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Suicidio assistito, l'ultimo appello del padre di Massimiliano: "Aiutatelo a morire a casa"

L'uomo è affetto da sclerosi multipla. L'attivista dell'Associazione Luca Coscioni Felicetta Maltese disponibile per un eventuale accompagnamento in Svizzera

di BARBARA BERTI -
7 dicembre 2022
Massimiliano (a destra), insieme al padre, chiede di poter morire a casa

Massimiliano (a destra), insieme al padre, chiede di poter morire a casa

Massimiliano, toscano, 44 anni, da 6 anni affetto da sclerosi multipla torna a chiedere aiuto per porre fine alla sua vita. L’uomo, qualche giorno fa era apparso in un video, diffuso dall’associazione Luca Coscioni, dove insieme al padre lanciava un appello per poter chiudere gli occhi per sempre a casa sua. Davanti al silenzio della politica, il padre affida ancora all'associazione Luca Coscioni un ultimo appello a sostegno della libertà di scelta del figlio affetto da sclerosi: “È cosciente della sua vita. Lui è lucido di mente. È arrivato a questo punto qui perché non ce la fa più. Non ce la fa più. È una sofferenza continua, giorno dopo giorno. È un volere suo, perché deve negare questo volere. Il corpo è suo, lo sente lui cosa soffre. E noi non possiamo dire di no. Sarebbe solo egoismo, per farlo soffrire ancora di più. Vorrei che fosse una cosa fatta in Italia”. Massimiliano in un video appello aveva infatti chiesto di poter essere aiutato a morire senza soffrire in Italia, a casa sua, vicino ai suoi cari, ma non può farlo però perché non è “tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale”, quindi, non rientra nei casi previsti dalla sentenza 242/2019 della Consulta sul caso Cappato\Dj Fabo per l’accesso al suicidio assistito in Italia. Nel nostro paese, proprio grazie alla disobbedienza civile di Cappato per l’aiuto fornito a Fabiano Antoniani e quindi grazie alla sentenza 242 della Corte costituzionale che ha valore di legge il suicidio assistito è possibile e legale quando la persona malata che ne fa richiesta è affetta da una patologia irreversibile, fonte di intollerabili sofferenze fisiche o psicologiche, pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli e tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale e queste condizioni siano state verificate dal SSN. Requisiti sussistenti e verificati per Federico Carboni che lo scorso giugno ha invece potuto accedere al suicidio assistito senza che l’aiuto fornito configurasse reato. Il 6 dicembre l’attivista dell'Associazione Luca Coscioni Felicetta Maltese, una signora di 71 anni di Firenze, ha deciso di raccogliere l’appello di Massimiliano mettendosi a disposizione per un eventuale accompagnamento in Svizzera. Oltralpe, infatti, Massimiliano sarebbe invece ritenuto idoneo per l’accesso al suicidio medicalmente assistito, unica strada percorribile se l’inerzia della politica dovesse continuare a ignorare le indicazioni della Consulta, che tre anni fa ha imposto al Parlamento una legge sul tema, senza trovare però alcun riscontro.