Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Attualità » In Ucraina 53 i siti culturali danneggiati dallo scoppio della guerra: l’Unesco avverte Putin

In Ucraina 53 i siti culturali danneggiati dallo scoppio della guerra: l’Unesco avverte Putin

Al momento i sette siti patrimonio dell'umanità non sono stati toccati

Sofia Francioni
2 Aprile 2022
Share on FacebookShare on Twitter

In Ucraina sono almeno 53 i siti culturali danneggiati o parzialmente distrutti dall’inizio dell’invasione russa. Quattro musei, tra cui quello di storia locale nella regione di Kiev e il museo d’Arte a Kharkiv. Quattro monumenti, 29 chiese e 16 edifici storici, incluso il celebre Teatro dell’opera e del balletto a Kiev. Tra i siti danneggiati, una dozzina quelli nella regione orientale di Kharkiv, cinque a Kiev e altri cinque a Chernihiv, dove la situazione è particolarmente critica. La città nel nord ucraino, costellata di chiese e monasteri risalenti al X al XIX secolo, tra cui la chiesa di Sainte-Catherine (uno dei sette siti dell’Ucraina riconosciuti patrimonio mondiale dall’Unesco) è infatti tra le più antiche del Paese.

Il teatro di Mariupol distrutto dagli attacchi russi

“Nessuno dei sette siti iscritti al patrimonio mondiale dell’umanità è stato danneggiato”, riferisce l’Unesco, che ha pubblicato una fotografia dello stato dell’arte ucraino “parziale”, non includendo i disastri dell’ultimo assedio alle città di Mariupol e Kherson. L’organizzazione delle Nazioni Unite, che dallo scoppio della guerra sta monitorando in collaborazione con Unitar/Unosat il patrimonio culturale ucraino, ha basato il suo report su immagini satellitari e rapporti di testimoni oculari, verificando i dati forniti dalle autorità ucraine.

La recente divulgazione dell’elenco è solo l’ultimo dei pressing che l’organizzazione delle Nazioni Unite indirizza a Putin: “Qualsiasi violazione delle norme vedrà i perpetratori portati alla responsabilità internazionale”, ha dichiarato la direttrice generale Audrey Azoulay sottolineando alla Russia gli obblighi della Convenzione dell’Aia del 1954 per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato e i suoi due protocolli (1954 e 1999). Un avvertimento che diventa minaccia nelle dichiarazioni del ministro della cultura ucraino: “Ho registrato 135 casi di crimini contro il patrimonio culturale dell’Ucraina commessi dalle truppe russe dall’inizio della guerra”.

I sette siti ucraini patrimonio dell’umanità dell’Unesco

La residenza dei metropoliti bucovini e dalmati e la cattedrale di Santa Sofia

Paese ponte tra oriente e occidente, l’Ucraina vanta ben sette siti iscritti nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco: la Cattedrale di Santa Sofia a Kiev, il centro storico di Leopoli, l’arco geodetico di Struve, le antiche faggete primordiali dei Carpazi, la residenza dei metropoliti bucovini e dalmati, l’antica città di Kerson e infine le 16 tserkvas (chiese) costruite, a cavallo tra la Polonia e l’Ucraina e il XVI e il XIX secolo, con tronchi di legno orizzontali da comunità di fede ortodossa e greco-cattolica. Per quanto riguarda lo stato dell’arte ucraino, l’Unesco si è dichiarata seriamente preoccupata per i danni subiti da Kharkiv, città creativa inserita nella rete dell’Unesco per la musica e per il centro storico di Chernihiv, nella lista provvisoria del patrimonio mondiale dell’Ucraina. Dallo scoppio della guerra, l’organizzazione si è anche rammaricata per i danni alle opere della celebre artista ucraina Maria Primachenko e ha condannato l’attacco che ha colpito il memoriale dell’Olocausto di Babyn Yar.

Tra gli avvertimenti a Putin, il marchio distintivo della Convenzione dell’Aia

Una delle 16 tserkvas (chiese) costruite a cavallo tra la Polonia e l’Ucraina tra il XVI e il XIX secolo con tronchi di legno orizzontali da comunità di fede ortodossa e greco-cattolica

A stretto contatto con le autorità ucraine, l’Unesco sta lavorando per contrassegnare i principali monumenti e siti storici in tutta l’Ucraina con il marchio distintivo della Convenzione dell’Aia del 1954: un segno internazionale che significa che quel bene è parte del patrimonio culturale che va protetto in caso di conflitto armato. Inoltre, coerentemente con il suo mandato, l’organizzazione chiede il cessate il fuoco sulle scuole, le università, i siti commemorativi, le infrastrutture culturali, di comunicazione e di stampa. “La comunità internazionale ha il dovere di proteggere e preservare per le generazioni future il patrimonio culturale ucraino come testimonianza del passato ma anche come vettore di pace per il futuro. Per questo le istituzioni educative devono essere considerate santuari”.

Potrebbe interessarti anche

"Coppa sport per tutt3" a Milano
Sport

Coppa sport per tuttз: c’è anche la squadra trans

23 Marzo 2023
Sindaci ’disobbedienti’: Sergio Giordani (Padova), Isabella Conti (San Lazzaro di Savena) Alice Parma (Sant’Arcangelo di Romagna)
Attualità

Diritti dei figli di coppie omogenitoriali: aumentano i sindaci ‘disobbedienti’

24 Marzo 2023
Maria Bellucci (Instagram)
Lifestyle

Sesso online, un libro-inchiesta sul lato oscuro (e piccante) del web

22 Marzo 2023

Instagram

  • In Cina è nata un’app per mandare baci a distanza.

MUA è il dispositivo creato dalla startup cinese di proprietà di Zhao Jianbo che simula i baci. La macchina - il cui nome si ispira al tipico suono che si fa quando si manda un bacio - si compone di labbra finte in silicone che si collegano al cellulare e, attraverso uno scambio di dati, simulano il gesto d’amore. 

💖E tu? saresti disposto a usare Mua per dare un bacio?

#lucenews #lucelanazione #mua #cina #bacistellari ellari
  • Partigiana, romanziera e confidente di Sartre: vi dice qualcosa il nome Alba de Céspedes? Forse no, ed è del tutto normale. Perché la scrittrice e poetessa italo cubana è rimasta sconosciuta al grande pubblico per troppo tempo. Ma per fortuna di recente si stanno sempre più riscoprendo le esponenti femminili di uno dei movimenti letterari più entusiasmanti del XX secolo, il neorealismo italiano del dopoguerra. E se nel 2018 l’editore Daunt ha iniziato la sua vitale opera di promozione di Natalia Ginzburg, ora grazie a Pushkin ‘rinasce’ de Céspedes. Donne famose in vita e poi dimenticate, che tornano a far sentire la loro voce anche attraverso moderne colleghe di penna come Elena Ferrante, l
  • "È passato un mese dall’incidente, e ogni giorno, penso costantemente a come le cose possano cambiare rapidamente e drasticamente, in un batter d’occhio, e in modi che non avrei mai potuto immaginare.”

Il protagonista di questa vicenda è Leonardo Lotto, studente aostano, che la mattina del 23 febbraio è rimasto vittima di un incidente in mare. Il ragazzo era a Melbourne con un gruppo di amici quando dopo un tuffo tra le onde sul bagnasciuga ha picchiato violentemente la testa contro il fondale di sabbia. In quel momento è iniziato l’incubo: prima gli amici lo hanno aiutato a uscire dall’acqua, poi la corsa disperata in ospedale. Dopo l’intervento d’urgenza, è arrivato il duro responso: “Frattura delle vertebre C3 e C5, spina dorsale danneggiata". Leonardo Lotto è paralizzato dalla testa in giù e non potrà più camminare.

"Continuerò a lottare e farò tutto il necessario. A volte cadrò, ma alla fine mi rialzerò, vivendo sempre giorno per giorno, superando i momenti più bui”.

Dopo il ricovero all’Alfred Hospital di Melbourne, in Australia, “le sue condizioni sono stabili, e ora è pronto per iniziare il suo lungo percorso riabilitativo a Milano con tutte le energie e la positività che hanno sempre caratterizzato la sua personalità”. E gli amici, proprio per sostenere le cure, hanno organizzato una raccolta fondi online.

✍ Barbara Berti 

#lucenews #lucelanazione #australia #leonardolotto
  • È quanto emerge da uno studio su 1.700 ragazzi toscani realizzato dal Meyer center for health and happiness, di cui è responsabile Manila Bonciani, insieme all’Università di Firenze, e presentato in occasione della Giornata internazionale della felicità nel corso di un evento organizzato al Meyer health campus di Firenze.

Cosa gli adolescenti pensano della felicità? Come la definiscono? Cosa li rende felici? Queste alcune domande dello studio. Dai risultati emerge che i ragazzi spesso non riescono a dare neanche una definizione della felicità. Tuttavia ne sottolineano la rilevanza e la transitorietà. 

Dalla ricerca emerge così che la manifestazione della felicità si declina in sei dimensioni:
➡ La più rilevante che emerge è quella dell’interesse sociale, data dall’importanza che viene attribuita dai ragazzi alle relazioni interpersonali.
➡ La seconda è l’espressione della soddisfazione verso la propria vita, del fare le cose che piacciono loro.
➡ La terza è vivere emozioni positive, rilevanza che si riscontra anche nelle parole dei ragazzi che esprimono in maniera importante l’idea di essere felici quando sono senza preoccupazioni o pressioni che avvertono frequentemente, come anche quella scolastica.
➡ La quarta è il senso di autorealizzazione insieme a quello di padronanza delle varie situazioni che si trovano ad affrontare.
➡ Infine in misura minore la loro felicità è legata all’ottimismo, cui gli stessi adolescenti non attribuiscono grande rilevanza, sebbene rappresenti la sesta dimensione della felicità identificata.

Gli adolescenti che risultano più felici si caratterizzano per essere più empatici, esprimere un atteggiamento cooperativo, avere maggiore autoconsapevolezza, saper gestire meglio le emozioni e risolvere le situazioni problematiche, avere una buona immagine di sé. 

Ancora i maschi risultano essere più felici delle femmine a eccezione della dimensione relazionale e sociale della felicità che non si differenzia in maniera significativa tra i due gruppi, e le fasce di età più piccole, fino ai 15 anni, esprimono maggiormente di essere felici rispetto ai ragazzi di 16-17 o maggiorenni.

#felicità #ospedalemeyer #adolescenza
In Ucraina sono almeno 53 i siti culturali danneggiati o parzialmente distrutti dall'inizio dell'invasione russa. Quattro musei, tra cui quello di storia locale nella regione di Kiev e il museo d'Arte a Kharkiv. Quattro monumenti, 29 chiese e 16 edifici storici, incluso il celebre Teatro dell'opera e del balletto a Kiev. Tra i siti danneggiati, una dozzina quelli nella regione orientale di Kharkiv, cinque a Kiev e altri cinque a Chernihiv, dove la situazione è particolarmente critica. La città nel nord ucraino, costellata di chiese e monasteri risalenti al X al XIX secolo, tra cui la chiesa di Sainte-Catherine (uno dei sette siti dell'Ucraina riconosciuti patrimonio mondiale dall'Unesco) è infatti tra le più antiche del Paese.
Il teatro di Mariupol distrutto dagli attacchi russi
"Nessuno dei sette siti iscritti al patrimonio mondiale dell'umanità è stato danneggiato", riferisce l'Unesco, che ha pubblicato una fotografia dello stato dell'arte ucraino "parziale", non includendo i disastri dell'ultimo assedio alle città di Mariupol e Kherson. L'organizzazione delle Nazioni Unite, che dallo scoppio della guerra sta monitorando in collaborazione con Unitar/Unosat il patrimonio culturale ucraino, ha basato il suo report su immagini satellitari e rapporti di testimoni oculari, verificando i dati forniti dalle autorità ucraine. La recente divulgazione dell'elenco è solo l'ultimo dei pressing che l'organizzazione delle Nazioni Unite indirizza a Putin: "Qualsiasi violazione delle norme vedrà i perpetratori portati alla responsabilità internazionale", ha dichiarato la direttrice generale Audrey Azoulay sottolineando alla Russia gli obblighi della Convenzione dell'Aia del 1954 per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato e i suoi due protocolli (1954 e 1999). Un avvertimento che diventa minaccia nelle dichiarazioni del ministro della cultura ucraino: "Ho registrato 135 casi di crimini contro il patrimonio culturale dell'Ucraina commessi dalle truppe russe dall'inizio della guerra".

I sette siti ucraini patrimonio dell'umanità dell'Unesco

La residenza dei metropoliti bucovini e dalmati e la cattedrale di Santa Sofia
Paese ponte tra oriente e occidente, l'Ucraina vanta ben sette siti iscritti nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’Unesco: la Cattedrale di Santa Sofia a Kiev, il centro storico di Leopoli, l’arco geodetico di Struve, le antiche faggete primordiali dei Carpazi, la residenza dei metropoliti bucovini e dalmati, l’antica città di Kerson e infine le 16 tserkvas (chiese) costruite, a cavallo tra la Polonia e l'Ucraina e il XVI e il XIX secolo, con tronchi di legno orizzontali da comunità di fede ortodossa e greco-cattolica. Per quanto riguarda lo stato dell'arte ucraino, l'Unesco si è dichiarata seriamente preoccupata per i danni subiti da Kharkiv, città creativa inserita nella rete dell'Unesco per la musica e per il centro storico di Chernihiv, nella lista provvisoria del patrimonio mondiale dell'Ucraina. Dallo scoppio della guerra, l'organizzazione si è anche rammaricata per i danni alle opere della celebre artista ucraina Maria Primachenko e ha condannato l'attacco che ha colpito il memoriale dell'Olocausto di Babyn Yar.

Tra gli avvertimenti a Putin, il marchio distintivo della Convenzione dell'Aia

Una delle 16 tserkvas (chiese) costruite a cavallo tra la Polonia e l'Ucraina tra il XVI e il XIX secolo con tronchi di legno orizzontali da comunità di fede ortodossa e greco-cattolica
A stretto contatto con le autorità ucraine, l'Unesco sta lavorando per contrassegnare i principali monumenti e siti storici in tutta l'Ucraina con il marchio distintivo della Convenzione dell'Aia del 1954: un segno internazionale che significa che quel bene è parte del patrimonio culturale che va protetto in caso di conflitto armato. Inoltre, coerentemente con il suo mandato, l'organizzazione chiede il cessate il fuoco sulle scuole, le università, i siti commemorativi, le infrastrutture culturali, di comunicazione e di stampa. "La comunità internazionale ha il dovere di proteggere e preservare per le generazioni future il patrimonio culturale ucraino come testimonianza del passato ma anche come vettore di pace per il futuro. Per questo le istituzioni educative devono essere considerate santuari".
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto