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Violenza sulle donne, Deborah Bergamini: "Porto un film alla Camera"

La vicecapogruppo di Forza Italia e vicepresidente Ppe al Consiglio d’Europa il 31 maggio presenta 'Un altro domani' con Silvio Soldini e Cristiana Mainardi: "Per guardare negli occhi vittime e carnefici"

di LETIZIA CINI -
30 maggio 2023
Da sinistra, l’onorevole Deborah Bergamini, vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera e vicepresidente Ppe al Consiglio d’Europa, il regista Silvio Soldini e la produttrice Cristiana Mainardi

Da sinistra, l’onorevole Deborah Bergamini, vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera e vicepresidente Ppe al Consiglio d’Europa, il regista Silvio Soldini e la produttrice Cristiana Mainardi

Sono stata segregata in casa per quattro giorni, violentata, insultata dal mio compagno fino a quando non sono riuscita a fuggire, calandomi dal balcone di casa. Non siamo noi donne a doverci vergognare quando denunciamo le violenze subite, ma piuttosto a vergognarsi devono essere coloro che fanno violenza“. Questa è una una delle confessioni raccolte nel docufilm di Cristiana Mainardi (che firma la sceneggiatura insieme a Soldini) e del regista Silvio Soldini, Un altro domani - Indagine sulla violenza nelle relazioni affettive che sarà proiettato alla presenza degli autori mercoledì 31 maggio alla Camera, per volontà dell'onorevole Deborah Bergamini (Forza Italia).
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Violenza sulle donne: Deborah Bergamini (FI): “Il 31 maggio iniziativa alla Camera di grande sensibilizzazione

Perché questa scelta, onorevole? "Si tratta di un'iniziativa di grande sensibilizzazione. Una decisione pensata, in quanto il fenomeno non è certo in diminuzione, anzi... La violenza di genere si insinua nel profondo delle relazioni intime: attraverso le immagini, le testimonianze di vita vissuta tanto di donne vittime che di uomini ’carnefici’ ma anche disposti a prendere atto dei loro errori e tentare di cambiare, è più facile comprendere dove e perché questa violenza, spesso difficile da decifrare, prenda origine". Solo il primo passo, quindi? “Sì, mercoledì 31 maggio alle 15 nell'Aula dei Gruppi parlamentari della Camera parteciperò (in qualità di moderatrice) alla proiezione del docufilm Un altro domani - Indagine sulla violenza nelle relazioni affettive”, di Silvio Soldini e Cristiana Mainardi, che sarà anticipata da un dibattito (trasmesso dalla web tv della Camera) al quale interverranno – tra gli altri – il presidente della Camera Lorenzo Fontana, il regista Soldini, l’autrice Mainardi, il questore di Savona, Alessandra Simone ed il presidente del Centro italiano per la promozione della mediazione, Paolo Giulini. Il progetto finale prevede  però di portare questo importante documento nelle scuole e, attraverso il piccolo schermo e i canali della tv di Stato, anche nelle case degli italiano. Perché orma la nostra società si nutre di immagine, e un lungometraggio può arrivare là dove le parole, spesso, non bastano".
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La vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera e vicepresidente Ppe al Consiglio d’Europa, Deborah Bergamini

Di cosa tratta il soggetto di Soldini, regista fra l'altro, di Pane e tulipani? "Il  suo lavoro, come il dibattito che precede la proiezione, rappresenta un’importante indagine sulle relazioni intime e la violenza di genere, tema, purtroppo, di grande attualità e di grande impatto per la nostra società. L’obiettivo di questa importante giornata è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica su un argomento così delicato e diffuso che necessita, ogni giorno, di una grande attenzione anche da parte della politica". La fascinazione del grande schermo aiuta, secondo lei? "L’opera cinematografica ha un ruolo fondamentale nel far comprendere e sensibilizzare sul tema della violenza domestica. Attraverso la potenza delle immagini e delle storie narrate sul grande schermo, si riesce a trasmettere in modo tangibile l’orrore e le conseguenze devastanti di questo fenomeno. Questo docufilm è un esempio significativo di come l’audiovisivo possa veicolare un messaggio chiaro, toccante ed emotivamente coinvolgente".
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La violenza di genere si insinua nel profondo delle relazioni intime

Un messaggio forte, che ha bisogno di essere diffuso... "Sono convinta che questa forma artistica, con la sua capacità di raggiungere un vasto pubblico e di suscitare empatia, possa contribuire in modo significativo alla sensibilizzazione e alla lotta contro la violenza domestica. È importante sostenere e promuovere l’opera cinematografica e altre forme d'arte che affrontano questo tema, poiché possono giocare un ruolo cruciale nel promuovere il cambiamento e nell’incoraggiare una società in cui le donne e tutte le persone vittime di violenza possano vivere libere e sicure". La violenza non è solo fatta di schiaffi e pugni. "Esistono tanti tipi di prevaricazione, a partire da quella economica, che assoggetta chi la subisce. Spesso si tratta di un fattore culturale. Sono convinta che iniziative come questa organizzata nelle sale parlamentari, abbiano la possibilità di amplificare l’attenzione su questo fenomeno, che si manifesta in diversi modi: dalla violenza psicologia ai maltrattamenti, dallo stalking alle minacce, fino ad arrivare ai femminicidi. Tanti i protagonisti in campo nel nostro Paese tentano di arginare queste espressioni di violenza da anni: lo Stato, la Polizia di Stato, i magistrati, gli avvocati, i centri antiviolenza, gli psicologi e i criminologi. Con il contributo di tutti possiamo fare tanto!”.
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Un frame del docufilm “Un altro domani - Indagine sulla violenza nelle relazioni affettive”, di Silvio Soldini e Cristiana Mainardi

Il film  è un affresco umano, composto dalle testimonianze degli autori di violenza, delle vittime di maltrattamenti e stalking, degli orfani di femminicidio, di tutti coloro che ogni giorno si occupano del problema. "Sì, anche Polizia di Stato, magistrati, avvocati, centri antiviolenza, psicologi e criminologi che seguono percorsi trattamentali per uomini… Un’indagine che giunge infine a temi che impregnano la cultura del nostro Paese dove il delitto d’onore è stato legge fino agli anni Ottanta e il patriarcato è ancora duro da demolire".

Violenza sulle donne, il docufilm

Dal 10 maggio il film è in tour per l’Italia accompagnato in molte città da incontri con gli autori, protagonisti e operatori del settore. Da sottolineare le musiche di Mauro Pagani e l’ottimo lavoro sulla fotografia di Sabina Bologna, in particolare nelle inquadrature notturne ad illuminare le “spesse mura dei soprusi". Il lavoro ha il pregio, tra gli altri aspetti, di far emergere un vissuto condiviso dalla maggior parte delle donne raccontandoci che nessuna condizione sociale, nessun luogo, nessun professione e nessuna età mettono al riparo da qualche genere di violenza.

Il regista Silvio Soldini

Silvio Soldini, regista di punta del cinema nostrano, già autore di diversi documentari, stavolta coadiuvato da Cristiana Mainardi, presenta un’opera rigorosa e particolarmente dettagliata su un dramma sociale purtroppo sempre attuale. Silvio Soldini unisce le testimonianze per farne il disegno esatto della violenza di genere. "Sono tanti i dettagli sui quali non mi ero mai soffermato e che adesso riesco a vedere meglio - racconta - . Se sei un uomo e ti trovi a intervistare le vittime di violenza di genere finisci in situazioni molto scomode... Questo film racconta la complessità di quel tema, pone domande nuove, ti porta a fare riflessioni. Il momento più emozionante è stato entrare in carcere, ma anche ascoltare le parole di alcune delle vittime.
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Il documentario del regista ’Un altro domani’, firmato con Cristiana Mainardi

La storia di Giovanna

"Giovanna, ad esempio. Non so come abbia fatto ma sembra aver trovato la sua pace. Suo marito uccise Laura, la sua bambina di 11 anni, per condannare lei al dolore senza fine", le parole del regista. Ma perché gli uomini picchiano le donne, perché gli uomini violentano le compagne, perché abusano delle donne? Il documentario si spinge anche a raccogliere testimonianze ed interventi carichi di contenuti sugli aspetti psicologici e culturali che spingono a superare livelli di disumanità inaudita. "Ho inserito le testimonianze dei 'carnefici'. Gli sguardi, di loro, i violenti. Da soli o in gruppo provano a scalare la montagna delle responsabilità, fino alla consapevolezza del disvalore di ciò che hanno fatto. Paolo Giulini, criminologo clinico e presidente del Centro italiano per la promozione della mediazione, li guida, li segue, li ascolta assieme con Francesca Garbarino. Le loro ricostruzioni narrano meglio di ogni resoconto giudiziario la difficoltà di riconoscere la violenza come tale. Un problema che appartiene anche a molte donne, che ora sempre di più comprendono che possono denunciare e non devono sentirsi sole. Per questo Un altro domani è importante. Perché apre occhi chiusi alla cognizione del male".