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Home » Attualità » In Umbria la prima casa rifugio per persone Lgbt+. “Non questioni di genere ma genere umano”

In Umbria la prima casa rifugio per persone Lgbt+. “Non questioni di genere ma genere umano”

La Chiesa Valdese ha finanziato il progetto di Omphalos a Gualdo Tadino. Il primo passo sarà la ristrutturazione degli immobili per poi procedere con l'attivazione del servizio

Edoardo Martini
19 Settembre 2022
Persone LGBT+

Persone LGBT+

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Tra i vincitori dei progetti finanziati con i fondi dell’8 per mille alla Chiesa Valdese c’è quello di Omphalos denominato “Pink House“. Un progetto che prevede la ristrutturazione di due appartamenti, ricevuti in donazione all’associazione nel comune di Gualdo Tadino, per creare la prima casa rifugio in Umbria per persone LGBT+ vittime di discriminazioni e violenze.

A Gualdo Tadino, in Umbria, verrà creata la prima casa rifugio per persone Lgbt vittime di discriminazione

Il primo passo verso l’attivazione del servizio vero e proprio

Stefano Bucaioni, presidente di Omphalos, ha commentato così la bella notizia: “Siamo particolarmente orgogliose e orgogliosi di questo progetto, purtroppo le case rifugio per persone Lgbt+ in Italia si contano sulle dita di una mano, mentre i dati che arrivano dal nostro centro antidiscriminazioni, così come dagli altri in giro per l’Italia, ci dicono che ce n’è veramente tanto bisogno. Purtroppo, non sono pochi i casi di ragazzi e ragazze lesbiche, gay, bisessuali o trans* oggetto di discriminazione all’interno delle proprie famiglie, che alle volte vengono cacciate di casa e non hanno un posto dove andare. L’attivazione di una casa rifugio in collaborazione con i servizi sociali del territorio ci permetterà di offrire una risposta completa e coordinata a queste emergenze, che ad oggi è difficile se non impossibile garantire”. L’associazione che ha ricevuto gli appartamenti tramite una donazione di una privata cittadina, si è subito attivata, grazie alla preziosa collaborazione dell’amministrazione comunale di Gualdo Tadino, per individuare i giusti canali di finanziamento. Adesso, grazie al generoso contributo della Chiesa Valdese, Omphalos potrà finalmente procedere con la ristrutturazione degli immobili, primo passo indispensabile per poi procedere alla progettazione e attivazione del servizio vero e proprio.

Il sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti

“Non esistono questioni di genere, esiste solo il genere umano”

Soddisfazione che è stata sottolineata anche dal sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti: “Non posso che esprimere grande soddisfazione per l’arrivo concreto di una progettualità che si pone all’avanguardia nel campo della tutela dei diritti nell’intero territorio nazionale. La violenza va condannata sempre e comunque, così come i diritti civili vanno garantiti senza se e senza ma a tutte le persone. Ora speriamo di dare velocemente concretezza ad un progetto sul quale insieme ad Omphalos abbiamo fortemente creduto”. L’ultimo commento è arrivato dall’Assessore al Welfare Bucari che ha messo in evidenza il lavoro sinergico: “Abbiamo lavorato di concerto con l’associazione Omphalos, la quale ha proposto un progetto che abbiamo da subito deciso di appoggiare e sarà nostra cura per il futuro.  Passata la fase della ristrutturazione, metteremo a disposizione ulteriori risorse per far sì che le persone discriminate e vittime di violenza, possano trovare conforto ed assistenza. Anche nella nostra realtà, soprattutto tra i più i giovani, fatti di questo tipo sono all’ordine del giorno e spesso spariscono nel caos generale e nell’indifferenza. Noi siamo dalla parte di tutte quelle persone che hanno diritto ad un’esistenza normale nella propria comunità. Non esistono questioni di genere, esiste solo il genere umano. Colgo l’occasione per ringraziare il personale dei servizi sociali che ha collaborato e collaborerà al progetto”.

 

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  • ✨Tra i pretendenti a un ruolo di protagonista del 73° Sanremo, Ariete è probabilmente quella con l’"X factor" più alto. E non tanto per aver partecipato da ragazzina al talent di Sky o per quel "non so che" capace di differenziare tutto quel che fa, ma perché in due anni è riuscita a diventare la musa “indie“ della Generazione X. 

Arianna Del Giaccio mostra la timidezza della debuttante. E che lei sia una "nuova persona" portata a cadere nei "soliti vecchi errori" lo racconta parlando del debutto davanti al popolo del Festival con Mare di guai, ballata in cui racconta la fine della relazione con la sua ex.

«Gli squali che si aggirano nella vasca di cui parlo sono le mie insicurezze e le mie ansie. Il peso delle aspettative, anche se non provo sensi di inadeguatezza verso quel che faccio. I pescecani basta conoscerli per sapere che non sono tutti pericolosi.»

 Intervista a cura di Andrea Spinelli ✍

#lucenews #qn #ariete #sanremo2023
  • Più luce, meno stelle. Un paradosso, se ci pensate. Più illuminiamo le nostre città, più lampioni, fari, led, laser puntiamo sulla terra, meno stelle e porzioni di cielo vediamo. 

Accade perché, quasi senza accorgercene, di anno in anno, cancelliamo dalla nostra vista qualche decina di quei 4.500 puntini luminosi che in condizioni ottimali dovremmo riuscire a vedere la notte, considerato che il cielo risulta popolato da circa 9.000 stelle, di cui ciascuno di noi può osservare solo la metà per volta, ovvero quelle del proprio emisfero. 

In realtà, già oggi, proprio per colpa dell’inquinamento luminoso, ne vediamo solo poche centinaia. E tutto lascia pensare che questa cifra si ridurrà ulteriormente, con un ritmo molto rapido. Al punto tale che, in pochi anni, la costellazione di Orione, potrebbe perdere la sua caratteristica ‘cintura’.

Secondo quanto risulta da uno studio pubblicato su “Science”, basato sulle osservazioni di oltre 50mila citizen scientist, solo tra il 2011 e il 2022, ogni anno il cielo in tutto il Pianeta è diventato in media il 9,6% più luminoso, con una forchetta di valori che non supera il 10% ma non scende mai sotto il 7%. Più di quanto percepito finora dai satelliti preposti a monitorare la quantità di luce nel cielo notturno. Secondo le misurazioni effettuate da questi ultimi infatti, tra 1992 e 2017 il cielo notturno è diventato più luminoso di meno dell’1,6% annuo.

“In un periodo di 18 anni, questo tasso di cambiamento aumenterebbe la luminosità del cielo di oltre un fattore 4”, scrivono i ricercatori del Deutsches GeoForschungs Zentrum di Potsdam, in Germania, e del National Optical-Infrared Astronomy Research Laboratory di Tucson, negli Stati Uniti. Una località con 250 stelle visibili, quindi, vedrebbe ridursi il numero a 100 stelle visibili. 

Il pericolo più che fondato, a questo punto, è che di questo passo inizieranno a scomparire dalla nostra vista anche le costellazioni più luminose, comprese quelle che tuti sono in grado di individuare con estrema facilità.

L
  • Per la prima volta nella storia del calcio, un arbitro ha estratto il cartellino bianco. No, non si tratta di un errore: se il giallo e il rosso fanno ormai parte di tantissimi anni delle regole del gioco ed evidenziano un comportamento scorretto, quello bianco vuole invece "premiare", in maniera simbolica, un gesto di fair play. Il tutto è avvenuto in Portogallo, durante un match di coppa nazionale tra il Benfica e lo Sporting Lisbona femminile.

Benfica-Sporting Lisbona femminile, quarti di finale della Coppa del Portogallo. I padroni di casa si trovano in vantaggio per 3-0 e vinceranno la sfida con un netto 5-0, ma un episodio interrompe il gioco: un tifoso sugli spalti accusa un malore, tanto che gli staff medici delle due squadre corrono verso le tribune per soccorrerlo. Dopo qualche minuto di paura, non solo per le giocatrici in campo ma anche per gli oltre quindicimila spettatori presenti allo stadio, il supporter viene stabilizzato e il gioco può riprendere. Prima, però, la direttrice di gara Catarina Campos effettua un gesto che è destinato a rimanere nella storia del calcio: estrae il cartellino bianco nei confronti dei medici delle due squadre.

Il cartellino bianco non influenza in alcun modo il match, né il risultato o il referto arbitrale; chissà che, da oggi in poi, gli arbitri non cominceranno ad agire più spesso, per esaltare un certo tipo di condotta eticamente corretta portata avanti anche dai calciatori.

#lucenews #cartellinobianco #calcio #fairplay
  • Son tutte belle le mamme del mondo. Soprattutto… quando un bambino si stringono al cuor… I versi di un vecchio brano ricordano lo scatto che sta facendo il giro del web. Quella di una madre che allatta il proprio piccino sul posto di lavoro. In questo caso la protagonista è una supermodella –  Maggie Maurer – che ha postato uno degli scatti più teneri e glamour di sempre. La super top si è fatta immortalare mentre nutre al seno la figlia Nora-Jones nel backstage dello show couture di Schiaparelli, tenutosi a Parigi.

La top model americana 32enne, che della maison è già musa, tanto da aver ispirato una clutch – non proprio una pochette ma una borsa che si indossa a mano che riproduce il suo volto –  nell’iconico scatto ha ancora il viso coperto dal make-up dorato realizzato dalla truccatrice-star Path McGrath, ed è coperta solo sulle spalle da un asciugamano e un telo protettivo trasparente. 

L’immagine è forte, intensa, accentuata dalla vernice dorata che fa apparire mamma Maurer come una divinità dell’Olimpo, una creatura divina ma squisitamente terrena, colta nel gesto di nutrire il proprio piccolo.

Ed è un’immagine importante, perché contribuisce a scardinare lo stigma dell’allattamento al seno in pubblico, sul luogo di lavoro e in questo caso anche sui social, su cui esistono ancora molti tabù. L’intera gravidanza di Maggie Maurer è stata vissuta in chiave di empowerment, e decisamente glamour. Incinta di circa sei mesi, ha sfilato per Nensi Dojaka sfoggiando un capo completamente trasparente della collezione autunno inverno 2022, e con il pancione.

Nell’intimo post su Instagram, Maggie Maurer ha deciso quindi condividere con i propri follower la sua immagine che la ritrae sul luogo di lavoro con il volto dipinta d’oro, una parte del suo look, pocoprima di sfilare per la casa di moda italiana, Schiaparelli. In grembo, ha sua figlia, che sta allattando dietro le quinte della sfilata. Le parole scritte a finco della foto, la modella ha scritto “#BTS #mommy”, evidenziando il lavoro senza fine della maternità, nonostante i suoi successi.

di Letizia Cini ✍🏻

#lucenews #maggiemaurer #materintà #mommy
Tra i vincitori dei progetti finanziati con i fondi dell’8 per mille alla Chiesa Valdese c’è quello di Omphalos denominato "Pink House". Un progetto che prevede la ristrutturazione di due appartamenti, ricevuti in donazione all’associazione nel comune di Gualdo Tadino, per creare la prima casa rifugio in Umbria per persone LGBT+ vittime di discriminazioni e violenze.
A Gualdo Tadino, in Umbria, verrà creata la prima casa rifugio per persone Lgbt vittime di discriminazione

Il primo passo verso l'attivazione del servizio vero e proprio

Stefano Bucaioni, presidente di Omphalos, ha commentato così la bella notizia: "Siamo particolarmente orgogliose e orgogliosi di questo progetto, purtroppo le case rifugio per persone Lgbt+ in Italia si contano sulle dita di una mano, mentre i dati che arrivano dal nostro centro antidiscriminazioni, così come dagli altri in giro per l’Italia, ci dicono che ce n’è veramente tanto bisogno. Purtroppo, non sono pochi i casi di ragazzi e ragazze lesbiche, gay, bisessuali o trans* oggetto di discriminazione all’interno delle proprie famiglie, che alle volte vengono cacciate di casa e non hanno un posto dove andare. L’attivazione di una casa rifugio in collaborazione con i servizi sociali del territorio ci permetterà di offrire una risposta completa e coordinata a queste emergenze, che ad oggi è difficile se non impossibile garantire". L’associazione che ha ricevuto gli appartamenti tramite una donazione di una privata cittadina, si è subito attivata, grazie alla preziosa collaborazione dell’amministrazione comunale di Gualdo Tadino, per individuare i giusti canali di finanziamento. Adesso, grazie al generoso contributo della Chiesa Valdese, Omphalos potrà finalmente procedere con la ristrutturazione degli immobili, primo passo indispensabile per poi procedere alla progettazione e attivazione del servizio vero e proprio.
Il sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti

"Non esistono questioni di genere, esiste solo il genere umano"

Soddisfazione che è stata sottolineata anche dal sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti: "Non posso che esprimere grande soddisfazione per l’arrivo concreto di una progettualità che si pone all’avanguardia nel campo della tutela dei diritti nell’intero territorio nazionale. La violenza va condannata sempre e comunque, così come i diritti civili vanno garantiti senza se e senza ma a tutte le persone. Ora speriamo di dare velocemente concretezza ad un progetto sul quale insieme ad Omphalos abbiamo fortemente creduto". L'ultimo commento è arrivato dall'Assessore al Welfare Bucari che ha messo in evidenza il lavoro sinergico: "Abbiamo lavorato di concerto con l’associazione Omphalos, la quale ha proposto un progetto che abbiamo da subito deciso di appoggiare e sarà nostra cura per il futuro.  Passata la fase della ristrutturazione, metteremo a disposizione ulteriori risorse per far sì che le persone discriminate e vittime di violenza, possano trovare conforto ed assistenza. Anche nella nostra realtà, soprattutto tra i più i giovani, fatti di questo tipo sono all’ordine del giorno e spesso spariscono nel caos generale e nell’indifferenza. Noi siamo dalla parte di tutte quelle persone che hanno diritto ad un’esistenza normale nella propria comunità. Non esistono questioni di genere, esiste solo il genere umano. Colgo l’occasione per ringraziare il personale dei servizi sociali che ha collaborato e collaborerà al progetto".  
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