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Scozia, il primo "ufficiale della dignità mestruale" è un uomo. Scoppia la polemica

Dopo la storica approvazione della legge per offrire gratuitamente i prodotti igienici femminili nei luoghi pubblici nel Paese desta scalpore la scelta al maschile

di MARIANNA GRAZI -
19 agosto 2022
Jason Grant e una gamma di prodotti per le mestruazioni

Jason Grant e una gamma di prodotti per le mestruazioni

In Scozia, la nomina di un uomo a primo "responsabile della dignità mestruale" ha suscitato reazioni indignate e i critici hanno definito la notizia "assurda". A destare scalpore è stata la scelta di Jason Grant in un ruolo che si ritiene essere il primo del suo genere, dopo che la Scozia è diventata il primo Paese al mondo a tutelare per legge il diritto a prodotti mestruali gratuiti. La carica, di due anni, lo porterà in giro per la regione scozzese del Tayside come promotore, nelle strutture pubbliche, proprio della distribuzione degli assorbenti e dei tamponi. Ma la decisione ha scatenato una polemica, con i critici che sostengono che il posto sarebbe dovuto andare a una donna.

Le critiche

La star del tennis Martina Navratilova ha definito la notizia "ridicola", scrivendo in un tweet: "Abbiamo mai provato a spiegare agli uomini come radersi o come prendersi cura della loro prostata o altro?!? Questo è assurdo". Susan Dalgety, editorialista del quotidiano The Scotsman, ha dichiarato a Sky News che la nomina "porta il mansplaining a un nuovo livello". "Jason ha detto che il fatto di essere un uomo lo aiuterà a ridurre lo stigma e che è ora di normalizzare argomenti come le mestruazioni e la menopausa", ha detto all'emittente. "Le mestruazioni rappresentano la normalità per le donne, non abbiamo bisogno di un tizio con una polo rosso sangue che ci sensibilizzi".

Jason Grant (con la maglia rossa) mostra una gamma di prodotti per le mestruazioni a mamma e figlia, Rosie e Angel Gilber

La nomina di Grant, (fatta da una donna!), è regionale ed è avvenuta tramite annuncio pubblico. Si dice invece "Furiosa" l'attrice Frances Barber, e incredule e indignate sono molte attiviste e giornaliste scozzesi, non tanto sulla figura in sé quanto sul fatto che, ancora una volta sia stato scelto un uomo per trattare questioni prettamente femminili. Dello stesso parere anche il leader dello Scottish National Party, Ian Blackford, che ha commentato "nessuno meglio di una donna avrebbe potuto ricoprire quel ruolo". "Ritengo che sia importante che la politica sia giusta, penso che sia fondamentale attuarla e penso che, in linea di principio, sia molto meglio che siano le donne a ricoprire questi incarichi", ha dichiarato a Sky News.

Il ruolo dell'ufficiale della dignità mestruale

In precedenza Jason Grant ha lavorato nella vendita di tabacco, come personal trainer e come responsabile del benessere degli studenti al Dundee and Angus College. Nel suo nuovo ruolo di responsabile regionale del Period Dignity, dovrà guidare una campagna regionale nelle scuole, nei college e nelle comunità più ampie per promuovere l'accesso ai prodotti mestruali gratuiti, sensibilizzando l'opinione pubblica sulla pioneristica legislazione scozzese, e garantire che i fondi del governo siano assegnati in modo appropriato. Il gruppo di esperti guidato da Grant e composto da rappresentanti del Dundee and Angus College, dell'Angus Council, del Dundee City Council e del Perth College, ha dichiarato che il responsabile era il candidato più adatto a ricoprire il ruolo. "Tra tutti i partner del gruppo di lavoro che si occupano di pari opportunità, Jason era il candidato migliore - sostiene un portavoce -. Cambiando la cultura, incoraggiando il dibattito e eliminando lo stigma intorno alle mestruazioni, non vediamo l'ora di sostenere la realizzazione di questo importante lavoro in tutta la regione", ha aggiunto. Al momento della nomina, Grant ha dichiarato di voler dimostrare - proprio perché lui è un uomo - che la dignità del ciclo mestruale e le questioni ad esso correlate non sono solo un argomento femminile. "Anche se riguardano direttamente le donne, le mestruazioni sono un problema per tutti. Inoltre, sensibilizzeremo l'opinione pubblica sulla menopausa che, sebbene sia un processo naturale per le donne, ha ripercussioni più ampie nel mondo del lavoro e della famiglia", ha aggiunto. "È giunto il momento di normalizzare questi argomenti e di affrontare concretamente il tema. Credo di poter fare dei passi avanti dimostrando che questo non è solo un argomento femminile, incoraggiando conversazioni tra tutti i generi, educando e coinvolgendo un nuovo pubblico". L'intento è nobile, ma di sicuro affidarsi ancora alla conoscenza maschile su temi che interessano in prima battuta e soprattutto le donne, e poi tutti gli altri generi, sembra effettivamente l'ennesimo caso di mansplaining.