
Ai seggi elettorali non ci saranno più file separate per uomini e donne
Niente più file divise per uomini e donne ai seggi e niente più cognome del marito accanto a quello della moglie: sono due delle novità introdotte dal decreto Elezioni, approvato alla Camera in via definitiva il 13 maggio con 131 voti a favore, 77 contrari e 3 astenuti. In generale, lo scopo del decreto è quello di svecchiare il processo elettorale, rendendolo maggiormente inclusivo e facilitando la partecipazione democratica. Oltre a modernizzare alcune procedure, sono state introdotti alcuni nuovi diritti per gli elettori.
Niente più divisione per genere nelle liste elettorali
Una delle modifiche introdotte riguarda appunto l’abolizione della divisione delle liste elettorali per genere e l’adozione di liste unificate: di conseguenza, viene eliminata anche la prassi delle file separate per uomini e donne. Una modifica che supera alcune regole ormai antiquate, in vigore in Italia dal 1945 e mai riviste, e migliora l’esperienza di voto per persone transgender che non hanno ancora ottenuto il riconoscimento del cambio di genere sui documenti e per persone non binarie. Inoltre, per le donne coniugate o vedove non dovrà essere più indicato anche il cognome del marito.
La promotrice delle modifiche è la senatrice del Pd Cecilia D’Elia, che ha dichiarato: “Sulle liste separate superiamo una regola anacronistica che poteva essere anche fonte di discriminazione per persone non binarie o in transizione”. Non è ancora chiaro se l’aggiornamento delle liste elettorali sarà completato già in vista del prossimo referendum dell’8 e 9 giugno.
Le altre novità
Il decreto Elezioni prevede anche altre novità riguardanti il processo elettorale, prima fra tutte l'ampliamento del voto alle persone fuori sede che si trovano lontane dal proprio comune per motivi di studio, lavoro o cure mediche. L’esercizio del voto “fuori sede” è su domanda, che può essere presentata secondo una triplice modalità: personalmente, tramite persona delegata o “mediante l’utilizzo di strumenti telematici”. Sarà anche possibile per chi ha “gravi impedimenti fisici” la sottoscrizione delle liste di candidati alle elezioni con modalità digitale. A queste modifiche se ne aggiungono altre relative ai compensi degli uffici elettorali di sezione, l’accorpamento tra referendum e amministrative e il sistema informativo elettorale.
Inoltre, la legge contiene alcune misure applicabili solo agli appuntamenti elettorali e referendari del 2025. Per l'anno in corso, le operazioni di voto si svolgeranno per un periodo più lungo: la domenica, dalle 7 alle 23, e il lunedì, dalle 7 alle 15. Un provvedimento che mira a contrastare il fenomeno dell'astensionismo. Sempre solamente per il 2025, nei comuni fino a 15.000 abitanti in cui sia stata votata una sola lista, si prevede l'elezione dei candidati purché essa abbia incassato un numero di voti validi non inferiore al 50 per cento dei votanti e il numero dei votanti non sia stato inferiore al 40 per cento degli elettori iscritti nelle liste elettorali del comune. Aumenta, poi, da 70 a 75 anni la soglia massima di età per poter entrare nell'ufficio elettorale di sezione.