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Sos a Venezia: gondolieri ripescano 300 kg di rifiuti e la Usl salva due Barbagianni usati per foto turistiche

di MAURIZIO COSTANZO -
9 agosto 2022
Venezia

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Venezia, la città più romantica del mondo. Perfetto scrigno di bellezza e fascino, cornice ideale per fidanzati, sposi e innamorati. Il giro in gondola per la città è un must. Ma sotto i canali, sui fondali, c’è un’altra Venezia, che in superfice non si vede eppure esiste. Il lato oscuro della città è fatto di rifiuti che da tempo si annidano in fondo all’acqua. A ripulirlo ci pensano i gondolieri sub che, col sostegno dell’amministrazione comunale, anche quest’anno hanno rinnovato il loro impegno per un’operazione utile e virtuosa: ripulire i canali della Serenissima. Qualche giorno fa c’è stata la quattordicesima immersione, l’ultima del periodo estivo, da quando, nel 2019, il progetto ha preso il via.

Il bottino dei sub gondolieri si aggira intorno ai 300 chilogrammi di rifiuti

Il bottino dei sub gondolieri

I sub gondolieri hanno trovato di tutto in fondo a canali e rii: tubazioni, copertoni, finanche un cestino portasigarette. E due giovani fidanzati stranieri vendevano foto a 20 euro con due barbagianni che abbeveravano con una siringa d’acqua per non farli morire sotto il sole cocente.

Quello che i sub gondolieri hanno portato a galla dopo essersi immersi nelle acque del rio del Vin, nel sestiere di San Marco, è stato un bel bottino, di circa 300 chilogrammi di rifiuti. Nel materiale che avevano trovato casa in fondo ai canali c’era davvero di tutto, dalle reti metalliche al cestino portasigarette fino ai cavalletti per le passerelle dell’acqua alta. E ancora: pezzi di tubazioni, copertoni utilizzati come parabordi dalle imbarcazioni, bottiglie.

Complessivamente, considerando anche gli interventi degli anni precedenti, sono state recuperate svariate tonnellate di rifiuti. Da tempo giacevano in fondo a canali e rii veneziani, fino a quando Stefano Vio ha ideato questo importante progetto, in collaborazione con il Comune, la polizia locale e gli operatori della multiutility Veritas, ai quali i rifiuti raccolti sono stati consegnati per essere poi correttamente smaltiti. Nel segno del rispetto dell’ambiente, a cui bisogna fare l’abitudine fin da piccoli, l’associazione dei gondolieri si è data anche l’obiettivo di divulgare l’iniziativa nelle scuole cittadine.

I giovani barbagianni adesso sono stati portati in salvo

Giovani barbagianni: l'attrazione a scopo di lucro di due fidanzati

L’attenzione a Venezia resta alta, per arginare quei comportamenti scorretti che possono verificarsi da un momento all’altro. È il caso dei due giovani barbagianni, utilizzati come attrazione turistica e salvati dal servizio veterinario dell’Usl 3 Serenissima ad un passo dalla morte.

A servirsi di loro per far soldi è stata una coppia di giovani fidanzati stranieri, entrambi denunciati per maltrattamento, che avevano pensato di lucrare mettendoli in mano ai turisti e ricavando 20 euro per ciascuna foto. I due Barbagianni, abituati di solito a vivere al riparo delle rocce, hanno vissuto una vera e propria tortura. Loro, che essendo animali notturni, venivano esposti per tutto il giorno sotto il sole cocente, erano costretti a bere a forza con una siringa per cercare di sopravvivere al caldo asfissiante delle calli.

Loro, che pur essendo animali solitari sono stati fatti passare di mano in mano tra la folla dei turisti come l’attrazione di turno, erano allo stremo quando, a piazzale Roma, sono stati raggiunti dall’équipe del primario Carmine Guadagno. Una storia a lieto fine: l’incubo per i due barbagianni ora è finito. Sono stati ricoverati e messi in salvo dai veterinari che si sono presi cura di loro. Una volta guariti, sono poi stati trasportati al centro di recupero per gli animali selvatici del Cras di Modena.

Ora stanno bene, ma hanno rischiato più volte di morire per i colpi di calore di questa torrida estate. E per colpa di due fidanzati stranieri arrivati a Venezia non per giurarsi amore eterno, ma per lucrare su due docili animali.