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Home » Attualità » In Spagna abbigliamento casual per sostenere l’ambiente. E negli altri Paesi?

In Spagna abbigliamento casual per sostenere l’ambiente. E negli altri Paesi?

Il premier Pedro Sanchez invita i connazionali a indossare un abbigliamento più informale per non sprecare energia

Barbara Berti
30 Luglio 2022
Il presidente del governo Pedro Sanchez senza cravatta

Il presidente del governo Pedro Sanchez senza cravatta

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Per l’ambiente via la cravatta. La Spagna sta attraversando un’estate da bollino rosso e così il presidente del governo Pedro Sanchez ha chiesto ai suoi connazionali di indossare un abbigliamento più informale, in modo da non sprecare l’energia, sempre più cara, e al tempo stesso fare del bene all’ambiente.

Venerdì scorso si è presentato in conferenza stampa senza la cravatta (e con la camicia sbottonata) e ha invitato i connazionali a seguire il suo esempio in vista del piano di misure di risparmio energetico che Madrid si appresta a varare (dovrebbe essere approvato il 1° agosto). “Ho chiesto ai ministri, a tutti i dipendenti pubblici e vorrei chiederlo anche al settore privato, se non lo ha già fatto, di non indossare una cravatta quando non è necessario” sono le parole dell’esponente socialista arrivate nel giorno in cui a Madrid si registravano 36 gradi e a Siviglia 39.

 

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Tra le altre proposte per risparmiare energia, ci sono anche aria condizionata a non meno di 27 gradi (con porte chiuse come in Francia) e riscaldamento al massimo a 19 gradi nei trasporti, nei luoghi di lavoro e negli esercizi commerciali. È questo, secondo i media spagnoli, uno dei pilastri del piano per l’efficientamento energetico che il governo spagnolo, la prossima settimana, metterà in campo.

Ma il presidente del paese iberico non è il primo a promuovere un abbigliamento leggero per sconfiggere il caldo: in alcuni Stati iniziative del genere sono in vigore da anni. Il Giappone, dal 2005, d’estate invita i lavoratori a lasciare a casa giacca e cravatta con un innalzamento da 25 a 28 delle temperatura negli uffici pubblici e nel 2011 ha lanciato la campagna “Super Cool Biz” (traducibile come ‘affari super freschi’) per promuovere un abbigliamento informale nei periodi più caldi. La campagna era stata motivata dalla perdita della centrale nucleare di Fukushima, danneggiata da un terremoto e uno tsunami, che rischiava di provocare mancanza di energia. In Gran Bretagna la recente ondata di caldo ha indotto la Camera dei Comuni a eliminare l’obbligo della giacca per i deputati.

L'ex ministro Livia turco
L’ex ministro Livia turco

Secondo il ministero della Salute italiano togliere la cravatta nei periodi caldi abbassa di 2-3 gradi la temperatura corporea ed è quindi un semplice gesto di enorme impatto sull’ambiente. In Italia già nel 2007 fu lanciato un appello dall’allora ministra della Salute, Livia Turco, a “tutti gli uffici pubblici e privati italiani a proporre ai propri dipendenti di non usare la cravatta durante le ondate di calore”. Tra le prime aziende italiana a promuovere la rinuncia alla cravatta d’estate è stata l’Eni, con un esperimento lanciato proprio nel 2007 e proseguito negli anni successivi con sempre maggiore incisività.

La città di Hannover taglia l'acqua calda
La città di Hannover taglia l’acqua calda

In Germania per fronteggiare il caldo – e soprattutto i tagli del gas russo – è stato messo a punto un piano di risparmio energetico che riguarda principalmente il contenimento dell’acqua e della luce. Ad Hannover le docce pubbliche – quindi anche quelle di piscine, palestre e centri sportivi – hanno solo l’acqua fredda, mentre le fontane e fontanelle sono state spente. Hannover, capitale della Bassa Sassonia, è la prima grande città ad attuare un simile provvedimento per risparmiare almeno il 15% di energia. Situazione analoga a Monaco e Lipsia: nella capitale della Baviera l’acqua calda è stata tolta anche dagli uffici pubblici, mentre la città della Sassonia vuole sviluppare un nuovo piano per salvaguardare il consumo di energia.

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  • Sono tre, per il momento, gli istituti superiori che si sono candidati ad accogliere Nina Rosa Sorrentino, la studentessa disabile di 19 anni che non può sostenere la maturità al liceo Sabin di Bologna (indirizzo Scienze umane) e che i genitori hanno per questo motivo ritirato da scuola.

La storia è nota: la studentessa ha cominciato il suo percorso di studi nel liceo di via Matteotti seguendo il programma differenziato. Già al terzo anno i genitori avevano chiesto di passare al programma degli obiettivi minimi che si può concludere con l’Esame di Stato, mentre quello differenziato ha solo la "certificazione delle competenze".

Il Consiglio di classe aveva respinto la richiesta della famiglia, anche perché passare agli obiettivi minimi avrebbe implicato esami integrativi. Da qui la decisione della famiglia, avvenuta giusto una settimana fa, di ritirare Nina da scuola – esattamente un giorno prima che i giorni di frequenza potessero essere tali da farle comunque ottenere la "certificazione delle competenze" – in modo tale che possa provare a sostenere la Maturità in un altro istituto del capoluogo emiliano.

Sulla storia di Nina, ieri, è tornata anche la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che alla Camera ha risposto, durante il question time, a una domanda sulle iniziative volte a garantire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con sindrome di Down presentata dal capogruppo di FdI, Tommaso Foti.

"C’è ancora un po’ di strada da fare se una ragazza con la sindrome di Down non viene ammessa all’esame di maturità – ha detto la ministra –. Se non si è stati in grado di usare tutte le strategie possibili e l’accomodamento ragionevole, come previsto dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone disabili che in Italia è legge; se non si è stati in grado di valorizzare i punti di forza dei ragazzi che non chiedono di essere promossi automaticamente ma di avere un’occasione e un’opportunità."

#lucenews #lucelanazione #ninasorentino #disabilityinclusion #bologna
  • “Ho fatto la storia”. Con queste parole Alex Roca Campillo ha postato sul suo account Twitter il video degli ultimi, emozionanti, metri della maratona di Barcellona.

Ed effettivamente un record Alex l’ha scritto: è la prima persona al mondo con una disabilità al 76 per cento a riuscire a percorrere la distanza di 42 km e 195 metri.
Alex ha concluso la sua gara in 5 ore 50 minuti e 51 secondi, ma il cronometro in questa situazione è passato decisamente in secondo piano. “tutto questo è stato possibile grazie alle mia squadra. Grazie a tutti quelli che dal bordo della strada mi hanno spinto fino al traguardo. Non ho parole”.

#lucenews #alexrocacampillo #maratonadibarcellona #barcellona
  • In Uganda dirsi gay potrà costare l’ergastolo. Il Parlamento dell’Uganda ha appena approvato una legge che propone nuove e severe sanzioni per le relazioni tra persone dello stesso sesso. Al termine di una sessione molto movimentata e caotica, la speaker del Parlamento Annet Anita Among, dopo il voto finale ha detto: “È stata approvata a tempo record”. La legge, che passa ora nelle mani del presidente Yoweri Museveni, che potrà scegliere se porre il veto o firmarla, propone nuove e molto dure sanzioni per le relazioni omosessuali in un Paese in cui l’omosessualità è già illegale.

La versione finale non è ancora stata pubblicata ufficialmente, ma gli elementi discussi in Parlamento includono che una persona condannata per adescamento o traffico di bambini allo scopo di coinvolgerli in attività omosessuali, rischia l’ergastolo; individui o istituzioni che sostengono o finanziano attività o organizzazioni per i diritti Lgbt, oppure pubblicano, trasmettono e distribuiscono materiale mediatico e testuale a favore degli omosessuali, rischiano di essere perseguiti e incarcerati. 

“Questa proposta di legge – ha detto Asuman Basalirwa, membro del Parlamento che l’ha presentata – è stata concepita per proteggere la nostra cultura, i valori legali, religiosi e familiari tradizionali degli ugandesi e gli atti che possono promuovere la promiscuità sessuale in questo Paese”. Il parlamentare ha poi aggiunto: “Mira anche a proteggere i nostri bambini e giovani che sono resi vulnerabili agli abusi sessuali attraverso l’omosessualità e gli atti correlati”.

Secondo la legge amici, familiari e membri della comunità avrebbero il dovere di denunciare alle autorità le persone omosessuali. Nello stesso disegno di legge, tra l’altro, si introduce la pena di morte per chi abusa dei bambini o delle persone vulnerabili. 

#lucenews #lucelanazione #uganda #lgbtrights
  • Un’altra pagina di storia del calcio femminile è stata scritta. Non tanto per il risultato della partita ma per il record di spettatori presenti. All’Olimpico di Roma andava in scena il match di andata dei quarti di finale di Champions League tra Roma e Barcellona quando si è stabilito un nuovo record: sono state 39.454 infatti le persone che hanno incoraggiato le ragazze fin dal primo minuto superando il precedente di 39.027 stabilito in Juventus-Fiorentina del 24 marzo 2019.

Era l’andata dei quarti di finale che la Roma ha raggiunto alla sua prima partecipazione alla Champions League, ottenuta grazie al secondo posto nell’ultimo campionato. Il Barcellona, campione di Spagna e d’Europa due anni fa, era favorito e in campo lo ha dimostrato, soprattutto nel primo tempo, riuscendo a vincere 1-0. La squadra di casa è stata tenuta a galla dalle parate di Ceasar, migliore in campo, ma ha provato a impensierire la corazzata spagnola nella ripresa dove più a volte ha sfiorato la rete con le conclusioni di Haavi, Giacinti e Giugliano, il primo “numero 10” a giocare all’Olimpico per la Roma dopo il ritiro di Francesco Totti.

✍ Edoardo Martini

#lucenews #lucelanazione #calciofemminile #championsleague
Per l'ambiente via la cravatta. La Spagna sta attraversando un'estate da bollino rosso e così il presidente del governo Pedro Sanchez ha chiesto ai suoi connazionali di indossare un abbigliamento più informale, in modo da non sprecare l'energia, sempre più cara, e al tempo stesso fare del bene all'ambiente. Venerdì scorso si è presentato in conferenza stampa senza la cravatta (e con la camicia sbottonata) e ha invitato i connazionali a seguire il suo esempio in vista del piano di misure di risparmio energetico che Madrid si appresta a varare (dovrebbe essere approvato il 1° agosto). "Ho chiesto ai ministri, a tutti i dipendenti pubblici e vorrei chiederlo anche al settore privato, se non lo ha già fatto, di non indossare una cravatta quando non è necessario" sono le parole dell'esponente socialista arrivate nel giorno in cui a Madrid si registravano 36 gradi e a Siviglia 39.
 
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  Tra le altre proposte per risparmiare energia, ci sono anche aria condizionata a non meno di 27 gradi (con porte chiuse come in Francia) e riscaldamento al massimo a 19 gradi nei trasporti, nei luoghi di lavoro e negli esercizi commerciali. È questo, secondo i media spagnoli, uno dei pilastri del piano per l'efficientamento energetico che il governo spagnolo, la prossima settimana, metterà in campo. Ma il presidente del paese iberico non è il primo a promuovere un abbigliamento leggero per sconfiggere il caldo: in alcuni Stati iniziative del genere sono in vigore da anni. Il Giappone, dal 2005, d'estate invita i lavoratori a lasciare a casa giacca e cravatta con un innalzamento da 25 a 28 delle temperatura negli uffici pubblici e nel 2011 ha lanciato la campagna "Super Cool Biz" (traducibile come 'affari super freschi') per promuovere un abbigliamento informale nei periodi più caldi. La campagna era stata motivata dalla perdita della centrale nucleare di Fukushima, danneggiata da un terremoto e uno tsunami, che rischiava di provocare mancanza di energia. In Gran Bretagna la recente ondata di caldo ha indotto la Camera dei Comuni a eliminare l'obbligo della giacca per i deputati.
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L'ex ministro Livia turco
Secondo il ministero della Salute italiano togliere la cravatta nei periodi caldi abbassa di 2-3 gradi la temperatura corporea ed è quindi un semplice gesto di enorme impatto sull'ambiente. In Italia già nel 2007 fu lanciato un appello dall'allora ministra della Salute, Livia Turco, a "tutti gli uffici pubblici e privati italiani a proporre ai propri dipendenti di non usare la cravatta durante le ondate di calore". Tra le prime aziende italiana a promuovere la rinuncia alla cravatta d'estate è stata l'Eni, con un esperimento lanciato proprio nel 2007 e proseguito negli anni successivi con sempre maggiore incisività.
La città di Hannover taglia l'acqua calda
La città di Hannover taglia l'acqua calda
In Germania per fronteggiare il caldo - e soprattutto i tagli del gas russo - è stato messo a punto un piano di risparmio energetico che riguarda principalmente il contenimento dell'acqua e della luce. Ad Hannover le docce pubbliche – quindi anche quelle di piscine, palestre e centri sportivi – hanno solo l’acqua fredda, mentre le fontane e fontanelle sono state spente. Hannover, capitale della Bassa Sassonia, è la prima grande città ad attuare un simile provvedimento per risparmiare almeno il 15% di energia. Situazione analoga a Monaco e Lipsia: nella capitale della Baviera l’acqua calda è stata tolta anche dagli uffici pubblici, mentre la città della Sassonia vuole sviluppare un nuovo piano per salvaguardare il consumo di energia.
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