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Home » Attualità » Temi etici e diritti, un campo minato per il Parlamento: la maggioranza di governo è sempre più sfilacciata

Temi etici e diritti, un campo minato per il Parlamento: la maggioranza di governo è sempre più sfilacciata

Ddl Zan, ius scholae, fine vita, maternità surrogata: ecco perché molte delle leggi sui diritti civili difficilmente vedranno la luce: "Temi troppo divisivi”

Ettore Maria Colombo
12 Maggio 2022
parlamento governo

parlamento governo

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Maggioranza di governo sempre più sfilacciata. “Non siamo d’accordo su temi esistenziali e di fondo come la guerra e la pace, o su come fronteggiare la recessione economica, con quali ricette e politiche, e voi pretendete che ci mettiamo d’accordo su temi divisivi di natura come i diritti civili?”. Lo sfogo del senatore dem –dove giacciono la maggioranza delle proposte in tema (eutanasia e ddl Zan, soprattutto) mentre ius soli e droghe leggere ‘dormono’ ancora prima e ancora meglio direttamente dentro la Camera –la dice lunga. La maggioranza che regge il governo Draghi va avanti a colpi di spintoni. Dalla riforma del catasto, su cui hanno puntato i piedi Lega e Forza Italia, al recente scontro sull’Ilva (in pratica, la maggioranza si è spaccata su 150 milioni da dare all’azienda, soldi in origine destinati a bonifiche e decarbonizzazione  con Pd e M5s che hanno votato contro il parere del governo che si è salvato solo col centrodestra) non c’è giorno che la maggioranza di governo non mostri quanto è poco coesa e sfilacciata.
Le mine, per il governo, ormai sono ovunque. Gli ostacoli, vere e proprie ‘mine’, sulla strada del governo sono determinati in primo luogo, ovviamente, dal conflitto in Ucraina, con le sue implicazioni di politica estera (invio di armi sì ma quali? Solo difensive o anche offensive?) e le sue conseguenze economiche (rincari di gas e petrolio e ristori alle imprese e alle famiglie). Ma anche da una pandemia che al momento appare fiaccata ma non debellata dalla campagna vaccinale, e da notevoli diversità di vedute in campo fiscale tra forze ideologicamente e culturalmente divise. Proprio in questi giorni un nuovo banco di prova la maggioranza lo dovrà affrontare in un vertice sul ddl concorrenza, su cui le posizioni di partenza appaiono quasi inconciliabili: basta pensare, ad esempio, al tema delle concessioni ai balneari con Lega e FI di nuovo sulle barricate.
Ddl Zan, Ius Scholae, Fine Vita: ecco perché le leggi sui diritti civili difficilmente vedranno la luce

Certo, sulla riforma del catasto, alla fine, l’accordo si è trovato, ma con quanta fatica! Inoltre, le elezioni amministrative, per quanto locali, incombono e le divisioni dei partiti, in previsione del 12 giugno (primo turno elettorale), non possono che acuirsi. Serpeggiano, ogni tanto, anche ‘tentazioni’ da pre-crisi di governo, anche se poi, per fortuna, vengono ogni volta stoppate. Parlamento incapace di affrontare i temi etici. Figurarsi, in questa cornice, cosa vuol dire parlare di temi etici.

Dall’utero in affitto alla legalizzazione della cannabis; dall’eutanasia al ddl Zan, passando per lo ius scholae, i provvedimenti su temi etici ei diritti delle persone lastricano come altrettante potenziali mine il sentiero stretto in cui il governo Draghi, e la sua maggioranza fin troppo composita, deve avanzare da qui alla fine della legislatura. Un percorso che, a meno di sorprese legate ad eventuali scioglimenti anticipati delle Camere, durerà poco meno di un anno, ed è già pieno di potenziali ostacoli, più o meno grandi ,e incidenti potenzialmente letali per una maggioranza ricca, appunto, di fin distinguo al proprio interno.
In questo quadro così contrastato, i provvedimenti sui temi etici, a maggior ragione, vengono dominati da una visione del mondo diversa se non addirittura inconciliabile tra i maggiori partiti della coalizione di governo e, a volte, addirittura anche all’interno degli stessi partiti. Va anche detto che, vista la ristrettezza dei tempi, queste proposte potrebbero non riuscire a trasformarsi in legge per un banale problema di tempistica (a ottobre si apre la sessione di bilancio e, fino ad allora, ci sono già tanti ddl in via di conversione), lasciando però ugualmente sul campo spaccature, polemiche e ‘ferite’.
Ma ecco un quadro dei principali temi etici oggi sul tappeto e all’esame delle Camere che dividono i diversi partiti. Utero in affitto, cannabis, eutanasia, omofobia, ius scholae: i tanti, e diversi, ddl fermi al palo.

L’utero in affitto

utero in affitto maternità surrogata
La maternità surrogata potrebbe diventare un reato universale. La Commissione Giustizia della Camera ha adottato il testo base della legge che propone di perseguire la surrogazione di maternità anche all’estero

I capigruppo di Montecitorio hanno stabilito che il testo base, licenziato dalla Commissione Giustizia, approdi nell’Aula della Camera dal 23 maggio. Propone di perseguire l’utero in affitto come reato universale, ed è condiviso dai partiti di centrodestra, compresa Fdi, ma assolutamente non dai partiti di centrosinistra che hanno manifestato il loro ‘no’ a quella che ritengono una vera e propria ‘punizione’ della maternità surrogata. FdI, FI e Lega contano poi sul fatto di non rimanere soli nella loro battaglia: una stretta sull’utero in affitto è reclamata anche da alcuni esponenti della sinistra e sicuramente da una certa parte delle femministe, oltre che dal mondo cattolico .La cannabis. Anche il testo che mira alla liberalizzazione della produzione domestica della Cannabis è all’esame della commissione Giustizia della Camera. A spingere per l’approvazione sono soprattutto i 5S che, come ha spiegato il presidente della commissione Mario Perantoni riferendosi a un recente fatto di cronaca, vogliono “una legge anche per escludere processi fuori dal tempo”. Ma la Lega e F di annunciano barricate, e hanno chiesto una lunghissima serie di audizioni per rallentare l’esame del provvedimento.

L’eutanasia

La legge sul fine vita è dallo scorso 26 aprile
La legge sul fine vita è dallo scorso 26 aprile

La legge sul fine vita è dallo scorso 26 aprile, dopo essere stato –miracolosamente – approvata dalla Camera, grazie al voto a favore dell’ex maggioranza giallorossa, all’esame della commissione Giustizia del Senato dove ci sono continue scintille tra centrosinistra e centrodestra. I quattro relatori (tra cui il leghista Ostellari che ha chiesto, persino, in modo provocatorio uno ‘scambio’ del via libera della Lega al testo solo se il Senato recepirà le proposte ‘restrittive’ del partito di Salvini in tema di sostanze stupefacenti) hanno proposto una serie di audizioni che rischiano soltanto di allungare i tempi.

Omofobia

Dopo la bocciatura da parte dell’Aula del Senato del ddl Zan, che ormai risale asei mesi fa, ilPd ha depositato un nuovo ddl che ripropone, in buona sostanza, quel testo immutato. Il partito di Enrico Letta ha annunciato che lavorerà per arrivare ad una approvazione di una legge entro la fine della legislatura. Al momento però non è all’ordine del giorno, e in nessuna commissione, una discussione su disegni di legge contro l’omotransfobia. La discussione, in ogni caso, dovrebbe ripartire dal Senato.

Lo ius scholae

La legge di riforma della cittadinanza che introduce lo ‘us scholae è in commissione Affari costituzionali alla Camera, dove sono stati finora votati e respinti una dozzina di emendamenti su circa 480 in totale. Contro l’ostruzionismo di Lega e Fdi si sono espresse in settimana diverse associazioni raggruppate nel tavolo cittadinanza. “Votare contro lo ius scholae è un atto di barbarie”, ha detto il leader del M5S Giuseppe Conte. Su questo tema (il diritto alla cittadinanza dopo un ciclo completo di studi) si registra una parziale apertura da parte di Forza Italia, che ha presentato dei testi simili, con Renata Polverini, ma per ora è troppo poco per pensare che il testa vada a dama.

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Instagram

  • Passa anche da un semplice tasto la possibilità per una donna, vittima di stalking, di salvarsi da chi vuole farle del male. Il tasto di uno smartwatch che, una volta premuto, lancia un’immediata richiesta di aiuto alle forze di polizia. E grazie a questo orologio, Marta (il nome è di fantasia) potrà ora vedere la sua vita cambiata in meglio. La donna aveva smesso di vivere, a causa della relazione asfissiante e malata con il suo ex marito violento che aveva promesso di sfregiarla con l’acido e poi ucciderla e seppelire il suo corpo in un terreno. Ma venerdì scorso a Marta è stato consegnato il primo di 45 smartwatch che saranno distribuiti ad altrettante vittime. L’orologio è collegato con la centrale operativa del comando provinciale dei carabinieri di Napoli: appena arriva l’Sos, la vittima viene geolocalizzata e arrivano i soccorsi.

E così Marta ha ripreso la sua vita interrotta per paura dell’ex e delle sue minacce. «Posso uscire più serena e tranquilla dopo mesi e mesi trascorsi rintanata in casa. Grazie a questo orologio mi sento protetta. È vero, devo rinunciare alla mia privacy, ma è un prezzo che sono disposta a pagare.»

Lo scorso 30 novembre i carabinieri del Comando provinciale di Napoli, la sezione fasce deboli della Procura partenopea coordinata dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone, la Fondazione Vodafone Italia e la Soroptimist international club Napoli hanno annunciato l’avvio del progetto pilota "Mobile Angel", che prevede, appunto, la consegna di questo orologio salvavita alle vittime di maltrattamenti. Il progetto è stato esteso anche alle città di Milano e Torino. Lo smartwatch affidato a Marta è il primo nel Sud Italia. Il mobile angel, spiegano i Carabinieri, rientra in un progetto ad ampio respiro che ha come punto focale le vittime di violenza. Un contesto di tutela all’interno del quale è stata istituita anche la "stanza tutta per sé", un ambiente dove chi ha subìto vessazioni può sentirsi a suo agio nel raccontare il proprio vissuto. 

#lucenews #lucelanazione #mobileangel #napoli
  • Se nei giorni scorsi l’assessore al Welfare del Comune di Napoli, papà single di Alba, bambina affetta da Sindrome di Down, aveva ri-scritto pubblicamente alla premier Giorgia Meloni per avere un confronto sull’idea di famiglia e sul tema delle adozioni, stavolta commenta quanto sta accadendo in Italia in relazione ai diritti dei figli delle famiglie arcobaleno. 

Ricordiamo, infatti, che lo scorso 12 marzo il Governo ha ordinato, in merito ad una richiesta pervenuta al Comune di Milano di una coppia dello stesso sesso, lo stop a procedere alla registrazione del loro figlio appena nato e impedendo, di fatto, la creazione di una famiglia omogenitoriale. Il veto della destra compatta boccia il certificato europeo di filiazione che propone agli Stati membri di garantire ai genitori residenti in Unione Europea il diritto ad essere riconosciuti come madri e padri dei propri figli nello stesso modo in tutti i Paesi Ue.

“In tutta Europa i figli di coppie gay avranno il riconoscimento degli stessi diritti degli altri bambini. In Italia il Senato, trascinato da Fratelli d’Italia, fortemente contrario, ha appena bocciato la proposta – dice Trapanese in un lungo post sulla sua pagina Instagram -. Quindi, i figli delle coppie omosessuali non sono, per il nostro Paese, figli come gli altri. Questo hanno deciso e detto chiaramente”. Così facendo, “resteranno bambini privi di tutele complete, i cui genitori dovranno affrontare battaglie giudiziarie, sfiniti da tempi lunghissimi, solo perché il loro bimbo venga considerato semplicemente un figlio”. 

Trapanese attacca chiaramente questa decisione: “L’Italia è l’unico paese europeo con un governo che lavora per togliere diritti invece che per aggiungerli. Se la prende con bambini che esistono e vivono la loro quotidianità serenamente in famiglie piene d’amore, desiderati sopra ogni cosa, ma considerati in Italia figli di un dio minore”. Per Trapanese “stiamo continuando a parlare di ciò che dovrebbe essere semplicemente attuato. I diritti non si discutono, si riconoscono e basta. Ma come fate a non rendervene conto?”.

#lucenews #diritti #coppieomogenitoriali
  • Il nuovo progetto presentato dal governatore Viktor Laiskodat a Kupang, in Indonesia, prevede l’entrata degli alunni a scuola alle 5.30 del mattino. Secondo l’alto funzionario il provvedimento servirebbe per rafforzare la disciplina dei bambini.

Solitamente nelle scuole del Paese le lezioni iniziavano tra le 7 e le 8 del mattino: anticipando l’orario d’ingresso i bambini sono apparsi esausti quando tornano a casa. La madre di una 16enne, infatti, è molto preoccupata da questa nuova iniziativa: “È estremamente difficile, ora devono uscire di casa mentre è ancora buio pesto. Non posso accettarlo. La loro sicurezza non è garantita quando è ancora notte. Inoltre mia figlia, ogni volta che arriva a casa, è esausta e si addormenta immediatamente.”

Sulla vicenda è intervenuto anche Marsel Robot, esperto di istruzione dell’Università di Nusa Cendana, che ha spiegato come a lungo termine la privazione del sonno potrebbe mettere in pericolo la salute degli studenti e causare un cambiamento nei loro comportamenti: “Non c’è alcuna correlazione con lo sforzo per migliorare la qualità dell’istruzione. Gli studenti dormiranno solo per poche ore e questo è un grave rischio per la loro salute. Inoltre, questo causerà loro stress e sfogheranno la loro tensione in attività magari incontrollabili”. Anche il Ministero per l’emancipazione delle donne e la Commissione indonesiana per la protezione dei minori hanno espresso richieste di revisione della politica. Il cambiamento delle regole di Kupang è stato anche contestato dai legislatori locali, che hanno chiesto al governo di annullare quella che hanno definito una politica infondata.

Tuttavia il governo centrale ha mantenuto il suo esperimento rincarando la dose ed estendendolo anche all’agenzia di istruzione locale, dove anche i dipendenti pubblici ora inizieranno la loro giornata alle 5.30 del mattino.

#lucenews #lucelanazione #indonesia #scuola
  • Quante ore dormi? È difficile addormentarsi? Ti svegli al minimo rumore o al mattino rimandi tutte le sveglie per dormire un po’ di più? Soffri d’insonnia?

Sono circa 13,4 milioni gli italiani che soffrono di insonnia, secondo le ultime rilevazioni di Aims - l
Maggioranza di governo sempre più sfilacciata. “Non siamo d’accordo su temi esistenziali e di fondo come la guerra e la pace, o su come fronteggiare la recessione economica, con quali ricette e politiche, e voi pretendete che ci mettiamo d’accordo su temi divisivi di natura come i diritti civili?”. Lo sfogo del senatore dem –dove giacciono la maggioranza delle proposte in tema (eutanasia e ddl Zan, soprattutto) mentre ius soli e droghe leggere ‘dormono’ ancora prima e ancora meglio direttamente dentro la Camera –la dice lunga. La maggioranza che regge il governo Draghi va avanti a colpi di spintoni. Dalla riforma del catasto, su cui hanno puntato i piedi Lega e Forza Italia, al recente scontro sull’Ilva (in pratica, la maggioranza si è spaccata su 150 milioni da dare all’azienda, soldi in origine destinati a bonifiche e decarbonizzazione  con Pd e M5s che hanno votato contro il parere del governo che si è salvato solo col centrodestra) non c’è giorno che la maggioranza di governo non mostri quanto è poco coesa e sfilacciata.
Le mine, per il governo, ormai sono ovunque. Gli ostacoli, vere e proprie ‘mine’, sulla strada del governo sono determinati in primo luogo, ovviamente, dal conflitto in Ucraina, con le sue implicazioni di politica estera (invio di armi sì ma quali? Solo difensive o anche offensive?) e le sue conseguenze economiche (rincari di gas e petrolio e ristori alle imprese e alle famiglie). Ma anche da una pandemia che al momento appare fiaccata ma non debellata dalla campagna vaccinale, e da notevoli diversità di vedute in campo fiscale tra forze ideologicamente e culturalmente divise. Proprio in questi giorni un nuovo banco di prova la maggioranza lo dovrà affrontare in un vertice sul ddl concorrenza, su cui le posizioni di partenza appaiono quasi inconciliabili: basta pensare, ad esempio, al tema delle concessioni ai balneari con Lega e FI di nuovo sulle barricate.
Ddl Zan, Ius Scholae, Fine Vita: ecco perché le leggi sui diritti civili difficilmente vedranno la luce
Certo, sulla riforma del catasto, alla fine, l’accordo si è trovato, ma con quanta fatica! Inoltre, le elezioni amministrative, per quanto locali, incombono e le divisioni dei partiti, in previsione del 12 giugno (primo turno elettorale), non possono che acuirsi. Serpeggiano, ogni tanto, anche ‘tentazioni’ da pre-crisi di governo, anche se poi, per fortuna, vengono ogni volta stoppate. Parlamento incapace di affrontare i temi etici. Figurarsi, in questa cornice, cosa vuol dire parlare di temi etici.
Dall'utero in affitto alla legalizzazione della cannabis; dall'eutanasia al ddl Zan, passando per lo ius scholae, i provvedimenti su temi etici ei diritti delle persone lastricano come altrettante potenziali mine il sentiero stretto in cui il governo Draghi, e la sua maggioranza fin troppo composita, deve avanzare da qui alla fine della legislatura. Un percorso che, a meno di sorprese legate ad eventuali scioglimenti anticipati delle Camere, durerà poco meno di un anno, ed è già pieno di potenziali ostacoli, più o meno grandi ,e incidenti potenzialmente letali per una maggioranza ricca, appunto, di fin distinguo al proprio interno.
In questo quadro così contrastato, i provvedimenti sui temi etici, a maggior ragione, vengono dominati da una visione del mondo diversa se non addirittura inconciliabile tra i maggiori partiti della coalizione di governo e, a volte, addirittura anche all'interno degli stessi partiti. Va anche detto che, vista la ristrettezza dei tempi, queste proposte potrebbero non riuscire a trasformarsi in legge per un banale problema di tempistica (a ottobre si apre la sessione di bilancio e, fino ad allora, ci sono già tanti ddl in via di conversione), lasciando però ugualmente sul campo spaccature, polemiche e ‘ferite’.
Ma ecco un quadro dei principali temi etici oggi sul tappeto e all’esame delle Camere che dividono i diversi partiti. Utero in affitto, cannabis, eutanasia, omofobia, ius scholae: i tanti, e diversi, ddl fermi al palo.

L’utero in affitto

utero in affitto maternità surrogata
La maternità surrogata potrebbe diventare un reato universale. La Commissione Giustizia della Camera ha adottato il testo base della legge che propone di perseguire la surrogazione di maternità anche all’estero
I capigruppo di Montecitorio hanno stabilito che il testo base, licenziato dalla Commissione Giustizia, approdi nell'Aula della Camera dal 23 maggio. Propone di perseguire l'utero in affitto come reato universale, ed è condiviso dai partiti di centrodestra, compresa Fdi, ma assolutamente non dai partiti di centrosinistra che hanno manifestato il loro 'no' a quella che ritengono una vera e propria ‘punizione’ della maternità surrogata. FdI, FI e Lega contano poi sul fatto di non rimanere soli nella loro battaglia: una stretta sull'utero in affitto è reclamata anche da alcuni esponenti della sinistra e sicuramente da una certa parte delle femministe, oltre che dal mondo cattolico .La cannabis. Anche il testo che mira alla liberalizzazione della produzione domestica della Cannabis è all'esame della commissione Giustizia della Camera. A spingere per l'approvazione sono soprattutto i 5S che, come ha spiegato il presidente della commissione Mario Perantoni riferendosi a un recente fatto di cronaca, vogliono "una legge anche per escludere processi fuori dal tempo". Ma la Lega e F di annunciano barricate, e hanno chiesto una lunghissima serie di audizioni per rallentare l'esame del provvedimento.

L’eutanasia

La legge sul fine vita è dallo scorso 26 aprile
La legge sul fine vita è dallo scorso 26 aprile
La legge sul fine vita è dallo scorso 26 aprile, dopo essere stato –miracolosamente - approvata dalla Camera, grazie al voto a favore dell’ex maggioranza giallorossa, all'esame della commissione Giustizia del Senato dove ci sono continue scintille tra centrosinistra e centrodestra. I quattro relatori (tra cui il leghista Ostellari che ha chiesto, persino, in modo provocatorio uno ‘scambio’ del via libera della Lega al testo solo se il Senato recepirà le proposte ‘restrittive’ del partito di Salvini in tema di sostanze stupefacenti) hanno proposto una serie di audizioni che rischiano soltanto di allungare i tempi.

Omofobia

Dopo la bocciatura da parte dell'Aula del Senato del ddl Zan, che ormai risale asei mesi fa, ilPd ha depositato un nuovo ddl che ripropone, in buona sostanza, quel testo immutato. Il partito di Enrico Letta ha annunciato che lavorerà per arrivare ad una approvazione di una legge entro la fine della legislatura. Al momento però non è all'ordine del giorno, e in nessuna commissione, una discussione su disegni di legge contro l'omotransfobia. La discussione, in ogni caso, dovrebbe ripartire dal Senato.

Lo ius scholae

La legge di riforma della cittadinanza che introduce lo 'us scholae è in commissione Affari costituzionali alla Camera, dove sono stati finora votati e respinti una dozzina di emendamenti su circa 480 in totale. Contro l'ostruzionismo di Lega e Fdi si sono espresse in settimana diverse associazioni raggruppate nel tavolo cittadinanza. “Votare contro lo ius scholae è un atto di barbarie”, ha detto il leader del M5S Giuseppe Conte. Su questo tema (il diritto alla cittadinanza dopo un ciclo completo di studi) si registra una parziale apertura da parte di Forza Italia, che ha presentato dei testi simili, con Renata Polverini, ma per ora è troppo poco per pensare che il testa vada a dama.
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