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Home » Attualità » Una statua per Margherita Hack a Milano, è la prima in Italia dedicata a una scienziata

Una statua per Margherita Hack a Milano, è la prima in Italia dedicata a una scienziata

A cento anni dalla nascita dell'astrofisica, davanti alla Statale di Milano sorgerà il monumento "Sguardo fisico", che servirà da fonte di ispirazione per tutte le studentesse

Domenico Guarino
9 Febbraio 2022
Margherita Hack: a breve una serie tv sulla storia dell'astrofisica

Margherita Hack: a breve una serie tv sulla storia dell'astrofisica

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Sembra incredibile, ma in Italia, sul suolo pubblico, non esiste una statua dedicata ad una scienziata. La prima sarà realizzata a Milano e ritrarrà la celebre astrofisica Margherita Hack, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita. Commissionata da Deloitte, e donata al Comune di Milano che si farà carico della sua manutenzione per gli anni a venire, la scultura, che verrà fusa in bronzo, ha come obiettivo quello di stimolare sempre più donne ad intraprendere degli studi e una carriera in ambito scientifico, tecnologico, economico e matematico (Stem).

Il bozzetto della statua dedicata a Margherita Hack

Il monumento, che si  intitolerà  ‘Sguardo fisico’, sarà installato in Largo Richini, in una porzione di giardino di fronte all’ingresso dell’Università Statale, nel mese di giugno prossimo. Femminile anche la mano che realizzerà la statua: a realizzare la statua sarà infatti l’artista bolognese Daniela Olivieri (Sissi), che attualmente insegna all’Accademia delle Belle Arti di Firenze, già vincitrice di numerosi riconoscimenti a livello internazionale. Olivieri è stata scelta da un’apposita giuria dopo un concorso d’idee lanciato da Fondazione Deloitte, Casa degli Artisti e Comune di Milano, al quale hanno partecipato 8 artiste italiane e internazionali.

Margherita Hack, una fonte di ispirazione per le studentesse

Margherita Hack verrà rappresentata mentre alza le braccia al cielo, simulando un telescopio, un gesto emblematico che invita alla scoperta e all’immaginazione e dichiara quella determinazione e tenacia che le permisero di emergere in un mondo scientifico dominato da figure maschili. “Questa statua vuole essere un messaggio alle ragazze che ce la possono fare. Oggi in Italia solo un quarto dei laureati nelle discipline Stem sono donne. Per cambiare questo stato di cose abbiamo immaginato che potesse valere la pena di dedicare una statua ad una persona in grado di lanciare un messaggio positivo a tutte le ragazze che possono arrivare in posizione di leadership in ambiti tipicamente maschili”, ha dichiarato Fabio Pompei, ceo di Deloitte Italia, nel corso dell’annuncio del progetto vincitore.

Margherita Hack (1922-2013) è stata una delle più grandi astrofisiche nella storia d’Italia

 

L’assessore comunale alla Cultura, Tommaso Sacchi, oltre ad aver ribadito il suo impegno ad intitolare molte più vie della città a grandi donne, ha detto che “l’idea di collocare il monumento dedicato a Margherita Hack davanti alla Statale aumenta ulteriormente il valore simbolico di questa operazione e potrà essere fonte di ispirazione per tante studentesse”. Fino al prossimo 20 febbraio, presso lo spazio espositivo della Casa degli Artisti di corso Garibaldi, sarà possibile visitare la mostra che presenta al pubblico gli otto progetti che hanno aderito al concorso.

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  • «Era terribile durante il fascismo essere transessuale. Mi picchiavano e mi facevano fare delle cose schifose. Mi imbrattavano con il catrame e mi hanno rasato. Ho preso le botte dai fascisti perché mi ero atteggiato a donna e per loro questo era inconcepibile».

È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l’unica persona trans italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti.

#lucenews #lucysalani #dachau
  • È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l
  • Elaheh Tavakolian, l’iraniana diventata uno dei simboli della lotta nel suo Paese, è arrivata in Italia. Nella puntata del 21 marzo de “Le Iene”, tra i servizi del programma di Italia 1, c’è anche la storia della giovane donna, ferita a un occhio dalla polizia durante le proteste in Iran. Nella puntata andata in onda la scorsa settimana, l’inviata de “Le Iene” aveva incontrato la donna in Turchia, durante la sua fuga disperata dall’Iran, dove ormai era troppo pericoloso vivere. 

“Ho molta paura. Vi prego, qui potrebbero uccidermi” raccontava l’attivista a Roberta Rei. Già in quell’occasione, Elaheh Tavakolian era apparsa con una benda sull’occhio, a causa di una grave ferita causatale da un proiettile sparato dalle forze dell’ordine iraniane durante le manifestazioni a cui ha preso parte dopo la morte di Mahsa Amini.

Elaheh Tavakolian fa parte di quelle centinaia di iraniani che hanno subito gravi ferite agli occhi dopo essere stati colpiti da pallottole, lacrimogeni, proiettili di gomma o altri proiettili usati dalle forze di sicurezza durante le dure repressioni che vanno avanti ormai da oltre sei mesi. La ragazza, che ha conseguito un master in commercio internazionale e ora lavora come contabile, ha usato la sua pagina Instagram per rivelare che le forze di sicurezza della Repubblica islamica stavano deliberatamente prendendo di mira gli occhi dei manifestanti. 

✍ Barbara Berti

#lucenews #lucelanazione #ElahehTavakolian #iran #leiene
  • Ha 19 anni e vorrebbe solo sostenere la Maturità. Eppure alla richiesta della ragazza la scuola dice di no. Nina Rosa Sorrentino è nata con la sindrome di Down, e quel diritto che per tutte le altre studentesse e studenti è inviolabile per lei è invece un’utopia.

Il liceo a indirizzo Scienze Umane di Bologna non le darà la possibilità di diplomarsi con i suoi compagni e compagne, svolgendo le prove che inizieranno il prossimo 21 giugno. La giustificazione – o la scusa ridicola, come quelle denunciate da CoorDown nella giornata mondiale sulla sindrome di Down – dell’istituto per negarle questa possibilità è stata che “per lei sarebbe troppo stressante“.

Così Nina si è ritirata da scuola a meno di tre mesi dalla fine della quinta. Malgrado la sua famiglia, fin dall’inizio del triennio, avesse chiesto agli insegnanti di cambiare il Pei (piano educativo individualizzato) della figlia, passando dal programma differenziato per gli alunni certificati a quello personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l’ammissione al vero e proprio esame di Maturità. Ma il liceo Sabin non ha assecondato la loro richiesta.

Francesca e Alessandro Sorrentino avevano trovato una sponda di supporto nel Ceps di Bologna (Centro emiliano problemi sociali per la Trisomia 21), in CoorDown e nei docenti di Scienze della Formazione dell’Alma Mater, che si sono detti tutti disponibili per realizzare un progetto-pilota per la giovane studentessa e la sua classe. Poi, all’inizio di marzo, la doccia fredda: è arrivato il no definitivo da parte del consiglio di classe, preoccupato che per la ragazza la Maturità fosse un obiettivo troppo impegnativo e stressante, tanto da generare “senso di frustrazione“, come ha scritto la dirigente del liceo nella lettera che sancisce l’epilogo di questa storia tutt’altro che inclusiva.

“Il perché è quello che ci tormenta – aggiungono i genitori –. Anche la neuropsichiatra concordava: Nina poteva e voleva provarci a fare l’esame. Non abbiamo mai chiesto le venisse regalato il diploma, ma che le fosse data la possibilità di provarci”.

#lucenews #lucelanazione #disabilityinclusion #giornatamondialedellasindromedidown
Sembra incredibile, ma in Italia, sul suolo pubblico, non esiste una statua dedicata ad una scienziata. La prima sarà realizzata a Milano e ritrarrà la celebre astrofisica Margherita Hack, di cui quest'anno ricorre il centenario della nascita. Commissionata da Deloitte, e donata al Comune di Milano che si farà carico della sua manutenzione per gli anni a venire, la scultura, che verrà fusa in bronzo, ha come obiettivo quello di stimolare sempre più donne ad intraprendere degli studi e una carriera in ambito scientifico, tecnologico, economico e matematico (Stem).
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Il monumento, che si  intitolerà  'Sguardo fisico’, sarà installato in Largo Richini, in una porzione di giardino di fronte all'ingresso dell'Università Statale, nel mese di giugno prossimo. Femminile anche la mano che realizzerà la statua: a realizzare la statua sarà infatti l’artista bolognese Daniela Olivieri (Sissi), che attualmente insegna all'Accademia delle Belle Arti di Firenze, già vincitrice di numerosi riconoscimenti a livello internazionale. Olivieri è stata scelta da un'apposita giuria dopo un concorso d'idee lanciato da Fondazione Deloitte, Casa degli Artisti e Comune di Milano, al quale hanno partecipato 8 artiste italiane e internazionali.

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