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Home » Economia » Chi è Monica Colangelo, prima donna italiana ed europea AWS Ambassador

Chi è Monica Colangelo, prima donna italiana ed europea AWS Ambassador

A lei il prestigioso riconoscimento femminile per il settore tecnologico: "Un passo importante per colmare il gender gap nelle discipline Stem"

Ilaria Vallerini
25 Febbraio 2023
Monica Colangelo, Principal Cloud Architect in NTT DATA Italia, è stata ufficialmente nominata AWS Ambassador, entrando così a far parte di una community esclusiva di Top Professional AWS composta da 268 esperti in tutto il mondo, di cui solo 13 donne

Monica Colangelo, Principal Cloud Architect in NTT DATA Italia, è stata ufficialmente nominata AWS Ambassador, entrando così a far parte di una community esclusiva di Top Professional AWS composta da 268 esperti in tutto il mondo, di cui solo 13 donne

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Monica Colangelo, 43 anni, lucana, è la Principal Cloud Architect in NTT DATA Italia con oltre 15 anni di esperienza nel settore IT e oltre 10 anni di esperienza in AWS. È altamente specializzata in strumenti e processi DevOps e appassionata di automazione. E’ la prima donna italiana e europea ad essere nominata AWS Ambassador, un riconoscimento di grande valore sia professionale che simbolico.

Colangelo, AWS Ambassador cosa significa? 

“Il programma AWS Ambassador riunisce gli esperti di tutto il mondo (268 di cui solo 13 sono donne) che contribuiscono ad informare aziende e clienti sulle potenzialità e i vantaggi del cloud e su come può essere utilizzato per guidare l’innovazione e risolvere alcune delle più grandi sfide mondiali”.

Lei è la prima donna italiana e europea ad ottenere questo riconoscimento, cosa rappresenta per lei?

“Un grande passo avanti nel percorso verso la parità di genere anche nelle discipline tecnologiche. E’ importante che le ragazze abbiano modelli femminili di successo in questo campo per sfatare il mito che si tratta di una carriera prettamente maschile”.

Sono ancora tanti gli ostacoli incontrati dalle donne che vogliono intraprendere una carriera in ambito tecnico-scientifico
Sono ancora tanti gli ostacoli incontrati dalle donne che vogliono intraprendere una carriera in ambito tecnico-scientifico

Quali sono gli ostacoli ancora evidenti? 

“Come donna nel settore Stem, sono fin troppo consapevole dello squilibrio di genere che esiste ancora in molte aree dell’industria tecnologica. Ma sono orgogliosa di dire che NTT DATA si sta impegnando concretamente per affrontare questo problema. L’azienda è una forte sostenitrice della diversità e dell’inclusione, e la mia partecipazione al programma AWS Ambassador non fa eccezione. Gli ostacoli sono a monte. La componente culturale fa la sua parte, anche se oggi c’è un’attenzione diversa, il clima sta cambiando. Siamo sulla buona strada, ma non dobbiamo fermarci”.

Da parte sua, quale sarà il suo impegno? 

“Ispirare ed essere un modello per altre giovani e donne che vogliono intraprendere una carriera in questo settore che è estremamente interessante, di grande potenzialità. Inoltre, continuerò a prendere parte a diverse community, come SheTech, per portare un punto di vista che non sia solo maschile nel campo delle tecnologie”.

Monica Colangelo, prima donna italiana e europea AWS Ambassador
Monica Colangelo, prima donna italiana e europea AWS Ambassador

Chi è Monica Colangelo?

Monica Colangelo è una Cloud Architect con oltre 15 anni di esperienza nel settore IT e oltre 10 anni di esperienza in AWS. È altamente specializzata in strumenti e processi DevOps e appassionata di automazione. In qualità di Principal Cloud Architect in NTT DATA, aiuta clienti aziendali internazionali a raggiungere i loro obiettivi di architetture cloud robuste e resilienti e di processi sicuri, conformi e altamente automatizzati. È una forte leader e comunicatrice, scrive articoli ad alto contenuto tecnico sul suo blog e pubblica una newsletter settimanale incentrata su argomenti relativi al cloud.

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  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
Monica Colangelo, 43 anni, lucana, è la Principal Cloud Architect in NTT DATA Italia con oltre 15 anni di esperienza nel settore IT e oltre 10 anni di esperienza in AWS. È altamente specializzata in strumenti e processi DevOps e appassionata di automazione. E' la prima donna italiana e europea ad essere nominata AWS Ambassador, un riconoscimento di grande valore sia professionale che simbolico. Colangelo, AWS Ambassador cosa significa?  "Il programma AWS Ambassador riunisce gli esperti di tutto il mondo (268 di cui solo 13 sono donne) che contribuiscono ad informare aziende e clienti sulle potenzialità e i vantaggi del cloud e su come può essere utilizzato per guidare l'innovazione e risolvere alcune delle più grandi sfide mondiali". Lei è la prima donna italiana e europea ad ottenere questo riconoscimento, cosa rappresenta per lei? "Un grande passo avanti nel percorso verso la parità di genere anche nelle discipline tecnologiche. E' importante che le ragazze abbiano modelli femminili di successo in questo campo per sfatare il mito che si tratta di una carriera prettamente maschile".
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Monica Colangelo, prima donna italiana e europea AWS Ambassador
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Chi è Monica Colangelo?

Monica Colangelo è una Cloud Architect con oltre 15 anni di esperienza nel settore IT e oltre 10 anni di esperienza in AWS. È altamente specializzata in strumenti e processi DevOps e appassionata di automazione. In qualità di Principal Cloud Architect in NTT DATA, aiuta clienti aziendali internazionali a raggiungere i loro obiettivi di architetture cloud robuste e resilienti e di processi sicuri, conformi e altamente automatizzati. È una forte leader e comunicatrice, scrive articoli ad alto contenuto tecnico sul suo blog e pubblica una newsletter settimanale incentrata su argomenti relativi al cloud.
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