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Al Fermi Galilei di Ciriè gli studenti si autotassano e offrono assorbenti gratis a scuola

di CAMILLA PRATO -
25 febbraio 2022
A woman carries a sanitary napkin, she is menstrual, focus hand

A woman carries a sanitary napkin, she is menstrual, focus hand

Un'altra scuola si aggiunge alla lista degli istituti che promuovono misure contro la "Tampon Tax". Al Fermi Galilei di Ciriè, nel torinese, un professionale a indirizzo economico, scientifico e tecnologico che ospita ogni giorno circa 1.200 persone tra insegnanti, personale e studenti, proprio ragazzi e ragazze hanno lanciato l'iniziativa di fornire assorbenti gratis alle loro compagne perché "non è giusto – dicono a La Stampa – che dei beni di prima necessità siano tassati ai livelli attuali, e poi può succedere a tutte di dimenticarli a casa". Il progetto si basa sulla volontà di offrire un servizio necessario alle studentesse e per farlo tutta la popolazione scolastica, compresi i maschietti, ha deciso di autotassarsi.

Al Fermi Ciriè prima dei dispenser nei bagni femminili c'era una scatola dove chi poteva lasciava un assorbente per chi ne aveva bisogno

Nei bagni femminili della scuola, da questa settimana, sono apparsi i dispenser di assorbenti, per tutte le alunne (ma perché no, anche il personale) che ne hanno bisogno, perché momentaneamente sprovviste. Ultimo ritrovato "tecnologico" di un istituto già da anni all'avanguardia sulla questione: prima, infatti, c'era semplicemente una scatola dove chi poteva lasciava un assorbente e chi ne aveva bisogno lo prendeva. Una sorta di assorbente sospeso (dall'usanza del caffè sospeso a Napoli), ideata dagli alunni per le alunne. "Volevamo portare quell'idea a un livello superiore, sia come quantità offerta che come modalità", dice Giada, studentessa dello scientifico, al quotidiano torinese. Per questo ragazzi e ragazze hanno parlato con la preside e si è deciso per uno passo in avanti. Il dispenser, ad esempio, lo ha comprato la scuola e l'attesa per il suo arrivo, tra la popolazione studentesca, era grande: "E ora è finalmente arrivato. Ne siamo contenti, perché per noi ha un doppio valore – spiega il rappresentante d'istituto Davide Chiafalà – Anzitutto quello di sensibilizzare sul tema: gli assorbenti sono beni di prima necessità eppure a oggi hanno l'Iva al 10%. Certo, prima era al 22% e la riduzione è stata un primo passo avanti, ma non quello definitivo, visto che i beni di prima necessità sono al 4%". Inoltre, aggiunge Chiafalà, "può capitare che una ragazza li dimentichi ed è giusto che la scuola sia un luogo che li offre senza la necessità di mettersi a chiedere alle compagne". Insomma, stesso principio della scatola, ma ora addirittura regolamentato attraverso una vera e propria 'tassa studentesca' volontaria, che fa da contraltare alla 'Tampon Tax' tanto discussa.
 
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Il primo maxi lotto di 1.300 prodotti è stato acquistato dagli alunni: "Abbiamo organizzato una lotteria di Natale – spiega il rappresentante – ovviamente al di fuori degli spazi scolastici, dove non si può maneggiare denaro, che è servita a finanziare l'acquisto. Oltre al premio per i vincitori abbiamo raccolto la somma necessaria per comprare ben 1.300 assorbenti. Calcoliamo che dureranno un po'. Poi, quando saranno finiti, ripenseremo a come fare. La cosa importante è che quel dispenser non sia mai vuoto". E per il momento il progetto sembra andare al meglio. "Ci pare che nessuno se ne approfitti – conclude Giada –. Le persone li prendono in base alle loro necessità. Anche sui social abbiamo avuto un grosso riscontro. È una piccola cosa, ma il post Instagram con cui abbiamo spiegato l'iniziativa è stato quello con più like nella storia della pagina. È il sintomo che è un tema sentito".