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Home » Attualità » Un uomo di 83 anni attraverserà da solo l’Oceano Pacifico in barca a vela. Kenichi Horie salpa oggi dalla California per arrivare in Giappone

Un uomo di 83 anni attraverserà da solo l’Oceano Pacifico in barca a vela. Kenichi Horie salpa oggi dalla California per arrivare in Giappone

Il coraggio non ha età. L'anziano signore ritenta, sessant'anni dopo, l'impresa che lo portò nel 1962 a raggiungere le coste degli Stati Uniti dal Giappone. Adesso vuole tentare il viaggio di ritorno: "Sto bene, forse sono solo un po' preoccupato per il fatto di essere vecchio"

Remy Morandi
26 Marzo 2022
Un uomo di 83 anni attraverserà da solo l'Oceano Pacifico in barca a vela. Kenichi Horie salpa oggi dalla California per arrivare in Giappone

Un uomo di 83 anni attraverserà da solo l'Oceano Pacifico in barca a vela. Kenichi Horie salpa oggi dalla California per arrivare in Giappone

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Il coraggio non ha età. Oggi, sabato 26 marzo, un uomo di 83 anni salperà da solo da San Francisco e viaggerà attraverso l’Oceano Pacifico per raggiungere il suo Paese d’origine, il Giappone. È la storia di Kenichi Horie, noto anche come “il velista più famoso del Giappone”. Nel 1962, quando aveva 23 anni, diventò la terza persona in tutto il mondo ad aver compiuto la traversata dell’Oceano Pacifico in solitaria. In quell’occasione, quando era ancora un marinaio dilettante, ci mise 94 giorni ad attraversare l’Oceano. Adesso, sessant’anni dopo, il velista ci riprova.

Kenichi Horie attraverserà da solo l’Oceano Pacifico in barca a vela. L’83enne salpa oggi dalla California per arrivare in Giappone

La storia è raccontata dal San Francisco Chronicle. Quando nel 1962 Kenichi Horie arrivò a San Francisco, fu arrestato perché viaggiava senza passaporto o altri documenti. Dopo poco però fu rilasciato dall’allora sindaco George Christopher che, dopo essere venuto a conoscenza della sua impresa, gli conferì le chiavi della città per il suo coraggio.

Nei sessant’anni trascorsi da allora, Horie ha effettuato più di una traversata del Pacifico. La barca che usò nel 1962, chiamata ‘Sirena‘, è stata esposta al Museo Marittimo di San Francisco. Martedì sera l’83enne è andato al Museo per celebrare la sua imminente partenza. Lì è stato accolto da una folla di un centinaio di persone, che ha chiesto al velista selfie e autografi. “Quando sono venuto qui per la prima volta 60 anni fa – ha detto Horie al Museo Marittimo di San Francisco – non avrei mai immaginato che sarei tornato qui 60 anni dopo”.

Nel 1962, quando aveva 23 anni, Kenichi Horie diventò la terza persona in tutto il mondo ad aver compiuto la traversata dell’Oceano Pacifico in solitaria

Negli ultimi sei decenni, Horie ha completato diversi viaggi nel Pacifico, salpando su barche di qualunque tipo, tra cui una a pedali (una specie di pedalò), con la quale dal 1992 al 1993 il velista giapponese navigò dalle Hawaii a Okinawa. Tre anni dopo, nel 1996, salpò da Salinas, in Ecuador, e arrivò a Tokyo su una barca fatta di alluminio riciclato e azionata da dozzine di pannelli solari. Ma non è finita: nel 1999 salpò un’altra volta da San Francisco per il Giappone a bordo di una barca realizzata principalmente con materiali riciclati. La barca, un catamarano lungo circa 10 metri, era stata realizzata con 528 fusti di birra saldati da un capo in cinque file

La sua nuova barca, con la quale oggi parte da San Francisco per attraversare il Pacifico, non è fatta di fusti di birra o lattine. È una barca a vela di 989 chilogrammi, fatta di alluminio, lunga 5,79 metri e personalizzata e adattata al fisico di Horie, un uomo piuttosto basso, meno di 1,60 metri d’altezza. Ai giornalisti del San Francisco Chronicle che gli chiedono come fa a 83 anni ad avere le forze per attraversare l’Oceano Pacifico, lui ha risposto: “Sto sempre bene, sono sempre in forma. Non mangio mai troppo, non bevo mai troppo”. E alla domanda se nutre preoccupazioni particolari per questa traversata, Horie ha risposto: “Niente affatto. Forse solo essere vecchio”.

Alla domanda se nutre particolari preoccupazioni per la traversata dell’Oceano Pacifico a 83 anni, Kenichi Horie ha risposto: “Niente affatto. Forse solo essere vecchio”

Per i curiosi, Kenichi Horie scrisse un libro sul suo viaggio, intitolato Alone on the Pacific. Il libro fu poi trasformato in un film del 1963 ‘Alone Across the Pacific’. Il film del regista Kon Ichikawa fu nominato per un Golden Globe.

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Il protagonista di questa vicenda è Leonardo Lotto, studente aostano, che la mattina del 23 febbraio è rimasto vittima di un incidente in mare. Il ragazzo era a Melbourne con un gruppo di amici quando dopo un tuffo tra le onde sul bagnasciuga ha picchiato violentemente la testa contro il fondale di sabbia. In quel momento è iniziato l’incubo: prima gli amici lo hanno aiutato a uscire dall’acqua, poi la corsa disperata in ospedale. Dopo l’intervento d’urgenza, è arrivato il duro responso: “Frattura delle vertebre C3 e C5, spina dorsale danneggiata". Leonardo Lotto è paralizzato dalla testa in giù e non potrà più camminare.

"Continuerò a lottare e farò tutto il necessario. A volte cadrò, ma alla fine mi rialzerò, vivendo sempre giorno per giorno, superando i momenti più bui”.

Dopo il ricovero all’Alfred Hospital di Melbourne, in Australia, “le sue condizioni sono stabili, e ora è pronto per iniziare il suo lungo percorso riabilitativo a Milano con tutte le energie e la positività che hanno sempre caratterizzato la sua personalità”. E gli amici, proprio per sostenere le cure, hanno organizzato una raccolta fondi online.

✍ Barbara Berti 

#lucenews #lucelanazione #australia #leonardolotto
  • È quanto emerge da uno studio su 1.700 ragazzi toscani realizzato dal Meyer center for health and happiness, di cui è responsabile Manila Bonciani, insieme all’Università di Firenze, e presentato in occasione della Giornata internazionale della felicità nel corso di un evento organizzato al Meyer health campus di Firenze.

Cosa gli adolescenti pensano della felicità? Come la definiscono? Cosa li rende felici? Queste alcune domande dello studio. Dai risultati emerge che i ragazzi spesso non riescono a dare neanche una definizione della felicità. Tuttavia ne sottolineano la rilevanza e la transitorietà. 

Dalla ricerca emerge così che la manifestazione della felicità si declina in sei dimensioni:
➡ La più rilevante che emerge è quella dell’interesse sociale, data dall’importanza che viene attribuita dai ragazzi alle relazioni interpersonali.
➡ La seconda è l’espressione della soddisfazione verso la propria vita, del fare le cose che piacciono loro.
➡ La terza è vivere emozioni positive, rilevanza che si riscontra anche nelle parole dei ragazzi che esprimono in maniera importante l’idea di essere felici quando sono senza preoccupazioni o pressioni che avvertono frequentemente, come anche quella scolastica.
➡ La quarta è il senso di autorealizzazione insieme a quello di padronanza delle varie situazioni che si trovano ad affrontare.
➡ Infine in misura minore la loro felicità è legata all’ottimismo, cui gli stessi adolescenti non attribuiscono grande rilevanza, sebbene rappresenti la sesta dimensione della felicità identificata.

Gli adolescenti che risultano più felici si caratterizzano per essere più empatici, esprimere un atteggiamento cooperativo, avere maggiore autoconsapevolezza, saper gestire meglio le emozioni e risolvere le situazioni problematiche, avere una buona immagine di sé. 

Ancora i maschi risultano essere più felici delle femmine a eccezione della dimensione relazionale e sociale della felicità che non si differenzia in maniera significativa tra i due gruppi, e le fasce di età più piccole, fino ai 15 anni, esprimono maggiormente di essere felici rispetto ai ragazzi di 16-17 o maggiorenni.

#felicità #ospedalemeyer #adolescenza
Il coraggio non ha età. Oggi, sabato 26 marzo, un uomo di 83 anni salperà da solo da San Francisco e viaggerà attraverso l'Oceano Pacifico per raggiungere il suo Paese d'origine, il Giappone. È la storia di Kenichi Horie, noto anche come "il velista più famoso del Giappone". Nel 1962, quando aveva 23 anni, diventò la terza persona in tutto il mondo ad aver compiuto la traversata dell'Oceano Pacifico in solitaria. In quell'occasione, quando era ancora un marinaio dilettante, ci mise 94 giorni ad attraversare l'Oceano. Adesso, sessant'anni dopo, il velista ci riprova.
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Alla domanda se nutre particolari preoccupazioni per la traversata dell'Oceano Pacifico a 83 anni, Kenichi Horie ha risposto: "Niente affatto. Forse solo essere vecchio"
Per i curiosi, Kenichi Horie scrisse un libro sul suo viaggio, intitolato Alone on the Pacific. Il libro fu poi trasformato in un film del 1963 'Alone Across the Pacific'. Il film del regista Kon Ichikawa fu nominato per un Golden Globe.
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