Un cameriere di quelli che tutti vorrebbero al ristorante. Che sa ascoltare i clienti senza fretta, che li mette a proprio agio per esserlo a sua volta e lavorare al meglio. Ma i suoi compiti non si fermano qui: sparecchia, prende le comande e ha anche imparato a portare i bicchieri su per le scale.
Valerio Deri è al suo primo contratto di lavoro in questo ruolo, un contratto vero finalmente. Che lo rende un professionista davvero unico, nella sua assoluta normalità. Perché poco importa se il 36enne di Pietrasanta ha la sindrome di Down, quando sono la sua vitalità, il suo impegno e il suo sorriso a presentarlo al meglio.
Cameriere con la sindrome di Down
Deri è stato fortemente voluto dal suo datore di lavoro. Stefano Burzi, imprenditore di Milano, da sei anni alla gestione del ristorante La Griglia sul Mare all’interno dello stabilimento Lido blu, a Lido di Camaiore, ha infatti voluto esaudire quello che era un desiderio di sua mamma, recentemente scomparsa: dare un’opportunità ad un giovane con sindrome di Down.
Si è così rivolto all’associazione Abc-bambini cerebrolesi di Forte dei Marmi per trovare una qualcuno che fosse disponibile: la presidente Marzia Morello ha proposto il figlio Valerio con piccole esperienze alle spalle di formazione in un bar di Pisa e in un catering.
E così – sottoscritto il contratto fino a settembre, come un perfetto lavoratore stagionale che si rispetti – Valerio ha iniziato a montare in servizio, integrandosi alla grande con la clientela e i colleghi del ristorante. Il suo sogno è diventare un dj famoso e oggi, per ferragosto, sarà lui con la sua consolle a far ballare tutti sulla spiaggia. Un ragazzo multitasking che è il perfetto esempio di buona volontà e passioni.
“Valerio? Un tipo davvero ‘figo'”
“È un ragazzo molto attivo – racconta l’imprenditore milanese – e io sono il suo punto di riferimento. Sono severo con lui come lo sono con tutti e ogni tanto borbotta e mi chiama ‘vecchio’, anche se ho 41 anni. Piano piano sta imparando a seguire le mie linee e ogni giorno raggiungiamo assieme un traguardo più importante.
È un’esperienza bella e piacevole – continua Burzi – che dovrebbe essere incentivata dallo Stato, sostenendo almeno i contributi anche per i contratti a tempo determinato. Sono davvero contento di aver conosciuto Valerio perché è davvero un tipo ’figo'”.
Felicissima anche mamma Marzia, che parla anche a nome dell’associazione Abc. “Ringraziamo Stefano – esordisce – per avere fatto una cosa che pochissimi imprenditori in Versilia hanno fatto. I ben pensanti potrebbero dire che la cosa è al quanto normale per una comunità civile e inclusiva come la nostra, e invece, nonostante le buone intenzioni e le belle parole, per Valerio è sempre stato difficilissimo trovare una collocazione lavorativa.
Questo fino a quando Stefano (Burzi) non gli ha proposto un contratto da aiuto-cameriere, assumendosi tutto il carico umano e di formazione professionale, senza sconti e senza riserve. Lui è stato esempio concreto di grande inclusione”.
Una vicenda, quella del giovane di Pietrasanta, che dimostra come non sia la disabilità a caratterizzare la persona, non sia quel cromosoma in più a renderla ‘speciale’. Un imprenditore illuminato ha voluto dare un’opportunità a chi, semplicemente, la stava cercando e da questa comunione d’intenti è nata l’intesa che unisce in primis le persone e poi dipendente e datore di lavoro.
E siamo convinti che chi, in queste ultimi settimane estive, andrà a gustare un buon piatto di pesce al lido Blu e magari verrà servito al tavolo proprio da Valerio, saprà riconoscerne i pregi guardando al di là di quella condizione fisica che ne caratterizza i tratti.