuoro. La furia dei tre l'aveva spinta contro una vetrinetta i cui vetri avevano provocato profonde ferite facendola finire in ospedale con una prognosi di 15 giorni.