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Washington, attivisti proiettano la bandiera ucraina sull'ambasciata russa. Ecco cosa succede dopo

di REMY MORANDI -
15 aprile 2022
La guerra dei proiettori sui muri dell'ambasciata russa a Washington

La guerra dei proiettori sui muri dell'ambasciata russa a Washington

È già stata soprannominata la guerra dei proiettori. Sono le esilaranti, quasi fantozziane, immagini che arrivano da un video diffuso su Twitter. Un gruppo di attivisti ha proiettato sui muri dell'ambasciata russa a Washington la bandiera ucraina. E fin qui quella che è avvenuta mercoledì sera nella capitale degli Stati Uniti sembra una normale manifestazione di protesta contro la guerra in Ucraina. Tuttavia, a rendere la scena una comica è quello che succede dopo. Perché non appena gli attivisti proiettano la bandiera blu-gialla sull'ambasciata, alcuni funzionari russi - così scrive il Washington Post - rispondono "all'attacco" proiettando a loro volta una luce bianca nel tentativo di coprire la bandiera ucraina. Ecco il video diffuso su Twitter da Benjamin Wittes, giornalista americano (ex Washington Post) nonché vice-direttore di un istituto dell'Università di Harvard, nonché organizzatore di questa singolare manifestazione di protesta. (Il video è stato diffuso da Benjamin Wittes, ma è stato girato da Joseph, un utente su Twitter, @Jo22678468) "Sembra che giochino al gatto e il topo", scrive divertito a corredo del video Benjamin Wittes. E in effetti è così. Nelle immagini si vede che qualcuno inizia a proiettare sui muri dell'ambasciata russa a Washington la bandiera dell'Ucraina. Non appena le luci blu-gialle raggiungono le pareti esterne dell'ambasciata, si vede qualcun altro già pronto a proiettare e rincorrere la bandiera ucraina con un fascio di luce bianca. "Stanno cercando di coprirtela", dice un uomo nel video. Allora l'attivista che controlla le luci della bandiera ucraina inizia a muovere in alto e in basso, a destra e a sinistra, il proiettore. Niente da fare. La luce bianca continua a rincorrere la bandiera ucraina, nel tentativo di oscurarla. Gli attivisti scoppiano a ridere. "Whaaat?" ("Cooosa?"), dice qualcuno nel video. "I russi cercano di coprirtelo", si divertono gli attivisti.

La guerra dei proiettori sui muri dell'ambasciata russa a Washington (Screenshot dal video di Benjamin Wittes)

Lo stesso Benjamin Wittes, che ha diffuso su Twitter il video, ha partecipato all'esilarante manifestazione di protesta davanti all'ambasciata russa a Washington. E alla National Public Radio (NPR), un'organizzazione indipendente no-profit che comprende oltre 900 stazioni radio negli Stati Uniti, l'ex giornalista del Washington Post ha dichiarato: "Volevamo essere rispettosi delle regole. Ma volevamo anche invadere (l'ambasciata russa, ndr) e far sembrare che (i funzionari russi, ndr) non potessero sfuggire al bagliore del giudizio del mondo". Il video diffuso su Twitter dura poco meno di un minuto, ma la guerra dei proiettori - ha rivelato Benjamin Wittes a NPR - è andata avanti per quattro ore. "Volevamo essere il più invasivi possibili, ma rimanendo sempre nella legalità", ha dichiarato il giornalista americano. E infatti, ha fatto sapere Wittes, nessuno ha tentato di fermare gli attivisti. L'unica reazione dell'ambasciata è stata appunto quella di cercare di combattere con il fascio di luce bianca le immagini della bandiera ucraina.

L'ambasciata russa a Washington si trova all'indirizzo 2650 Wisconsin Ave NW, Washington, DC 20007, Stati Uniti

Gli attivisti che hanno organizzato questa singolare manifestazione di protesta erano circa una decina. Al fianco del giornalista Benjamin Wittes - scrive così la National Public Radio - c'era anche Phil Ateto, attivista e organizzatore della Backbone Campaign, un gruppo che combatte negli Stati Uniti per la libertà di parola. La manifestazione non è stata semplice da realizzare, raccontano gli organizzatori a NPR. In totale tra apparecchiature e altro gli attivisti hanno speso circa 10.000 dollari. Tuttavia, gli attivisti sono riusciti a risparmiare sui costi dell'illuminazione. Perché il proiettore con le immagini della bandiera ucraina è stato regalato ai manifestanti da Keith Gifford, il proprietario di un negozio di noleggio per apparecchiature video di Washington. L'uomo ha dichiarato a NPR di non aver avuto alcun problema a prestare agli attivisti gli strumenti di cui avevano bisogno: "Penso che mettere un po' a disagio i funzionari del governo russo qui in città non sia una brutta cosa - ha dichiarato il proprietario del negozio alla National Public Radio -. È pubblicità e sensibilizzazione sulla questione. Infastidisce Putin in un modo che non danneggia nessuno".