Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Attualità » I bambini e la guerra. Veronika, 4 anni: da Kiev ad Assisi per sopravvivere

I bambini e la guerra. Veronika, 4 anni: da Kiev ad Assisi per sopravvivere

Troverà all’Istituto Serafico di Assisi quel percorso di cura e riabilitazione che in Ucraina, a causa dell'invasione da parte della Russia, non le è più possibile

Lucia Lapi
17 Marzo 2022
Veronika D. (4 anni) con la sua mamma

Veronika D. (4 anni) con la sua mamma

Share on FacebookShare on Twitter

Troverà all’Istituto Serafico di Assisi quel percorso di cura e riabilitazione che in Ucraina, a causa della guerra, non le è più possibile. Questa è la storia della piccola Veronika D., una bambina di quattro anni di Kiev che, a causa di un arresto cardiaco prolungato e di un conseguente coma, da due anni versa in una situazione estremamente delicata; non può muoversi, ha bisogno di un sondino per nutrirsi e ogni giorno lotta per sopravvivere. La guerra che ha sconvolto l’Ucraina nelle ultime settimane ha portato alla ribalta le immagini degli ospedali colpiti dalle bombe e delle tante persone costrette a cercare rifugio in bunker improvvisati. Tra queste, quelle dei bambini che, a causa di disabilità gravi, si trovano da sempre in una situazione precaria oggi resa ora ancora più difficile dalla guerra.

Veronika D. (4 anni) con la sua mamma
Veronika D. (4 anni) con la sua mamma Olha

La storia

La storia di Veronika è una di quelle, ma l’epilogo dimostra che la solidarietà corre veloce, e da Kiev ad Assisi ha impiegato solo pochi secondi: quando Francesca Di Maolo, presidente dell’Istituto, è venuta a conoscenza della situazione in cui versava la piccola grazie alla segnalazione dell’Ufficio Salute della Cei ha immediatamente manifestato la disponibilità ad accogliere quanti più bambini possibili facendo di tutto, affinché Veronika potesse arrivare con tutta la sua famiglia nella struttura di Assisi, accendendo così una luce di speranza tra le tante immagini di morte, macerie e distruzione. Proteggere la vita più fragile e indifesa è infatti ciò che gli operatori del Serafico compiono ogni giorno, nella consapevolezza che anche nel corpo più ferito c’è una vita degna di essere vissuta se c’è accanto qualcuno che ti sa amare. La struttura, infatti, è una realtà sanitaria attiva dal 1871 nell’ambito della riabilitazione per bambini e ragazzi con disabilità gravi e gravissime. Ora Veronika è al sicuro, circondata dall’amore della sua famiglia e di tutta la grande ‘famiglia’ del Serafico: “Casa mia adesso è qui, dove sta bene mia figlia, dove viene seguita e non viene considerata uno scarto come accaduto fino a ora”. Yevhen, il papà della piccola, sa perfettamente quali siano le priorità che da adesso in poi guideranno le scelte che lui e sua moglie Olha dovranno prendere per il futuro della loro famiglia.

Veronika D. (4 anni) in braccio alla sua mamma
Veronika D. (4 anni) in braccio a mamma Olha

Le cure

Proprio in queste ore sono in corso gli accertamenti clinici e le valutazioni mediche della piccola Veronika: “Appena avremo completato gli approfondimenti diagnostici del gravissimo quadro clinico di Veronika – spiega il direttore sanitario dell’Istituto Sandro Elisei – la nostra equipe multidisciplinare, in collaborazione con i genitori, metterà a punto un programma riabilitativo e assistenziale personalizzato e adatto ai bisogni di salute della bambina con l’obiettivo di garantire in modo concreto, a lei e a tutta la sua famiglia, la migliore qualità di vita possibile”.

L’arrivo

“L’arrivo di questa famiglia al Serafico è stato commovente – racconta la presidente Di Maolo – perché tutta la tensione di quelle giornate difficili in cui sapevamo che la piccola era in viaggio, si è sciolta nell’abbraccio con Nazar, il fratellino di Veronika”; un contatto umano che ha superato la barriera linguistica, restituendo a questa famiglia proprio quella speranza che nelle atrocità della guerra viene sempre spazzata via. “Quando abbiamo steso sul letto Veronika – ha aggiunto la presidente – suo fratello le si è seduto accanto e mentre noi, con l’aiuto della nostra interprete, parlavamo con i loro genitori, lui le teneva la manina e la baciava ripetutamente: sono immagini che non scorderemo mai. Dopo tanta guerra, distruzione, e morte, finalmente un’immagine di vita che vince a dispetto di ogni guerra, di ogni limite e di ogni malattia”.

Potrebbe interessarti anche

Bologna, il laboratorio sartoriale "Gomito a Gomito (Foto di Alessandro Ruggeri)
Lifestyle

Joy, detenuta a Bologna: dopo 4 anni può riascoltare la voce del fratello

24 Marzo 2023
La sartoria per aiutare le donne vittime di violenza
Lifestyle

Violenza domestica, una sartoria terapeutica per cominciare una nuova vita

24 Marzo 2023
"Fa' la cosa giusta!" dal 24 al 26 marzo a Milano
Lifestyle

Fa’ la cosa giusta!, donne sempre più protagoniste

24 Marzo 2023

Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Troverà all’Istituto Serafico di Assisi quel percorso di cura e riabilitazione che in Ucraina, a causa della guerra, non le è più possibile. Questa è la storia della piccola Veronika D., una bambina di quattro anni di Kiev che, a causa di un arresto cardiaco prolungato e di un conseguente coma, da due anni versa in una situazione estremamente delicata; non può muoversi, ha bisogno di un sondino per nutrirsi e ogni giorno lotta per sopravvivere. La guerra che ha sconvolto l’Ucraina nelle ultime settimane ha portato alla ribalta le immagini degli ospedali colpiti dalle bombe e delle tante persone costrette a cercare rifugio in bunker improvvisati. Tra queste, quelle dei bambini che, a causa di disabilità gravi, si trovano da sempre in una situazione precaria oggi resa ora ancora più difficile dalla guerra.
Veronika D. (4 anni) con la sua mamma
Veronika D. (4 anni) con la sua mamma Olha

La storia

La storia di Veronika è una di quelle, ma l’epilogo dimostra che la solidarietà corre veloce, e da Kiev ad Assisi ha impiegato solo pochi secondi: quando Francesca Di Maolo, presidente dell’Istituto, è venuta a conoscenza della situazione in cui versava la piccola grazie alla segnalazione dell’Ufficio Salute della Cei ha immediatamente manifestato la disponibilità ad accogliere quanti più bambini possibili facendo di tutto, affinché Veronika potesse arrivare con tutta la sua famiglia nella struttura di Assisi, accendendo così una luce di speranza tra le tante immagini di morte, macerie e distruzione. Proteggere la vita più fragile e indifesa è infatti ciò che gli operatori del Serafico compiono ogni giorno, nella consapevolezza che anche nel corpo più ferito c’è una vita degna di essere vissuta se c’è accanto qualcuno che ti sa amare. La struttura, infatti, è una realtà sanitaria attiva dal 1871 nell’ambito della riabilitazione per bambini e ragazzi con disabilità gravi e gravissime. Ora Veronika è al sicuro, circondata dall’amore della sua famiglia e di tutta la grande ‘famiglia’ del Serafico: “Casa mia adesso è qui, dove sta bene mia figlia, dove viene seguita e non viene considerata uno scarto come accaduto fino a ora”. Yevhen, il papà della piccola, sa perfettamente quali siano le priorità che da adesso in poi guideranno le scelte che lui e sua moglie Olha dovranno prendere per il futuro della loro famiglia.
Veronika D. (4 anni) in braccio alla sua mamma
Veronika D. (4 anni) in braccio a mamma Olha

Le cure

Proprio in queste ore sono in corso gli accertamenti clinici e le valutazioni mediche della piccola Veronika: “Appena avremo completato gli approfondimenti diagnostici del gravissimo quadro clinico di Veronika - spiega il direttore sanitario dell’Istituto Sandro Elisei - la nostra equipe multidisciplinare, in collaborazione con i genitori, metterà a punto un programma riabilitativo e assistenziale personalizzato e adatto ai bisogni di salute della bambina con l’obiettivo di garantire in modo concreto, a lei e a tutta la sua famiglia, la migliore qualità di vita possibile”.

L'arrivo

“L’arrivo di questa famiglia al Serafico è stato commovente - racconta la presidente Di Maolo - perché tutta la tensione di quelle giornate difficili in cui sapevamo che la piccola era in viaggio, si è sciolta nell’abbraccio con Nazar, il fratellino di Veronika”; un contatto umano che ha superato la barriera linguistica, restituendo a questa famiglia proprio quella speranza che nelle atrocità della guerra viene sempre spazzata via. “Quando abbiamo steso sul letto Veronika - ha aggiunto la presidente - suo fratello le si è seduto accanto e mentre noi, con l’aiuto della nostra interprete, parlavamo con i loro genitori, lui le teneva la manina e la baciava ripetutamente: sono immagini che non scorderemo mai. Dopo tanta guerra, distruzione, e morte, finalmente un’immagine di vita che vince a dispetto di ogni guerra, di ogni limite e di ogni malattia”.
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto