Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Attualità » Una legge contro la violenza sulle donne uguale in tutta Europa, la Commissione Ue avanza la proposta

Una legge contro la violenza sulle donne uguale in tutta Europa, la Commissione Ue avanza la proposta

Dagli stupri alle violenze domestiche fino al cyberstalking. L'Unione europea vuole rendere uguali in tutto il continente le leggi e le pene in materia di violenza di genere. Ecco cosa prevede la direttiva e quali sono i punti chiave

Remy Morandi
12 Marzo 2022
Una manifestazione di protesta contro la violenza sulle donne

Una manifestazione di protesta contro la violenza sulle donne

Share on FacebookShare on Twitter

Passi in avanti per i diritti delle donne. La Commissione europea ha proposto di introdurre una legge europea – quindi che varrebbe in tutti i Paesi dell’Ue – contro lo stupro e la violenza sulle donne. La proposta, presentata in occasione della Giornata internazionale della donna, mira a rendere uguali in tutto il continente le leggi e le pene in materia di violenza di genere. Una novità significativa, afferma la Commissione europea, in quanto nonostante la grande maggioranza dei Paesi membri dell’Ue già tratti la violenza contro le donne come un crimine, in alcune legislazioni nazionali ci sarebbero importanti lacune. Così facendo dunque si riuscirebbero a uniformare le varie legislazioni nazionali con un’unica legge valida in tutti i Paesi dell’Unione europea.

Una manifestazione di protesta contro la violenza sulle donne

Legge europea contro la violenza sulle donne, cosa prevede la proposta della Commissione Ue

Nella proposta della Commissione europea (qui il testo in pdf) si intende criminalizzare in tutti i Paesi dell’Ue lo stupro, il mancato consenso (ovvero un rapporto non consensuale verrebbe considerato al pari di uno stupro), le mutilazioni genitali femminili e la violenza informatica contro le donne, che tra l’altro include: condivisione non consensuale di foto intime e private, cyberstalking , molestie informatiche, e incitamento informatico alla violenza e all’odio. Le nuove regole rafforzano inoltre l’accesso delle vittime alla giustizia e incoraggiano gli Stati membri a realizzare un meccanismo di sportello unico e comune per il supporto e la protezione delle vittime. Ecco in punti gli elementi chiave della proposta della Commissione europea:

  1. Quali reati si vogliono uguagliare in tutta Europa
    La Commissione Ue propone di criminalizzare i seguenti reati in tutta l’Unione europea: 1) stupro in quanto mancanza di consenso; 2) mutilazioni genitali femminili; 3) cyberstalking; 4) condivisione non consensuale di immagini intime e private; 5) molestie informatiche; 6) incitamento informatico all’odio e alla violenza.
  2. Denunce più facili e sicure
    La Commissione Ue ha affermato che ancora oggi la violenza contro le donne viene sottostimata. Perciò vuole introdurre nuovi modi per denunciare le forme di violenza di genere. Intende rendere queste denunce più sicure, facili e accessibili, anche online. I professionisti, come gli operatori sanitari o gli psichiatri, non sarebbero più ostacolati dagli accordi di riservatezza e potrebbero segnalare alle autorità “ogni ragionevole sospetto di imminenti rischi di gravi danni fisici”, si legge nella proposta.
  3. Vittime risarcite dagli aggressori
    Nella proposta della Commissione Ue si legge che le vittime devono avere il diritto di chiedere “il pieno risarcimento” dagli aggressori per i danni subiti, compresi i costi dell’assistenza sanitaria, dei servizi di supporto, del mancato guadagno, dei danni fisici e psicologici.
  4. Servizi di assistenza e centri di crisi per stupri
    La Commissione Ue propone che gli Stati membri forniscano servizi dedicati alle vittime di violenza, compresi dei centri di crisi per stupri. La linea di assistenza nazionale a sostegno delle vittime di violenza sulle donne e di violenza domestica dovrebbe essere disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7, tutto l’anno. E gratuita. Quando la vittima è minorenne, le autorità nazionali dovrebbero fornire un sostegno adeguato all’età della vittima. Nel caso di violenze informatiche, le vittime dovrebbero avere diritto a un sostegno adeguato, compresi consigli su come richiedere assistenza legale e come rimuovere i contenuti online.
  5. Migliore coordinamento e cooperazione
    Secondo la proposta della Commissione europea, gli Stati membri dovrebbero scambiarsi informazioni e consultarsi nei procedimenti penali. Per monitorare i progressi e la situazione nel continente, la Commissione propone inoltre l’obbligo per gli Stati membri di raccogliere dati sulla violenza contro le donne e sulla violenza domestica da inserire poi in un’indagine a livello europeo ogni cinque anni.
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, 63 anni

Quando entrerà in vigore la legge europea contro la violenza sulle donne?

La proposta di legge europea contro la violenza sulle donne avanzata dalla Commissione Ue è una direttiva. In quanto tale, deve essere recepita da ogni Paese dell’Ue e approvata da ogni parlamento degli Stati membri. Prima di arrivare alle legislazioni nazionali, la direttiva dovrà comunque passare al vaglio del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Ue. Attraverso una serie di letture, il Parlamento europeo e il Consiglio esaminano e modificano il testo della proposta. Se le due istituzioni si trovano d’accordo sugli emendamenti, la proposta di legge è adottata e il testo viene trasmesso al Parlamento europeo e al Consiglio.

Nell’Unione europea una donna su tre è stata vittima di violenza sessuale e di violenza domestica

In Europa una donna su tre è stata vittima di violenze

La Commissione Ue stima che nell’Unione europea una donna su tre è stata vittima di violenza sessuale e di violenza domestica. Una su due ha subito molestie sessuali. Anche la violenza online è in forte aumento: in particolare vengono prese di mira le donne che hanno un ruolo nella vita pubblica, come giornaliste e politiche. In quanto a violenza informatica di genere, una donna su due ne è stata vittima. E infine una donna su tre – riporta sempre la Commissione europea – ha subito violenze sul posto di lavoro.

Potrebbe interessarti anche

La delegazione della Fondazione Ronald McDonald in udienza privata dal Papa
Attualità

Fondazione Ronald McDonald in udienza privata dal Papa: un dono speciale per il 20° compleanno

2 Febbraio 2023
Zahra Amir Ebrahimi vincitrice della Palma d'oro al Festival di Cannes 2022 (Instagram)
Spettacolo

Zahra Amir Ebrahimi, chi è l’attrice iraniana vittima di un sex tape per cui ha rischiato la lapidazione

29 Gennaio 2023
Centro associazioni contro le nuove linee guida dell'ISS (Ph: Angsa Bologna)
Scienze e culture

Cento associazioni contro l’ISS: “Così taglierete il diritto alla cura di migliaia di bambini autistici”

2 Febbraio 2023

Instagram

  • Nino Gennaro cresce in un paese complesso, difficile, famigerato per essere stato il regno del boss Liggio, impegnandosi attivamente in politica; nel 1975 è infatti responsabile dell’organizzazione della prima Festa della Donna, figura tra gli animatori del circolo Placido Rizzotto, presto chiuso e, sempre più emarginato dalla collettività, si trova poi coinvolto direttamente nel caso di una sua amica, percossa dal padre perché lo frequentava e che sporse denuncia contro il genitore, fatto che ebbe grande risonanza sui media. Con lei si trasferì poi a Palermo e qui comincia la sua attività pubblica come scrittore; si tratta di una creatività onnivora, che si confronta in diretta con la cronaca, lasciando però spazio alla definizione di mitologie del corpo e del desiderio, in una dimensione che vuole comunque sempre essere civile, di testimonianza.

Nel 1980 a Palermo si avviano le attività del suo gruppo teatrale “Teatro Madre”, che sceglie una dimensione urbana, andando in scena nei luoghi più diversi e spesso con attori non professionisti (i testi si intitolano “Bocca viziosa”, “La faccia è erotica”, “Il tardo mafioso Impero”), all’inseguimento di un cortocircuito scena/vita. Già il logo della compagnia colpisce l’attenzione: un cuore trafitto da una svastica, che vuole alludere alla pesantezza dei legami familiari, delle tradizioni vissute come gabbia. Le sue attività si inscrivono, quindi, in uno dei periodi più complessi della storia della città siciliana, quando una sequenza di delitti efferati ne sconvolge la quotidianità e Gennaro non è mai venuto meno al suo impegno, fondando nel 1986 il Comitato Cittadino di Informazione e Partecipazione e legandosi al gruppo che gestiva il centro sociale San Saverio, dedicandosi quindi a numerosi progetti sociali fino alla morte per Aids nel 1995.

La sua drammaturgia si alimenta di una poetica del frammento, del remix, con brani che spesso vengono montati in modo diverso rispetto alla loro prima stesura.

Luca Scarlini ✍

#lucenews #lucelanazione #ninogennaro #queer
  • -6 a Sanremo 2023!

Questo Festival ha però un sapore dolceamaro per l
  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

#lucenews #lucelanazione #dirittodivoto #womenrights #1febbraio1945
  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

#lucenews #lucelanazione #mariekondo
Passi in avanti per i diritti delle donne. La Commissione europea ha proposto di introdurre una legge europea - quindi che varrebbe in tutti i Paesi dell'Ue - contro lo stupro e la violenza sulle donne. La proposta, presentata in occasione della Giornata internazionale della donna, mira a rendere uguali in tutto il continente le leggi e le pene in materia di violenza di genere. Una novità significativa, afferma la Commissione europea, in quanto nonostante la grande maggioranza dei Paesi membri dell'Ue già tratti la violenza contro le donne come un crimine, in alcune legislazioni nazionali ci sarebbero importanti lacune. Così facendo dunque si riuscirebbero a uniformare le varie legislazioni nazionali con un'unica legge valida in tutti i Paesi dell'Unione europea.
Una manifestazione di protesta contro la violenza sulle donne

Legge europea contro la violenza sulle donne, cosa prevede la proposta della Commissione Ue

Nella proposta della Commissione europea (qui il testo in pdf) si intende criminalizzare in tutti i Paesi dell'Ue lo stupro, il mancato consenso (ovvero un rapporto non consensuale verrebbe considerato al pari di uno stupro), le mutilazioni genitali femminili e la violenza informatica contro le donne, che tra l'altro include: condivisione non consensuale di foto intime e private, cyberstalking , molestie informatiche, e incitamento informatico alla violenza e all'odio. Le nuove regole rafforzano inoltre l'accesso delle vittime alla giustizia e incoraggiano gli Stati membri a realizzare un meccanismo di sportello unico e comune per il supporto e la protezione delle vittime. Ecco in punti gli elementi chiave della proposta della Commissione europea:
  1. Quali reati si vogliono uguagliare in tutta Europa La Commissione Ue propone di criminalizzare i seguenti reati in tutta l'Unione europea: 1) stupro in quanto mancanza di consenso; 2) mutilazioni genitali femminili; 3) cyberstalking; 4) condivisione non consensuale di immagini intime e private; 5) molestie informatiche; 6) incitamento informatico all'odio e alla violenza.
  2. Denunce più facili e sicure La Commissione Ue ha affermato che ancora oggi la violenza contro le donne viene sottostimata. Perciò vuole introdurre nuovi modi per denunciare le forme di violenza di genere. Intende rendere queste denunce più sicure, facili e accessibili, anche online. I professionisti, come gli operatori sanitari o gli psichiatri, non sarebbero più ostacolati dagli accordi di riservatezza e potrebbero segnalare alle autorità "ogni ragionevole sospetto di imminenti rischi di gravi danni fisici", si legge nella proposta.
  3. Vittime risarcite dagli aggressori Nella proposta della Commissione Ue si legge che le vittime devono avere il diritto di chiedere "il pieno risarcimento" dagli aggressori per i danni subiti, compresi i costi dell'assistenza sanitaria, dei servizi di supporto, del mancato guadagno, dei danni fisici e psicologici.
  4. Servizi di assistenza e centri di crisi per stupri La Commissione Ue propone che gli Stati membri forniscano servizi dedicati alle vittime di violenza, compresi dei centri di crisi per stupri. La linea di assistenza nazionale a sostegno delle vittime di violenza sulle donne e di violenza domestica dovrebbe essere disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7, tutto l'anno. E gratuita. Quando la vittima è minorenne, le autorità nazionali dovrebbero fornire un sostegno adeguato all'età della vittima. Nel caso di violenze informatiche, le vittime dovrebbero avere diritto a un sostegno adeguato, compresi consigli su come richiedere assistenza legale e come rimuovere i contenuti online.
  5. Migliore coordinamento e cooperazione Secondo la proposta della Commissione europea, gli Stati membri dovrebbero scambiarsi informazioni e consultarsi nei procedimenti penali. Per monitorare i progressi e la situazione nel continente, la Commissione propone inoltre l'obbligo per gli Stati membri di raccogliere dati sulla violenza contro le donne e sulla violenza domestica da inserire poi in un'indagine a livello europeo ogni cinque anni.
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, 63 anni

Quando entrerà in vigore la legge europea contro la violenza sulle donne?

La proposta di legge europea contro la violenza sulle donne avanzata dalla Commissione Ue è una direttiva. In quanto tale, deve essere recepita da ogni Paese dell'Ue e approvata da ogni parlamento degli Stati membri. Prima di arrivare alle legislazioni nazionali, la direttiva dovrà comunque passare al vaglio del Parlamento europeo e del Consiglio dell'Ue. Attraverso una serie di letture, il Parlamento europeo e il Consiglio esaminano e modificano il testo della proposta. Se le due istituzioni si trovano d'accordo sugli emendamenti, la proposta di legge è adottata e il testo viene trasmesso al Parlamento europeo e al Consiglio.
Nell'Unione europea una donna su tre è stata vittima di violenza sessuale e di violenza domestica

In Europa una donna su tre è stata vittima di violenze

La Commissione Ue stima che nell'Unione europea una donna su tre è stata vittima di violenza sessuale e di violenza domestica. Una su due ha subito molestie sessuali. Anche la violenza online è in forte aumento: in particolare vengono prese di mira le donne che hanno un ruolo nella vita pubblica, come giornaliste e politiche. In quanto a violenza informatica di genere, una donna su due ne è stata vittima. E infine una donna su tre - riporta sempre la Commissione europea - ha subito violenze sul posto di lavoro.
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • Evento 2022

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2021 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto