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Home » Attualità » Stop alla violenza sulle donne: a Firenze bar, ristoranti e locali notturni diventano “sentinelle”

Stop alla violenza sulle donne: a Firenze bar, ristoranti e locali notturni diventano “sentinelle”

Il progetto #sicurezzaVera vuole rendere i pubblici esercizi dei presidi di legalità: al via la formazione del personale e una app per le segnalazioni dirette alla Polizia

Maurizio Costanzo
9 Ottobre 2022
I promotori del progetto contro la violenza di genere #sicurezzaVera

I promotori del progetto contro la violenza di genere #sicurezzaVera

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In Italia il 31,5% delle donne subisce una o più aggressioni nel corso della propria vita. Per dire basta alla violenza di genere, a Firenze e provincia, bar, ristoranti e locali notturni hanno deciso di mobilitarsi attraverso #sicurezzaVera, progetto ideato dal Gruppo Imprenditrici di Fipe (Federazione italiana Pubblici esercizi) Confcommercio, in sinergia con la Polizia di Stato.

L’obiettivo, da raggiungere attraverso la formazione del personale e una app dedicata che consente di fare segnalazioni dirette alla Polizia, è quello di creare una rete dei pubblici esercizi che attraverso questi strumenti contrasti il fenomeno e diffonda la cultura della legalità. Si tratta di un progetto che è stato lanciato in via sperimentale in 20 città italiane verso la fine 2021 e che ora approda a Firenze. Alla presentazione hanno partecipato il prefetto di Firenze Valerio Valenti, il questore di Firenze Maurizio Auriemma, l’assessora alla Sicurezza urbana del Comune di Firenze Benedetta Albanese, la presidente del Gruppo Donne Imprenditrici di Fipe-Confcommercio Valentina Picca Bianchi e il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Mario Cursano. Presente anche il direttore di Confcommercio Toscana, Franco Marinoni, e non è mancata la voce della console generale degli Stati Uniti a Firenze, Ragini Gupta, che ha portato il sostegno della comunità internazionale all’iniziativa.

Un momento della presentazione del progetto #sicurezzaVera
Un momento della presentazione del progetto #sicurezzaVera

“Quella per il rispetto e la libertà delle donne è la madre di tutte le battaglie che, come comunità, abbiamo il dovere di portare avanti – spiega la presidente del Gruppo donne imprenditrici di Fipe Confcommercio, Valentina Picca Bianchi, e principale promotrice dell’iniziativa -. Per vincerla dobbiamo sfruttare tutte le risorse a nostra disposizione e una di queste sono senza dubbio i locali che animano le nostre città: in Italia esiste un bar ogni 400 abitanti e 1 pubblico esercizio ogni 250. È da questo dato che siamo partiti per costruire una vera e propria rete di protezione e tutela diffusa. Una rete che opera quotidianamente nelle aree centrali come in quelle periferiche delle città”.

#sicurezzaVera si inserisce nella campagna di comunicazione “Questo non è amore”, lanciata dalla Polizia di Stato nel 2016, e mette al centro i pubblici esercizi visti come un luogo da rendere sicuro per chi ci lavora e per coloro che li frequentano, ma anche come presidio territoriale per tutte le donne in difficoltà. Per centrare quest’obiettivo sono stati attivati due strumenti principali. Da una parte nelle prossime settimane Fipe-Confcommercio avvierà la formazione specifica dedicata al personale dei locali che si iscriveranno alla piattaforma – www.sicurezzavera.it – con l’obiettivo di fornire loro un approfondimento sulle tematiche della violenza di genere e sugli strumenti a tutela delle vittime. Dall’altro lato, i locali, all’interno della App YouPol (scaricabile gratuitamente da tutti su iOs e Android), sono messi in condizioni di disporre di un canale preferenziale per segnalare eventuali casi sospetti alla centrale di polizia, utilizzando l’hashtag Fipe nel messaggio, attivando in questo modo una procedura di intervento rapido.

“Ancora una volta, con orgoglio, bar e ristoranti si propongono come ‘sentinelle’ del territorio, presidi di socialità, legalità e sicurezza per tutti – afferma il presidente di Confcommercio Toscana, Aldo Mario Cursano che di Fipe Confcommercio è vicepresidente vicario nazionale – . Le imprese hanno un ruolo attivo nella costruzione di una società migliore, non solo dal punto di vista economico ma anche da quello della vivibilità. Ecco perché tutelare le imprese significa tutelare il nostro buon vivere”.

“Progettualità sperimentali come #sicurezzaVera, che vede nella stretta collaborazione tra Stato e cittadino-imprenditore la chiave per massimizzare l’efficacia delle iniziative di sensibilizzazione sulla violenza di genere – sottolinea il prefetto della provincia di Firenze Valerio Valenti – ci consentono di portare avanti, con ancora più forza e determinazione, le attività di prevenzione e contrasto quotidianamente svolte dalle Forze di Polizia. Solo attraverso una maggiore attenzione all’educazione di giovani e giovanissimi e, quindi, grazie anche a simili iniziative che valorizzano il coinvolgimento diretto dei cittadini, specialmente nel delicato settore dell’intrattenimento e del turismo, si potrà costruire il necessario percorso culturale volto ad una maggiore consapevolezza sempre più partecipata”.

“Il progetto #sicurezzaVera sarà scandito da una serie di incontri e convegni formativi programmati insieme alla Polizia di Stato per sensibilizzare i nostri imprenditori – aggiunge il direttore di Confcommercio Toscana, Franco Marinoni – vogliamo creare una vera cultura di genere mettendo al centro la tutela del personale femminile e delle clienti dei nostri locali. È una battaglia di legalità e civiltà che deve interessare tutti, uomini e donne. Per questo appoggiamo in pieno l’iniziativa di Fipe Confcommercio, portata avanti con grande entusiasmo in tutta Italia dalla presidente Picca Bianchi con l’insostituibile e costante contributo della Polizia di Stato”. “Sul fronte della violenza di genere molto è stato fatto ma ancora molto resta da fare – dichiara il questore di Firenze, Maurizio Auriemma – soprattutto in ambito sociale: per questo il nostro impegno deve essere costante e continuo nel tempo, la nostra guardia sempre alta e tutte le Istituzioni devono collaborare a stretto contatto per dare insieme anche nuovi impulsi per predisporre ulteriori ed efficaci strumenti risolutivi al passo con i tempi”.

“Siamo al fianco del progetto di Confcommercio che intende prevenire e contrastare la violenza di genere partendo dalle attività economiche – conclude Benedetta Albanese, assessora alla sicurezza e alle pari opportunità del Comune di Firenze -. Gli esercizi pubblici possono essere un presidio di sicurezza e legalità, è un importante passo avanti nel contrasto alla violenza sulle donne, sia quelle che vi lavorano che tutte noi altre”.

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  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
In Italia il 31,5% delle donne subisce una o più aggressioni nel corso della propria vita. Per dire basta alla violenza di genere, a Firenze e provincia, bar, ristoranti e locali notturni hanno deciso di mobilitarsi attraverso #sicurezzaVera, progetto ideato dal Gruppo Imprenditrici di Fipe (Federazione italiana Pubblici esercizi) Confcommercio, in sinergia con la Polizia di Stato. L’obiettivo, da raggiungere attraverso la formazione del personale e una app dedicata che consente di fare segnalazioni dirette alla Polizia, è quello di creare una rete dei pubblici esercizi che attraverso questi strumenti contrasti il fenomeno e diffonda la cultura della legalità. Si tratta di un progetto che è stato lanciato in via sperimentale in 20 città italiane verso la fine 2021 e che ora approda a Firenze. Alla presentazione hanno partecipato il prefetto di Firenze Valerio Valenti, il questore di Firenze Maurizio Auriemma, l’assessora alla Sicurezza urbana del Comune di Firenze Benedetta Albanese, la presidente del Gruppo Donne Imprenditrici di Fipe-Confcommercio Valentina Picca Bianchi e il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Mario Cursano. Presente anche il direttore di Confcommercio Toscana, Franco Marinoni, e non è mancata la voce della console generale degli Stati Uniti a Firenze, Ragini Gupta, che ha portato il sostegno della comunità internazionale all’iniziativa.
Un momento della presentazione del progetto #sicurezzaVera
Un momento della presentazione del progetto #sicurezzaVera
“Quella per il rispetto e la libertà delle donne è la madre di tutte le battaglie che, come comunità, abbiamo il dovere di portare avanti – spiega la presidente del Gruppo donne imprenditrici di Fipe Confcommercio, Valentina Picca Bianchi, e principale promotrice dell’iniziativa -. Per vincerla dobbiamo sfruttare tutte le risorse a nostra disposizione e una di queste sono senza dubbio i locali che animano le nostre città: in Italia esiste un bar ogni 400 abitanti e 1 pubblico esercizio ogni 250. È da questo dato che siamo partiti per costruire una vera e propria rete di protezione e tutela diffusa. Una rete che opera quotidianamente nelle aree centrali come in quelle periferiche delle città”. #sicurezzaVera si inserisce nella campagna di comunicazione “Questo non è amore”, lanciata dalla Polizia di Stato nel 2016, e mette al centro i pubblici esercizi visti come un luogo da rendere sicuro per chi ci lavora e per coloro che li frequentano, ma anche come presidio territoriale per tutte le donne in difficoltà. Per centrare quest’obiettivo sono stati attivati due strumenti principali. Da una parte nelle prossime settimane Fipe-Confcommercio avvierà la formazione specifica dedicata al personale dei locali che si iscriveranno alla piattaforma – www.sicurezzavera.it - con l’obiettivo di fornire loro un approfondimento sulle tematiche della violenza di genere e sugli strumenti a tutela delle vittime. Dall’altro lato, i locali, all’interno della App YouPol (scaricabile gratuitamente da tutti su iOs e Android), sono messi in condizioni di disporre di un canale preferenziale per segnalare eventuali casi sospetti alla centrale di polizia, utilizzando l’hashtag Fipe nel messaggio, attivando in questo modo una procedura di intervento rapido. “Ancora una volta, con orgoglio, bar e ristoranti si propongono come 'sentinelle' del territorio, presidi di socialità, legalità e sicurezza per tutti – afferma il presidente di Confcommercio Toscana, Aldo Mario Cursano che di Fipe Confcommercio è vicepresidente vicario nazionale – . Le imprese hanno un ruolo attivo nella costruzione di una società migliore, non solo dal punto di vista economico ma anche da quello della vivibilità. Ecco perché tutelare le imprese significa tutelare il nostro buon vivere”. “Progettualità sperimentali come #sicurezzaVera, che vede nella stretta collaborazione tra Stato e cittadino-imprenditore la chiave per massimizzare l’efficacia delle iniziative di sensibilizzazione sulla violenza di genere – sottolinea il prefetto della provincia di Firenze Valerio Valenti – ci consentono di portare avanti, con ancora più forza e determinazione, le attività di prevenzione e contrasto quotidianamente svolte dalle Forze di Polizia. Solo attraverso una maggiore attenzione all’educazione di giovani e giovanissimi e, quindi, grazie anche a simili iniziative che valorizzano il coinvolgimento diretto dei cittadini, specialmente nel delicato settore dell’intrattenimento e del turismo, si potrà costruire il necessario percorso culturale volto ad una maggiore consapevolezza sempre più partecipata”. “Il progetto #sicurezzaVera sarà scandito da una serie di incontri e convegni formativi programmati insieme alla Polizia di Stato per sensibilizzare i nostri imprenditori – aggiunge il direttore di Confcommercio Toscana, Franco Marinoni - vogliamo creare una vera cultura di genere mettendo al centro la tutela del personale femminile e delle clienti dei nostri locali. È una battaglia di legalità e civiltà che deve interessare tutti, uomini e donne. Per questo appoggiamo in pieno l’iniziativa di Fipe Confcommercio, portata avanti con grande entusiasmo in tutta Italia dalla presidente Picca Bianchi con l’insostituibile e costante contributo della Polizia di Stato”. “Sul fronte della violenza di genere molto è stato fatto ma ancora molto resta da fare - dichiara il questore di Firenze, Maurizio Auriemma - soprattutto in ambito sociale: per questo il nostro impegno deve essere costante e continuo nel tempo, la nostra guardia sempre alta e tutte le Istituzioni devono collaborare a stretto contatto per dare insieme anche nuovi impulsi per predisporre ulteriori ed efficaci strumenti risolutivi al passo con i tempi”. "Siamo al fianco del progetto di Confcommercio che intende prevenire e contrastare la violenza di genere partendo dalle attività economiche - conclude Benedetta Albanese, assessora alla sicurezza e alle pari opportunità del Comune di Firenze -. Gli esercizi pubblici possono essere un presidio di sicurezza e legalità, è un importante passo avanti nel contrasto alla violenza sulle donne, sia quelle che vi lavorano che tutte noi altre”.
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