Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Attualità » Ucraina, bambini con disabilità abbandonati negli istituti. La denuncia: “Lasciati a morire!”

Ucraina, bambini con disabilità abbandonati negli istituti. La denuncia: “Lasciati a morire!”

Nel report dell'organizzazione Disability rights international sono stati analizzati i casi di alcune strutture che ospitano minori con gravi problemi di salute. "A letto o legati alle sedie, in condizioni igieniche assurde. Ma nessuno se ne vuole occupare"

Domenico Guarino
13 Maggio 2022
bambini disabilità ucraina

bambini disabilità ucraina

Share on FacebookShare on Twitter

Nell’orrore della guerra in Ucraina c’è un dramma ancora più grande, che è quello dei bambini. E tra i bambini, soprattutto i più deboli e indifesi, a cominciare da quelli con disabilità. Una situazione atroce e poco conosciuta. I minori che riescono a scappare con o senza le proprie famiglie, infatti, vanno in Europa, quelli con una disabilità più grave non ce la fanno: rimangono ad aspettare le bombe, senza medicine, senza personale in grado di occuparsi dignitosamente di loro. Lo denuncia un  report di Disability rights international, stilato al termine delle ispezioni effettuate a fine aprile in alcune strutture dell’Ucraina occidentale. In particolare DRI ha visitato tre edifici che accolgono persone dai sei anni fino all’età adulta, e una casa per bambini dalla nascita ai sei anni.

bambini con sindrome di Down Ucraina
Un gruppo di bambini con sindrome di Down in una struttura dell’Ucraina (Unicef)

Il report di Disability rights international

“I bambini disabili dell’Ucraina, con le maggiori esigenze di sostegno, vivono in condizioni atroci, completamente trascurati dalle principali agenzie di soccorso internazionali e ricevono poco sostegno dall’estero. Per un osservatore esterno, i bambini e gli adolescenti a letto durante il giorno o legati su una sedia possono non sembrare terribili. Ma questi bambini hanno bisogno di interazione sociale, di stimoli. Seduti immobili, le loro braccia e gambe si atrofizzano letteralmente. Da un punto di vista sia psicologico che fisico questo li sta lentamente uccidendo” si legge nel documento. Gli investigatori di DRI hanno osservato “bambini legati, lasciati nei letti in quasi totale inattività, tenuti in stanze buie, scarsamente ventilate e con così poco personale da essere avvolti da odori di urina e feci. I bambini si dondolano avanti e indietro o si auto-abusano come risultato di anni di trascuratezza emotiva. Il personale non ha risorse o conoscenze. […] In alcuni casi, le cure di base come il trattamento dell’idrocefalo erano carenti, lasciando i bambini a morire di una morte lenta e dolorosa”.

Paradossalmente sono gli stessi meccanismi del soccorso a fomentare la discriminazione. Molti bambini degli istituti nelle zone orientali dell’Ucraina devastate dalla guerra sono stati evacuati, ma mentre i piccoli con disabilità meno gravi o ‘normodotati’ dello stesso istituto sono stati trasferiti in Polonia, Italia e Germania, i bambini e gli adulti con maggiori esigenze di sostegno sono stati lasciati negli istituti.

Le testimonianze

Le testimonianze raccolte nel report sono un pugno nello stomaco “I bambini con i problemi più gravi di due istituti sono venuti qui. Molti di questi bimbi sono costretti a letto. I più capaci di muoversi sono andati all’estero”, racconta il direttore di una delle strutture ucraine visitate da Disability Rights International. “Il personale dell’istituto dell’est ha abbandonato i bambini e se n’è andato come topi da una nave che affonda”, afferma un altro. Prima della guerra, negli istituti dell’Ucraina c’erano 98mila bambini, di cui molti con disabilità. “Ci hanno dato quello che nessun altro voleva. Nessuno vuole qualcosa di grave e difficile come questo. Li hanno scaricati dal treno come cadaveri”, dice uno dei direttori citati nel report di DRI. “I bambini che vengono qui rimangono tutta la vita. Questo è il loro destino. Non c’è altro posto dove andare. Questa è una degradazione dell’umanità”.

Un abbandono, quello denunciato dall’organizzazione, “in totale spregio di ogni norma internazionale sui diritti umani, a partire dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità” dice  Vincenzo Falabella, presidente della Fish, – Federazione Italiana per il Superamento dell’handicap.  

Potrebbe interessarti anche

Il bacio tra Amadeus e Giovanna Civitillo durante il festival di Sanremo 2022 (Instagram)
Spettacolo

Quote rosa al festival: chi è Giovanna Civitillo, moglie di Amadeus e perché è Lady Sanremo

7 Febbraio 2023
Beyoncé vince 4 statuette ai Grammy 2023 che con le 28 già conquistate la portano ad essere la più premiata nella storia
Attualità

Grammy Awards: Beyoncé nella storia, il premio alla cantante trans e l’omaggio all’inno delle proteste in Iran

6 Febbraio 2023
Politica

Fratelli d’Italia contro Rosa Chemical a Sanremo: “Così appuntamento più gender fluid di sempre”

2 Febbraio 2023

Instagram

  • "Ho provato a far cantare Chiara Ferragni, ma non sono riuscito a portarla sul palco" ha scherzato Gianni Morandi. 

"Ve lo risparmio ragazzi, non è proprio il mio forte" ha risposto l
  • Aumentano, purtroppo, gli episodi di bullismo e cyberbullismo. 

I minori vittime di prepotenze nella vita reale, o che le abbiano subite qualche volta sono il 54%, contro il 44% del 2020. Un incremento significativo, di ben 10 punti, che deve spingerci a riflettere. 

Per quanto riguarda il cyber bullismo, il 31% dei minori ne è stato vittima almeno una volta, contro il 23% del 2020. Il fenomeno sembra interessare più i ragazzi delle ragazze sia nella vita reale (il 57% dei maschi è stato vittima di prepotenze, contro il 50% delle femmine) sia in quella virtuale (32% contro 29%). Nel 42% si tratta di offese verbali, ma sono frequenti anche violenze fisiche (26%) e psicologiche (26%).

Il 52% è pienamente consapevole dei reati che commette se intraprende un’azione di bullismo usando internet o lo smartphone, il 14% lo è abbastanza, ma questo non sembra un deterrente. Un 26%, invece, dichiara di non saperne nulla della gravità del reato. Intervistati, con risposte multiple, sui motivi che spingono ad avere comportamenti di prepotenza o di bullismo nei confronti degli altri, il 54% indica il body shaming. 

Mentre tra i motivi che spingono i bulli ad agire in questo modo, il 50% afferma che così dimostra di essere più forte degli altri, il 47% si diverte a mettere in ridicolo gli altri, per il 37% il bullo si comporta in questo modo perché gli piace che gli altri lo temano.

Ma come si comportano se assistono a episodi di bullismo? Alla domanda su come si comportano i compagni quando assistono a queste situazioni, solo il 34% risponde “aiutano la vittima”, un dato che nel 2020 era il 44%. 

Un calo drastico, che forse potrebbe essere spiegato con una minore empatia sociale dovuta al distanziamento sociale e al lockdown, che ha impedito ai minori di intessere relazioni profonde. Migliora, invece, la percentuale degli insegnanti che, rendendosi conto di quanto accaduto, intervengono prontamente (46% contro il 40% del 2020). Un 7%, però, dichiara che i docenti, sebbene si rendano conto di quanto succede, non fanno nulla per fermare le prepotenze.

I giovanissimi sono sempre più iperconessi, ma sono ancora in grado di legarsi?

#lucenews #giornatacontroilbullismo
  • “Non sono giorni facilissimi, il dolore va e viene: è molto difficile non pensare a qualcosa che ti fa male”. Camihawke, al secolo Camilla Boniardi, una delle influencer più amate del web si mette ancora una volta a nudo raccontando le sue insicurezze e fragilità. In un post su Instagram parla della tricodinia. 

“Se fosse tutto ok, per questa tricodinia rimarrebbe solo lo stress come unica causa e allora dovrò modificare qualcosa nella mia vita. Forse il mio corpo mi sta parlando e devo dargli ascolto."

La tricodinia è una sensazione dolorosa al cuoio capelluto, accompagnata da un bruciore o prurito profondo che, in termini medici, si chiama disestesia. Può essere transitoria o diventare cronica, a volte perfino un gesto quotidiano come pettinarsi o toccarsi i capelli può diventare molto doloroso. Molte persone – due pazienti su tre sono donne – lamentano formicolii avvertiti alla radice, tra i follicoli e il cuoio capelluto. Tra le complicazioni, la tricodinia può portare al diradamento e perfino alla caduta dei capelli. 

#lucenews #lucelanazione #camihawke #tricodinia
  • Dai record alle prime volte all’attualità, la 65esima edizione dei Grammy Awards non delude quanto a sorprese. 

Domenica 5 febbraio, in una serata sfavillante a Los Angeles, la cerimonia dell’Oscare della musica della Recording Academy ha fatto entusiasmare sia per i big presenti sia per i riconoscimenti assegnati. 

Intanto ad essere simbolicamente premiate sono state le donne e i manifestanti contro la dittatura della Repubblica Islamica: “Baraye“, l’inno delle proteste in Iran, ha vinto infatti il primo Grammy per la canzone che ispira cambiamenti sociali nel mondo. Ad annunciarlo dal palco è stata nientemeno che  la first lady americana Jill Biden.

L’autore, il 25enne Shervin Hajipour, era praticamente sconosciuto quando è stato eliminato dalla versione iraniana di American Idol, ma la sua canzone è diventata un simbolo delle proteste degli ultimi mesi in Iran evocando sentimenti di dolore, rabbia, speranza e desiderio di cambiamento. Hajipour vive nel Paese in rivolta ed è stato arrestato dopo che proprio questo brano, a settembre, è diventata virale generando oltre 40 milioni di click sul web in 48 ore.

#lucenews #grammyawards2023 #shervinhajipour #iran
Nell'orrore della guerra in Ucraina c’è un dramma ancora più grande, che è quello dei bambini. E tra i bambini, soprattutto i più deboli e indifesi, a cominciare da quelli con disabilità. Una situazione atroce e poco conosciuta. I minori che riescono a scappare con o senza le proprie famiglie, infatti, vanno in Europa, quelli con una disabilità più grave non ce la fanno: rimangono ad aspettare le bombe, senza medicine, senza personale in grado di occuparsi dignitosamente di loro. Lo denuncia un  report di Disability rights international, stilato al termine delle ispezioni effettuate a fine aprile in alcune strutture dell’Ucraina occidentale. In particolare DRI ha visitato tre edifici che accolgono persone dai sei anni fino all’età adulta, e una casa per bambini dalla nascita ai sei anni.
bambini con sindrome di Down Ucraina
Un gruppo di bambini con sindrome di Down in una struttura dell'Ucraina (Unicef)

Il report di Disability rights international

“I bambini disabili dell'Ucraina, con le maggiori esigenze di sostegno, vivono in condizioni atroci, completamente trascurati dalle principali agenzie di soccorso internazionali e ricevono poco sostegno dall'estero. Per un osservatore esterno, i bambini e gli adolescenti a letto durante il giorno o legati su una sedia possono non sembrare terribili. Ma questi bambini hanno bisogno di interazione sociale, di stimoli. Seduti immobili, le loro braccia e gambe si atrofizzano letteralmente. Da un punto di vista sia psicologico che fisico questo li sta lentamente uccidendo” si legge nel documento. Gli investigatori di DRI hanno osservato “bambini legati, lasciati nei letti in quasi totale inattività, tenuti in stanze buie, scarsamente ventilate e con così poco personale da essere avvolti da odori di urina e feci. I bambini si dondolano avanti e indietro o si auto-abusano come risultato di anni di trascuratezza emotiva. Il personale non ha risorse o conoscenze. […] In alcuni casi, le cure di base come il trattamento dell'idrocefalo erano carenti, lasciando i bambini a morire di una morte lenta e dolorosa”. Paradossalmente sono gli stessi meccanismi del soccorso a fomentare la discriminazione. Molti bambini degli istituti nelle zone orientali dell'Ucraina devastate dalla guerra sono stati evacuati, ma mentre i piccoli con disabilità meno gravi o 'normodotati' dello stesso istituto sono stati trasferiti in Polonia, Italia e Germania, i bambini e gli adulti con maggiori esigenze di sostegno sono stati lasciati negli istituti.

Le testimonianze

Le testimonianze raccolte nel report sono un pugno nello stomaco "I bambini con i problemi più gravi di due istituti sono venuti qui. Molti di questi bimbi sono costretti a letto. I più capaci di muoversi sono andati all'estero", racconta il direttore di una delle strutture ucraine visitate da Disability Rights International. "Il personale dell'istituto dell'est ha abbandonato i bambini e se n'è andato come topi da una nave che affonda", afferma un altro. Prima della guerra, negli istituti dell’Ucraina c’erano 98mila bambini, di cui molti con disabilità. "Ci hanno dato quello che nessun altro voleva. Nessuno vuole qualcosa di grave e difficile come questo. Li hanno scaricati dal treno come cadaveri", dice uno dei direttori citati nel report di DRI. "I bambini che vengono qui rimangono tutta la vita. Questo è il loro destino. Non c'è altro posto dove andare. Questa è una degradazione dell'umanità". Un abbandono, quello denunciato dall’organizzazione, “in totale spregio di ogni norma internazionale sui diritti umani, a partire dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità” dice  Vincenzo Falabella, presidente della Fish, - Federazione Italiana per il Superamento dell'handicap.  
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • Evento 2022

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2021 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto