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Home » Economia » Antonella Centra: “Gucci presenterà il primo bilancio di genere. Lo stiamo redigendo per garantire parità alle donne”

Antonella Centra: “Gucci presenterà il primo bilancio di genere. Lo stiamo redigendo per garantire parità alle donne”

L’annuncio della manager del marchio del lusso che fa parte del Gruppo Kering, al Festival "L'eredità delle donne", diretto da Serena Dandini. "Uno strumento amministrativo che ha come primo obiettivo l’aumento della partecipazione femminile sul lavoro"

Letizia Cini
25 Ottobre 2021
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«Redigeremo il nostro primo bilancio di genere, uno strumento potente che speriamo diventi prassi anche per altre realtà del settore privato nel percorso verso una piena parità“. E’ l’annuncio di Antonella Centra, executive vice president general counsel, corporate affairs & sustainability di Gucci.
Avvocato e manager per importanti gruppi nazionali e internazionali – tra cui Ibm, Prada, Coca-Cola, entrata quindi a far parte del Gruppo Kering nel 2013 – Antonella Centra è intervenuta a un incontro dal titolo “Soldi“ organizzato nell’ambito del festival “L’eredità delle donne“, kermesse fiorentina al femminile diretta da Serena Dandini, che ha visto – tra le altre – la partecipazione di Elena Bonetti, ministra per le Pari opportunità e la famiglia.

Antonella Centra, executive vice president general counsel, corporate affairs & sustainability di Gucci,

“La pandemia ha accentuato problemi di disuguaglianza preesistenti – le parole dell’executive vice president general counsel, corporate affairs & sustainability di Gucci – Per questo crediamo sia importante lavorare tutti insieme verso una direzione comune. Con il pieno supporto del nostro ceo e presidente Marco Bizzarri, abbiamo deciso di intraprendere un percorso di analisi approfondita della nostra popolazione aziendale in Italia, redigendo il nostro primo bilancio di genere. Come fatto per la lotta al cambiamento climatico, riteniamo sia fondamentale agire ma dobbiamo essere consapevoli della situazione in cui ci troviamo per generare un vero cambiamento”.

 

 

“Adesione, non concorrenza”

 

Il bilancio di genere è uno strumento innovativo, soprattutto nel settore privato, ed è parte fondante della certificazione che è al centro della strategia per la parità promossa dal ministero per le Pari opportunità e la famiglia. Fra gli obiettivi di questo strumento amministrativo ideato nel 1995, c’è il raggiungimento di obiettivi essenziali alla ripresa economica, come l’aumento della partecipazione femminile sul lavoro, soprattutto in quei settori che registrano la marginalità delle donne.
“Quando si tratta di diritti non c’è concorrenza ma al contrario maggiore adesione porta un beneficio diffuso – ha concluso Antonella Centra – auspichiamo che grazie all’iniziativa della ministra Bonetti la certificazione di genere diventi una prassi”.

 

Un obbligo spesso ignorato

 

Nel luglio scorso, era stato approvato dal Senato accademico e dal Consiglio di Amministrazione dell’Università di Perugia il primo bilancio di genere.
A strettissimo giro, era stata la volta dell’ateneo senese: come nel caso delle università del capoluogo umbro e di Siena, la decisione di Gucci segna un punto di partenza per sensibilizzare e formare la comunità e dare realizzazione alle potenzialità di ogni sua componente, promuovendo il superamento di ogni forma di discriminazione basata sul genere.
La crisi dovuta all’emergenza sanitaria ha portato a una crescita delle disuguaglianze che potrebbero essere contrastate anche attraverso una maggiore attenzione all’indirizzo della spesa e delle politiche sociali.
Pur essendo un valido strumento per la realizzazione delle pari opportunità, il bilancio di genere è stato in generale ignorato nonostante un decreto legge che ha obbligato le amministrazioni pubbliche alla sua redazione e una legge regionale toscana che lo ha reso parte della procedura abituale. I tentativi di utilizzo sono stati vari (anche Firenze si era già cimentata aderendo al protocollo di Genova del 2005) ma senza portare a una forma strutturale del suo impiego.

 

Un’arma per cambiare

 

Una delle critiche maggiori che viene portata al bilancio di genere è quella di fermarsi solo al livello di rendicontazione, senza mai riuscire a intaccare le decisioni che sovrintendono la formazione dei bilanci.
Questo perché “il presupposto a un suo uso corretto è un processo di cambiamento radicale e profondo che sposta risorse ed equilibri”, ha concluso la manager Gucci.

 

Impegno per le persone ed il Pianeta

 

Gucci ha sempre manifestato attenzione per le sensibilità che si manifestano nella società in continua evoluzione. Recentemente, partecipando alla giornata per l’emancipazione e l’automonia delle bambine  (clicca per leggere), quindi aderendo, assieme a una trentina di aziende di primo piano per l’economia italiana al progetto Zero gender gap per parità nelle assunzioni e nel riconoscimento del diritto alla carriera e nelle retribuzioni dei dipendenti di sesso maschile e femminile (clicca per leggere) . La scorsa estate   Gucci si segnalò per avere raggiunto con alcuni anni di anticipo sulle previsioni, gli obiettivi per la riduzione dell’impatto ambientale delle proprie attività  (clicca per leggere) a tutela della salute del Pianeta.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
«Redigeremo il nostro primo bilancio di genere, uno strumento potente che speriamo diventi prassi anche per altre realtà del settore privato nel percorso verso una piena parità". E' l'annuncio di Antonella Centra, executive vice president general counsel, corporate affairs & sustainability di Gucci. Avvocato e manager per importanti gruppi nazionali e internazionali - tra cui Ibm, Prada, Coca-Cola, entrata quindi a far parte del Gruppo Kering nel 2013 - Antonella Centra è intervenuta a un incontro dal titolo “Soldi“ organizzato nell’ambito del festival “L’eredità delle donne“, kermesse fiorentina al femminile diretta da Serena Dandini, che ha visto - tra le altre - la partecipazione di Elena Bonetti, ministra per le Pari opportunità e la famiglia.
Antonella Centra, executive vice president general counsel, corporate affairs & sustainability di Gucci,

"La pandemia ha accentuato problemi di disuguaglianza preesistenti - le parole dell’executive vice president general counsel, corporate affairs & sustainability di Gucci - Per questo crediamo sia importante lavorare tutti insieme verso una direzione comune. Con il pieno supporto del nostro ceo e presidente Marco Bizzarri, abbiamo deciso di intraprendere un percorso di analisi approfondita della nostra popolazione aziendale in Italia, redigendo il nostro primo bilancio di genere. Come fatto per la lotta al cambiamento climatico, riteniamo sia fondamentale agire ma dobbiamo essere consapevoli della situazione in cui ci troviamo per generare un vero cambiamento”.

   

"Adesione, non concorrenza"

  Il bilancio di genere è uno strumento innovativo, soprattutto nel settore privato, ed è parte fondante della certificazione che è al centro della strategia per la parità promossa dal ministero per le Pari opportunità e la famiglia. Fra gli obiettivi di questo strumento amministrativo ideato nel 1995, c’è il raggiungimento di obiettivi essenziali alla ripresa economica, come l’aumento della partecipazione femminile sul lavoro, soprattutto in quei settori che registrano la marginalità delle donne. "Quando si tratta di diritti non c’è concorrenza ma al contrario maggiore adesione porta un beneficio diffuso - ha concluso Antonella Centra - auspichiamo che grazie all’iniziativa della ministra Bonetti la certificazione di genere diventi una prassi".  

Un obbligo spesso ignorato

  Nel luglio scorso, era stato approvato dal Senato accademico e dal Consiglio di Amministrazione dell’Università di Perugia il primo bilancio di genere. A strettissimo giro, era stata la volta dell’ateneo senese: come nel caso delle università del capoluogo umbro e di Siena, la decisione di Gucci segna un punto di partenza per sensibilizzare e formare la comunità e dare realizzazione alle potenzialità di ogni sua componente, promuovendo il superamento di ogni forma di discriminazione basata sul genere. La crisi dovuta all’emergenza sanitaria ha portato a una crescita delle disuguaglianze che potrebbero essere contrastate anche attraverso una maggiore attenzione all’indirizzo della spesa e delle politiche sociali. Pur essendo un valido strumento per la realizzazione delle pari opportunità, il bilancio di genere è stato in generale ignorato nonostante un decreto legge che ha obbligato le amministrazioni pubbliche alla sua redazione e una legge regionale toscana che lo ha reso parte della procedura abituale. I tentativi di utilizzo sono stati vari (anche Firenze si era già cimentata aderendo al protocollo di Genova del 2005) ma senza portare a una forma strutturale del suo impiego.  

Un'arma per cambiare

  Una delle critiche maggiori che viene portata al bilancio di genere è quella di fermarsi solo al livello di rendicontazione, senza mai riuscire a intaccare le decisioni che sovrintendono la formazione dei bilanci. Questo perché "il presupposto a un suo uso corretto è un processo di cambiamento radicale e profondo che sposta risorse ed equilibri", ha concluso la manager Gucci.  

Impegno per le persone ed il Pianeta

  Gucci ha sempre manifestato attenzione per le sensibilità che si manifestano nella società in continua evoluzione. Recentemente, partecipando alla giornata per l'emancipazione e l'automonia delle bambine  (clicca per leggere), quindi aderendo, assieme a una trentina di aziende di primo piano per l'economia italiana al progetto Zero gender gap per parità nelle assunzioni e nel riconoscimento del diritto alla carriera e nelle retribuzioni dei dipendenti di sesso maschile e femminile (clicca per leggere) . La scorsa estate   Gucci si segnalò per avere raggiunto con alcuni anni di anticipo sulle previsioni, gli obiettivi per la riduzione dell'impatto ambientale delle proprie attività  (clicca per leggere) a tutela della salute del Pianeta.
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