
imballaggi per spedizioni
Ogni giorno milioni di oggetti vengono ordinati, spediti e consegnati al destinatario, ma questa operazione sarebbe impossibile senza un’adeguata protezione che li difenda dagli urti e dalle intemperie. Spesso troviamo i nostri acquisti avvolti in strati di plastica, polistirolo, polietilene e altri materiali sintetici, imballaggi che rischiano di essere dispersi nell’ambiente e la cui produzione genera un grande consumo di anidride carbonica. La soluzione arriva dalla Grifal Spa: un’azienda bergamasca a conduzione familiare, da sempre votata all’ecologia e all’innovazione, fondata e guidata da due donne.
La storia del gruppo inizia proprio sotto la guida di Anna Maria Tisi, che nel 1969 decide di vendere la fabbrica di veicoli agricoli del defunto marito e acquistare un piccolo scatolificio nel bresciano, per produrre confezioni per uova e fiammiferi. All’epoca inserirsi in un mercato da zero non era una cosa semplice, soprattutto per una donna vedova con due figli piccoli. La scommessa però risulta vincente: negli anni ’90 entrano anche i due figli Fabio e Roberto Gritti e, da semplice fabbrica di scatole, l’azienda si trasforma in laboratorio di progettazione per imballaggi specifici. L’obiettivo è quello fornire la protezione giusta per ogni tipologia di merce. In 50 anni di attività, Grifal ha ottenuto 17 brevetti internazionali riconosciuti, diventando una realtà unica nel panorama di riferimento. Oggi alla guida dell’azienda c’è la nipote Giulia Gritti, 36 anni, che continua a portare avanti la tradizione.

Gli acquisti che facciamo online spesso vengono avvolti in strati di plastica, polistirolo e altri materiali sintetici che rischiano di essere dispersi nell'ambiente

Anna Maria Tisi, presidente onoraria di Grifal Spa, nel 1969 acquistò un piccolo scatolificio nel bresciano per produrre confezioni per uova e fiammiferi
cArtù, che cos'è l'imballaggio riciclabile
La soluzione al problema degli imballaggi arriva nel 2016 con “cArtù”, un imballaggio composto di cartone flessibile, in grado di prendere la forma dell’oggetto che avvolge. Un’idea semplice ed efficace, in grado di sostituire il pluriball, il polistirolo e i cuscinetti in plastica per bloccare, ammortizzare e proteggere dagli urti e i prodotti che devono essere trasportati. Data la bassa percentuale di colla al suo interno, cArtù è totalmente riciclabile e consente un risparmio di oltre l’80% di CO2 per la produzione. “cArtù si basa sull'ondulazione della carta, ma non assomiglia al cartone tradizionale – spiega Giulia –. Il cartone classico ha, tra i due fogli, un’onda dello spessore di 2 millimetri. cArtù invece è costituito da onde ad arco di ponte dello spessore di 20 millimetri e questo gli permette di essere flessibile e ammortizzante. Ne esiste anche una versione con uno spessore inferiore, 10 millimetri, che viene utilizzata per avvolgere gli oggetti più piccoli e delicati, come per esempio i prodotti alimentari”. Avvolgendo il contenuto si diminuisce anche il volume occupato, quindi si risparmia spazio nelle spedizioni. Trovare confezioni della misura corretta riduce il danneggiamento della merce durante il trasporto. Il successo di questo prodotto Made in Italy è stato enorme, tanto da portare all’apertura di uno stabilimento in Romania, che ha già raggiunto il massimo della capacità produttiva.
Giulia Gritti, 36 anni, oggi alla guida di Grifal Spa: "Ho incontrato tante altre donne imprenditrici come me. Una volta c'era maggiore resistenza, ma si sta cambiando rotta"