Sono trans: che bagno devo usare dopo la sentenza della Corte Suprema nel Regno Unito?

L'EHRC ha pubblicato le linee guida secondo le quali le donne trans devono usare i bagni degli uomini mentre gli uomini trans quelle delle donne, rispettando così il proprio sesso biologico. Il premier Starmer: “Finalmente è stata fatta chiarezza”

di EDOARDO MARTINI
2 maggio 2025
L'EHRC ha introdotto il nuovo obbligo di utilizzare i bagni in base al sesso biologico

L'EHRC ha introdotto il nuovo obbligo di utilizzare i bagni in base al sesso biologico

Cominciano a farsi sentire i primi effetti della sentenza della Corte suprema del Regno Unito secondo cui la definizione giuridica “donna” riguarda unicamente le persone che sono biologicamente di sesso femminile e viceversa per quanto riguarda gli uomini. Le nuove linee guida preliminari e temporanee pubblicate dalla commissione britannica per le Pari opportunità e i diritti umani (EHRC) hanno infatti stabilito che le donne trans non potranno più utilizzare i bagni femminili e gli uomini trans non potranno usare quelli maschili. La domanda sorge quindi spontanea: e ora, quali bagni devono usare i transessuali? 

La divisione dei bagni 

Al momento sembra che le regole varino in base ai diversi luoghi pubblici. I luoghi di lavoro, ad esempio, devono prevedere dei bagni e degli spogliatoi distinti in base al sesso, almeno uno per le donne e uno per gli uomini. Questo significa che le donne trans devono usare i bagni degli uomini e gli uomini trans quelli delle donne, vedendosi quindi obbligati a rispettare il proprio sesso biologico. Per quanto riguarda invece i servizi aperti al pubblico come ospedali, scuole, ristoranti e negozi, si possono avere bagni misti mentre i bagni riservati a un unico sesso devono rispettare le stesse regole dei luoghi di lavoro. 

Le “obiezioni ragionevoli” delle donne cisgender 

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L'obbligo di utilizzo dei bagni destinati al sesso di nascita vale anche per le persone trans nel Regno Unito che si sono sottoposte a operazioni chirurgiche per la riassegnazione del genere, ma con alcune eccezioni. L'EHRC ha spiegato che in questi casi potrebbero sorgere delle “obiezioni ragionevoli” a causa dei tratti maschili di quest'ultimi costretti a utilizzare i bagni per il sesso femminile. Se lo scopo è la protezione delle donne cisgender (le donne cioè, la cui identità di genere corrisponde con il genere assegnato alla nascita) in che modo sarà possibile distinguere gli uomini trans dagli uomini cisgender all'ingresso dei bagni? Anche se come ha commentato alla BBC il ministro del Cabinet Office Pat McFadden che “non ci sarà una polizia dei servizi igienici”, il rischio di un'ulteriore discriminazione verso la comunità trans è concreto.

L'entusiasmo del governo laburista

“Finalmente è stata fatta chiarezza in merito”, ha sottolineato con entusiasmo il governo laburista del premier Keir Starmer. Alle sue parole hanno fatto eco quelle del ministro Pat McFadden che alla BBC ha dichiarato: “Questa è la conseguenza logica della sentenza e delle linee guida emanate: che le persone utilizzino i servizi igienici del loro sesso biologico”. 

“I transgender dovrebbero usare i bagni per i disabili”: la gaffe della leader dei Tory

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Ma, a finire nell'occhio del ciclone, è stata la leader dei Tory, Kemi Badenoch, che ha suggerito l'utilizzo dei bagni per i disabili da parte dei transgender, con le inevitabili reazioni di quanti hanno detto che in questo modo si attribuisce una forma di handicap a chi non si riconosce nel proprio sesso biologico. Anche se l'intenzione della Badenoch era quella di individuare un terzo spazio “neutrale” già esistente dove far convergere le persone che nate femmine si dichiarano maschi e viceversa, questa sua dichiarazione non ha fatto altro che aumentare ancora di più le polemiche che stanno attraversando tutto il Regno Unito.

Un'ulteriore beffa per la comunità Lgbt+

Insomma, anche se queste linee guida sono ancora in fase di revisione e quelle diffuse parziali (l'obiettivo della Commissione è quello di aggiornarle tutte entro la fine di giugno, in modo da sottoporle al governo e ottenerne l'approvazione), è certo che la discriminazione contro la comunità Lgbt+ si ingigantisce. Anche perché nessuna persona trans dovrebbe sentirsi obbligata di fare qualcosa che la fa sentire a disagio con il proprio corpo.