Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Attualità » Studentessa si toglie la vita, nella borsetta una lettera d’addio: “Ho fallito negli studi”

Studentessa si toglie la vita, nella borsetta una lettera d’addio: “Ho fallito negli studi”

L'Osservatorio permanente istituito dalla Fondazione BRF: "Sono sempre di più i giovani che ricorrono ad autolesionismo e talvolta scelgono di compiere atti estremi"

Barbara Berti
1 Febbraio 2023
Tragedia all'Università: una studentessa si è tolta la vita (Ansa)

Tragedia all'Università: una studentessa si è tolta la vita (Ansa)

Share on FacebookShare on Twitter

Aveva appena 19 anni e non ha retto il ‘peso’ dello studio. All’alba del 1° febbraio una studentessa milanese è stata trovata senza vita all’interno del bagno dell’Università Iulm di Milano con una sciarpa attorno al collo legata alla porta. A ritrovarla un custode che ha avvisato subito le forze dell’ordine.

Tragedia all'Università Iulm di Milano: una 19enne si è tolta la vita (Ansa)
Tragedia all’Università Iulm di Milano: una 19enne si è tolta la vita (Ansa)

Secondo le prime ricostruzioni, la ragazza nata a Milano nel 2003 da famiglia sudamericana, mancava da casa già da un giorno tanto che il padre ne aveva denunciato l’allontanamento già la sera del 31 gennaio. I rilievi confermano la tesi del suicidio: la porta del bagno era chiusa dall’interno e il corpo vestito non mostrava alcuna segno di violenza. Inoltre nella borsetta della ragazza, i carabinieri hanno trovato una lettera di addio manoscritta dalla giovane, che riconduce il gesto alla percezione fallimentare della propria vita e del proprio percorso di studio. Secondo i primi accertamenti medico-legali, la morte della giovane risale a molte ore prima del ritrovamento, presumibilmente alla sera del 31 gennaio. Probabile che la studentessa si sia fermata oltre l’orario di lezioni e poi abbia messo in atto la sua folle decisione rifugiandosi nell’edificio 5 dell’università, un palazzo rosso di cinque piani dove si accede anche al Giardino Iulm, al residence e al caffè letterario. Quindi si sarebbe recata nel bagno dove ha tolto il giaccone, piegandolo, e ha lasciato a terra la borsetta. Poi, vestita, si è impiccata legando una sciarpa alla maniglia appendiabiti interna del box. Nel bigliettino la giovane avrebbe salutato amici e parenti e parlato di “fallimenti personali e nello studio”.

I carabinieri intervenuti alla Uilm di Milano dove una studentessa è stato ritrovata priva di vita all'interno dei bagni (Ansa)
I carabinieri intervenuti alla Uilm di Milano dove una studentessa è stato ritrovata priva di vita all’interno dei bagni (Ansa)

Secondo i dati dell’Osservatorio permanente istituito dalla Fondazione BRF, sono stati 595 i suicidi e 598 i tentati suicidi dal primo gennaio al 31 dicembre 2022. I dati ovviamente sono al ribasso dato che i ricercatori della Fondazione possono basarsi nel monitoraggio unicamente sulle notizie di cronaca, ma ben sottolineano come il fenomeno sia assolutamente drammatico e di stringente attualità. I tragici dati raccolti nell’ultimo anno dimostrano come una buona salute mentale sia di fondamentale importanza all’interno della nostra società: oltre 1.200 le notizie che riportano suicidi e tentati suicidi all’interno del nostro Paese.

Altro aspetto fondamentale: “sono sempre di più i giovani e giovanissimi che ricorrono ad autolesionismo e talvolta scelgono di compiere atti estremi per le ragioni più disparate come lo sono una lite in famiglia, o un cattivo rapporto con i compagni di scuola” si legge nella nota dell’Osservatorio. Tra gli ultime tragici eventi, anche la tredicenne campana, che a novembre scorso si è uccisa in seguito ad atti di bullismo che alcuni coetanei mettevano in pratica regolarmente: gli adolescenti in questione sono adesso in comunità e sono indagati per istigazione al suicidio.

Potrebbe interessarti anche

Lifestyle

Carlotta Bertotti, la macchia sfoggiata: “Io ribelle come Mulan”

26 Marzo 2023
Bologna, il laboratorio sartoriale "Gomito a Gomito (Foto di Alessandro Ruggeri)
Lifestyle

Joy, detenuta a Bologna: dopo 4 anni può riascoltare la voce del fratello

24 Marzo 2023
La Nuova Zelanda lancia la campagna Love Better da quasi 4 milioni di dollari
Attualità

La Nuova Zelanda aiuta i giovani a riprendersi dalle delusioni d’amore

23 Marzo 2023

Instagram

  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

Torna anche quest’anno l
  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
Aveva appena 19 anni e non ha retto il ‘peso’ dello studio. All’alba del 1° febbraio una studentessa milanese è stata trovata senza vita all’interno del bagno dell'Università Iulm di Milano con una sciarpa attorno al collo legata alla porta. A ritrovarla un custode che ha avvisato subito le forze dell’ordine.
Tragedia all'Università Iulm di Milano: una 19enne si è tolta la vita (Ansa)
Tragedia all'Università Iulm di Milano: una 19enne si è tolta la vita (Ansa)
Secondo le prime ricostruzioni, la ragazza nata a Milano nel 2003 da famiglia sudamericana, mancava da casa già da un giorno tanto che il padre ne aveva denunciato l’allontanamento già la sera del 31 gennaio. I rilievi confermano la tesi del suicidio: la porta del bagno era chiusa dall'interno e il corpo vestito non mostrava alcuna segno di violenza. Inoltre nella borsetta della ragazza, i carabinieri hanno trovato una lettera di addio manoscritta dalla giovane, che riconduce il gesto alla percezione fallimentare della propria vita e del proprio percorso di studio. Secondo i primi accertamenti medico-legali, la morte della giovane risale a molte ore prima del ritrovamento, presumibilmente alla sera del 31 gennaio. Probabile che la studentessa si sia fermata oltre l'orario di lezioni e poi abbia messo in atto la sua folle decisione rifugiandosi nell’edificio 5 dell’università, un palazzo rosso di cinque piani dove si accede anche al Giardino Iulm, al residence e al caffè letterario. Quindi si sarebbe recata nel bagno dove ha tolto il giaccone, piegandolo, e ha lasciato a terra la borsetta. Poi, vestita, si è impiccata legando una sciarpa alla maniglia appendiabiti interna del box. Nel bigliettino la giovane avrebbe salutato amici e parenti e parlato di “fallimenti personali e nello studio”.
I carabinieri intervenuti alla Uilm di Milano dove una studentessa è stato ritrovata priva di vita all'interno dei bagni (Ansa)
I carabinieri intervenuti alla Uilm di Milano dove una studentessa è stato ritrovata priva di vita all'interno dei bagni (Ansa)
Secondo i dati dell’Osservatorio permanente istituito dalla Fondazione BRF, sono stati 595 i suicidi e 598 i tentati suicidi dal primo gennaio al 31 dicembre 2022. I dati ovviamente sono al ribasso dato che i ricercatori della Fondazione possono basarsi nel monitoraggio unicamente sulle notizie di cronaca, ma ben sottolineano come il fenomeno sia assolutamente drammatico e di stringente attualità. I tragici dati raccolti nell’ultimo anno dimostrano come una buona salute mentale sia di fondamentale importanza all’interno della nostra società: oltre 1.200 le notizie che riportano suicidi e tentati suicidi all’interno del nostro Paese. Altro aspetto fondamentale: “sono sempre di più i giovani e giovanissimi che ricorrono ad autolesionismo e talvolta scelgono di compiere atti estremi per le ragioni più disparate come lo sono una lite in famiglia, o un cattivo rapporto con i compagni di scuola” si legge nella nota dell’Osservatorio. Tra gli ultime tragici eventi, anche la tredicenne campana, che a novembre scorso si è uccisa in seguito ad atti di bullismo che alcuni coetanei mettevano in pratica regolarmente: gli adolescenti in questione sono adesso in comunità e sono indagati per istigazione al suicidio.
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto