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Vincenzo Falabella: "Rappresento l'universo delle disabilità e difendo i diritti che spesso vengono calpestati"

Il presidente della Federazione Italiana Superamento Handicap, nei giorni scorsi, è stato vittima di un sopruso: "Troppi ancora gli episodi discriminatori"

di GUIDO GUIDI GUERRERA -
7 ottobre 2022
Vincenzo Falabella, presidente e legale rappresentante della Fish

Vincenzo Falabella, presidente e legale rappresentante della Fish

“Lei non può salire sul mio taxi. Persone ‘come voi’ devono prendere esclusivamente macchine a loro dedicate”. E’ quanto si è sentito dire Vincenzo Falabella da un tassista in sosta di servizio presso la stazione ferroviaria di Verona: la sua colpa quella di essere portatore di handicap e, quindi, costretto a usare una carrozzina, ritenuta fastidiosa e ingombrante. Sfortunatamente il conducente del taxi è incappato nella persona sbagliata perché Vincenzo Falabella è presidente della Fish (Federazione Italiana Superamento Handicap), deciso a non lasciar correre e anzi a farsi paladino di una giusta causa che vede coinvolte molte, troppe persone in stato di bisogno per motivi simili. “Ho subito chiesto che quell’uomo mi fornisse il numero di licenza del suo taxi, cosa che ha fatto solo in apparenza dandomi numeri volutamente sbagliati. Grazie alla mia prontezza di spirito sono però riuscito a fotografare il numero impresso sull’autovettura smascherando quel tentativo di maldestro imbroglio nei miei confronti" racconta Falabella. E aggiunge: "Ho allora chiamato immediatamente Radiotaxi per essere ricontattato dal responsabile, cosa mai avvenuta. Lo ha fatto, invece, immediatamente il sindaco di Verona, Damiano Tommasi, esprimendo tutti i segni tangibili della sua solidarietà con la più ferma condanna del gesto gratuito e di una violenza inaudita. Voglio sottolineare che la mia carrozzina è piccola, leggerissima e può essere sistemata nel bagagliaio di una qualsiasi automobile senza alcuna difficoltà". Falabella spiega poi tutta la sua rabbia: "A maggior ragione, la frase sprezzante e stupidamente discriminante ‘voialtri...’ mi suona ancora nelle orecchie tremendamente offensiva, anche perché guido la macchina in una città come Roma e personalmente non mi sento inferiore a nessuno. E’, invece, giusto sottolineare l’estrema gentilezza di un altro autista presente alla scena che non solo ha accettato che salissi sulla sua vettura ma ha lui stesso provveduto a sistemare la carrozzina, con una manovra banale e velocissima. Inoltre, ringrazio le tante persone che hanno assistito ai fatti assieme a quelle dei canali social che hanno voluto mostrare aperti segni di solidarietà, manifestando il loro disappunto”.
Vincenzo Falabella, presidente della Federazione Italiana Superamento Handicap

Vincenzo Falabella, presidente della Federazione Italiana Superamento Handicap

La voce di Falabella vibra di indignazione perché oltretutto nessun messaggio di scuse è arrivato da parte della società che gestisce i taxi nella città scaligera, la quale anzi, per bocca del suo presidente, ha fatto sapere che il tassista ha fornito una versione molto diversa dei fatti. “Non ho mai avuto manie giustizialiste – spiega la vittima del sopruso - e una spiegazione civile mi sarebbe bastata e avanzata. La verità è che non solo ‘Radiotaxi’ si è trincerata dietro una cortina di mutismo assoluto, ma ha fatto sapere con un laconico messaggio che procederà penalmente contro di me per aver fotografato l’auto del tassista. Cosa assolutamente falsa perché io mi sono limitato a riprendere solo il numero di licenza che è pubblico e serve come identificativo certo di una persona: in questo caso di chi aveva tentato di falsificare le cifre sperando fosse impossibile risalire a lui. Questo denota non solo malafede ma anche e soprattutto la consapevolezza di aver fatto qualcosa di profondamente sbagliato. Ripeto: sarebbero bastate poche parole di scuse e la cosa sarebbe finita lì”.

Chi è Vincenzo Falabella

La storia personale di Falabella se non avesse avuto un epilogo drammatico sembra una di quelle avventure di un tempo venate di romanticismo. Un bel giovane di ventotto anni appassionato di equitazione esce in un giorno di sole a fare una cavalcata, si distrae, molla le redini e si bea del paesaggio guardandosi attorno mentre pensa a un mucchio di cose e forse a niente in particolare. A un certo punto una muta di cani randagi sbuca da una macchia e si lancia contro il cavallo abbaiando e ringhiando. La bestia spaventata si impenna imbizzarrita e il ragazzo viene sbalzato di sella cadendo malamente sulla schiena che si spezza. Il suo ricovero dura più di due anni tra speranze e delusioni: alla fine il verdetto terribile è la paralisi permanente degli arti inferiori.
Vincenzo Falabella ha esposto una denuncia contro un tassista che a Verona gli ha negato una corsa "perché disabile"

Vincenzo Falabella ha esposto una denuncia contro un tassista che a Verona gli ha negato una corsa "perché disabile"

“Eppure non ho mai perso la fede – racconta Falabella - Certamente non sono mancati i momenti di sconforto ma grazie alla forza spirituale a cui non ho mai smesso di attingere, piano piano il mio corpo ha reagito positivamente. Infine, anche la mia mente ha trovato tutte le ragioni migliori perché la mia esistenza proseguisse costruttivamente. Posso dividere quel periodo in tre fasi: quella dell’incoscienza in cui non mi rendevo veramente conto di quanto mi era accaduto e confidavo in una guarigione impossibile, quella della piena consapevolezza del mio stato con l’interrogativo di cosa fare della mia vita e la terza, quella dell’impegno sociale. In quello stesso periodo mi sono trovato innamorato di Monica, una ragazza che conoscevo da tempo e che è diventata mia moglie. Da quell’unione, in cui la mia infermità non ha svolto alcun ruolo perché fondata piuttosto su una perfetta fusione a tutti i livelli, è nata nostra figlia Allegra, di nome e di fatto. Una ragazzina di undici anni molto responsabile e rispettosa con le idee chiarissime: senza tanti grilli per la testa ha già deciso che la sua professione sarà quella del notaio. Davvero insolito per una bambina di quell’età”.
Il presidente di Fish, Vincenzo Falabella

Il presidente di Fish, Vincenzo Falabella

L'impegno sociale di Vincenzo Falabella

Era maggio 2001 quando, dopo la fatale caduta da cavallo, a Falabella viene diagnosticata una lesione al midollo spinale a livello dorsale con esito di paraplegia. Dopo le dimissioni dall’Unità Spinale Unipolare di Basilea e il ritorno in Italia, un nuovo destino lo attende quando si avvicina al mondo dell’associazionismo con l’obiettivo di promuovere politiche sociali e della salute idonee al miglioramento della qualità di vita delle persone con disabilità. Oggi in qualità di presidente della Fish Onlus (Federazione italiana per il superamento degli handicap) e della Faip Onlus (Federazione delle Associazioni Italiane delle persone con lesione al midollo spinale), l’obiettivo è quello di rappresentare l’universo della disabilità non solo nei limiti delle necessità essenziali, ma anche difendendo i diritti che spesso vengono quotidianamente calpestati e lesi. “Non rare volte assistiamo a scene di intolleranza o di vera e propria inciviltà nei confronti delle persone con handicap. La mia recente esperienza, che mette in luce aspetti fortemente discriminanti, ne è bruciante testimonianza, ma ci sono quelle di ipovedenti cacciati dai mezzi pubblici, di ragazzi affetti da sindrome autistica o Down esclusi da certe scuole, alberghi o ristoranti, oppure semplicemente di disabili vittime della mancanza più elementare di coscienza civica da parte di chi parcheggia nei loro spazi riservati. Spesso infischiandosene delle conseguenze che oltre al disagio arrecato comportano multe e rimozione del veicolo" dice Falabella. La brutta vicenda del taxi, purtroppo, non è accaduta solo a Falabella. "Ricordo, per esempio, la vicenda del presidente del comitato paraolimpico Luca Pancali che per un episodio quasi analogo al mio suscitò grande scalpore: anche in quel caso il taxi si era rifiutato di accoglierlo. Questo indica quanto frequenti siano episodi del genere che troppo spesso vengono ignorati, a meno che non si disponga di una valida cassa di risonanza per far conoscere all’opinione pubblica la gravità di questo malcostume. Confesso che non mi piace affatto puntare il dito su questo o quello e per la verità non mi vedo bene nei panni del castigamatti perché vivo anch’io in questo mondo, ne condivido le debolezze e sono il primo a comprendere le complessità del vivere quotidiano e delle tante difficoltà come il semplice trovare parcheggio. Tuttavia non è con il sopruso che si possono risolvere certe problematiche semplicemente scaricandole sui meno fortunati. In fondo, con il mio impegno cerco giorno dopo giorno di dare un personale contributo alla causa di tutti, consapevole di rappresentare con le famiglie circa dieci milioni di persone, dando così voce a chi purtroppo sarebbe altrimenti condannato all’oblio e alla totale indifferenza” sostiene Falabella.