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Home » Attualità » Parità di genere e diritti negati: dalle donne di sinistra alle denunce di quelle di destra. Il caso Venezi

Parità di genere e diritti negati: dalle donne di sinistra alle denunce di quelle di destra. Il caso Venezi

Alla Conferenza programmatica di Fdi, la direttrice d’orchestra ha tuonato: “Io sono un lavoratore non rappresentato da questa classe politica in un Paese che consente discriminazioni sulla base del genere”. Il plauso di Giorgia Meloni

Letizia Cini
1 Maggio 2022
Beatrice Venezi ha diretto l’orchestra de “I virtuosi italiani” nella giornata conclusiva della convention di Fdi a Milano

Beatrice Venezi ha diretto l’orchestra de “I virtuosi italiani” nella giornata conclusiva della convention di Fdi a Milano

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Pensate che bello se ci fosse un solo Primo maggio. Cioè se ci fosse il lavoro e si potesse festeggiarlo. Di primi maggio, invece, ce ne sono purtroppo tanti. Quello dei senza lavoro, innanzitutto. Tanti, troppi, giovani e non solo. Anzi. Un trentenne è probabile, possibile, che una qualche occupazione prima o poi la trovi. Un cinquantenne, invece, ha davanti a sé spesso il baratro della disoccupazione senza ritorno. Poi c’è il Primo maggio dei sotto occupati, dei mal pagati, dei precari, gli eterni stagisti, o quelli che pedalano nella notte per portare una pizza. Infine, ma non ultimo, c’è il Primo maggio delle donne.

Lo chef Borghese ammette di essere alla perenne ricerca di collaboratori ma di faticare a trovare nuovi profili da inserire: i ristoranti sono tornati a lavorare ma manca il personale
Non studiano e non lavorano, i Neet: di età compresa tra i 15 e i 34 anni, sono circa 3 milioni in italia (25% del totale dei giovani), in prevalenza di sesso femminile

Che non sono, non dovrebbero essere una categoria. Perché un impiego, un posto di lavoro sono un impiego e un posto di lavoro a prescindere, non declinabili al maschile o femminile. Invece, come sappiamo, non è così. Lo stesso posto, lo stesso lavoro, la stessa responsabilità hanno spesso un valore sociale ed economico diverso tra maschi e femmine. E non c‘è governo, non c’è sindacato, non c’è battaglia che siano ancora riusciti a eliminare questa ingiustizia.

Diventata un tema politicamente trasversale, che emerge dalle rivendicazioni delle donne di sinistra,  ma anche dalle denunce di quelle di destra, come è stato gridato in tante piazze di questo Primo maggio o dalla Convention nazionale di Fratelli d’Italia. Normale.

Beatrice Venezi, lucchese classe 1990, è tra i più giovani direttori d'orchestra d'Europa
Beatrice Venezi, lucchese classe 1990, è tra i più giovani direttori d’orchestra d’Europa

“Il concerto di oggi è un omaggio al nostro Paese, che vi porterà in tutta l’Italia – ha esordito Beatrice Venezi, direttore d’orchestra, tra le più giovani d’Europa, presentando una serie di arie famose dal Va Pensiero alla Cavalleria Rusticana a brani di Nino Rota ed Ennio Morricone alla conferenza di FdI a Milano. “È la prima volta che la cultura entra in una convention politica e oggi, Primo maggio, non posso che parlare del mio lavoro, la musica come cultura e bellezza che esalta le caratteristiche di un Paese straordinario come l’Italia – le sue parole – . Abbiamo la netta sensazione di essere considerati degli accessori. Io sono un lavoratore non rappresentato da questa classe politica che non riconosce il valore fondamentale della politica in questo Paese e che consente discriminazioni sulla base del genere“.

Un appello accolto da Giorgia Meloni che nel suo intervento conclusivo si è rivolge a lei, una delle poche professioniste femminili nel settore, con un affettuoso “Ciao bella mia…’’. Per poi twittare: “L’Italia che vogliamo deve essere davvero fondata sul lavoro, non solo sulla carta. Senza discriminazioni ideologiche o ricatti sulla salute delle persone. Solo così la festa dei lavoratori tornerà ad avere reale valore…. Complimenti a Beatrice Venezi per queste parole. Buon 1° maggio”.

La leader del partito Giorgia Melon ha chiuso i lavori della conferenza programmatica di Fratelli d'Italia a Milano
La leader del partito Giorgia Melon ha chiuso i lavori della conferenza programmatica di Fratelli d’Italia a Milano

Perché una donna meno pagata di un collega maschio non è un problema né di destra, né di sinistra. È un problema e basta. Perché la direttrice di un supermarket che scheda le lavoratrici con il ciclo e non i lavoratori con il mal di pancia per aver mangiato troppo, è prima di tutto una cattiva dirigente, poi qualcuno che viola i diritti della persona e del lavoro. Allora vale la pena di ripeterlo. Il Primo maggio sarà festa vera quando sarà la festa di tutti. Oggi, come sempre , è ancora una festa per solo una metà del cielo.

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  • Bebe Vio “torna subito" a colpire con il suo ormai proverbiale (auto)sarcasmo.

Sul suo profilo Instagram pubblica una foto delle protesi lasciate sul lettino, prima di fare un tuffo in mare. Libera. 🏊‍♀️

#lucenews #lucelanazione #bebevio #inclusivity #libera #protesi #tornosubito
  • Maura Nardi, 41 anni a novembre, ed Emanuele Loati, 25, oltre ad essere innamorati, sono due giovani transgender che, dopo una vera e propria odissea, hanno completato insieme la transizione per il cambio di sesso. E ora, nuovi documenti alla mano, coroneranno finalmente il loro sogno d’amore con le nozze.

“Con l’identità di genere non si può scendere a patti: puoi lottarci per un po’, ma alla fine devi accettare quello che sei perché in ballo c’è la tua vita”.

Emanuele e Maura si sono conosciuti 3 anni fa, proprio durante il difficile e lungo percorso che li avrebbe portati alla loro nuova identità. Da quel primo incontro, proprio come in una favola con la freccia di Cupido scoccata che non lascia scampo, i due non si sono più lasciati.

Uniti, supportandosi a vicenda senza mai smettere di amarsi, hanno affrontato tutte le difficoltà che si sono presentate e non sono state poche: prima la sofferenza emotiva (ma anche fisica) per la transizione, aggravata poi dalla burocrazia dello Stato. E dopo tante peripezie la luce è apparsa in fondo al tunnel: l’ufficio anagrafe del comune di Recanati, in provincia di Macerata, ha provveduto a rettificare i loro documenti di identità. Era l’ultimo step da superare prima del via libera al matrimonio. Ora non resta che organizzare.

Se quella di Nardi e Loati è una vicenda già particolarmente travagliata, anche se a lieto fine, per Maura le cose sono state, se possibile, ancora più difficili. Ha iniziato la transizione nel 2016 e quando ha completato il percorso, è stata la prima persona non vedente italiana a riuscirci. Da quando ha 19 anni soffre di una forma di cecità a causa dello sviluppo di una rara malattia alla retina, nel suo caso “è stato più semplice convivere con la cecità che con l’incongruenza di genere”.

E aggiunge: “Nonostante il supporto non è stata una passeggiata: ho avuto diversi momenti di sconforto e paura, altri in cui mi sono sentita in colpa per aver trascinato la mia famiglia in questo cammino così complesso. Oggi so che rifarei tutto. La ciliegina sulla torta è stata l’arrivo del mio compagno. Ora finalmente siamo pronti a sposarci e possiamo pensare a una cosa bella”.

#lucenews #recanati #nozze
  • Quello che molti temevano è purtroppo accaduto: per scoprire le interruzioni di gravidanza negli Usa le autorità stanno facendo ricorso anche ai dati personali contenuti nelle app di messaggistica e sui social. 

A destare scalpore è un caso in Nebraska, dove Celeste Burgess, 18 anni, e sua madre Jessica, 41, sono finite in tribunale per un presunto aborto illegale, con molteplici capi d’imputazione. La polizia ha presentato come prove i messaggi su Facebook che le due donne si sarebbero scambiate e a cui, con l’autorizzazione dei gestori della piattaforma – in questo caso Meta –, ha avuto accesso. Le chat private, secondo le autorità, mostrano le prove di un aborto farmacologico illegale, autogestito alla 28esima settimana di gestazione (settimo mese), e di un piano per nascondere "i resti”.

Dopo che la polizia ha ottenuto il materiale dai due mandati di perquisizione, Jessica è stata accusata di altri due reati, induzione all’aborto illegale e pratica dell’aborto come persona diversa da un medico autorizzato, per i quali si è nuovamente dichiarata non colpevole. Attualmente il Nebraska proibisce gli aborti dopo le 20 settimane, una legge in vigore da prima dell’annullamento della sentenza Roe v. Wade.

Il problema di fondo che emerge da questa e da tante altre vicende in materia di diritti ha un duplice aspetto: da una parte c’è l’obbligo di una società di fornire i dati alle forze dell’ordine che ne fanno richiesta per le indagini e dall’altra la possibilità di disporre di questi dati. 

Mai come oggi grandi aziende private possono disporre di informazioni personali relative ai propri utenti, e se queste sono utili per fermare chi commette crimini è un conto, ma se le leggi vengono modificate ciò che può essere giudicato come crimine cambia. Il caso di Celeste Burgess è solo un esempio, ma conferma anche che negare il diritto all’aborto non eradica il fenomeno, ma lo trasporta in una dimensione di illegalità e pericolo per la salute della donna.

#lucenews #lucelanazione #aborto #nebraska #abortion #usa
  • La scelta coraggiosa del calciatore croato Robert Peric-Komsic non poteva non fare il giro del mondo in un baleno. Nel fiore dell’età, e con tutta la vita davanti, a soli 23 anni ha deciso di lasciare il mondo del pallone. La sua non è stata una scelta forzata, è stata intimamente voluta, e se ha detto addio alla sua carriera è stato solo per una scelta d’amore. Dimostrando che la vita della propria madre viene prima di qualunque cosa. Prima della passione per il pallone, prima del successo, prima di ogni carriera.

“Non c’erano altre opzioni, io era l’unica possibilità, l’ultima. Ho avuto ben chiara qual era la mia missione: salvarla.”

L’attaccante del Cibalia Vinkovci non ci ha pensato due volte quando si è trattato di scegliere tra il suo futuro nel mondo calcistico e la salute della sua mamma malata. Per tanto, troppo tempo l’aveva vista lottare contro una malattia al fegato. Ora non c’era più tempo da perdere: si trattava di trovare un donatore compatibile, e al più presto. Lo stomaco della donna si stava oramai riempiendo di acqua, e questo voleva dire che le rimaneva poco tempo, secondo i medici che l’avevano in cura. Questione di qualche giorno appena. Il calciatore della seconda divisione croata era l’unico compatibile. A quel punto Peric-Komsic si è tolto la tuta, ha riposto maglietta e calzoncini da calciatore nella sua valigia e ha preso l’aereo, salendo sul primo volo con destinazione Istanbul. Lì ha trovato sua mamma Ljiljiana che l’aspettava per abbracciarlo, in fin di vita.

“Dopo aver lottato duramente per 13 anni, il vero eroe è lei. Io ho solo fatto quello che chiunque al posto mio avrebbe fatto."

Sono passati quattro mesi e più dall’intervento. Il trapianto è andato benee la signora Ljiljiana è migliorata molto da allora. Giorno dopo giorno ce l’ha messa tutta, e con una straordinaria forza di volontà, animata dall’amore di suo figlio, si sta piano piano riprendendo. E a chi si complimenta per aver fatto qualcosa di straordinario, con l’umiltà dei grandi risponde: “È stata mia madre a darmi la vita. Io l’ho solo estesa a lei”.

#lucenews #lucelanazione #donazionefegato #RobertPericKomsic #donarelavitaperamore
Pensate che bello se ci fosse un solo Primo maggio. Cioè se ci fosse il lavoro e si potesse festeggiarlo. Di primi maggio, invece, ce ne sono purtroppo tanti. Quello dei senza lavoro, innanzitutto. Tanti, troppi, giovani e non solo. Anzi. Un trentenne è probabile, possibile, che una qualche occupazione prima o poi la trovi. Un cinquantenne, invece, ha davanti a sé spesso il baratro della disoccupazione senza ritorno. Poi c’è il Primo maggio dei sotto occupati, dei mal pagati, dei precari, gli eterni stagisti, o quelli che pedalano nella notte per portare una pizza. Infine, ma non ultimo, c’è il Primo maggio delle donne.
Lo chef Borghese ammette di essere alla perenne ricerca di collaboratori ma di faticare a trovare nuovi profili da inserire: i ristoranti sono tornati a lavorare ma manca il personale
Non studiano e non lavorano, i Neet: di età compresa tra i 15 e i 34 anni, sono circa 3 milioni in italia (25% del totale dei giovani), in prevalenza di sesso femminile
Che non sono, non dovrebbero essere una categoria. Perché un impiego, un posto di lavoro sono un impiego e un posto di lavoro a prescindere, non declinabili al maschile o femminile. Invece, come sappiamo, non è così. Lo stesso posto, lo stesso lavoro, la stessa responsabilità hanno spesso un valore sociale ed economico diverso tra maschi e femmine. E non c‘è governo, non c’è sindacato, non c’è battaglia che siano ancora riusciti a eliminare questa ingiustizia. Diventata un tema politicamente trasversale, che emerge dalle rivendicazioni delle donne di sinistra,  ma anche dalle denunce di quelle di destra, come è stato gridato in tante piazze di questo Primo maggio o dalla Convention nazionale di Fratelli d’Italia. Normale.
Beatrice Venezi, lucchese classe 1990, è tra i più giovani direttori d'orchestra d'Europa
Beatrice Venezi, lucchese classe 1990, è tra i più giovani direttori d'orchestra d'Europa
“Il concerto di oggi è un omaggio al nostro Paese, che vi porterà in tutta l’Italia - ha esordito Beatrice Venezi, direttore d’orchestra, tra le più giovani d’Europa, presentando una serie di arie famose dal Va Pensiero alla Cavalleria Rusticana a brani di Nino Rota ed Ennio Morricone alla conferenza di FdI a Milano. “È la prima volta che la cultura entra in una convention politica e oggi, Primo maggio, non posso che parlare del mio lavoro, la musica come cultura e bellezza che esalta le caratteristiche di un Paese straordinario come l’Italia - le sue parole - . Abbiamo la netta sensazione di essere considerati degli accessori. Io sono un lavoratore non rappresentato da questa classe politica che non riconosce il valore fondamentale della politica in questo Paese e che consente discriminazioni sulla base del genere". Un appello accolto da Giorgia Meloni che nel suo intervento conclusivo si è rivolge a lei, una delle poche professioniste femminili nel settore, con un affettuoso "Ciao bella mia...’’. Per poi twittare: "L’Italia che vogliamo deve essere davvero fondata sul lavoro, non solo sulla carta. Senza discriminazioni ideologiche o ricatti sulla salute delle persone. Solo così la festa dei lavoratori tornerà ad avere reale valore.... Complimenti a Beatrice Venezi per queste parole. Buon 1° maggio”.
La leader del partito Giorgia Melon ha chiuso i lavori della conferenza programmatica di Fratelli d'Italia a Milano
La leader del partito Giorgia Melon ha chiuso i lavori della conferenza programmatica di Fratelli d'Italia a Milano
Perché una donna meno pagata di un collega maschio non è un problema né di destra, né di sinistra. È un problema e basta. Perché la direttrice di un supermarket che scheda le lavoratrici con il ciclo e non i lavoratori con il mal di pancia per aver mangiato troppo, è prima di tutto una cattiva dirigente, poi qualcuno che viola i diritti della persona e del lavoro. Allora vale la pena di ripeterlo. Il Primo maggio sarà festa vera quando sarà la festa di tutti. Oggi, come sempre , è ancora una festa per solo una metà del cielo.
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