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Home » HP Blocco Testo Destra » Fast Animals and Slow Kids e la Vita sperduta: “Balliamo sui problemi per un futuro migliore”

Fast Animals and Slow Kids e la Vita sperduta: “Balliamo sui problemi per un futuro migliore”

La band perugina torna in tour partendo dal nuovo album 'E' già domani': "Musica e cultura devono tendere a migliorare la società. Bullismo e altri fenomeni simili? Non li concepiamo proprio ma è un bene che se ne parli"

Giovanni Ballerini
24 Aprile 2022
Fast Animals and Slow Kids e la loro 'Vita sperduta': "Un invito ai giovani, balliamo sui problemi perché il futuro sia migliore"

Fast Animals and Slow Kids e la loro 'Vita sperduta': "Un invito ai giovani, balliamo sui problemi perché il futuro sia migliore"

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“Siamo i Fast Animals and Slow Kids e veniamo da Perugia. Dopo un tour acustico, che ci ha permesso un confronto, uno scambio con la platea, che di solito è reso arduo da muri di amplificatori che ci difendono, torniamo a vestire di elettricità e ritmo la nostra musica a fare live rock and roll con tanti brani nuovi per i nostri fan”.

I Fast Animals and Slow Kids sono un gruppo musicale alternative rock italiano, che si è formato a Perugia nel 2008
I Fast Animals and Slow Kids sono un gruppo musicale alternative rock italiano, che si è formato a Perugia nel 2008

Sono entusiasti della ripartenza dal vivo Alessandro Guercini (chitarra) e Alessio Mingoli (batteria), che insieme ad Aimone Romizi alla voce, alla chitarra e alle percussioni e Jacopo Gigliotti al basso danno vita ai FASK che in questo tour saranno arricchiti dalla verve di Daniele Grandoni alle tastiere e alla chitarra, che giovedì 28 aprile alle 21 proporranno al Tuscany Hal di Firenze il meglio del loro repertorio. Partendo dall’ultimo album E’ già domani e dal nuovo singolo Vita sperduta.

Il nuovo album che tematiche riflette?

Alessandro Guercini (chitarra) e Alessio Mingoli (batteria)insieme ad Aimone Romizi alla voce, alla chitarra e alle percussioni e Jacopo Gigliotti al basso danno vita ai FASK
Alessandro Guercini (chitarra) e Alessio Mingoli (batteria)insieme ad Aimone Romizi alla voce, alla chitarra e alle percussioni e Jacopo Gigliotti al basso danno vita ai FASK

“Quella fondamentale è il rapporto che tutti noi abbiamo con il futuro. È già domani, fin dal titolo, evoca presente passato e futuro. Ci siamo resi conto che noi per primi con questo disco ci siamo un po’ aperti verso gli altri. E, che viviamo in una costante proiezione verso il futuro. Siamo proiettati su quello che saremo e lavoriamo sempre perché il nostro futuro sia migliore. In questi tempi è anche un po’ salvifico questo, ma tutto questo slancio non ci porta verso la fine del presente, che alla fine non viene vissuto davvero”.

Che ricette avete per questo futuro migliore?

Alessandro Guercini (chitarra) e Alessio Mingoli (batteria)insieme ad Aimone Romizi alla voce, alla chitarra e alle percussioni e Jacopo Gigliotti al basso danno vita ai FASK
Alessandro Guercini (chitarra) e Alessio Mingoli (batteria) con Aimone Romizi alla voce, alla chitarra e alle percussioni e Jacopo Gigliotti al basso danno vita ai FASK

“Non diamo mai ricette e in tutta la nostra discografia non facciamo altro che autoanalizzarci. In questo caso, allarghiamo un po’ lo sguardo in pezzi di confronto generazionale e ci confrontiamo anche con altri artisti, come Willie Peyote”.

Nel vostro nuovo singolo, Vita sperduta comunque una ricetta c’è: balliamo sul mondo?

“E’ una ricetta per noi. Noi proviamo a reagire così. Quella è una canzone è riferita a noi che in un certo momento abbiamo pensato che ballare sui problemi potesse tornare utile a noi come individui. Non è detto che funzioni per tutti. Alcuni preferiscono sbattere la testa contro i problemi, ma sicuramente quella canzone è un augurio a superare i problemi”.

Avete mai scritto canzoni su tematiche come inclusione o bullismo?

“Forse Chiediti di te nel penultimo album Animali notturni del 2019 che parla di un pestaggio quattro contro uno che non ha comunque paura e continua a chiedersi di sé. Come tutte le canzoni nostre è aperta a varie interpretazioni. In ogni caso il bullismo e altri fenomeni simili non li concepiamo proprio. E’ sicuramente un bene che di cose di questo tipo se ne parli sempre di più, che si crei una consapevolezza diversa. Sarebbe stato bello che anche quando siamo stati ragazzini noi se la discussione su argomenti di questo tipo fosse stata esplicitata prima. Meglio tardi che mai: siamo contenti che le nuove generazioni prendano a cuore queste problematiche sociali, sia con la musica, che con dibattiti pubblici”.

La musica secondo voi può aiutare la società a migliorare? O ha un’altra funzione?

Fast Animals and Slow Kids: “Bullismo e altri fenomeni simili non li concepiamo proprio“
Fast Animals and Slow Kids: “Bullismo e altri fenomeni simili non li concepiamo proprio“

“Sicuramente sì. E’ sempre stato storicamente così. Credo che in genere la cultura debba tendere a migliorare la società, la visione della gente rispetto ad alcune cose, ad alcuni principi, argomenti. Se non altro deve far riflettere, senza avere la pretesa di dover insegnare qualcosa. Per quanto riguarda noi, come spettatori siamo sempre stati influenzati da quello che dicevano i nostri idoli. Poi magari quali idoli avere ce li sceglievamo con cura”.

Che rapporto avete con i social, con le tecnologie?

“Come quello che hanno tutti. Usiamo i social network per fare comunicazione, per informare i nostri fan di un brano che è uscito o di un nuovo concerto. Il nostro approccio è rimasto invariato nel corso degli anni poi ovviamente in questi ultimi dieci anni la tecnologia si è evoluta e permette maggiore interconnessioni, risvolti positivi anche nella fredda tecnologia”.

Su cosa punterete da qui in avanti?

“A suonare il più possibile. Ora facciamo una prima trance di tour, poi riprenderemo questa estate. La pausa Covid ci ha fatto capire in questi due anni che è comunque importante rimanere focalizzati su quello che vogliamo fare e dire. Ne usciamo più ricchi nel senso che abbiamo ben chiaro il nostro obiettivo di stare bene e anche stare con gli altri perché mai come in questi anni ci siamo sentiti soli. Oggi è bello dire ci vediamo ai concerti. Non la sentiamo più come una cosa scontata”.

FASK: ‘È già domani tour’ le date

24 aprile teatro della Concordia Venaria Reale (Torino)

27 aprile Hall Padova 28 aprile Tuscany Hall Firenze

30 aprile Casa della Musica Federico I Napoli

3 maggio Atlantico Roma 6 maggio fabrique Milano

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  • Sono tre, per il momento, gli istituti superiori che si sono candidati ad accogliere Nina Rosa Sorrentino, la studentessa disabile di 19 anni che non può sostenere la maturità al liceo Sabin di Bologna (indirizzo Scienze umane) e che i genitori hanno per questo motivo ritirato da scuola.

La storia è nota: la studentessa ha cominciato il suo percorso di studi nel liceo di via Matteotti seguendo il programma differenziato. Già al terzo anno i genitori avevano chiesto di passare al programma degli obiettivi minimi che si può concludere con l’Esame di Stato, mentre quello differenziato ha solo la "certificazione delle competenze".

Il Consiglio di classe aveva respinto la richiesta della famiglia, anche perché passare agli obiettivi minimi avrebbe implicato esami integrativi. Da qui la decisione della famiglia, avvenuta giusto una settimana fa, di ritirare Nina da scuola – esattamente un giorno prima che i giorni di frequenza potessero essere tali da farle comunque ottenere la "certificazione delle competenze" – in modo tale che possa provare a sostenere la Maturità in un altro istituto del capoluogo emiliano.

Sulla storia di Nina, ieri, è tornata anche la ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, che alla Camera ha risposto, durante il question time, a una domanda sulle iniziative volte a garantire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con sindrome di Down presentata dal capogruppo di FdI, Tommaso Foti.

"C’è ancora un po’ di strada da fare se una ragazza con la sindrome di Down non viene ammessa all’esame di maturità – ha detto la ministra –. Se non si è stati in grado di usare tutte le strategie possibili e l’accomodamento ragionevole, come previsto dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone disabili che in Italia è legge; se non si è stati in grado di valorizzare i punti di forza dei ragazzi che non chiedono di essere promossi automaticamente ma di avere un’occasione e un’opportunità."

#lucenews #lucelanazione #ninasorentino #disabilityinclusion #bologna
  • “Ho fatto la storia”. Con queste parole Alex Roca Campillo ha postato sul suo account Twitter il video degli ultimi, emozionanti, metri della maratona di Barcellona.

Ed effettivamente un record Alex l’ha scritto: è la prima persona al mondo con una disabilità al 76 per cento a riuscire a percorrere la distanza di 42 km e 195 metri.
Alex ha concluso la sua gara in 5 ore 50 minuti e 51 secondi, ma il cronometro in questa situazione è passato decisamente in secondo piano. “tutto questo è stato possibile grazie alle mia squadra. Grazie a tutti quelli che dal bordo della strada mi hanno spinto fino al traguardo. Non ho parole”.

#lucenews #alexrocacampillo #maratonadibarcellona #barcellona
  • In Uganda dirsi gay potrà costare l’ergastolo. Il Parlamento dell’Uganda ha appena approvato una legge che propone nuove e severe sanzioni per le relazioni tra persone dello stesso sesso. Al termine di una sessione molto movimentata e caotica, la speaker del Parlamento Annet Anita Among, dopo il voto finale ha detto: “È stata approvata a tempo record”. La legge, che passa ora nelle mani del presidente Yoweri Museveni, che potrà scegliere se porre il veto o firmarla, propone nuove e molto dure sanzioni per le relazioni omosessuali in un Paese in cui l’omosessualità è già illegale.

La versione finale non è ancora stata pubblicata ufficialmente, ma gli elementi discussi in Parlamento includono che una persona condannata per adescamento o traffico di bambini allo scopo di coinvolgerli in attività omosessuali, rischia l’ergastolo; individui o istituzioni che sostengono o finanziano attività o organizzazioni per i diritti Lgbt, oppure pubblicano, trasmettono e distribuiscono materiale mediatico e testuale a favore degli omosessuali, rischiano di essere perseguiti e incarcerati. 

“Questa proposta di legge – ha detto Asuman Basalirwa, membro del Parlamento che l’ha presentata – è stata concepita per proteggere la nostra cultura, i valori legali, religiosi e familiari tradizionali degli ugandesi e gli atti che possono promuovere la promiscuità sessuale in questo Paese”. Il parlamentare ha poi aggiunto: “Mira anche a proteggere i nostri bambini e giovani che sono resi vulnerabili agli abusi sessuali attraverso l’omosessualità e gli atti correlati”.

Secondo la legge amici, familiari e membri della comunità avrebbero il dovere di denunciare alle autorità le persone omosessuali. Nello stesso disegno di legge, tra l’altro, si introduce la pena di morte per chi abusa dei bambini o delle persone vulnerabili. 

#lucenews #lucelanazione #uganda #lgbtrights
  • Un’altra pagina di storia del calcio femminile è stata scritta. Non tanto per il risultato della partita ma per il record di spettatori presenti. All’Olimpico di Roma andava in scena il match di andata dei quarti di finale di Champions League tra Roma e Barcellona quando si è stabilito un nuovo record: sono state 39.454 infatti le persone che hanno incoraggiato le ragazze fin dal primo minuto superando il precedente di 39.027 stabilito in Juventus-Fiorentina del 24 marzo 2019.

Era l’andata dei quarti di finale che la Roma ha raggiunto alla sua prima partecipazione alla Champions League, ottenuta grazie al secondo posto nell’ultimo campionato. Il Barcellona, campione di Spagna e d’Europa due anni fa, era favorito e in campo lo ha dimostrato, soprattutto nel primo tempo, riuscendo a vincere 1-0. La squadra di casa è stata tenuta a galla dalle parate di Ceasar, migliore in campo, ma ha provato a impensierire la corazzata spagnola nella ripresa dove più a volte ha sfiorato la rete con le conclusioni di Haavi, Giacinti e Giugliano, il primo “numero 10” a giocare all’Olimpico per la Roma dopo il ritiro di Francesco Totti.

✍ Edoardo Martini

#lucenews #lucelanazione #calciofemminile #championsleague
"Siamo i Fast Animals and Slow Kids e veniamo da Perugia. Dopo un tour acustico, che ci ha permesso un confronto, uno scambio con la platea, che di solito è reso arduo da muri di amplificatori che ci difendono, torniamo a vestire di elettricità e ritmo la nostra musica a fare live rock and roll con tanti brani nuovi per i nostri fan".
I Fast Animals and Slow Kids sono un gruppo musicale alternative rock italiano, che si è formato a Perugia nel 2008
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Alessandro Guercini (chitarra) e Alessio Mingoli (batteria)insieme ad Aimone Romizi alla voce, alla chitarra e alle percussioni e Jacopo Gigliotti al basso danno vita ai FASK
Alessandro Guercini (chitarra) e Alessio Mingoli (batteria)insieme ad Aimone Romizi alla voce, alla chitarra e alle percussioni e Jacopo Gigliotti al basso danno vita ai FASK
"Quella fondamentale è il rapporto che tutti noi abbiamo con il futuro. È già domani, fin dal titolo, evoca presente passato e futuro. Ci siamo resi conto che noi per primi con questo disco ci siamo un po’ aperti verso gli altri. E, che viviamo in una costante proiezione verso il futuro. Siamo proiettati su quello che saremo e lavoriamo sempre perché il nostro futuro sia migliore. In questi tempi è anche un po’ salvifico questo, ma tutto questo slancio non ci porta verso la fine del presente, che alla fine non viene vissuto davvero". Che ricette avete per questo futuro migliore?
Alessandro Guercini (chitarra) e Alessio Mingoli (batteria)insieme ad Aimone Romizi alla voce, alla chitarra e alle percussioni e Jacopo Gigliotti al basso danno vita ai FASK
Alessandro Guercini (chitarra) e Alessio Mingoli (batteria) con Aimone Romizi alla voce, alla chitarra e alle percussioni e Jacopo Gigliotti al basso danno vita ai FASK
"Non diamo mai ricette e in tutta la nostra discografia non facciamo altro che autoanalizzarci. In questo caso, allarghiamo un po’ lo sguardo in pezzi di confronto generazionale e ci confrontiamo anche con altri artisti, come Willie Peyote". Nel vostro nuovo singolo, Vita sperduta comunque una ricetta c’è: balliamo sul mondo? "E’ una ricetta per noi. Noi proviamo a reagire così. Quella è una canzone è riferita a noi che in un certo momento abbiamo pensato che ballare sui problemi potesse tornare utile a noi come individui. Non è detto che funzioni per tutti. Alcuni preferiscono sbattere la testa contro i problemi, ma sicuramente quella canzone è un augurio a superare i problemi". Avete mai scritto canzoni su tematiche come inclusione o bullismo? "Forse Chiediti di te nel penultimo album Animali notturni del 2019 che parla di un pestaggio quattro contro uno che non ha comunque paura e continua a chiedersi di sé. Come tutte le canzoni nostre è aperta a varie interpretazioni. In ogni caso il bullismo e altri fenomeni simili non li concepiamo proprio. E’ sicuramente un bene che di cose di questo tipo se ne parli sempre di più, che si crei una consapevolezza diversa. Sarebbe stato bello che anche quando siamo stati ragazzini noi se la discussione su argomenti di questo tipo fosse stata esplicitata prima. Meglio tardi che mai: siamo contenti che le nuove generazioni prendano a cuore queste problematiche sociali, sia con la musica, che con dibattiti pubblici". La musica secondo voi può aiutare la società a migliorare? O ha un’altra funzione?
Fast Animals and Slow Kids: “Bullismo e altri fenomeni simili non li concepiamo proprio“
Fast Animals and Slow Kids: “Bullismo e altri fenomeni simili non li concepiamo proprio“
"Sicuramente sì. E’ sempre stato storicamente così. Credo che in genere la cultura debba tendere a migliorare la società, la visione della gente rispetto ad alcune cose, ad alcuni principi, argomenti. Se non altro deve far riflettere, senza avere la pretesa di dover insegnare qualcosa. Per quanto riguarda noi, come spettatori siamo sempre stati influenzati da quello che dicevano i nostri idoli. Poi magari quali idoli avere ce li sceglievamo con cura". Che rapporto avete con i social, con le tecnologie? "Come quello che hanno tutti. Usiamo i social network per fare comunicazione, per informare i nostri fan di un brano che è uscito o di un nuovo concerto. Il nostro approccio è rimasto invariato nel corso degli anni poi ovviamente in questi ultimi dieci anni la tecnologia si è evoluta e permette maggiore interconnessioni, risvolti positivi anche nella fredda tecnologia". Su cosa punterete da qui in avanti? "A suonare il più possibile. Ora facciamo una prima trance di tour, poi riprenderemo questa estate. La pausa Covid ci ha fatto capire in questi due anni che è comunque importante rimanere focalizzati su quello che vogliamo fare e dire. Ne usciamo più ricchi nel senso che abbiamo ben chiaro il nostro obiettivo di stare bene e anche stare con gli altri perché mai come in questi anni ci siamo sentiti soli. Oggi è bello dire ci vediamo ai concerti. Non la sentiamo più come una cosa scontata".

FASK: 'È già domani tour' le date

24 aprile teatro della Concordia Venaria Reale (Torino) 27 aprile Hall Padova 28 aprile Tuscany Hall Firenze 30 aprile Casa della Musica Federico I Napoli 3 maggio Atlantico Roma 6 maggio fabrique Milano
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