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Home » HP Blocco Testo Destra » “Questi campioni ci insegnano a superare i nostri limiti. Per noi Tokyo non è mai finita”

“Questi campioni ci insegnano a superare i nostri limiti. Per noi Tokyo non è mai finita”

Il nostro canale digitale Luce! (luce.news) e Quotidiano Sportivo hanno deciso di seguire e di raccontare le Paralimpiadi, da oggi al 5 settembre. Ogni giorno troverete un diario quotidiano da Tokyo, con interviste, approfondimenti e reportage che andranno ad arricchire la cronaca dei risultati degli atleti italiani e non solo. Il commento della direttrice Agnese Pini

Agnese Pini
23 Agosto 2021
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Tra le tante storie volate in missione a Tokyo 2020 c’è anche quella di Monica Contrafatto: velocista, già bronzo a Rio, uno dei migliori tempi mondiali nei 100 metri (15″22). È categoria T63, quella degli atleti amputati sopra il ginocchio. Con lei ci sono Ambra Sabatini (primatista mondiale, con 14″59) e Marta Caironi (15″01): insieme, tre atlete destinate a farci sognare.

Scelgo di raccontare la storia di Monica perché riallaccia le fila della cronaca più vicina a noi, e ci parla della crisi afghana che in questi giorni rappresenta la vera grande ombra sulle Paralimpiadi dei record (113 gli atleti italiani, mai così tanti, 61 le donne, mai così tante). Monica, dicevo: ha perso la gamba nel 2012, proprio in Afghanistan, caporal maggiore per l’esercito italiano. Sulla pelle si è tatuata: “Non sai mai quanto sei forte“.

Lei, quanto è forte, lo ha scoperto attraverso lo sport nove anni fa. E tutti noi lo abbiamo scoperto in questo 2021 segnato dalla pandemia: mai come nell’estate degli Europei, di Wimbledon, delle Olimpiadi e adesso delle Paralimpiadi, il Paese ha capito quanta gioia e quanta unione e quanta voglia di ripartire regalassero la fatica, l’impegno, il coraggio, i successi dei nostri campioni. Per la prima volta, attraverso di loro, tutti noi abbiamo inevitabilmente superato i nostri limiti, quelli di un’Italia ancora prigioniera del virus. Superare i limiti: resta questo il senso e il fine più alto, più nobile, più complesso dello sport.

Ed è anche per questo che il Quotidiano Sportivo insieme al canale digitale Luce! (luce.news) hanno deciso di seguire e di raccontare le Paralimpiadi con attenzione, dedizione e passione. Passione, sì: non un grammo di meno di quanto sia stata dedicata agli altri grandi appuntamenti sportivi di questo anno straordinario. Troverete un diario quotidiano con la viva voce degli atleti a Tokyo, e poi ancora interviste, approfondimenti, reportage che andranno ad arricchire la cronaca dei risultati, giorno dopo giorno, da oggi al 5 settembre.

Un viaggio per testimoniare il grande sport, ai suoi massimi livelli, quelli in cui il corpo supera se stesso e le proprie barriere. Anche il corpo di chi non potrà esserci, come quello di Zakia Khudadadi, che doveva diventare la prima donna afghana a competere alle Paralimpiadi, e che oggi è prigioniera dei talebani. E di nuovo ecco che si riannodano i fili della cronaca.

In un’intervista a Famiglia Cristiana del 2019, Monica Contrafatto diceva: “Dentro di noi c’è un’energia innata pronta a esplodere e a spingerci”. Qualunque cosa accada. Vale per tutti, tutti i giorni, ovunque noi siamo.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Tra le tante storie volate in missione a Tokyo 2020 c’è anche quella di Monica Contrafatto: velocista, già bronzo a Rio, uno dei migliori tempi mondiali nei 100 metri (15"22). È categoria T63, quella degli atleti amputati sopra il ginocchio. Con lei ci sono Ambra Sabatini (primatista mondiale, con 14"59) e Marta Caironi (15"01): insieme, tre atlete destinate a farci sognare. Scelgo di raccontare la storia di Monica perché riallaccia le fila della cronaca più vicina a noi, e ci parla della crisi afghana che in questi giorni rappresenta la vera grande ombra sulle Paralimpiadi dei record (113 gli atleti italiani, mai così tanti, 61 le donne, mai così tante). Monica, dicevo: ha perso la gamba nel 2012, proprio in Afghanistan, caporal maggiore per l’esercito italiano. Sulla pelle si è tatuata: "Non sai mai quanto sei forte". Lei, quanto è forte, lo ha scoperto attraverso lo sport nove anni fa. E tutti noi lo abbiamo scoperto in questo 2021 segnato dalla pandemia: mai come nell'estate degli Europei, di Wimbledon, delle Olimpiadi e adesso delle Paralimpiadi, il Paese ha capito quanta gioia e quanta unione e quanta voglia di ripartire regalassero la fatica, l’impegno, il coraggio, i successi dei nostri campioni. Per la prima volta, attraverso di loro, tutti noi abbiamo inevitabilmente superato i nostri limiti, quelli di un’Italia ancora prigioniera del virus. Superare i limiti: resta questo il senso e il fine più alto, più nobile, più complesso dello sport. Ed è anche per questo che il Quotidiano Sportivo insieme al canale digitale Luce! (luce.news) hanno deciso di seguire e di raccontare le Paralimpiadi con attenzione, dedizione e passione. Passione, sì: non un grammo di meno di quanto sia stata dedicata agli altri grandi appuntamenti sportivi di questo anno straordinario. Troverete un diario quotidiano con la viva voce degli atleti a Tokyo, e poi ancora interviste, approfondimenti, reportage che andranno ad arricchire la cronaca dei risultati, giorno dopo giorno, da oggi al 5 settembre. Un viaggio per testimoniare il grande sport, ai suoi massimi livelli, quelli in cui il corpo supera se stesso e le proprie barriere. Anche il corpo di chi non potrà esserci, come quello di Zakia Khudadadi, che doveva diventare la prima donna afghana a competere alle Paralimpiadi, e che oggi è prigioniera dei talebani. E di nuovo ecco che si riannodano i fili della cronaca. In un'intervista a Famiglia Cristiana del 2019, Monica Contrafatto diceva: "Dentro di noi c'è un'energia innata pronta a esplodere e a spingerci". Qualunque cosa accada. Vale per tutti, tutti i giorni, ovunque noi siamo.
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