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Home » Economia » La pandemia crea i nuovi poveri e la Comunità di Sant’Egidio scende in campo per aiutarli

La pandemia crea i nuovi poveri e la Comunità di Sant’Egidio scende in campo per aiutarli

Impagliazzo: "Dalla crisi si esce solo insieme, avviare una forte mobilitazione di solidarietà". Dall’inizio della pandemia distribuiti in Italia 500 mila pacchi alimentari e serviti 1 milione di pasti nelle mense e in strada. E a Natale raddoppiano gli sforzi per regalare a tutti un giorno di festa

Marianna Grazi
13 Dicembre 2021
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Poveri sempre più poveri: la pandemia, negli ultimi 18 mesi, ha accentuato un disagio che percorre la penisola da nord a sud, certificato da statistiche ufficiali ma soprattutto catturato, in presa diretta, dagli occhi e dalle orecchie dei volontari della Comunità di Sant’Egidio. Pochi giorni fa sono stati presentati i nuovi dati sulla povertà in Italia, con l’edizione 2021 della Guida “Dove, mangiare, dormine, lavarsi”, rivolta alle persone senza fissa dimora, e la campagna solidale “Aggiungi un posto a tavola”.

I dati sulla povertà

Un numero su tutti basterebbe a dare conferma di questo trend in negativo: quello dei pacchi alimentari distribuiti dall’inizio della pandemia, circa 500mila. Triplicato rispetto al periodo precedente. Oppure, sempre in ambito alimentare, anche quello dei pasti serviti nelle mense e in strada, più che raddoppiato, che ha toccato quota un milione. Per rispondere all’aumento del bisogno, sotto gli occhi di tutti, sono sorti nuovi centri per la distribuzione di cibo in ben 30 città, che solo a Roma sono passati da 3 a 28.

Perché è vero che l’emergenza sanitaria ha aggravato le condizioni di tutti coloro che si trovavano già in una situazione di indigenza, ma ha anche creato quelli che vengono considerati i ‘nuovi poveri’, figli della pandemia: famiglie monoreddito, lavoratori precari, madri sole, anziani. Uomini e donne, in prevalenza italiani con un’età compresa fra i 36 e i 50 anni, costretti per la prima volta a bussare alle porte della Comunità di Sant’Egidio per chiedere aiuto. Persone che, all’apice della loro esistenza e carriera, si sono scontrate con un nemico invisibile e apparentemente invincibile, che ha esacerbato problemi e difficoltà già radicate nella società italiana, un disagio cronico persistente, e ampliato la forbice delle disuguaglianze.

A certificare questo malessere sono le statistiche ufficiali: si stima infatti che siano oltre 1 milione le persone scivolate sotto la soglia della povertà assoluta nel 2020, portando il numero totale a 5,6 milioni di individui, compreso 1 milione e 330mila minori (Istat: Le statistiche sulla povertà). “Le ferite del Covid sono ancora aperte. Questa stagione di emergenza non si è ancora conclusa e si può affrontare soltanto insieme – ha affermato il presidente della Comunità di Sant’Egidio Marco Impagliazzo –. Bisogna superare l’inerzia e lo stordimento di questo periodo che ci ha provato: i cittadini e le istituzioni devono unirsi per una grande mobilitazione in favore di chi ha subito maggiormente le conseguenze economiche e sociali della pandemia. C’è bisogno di un salto di solidarietà e responsabilità. Le feste di Natale, momento caldo e di famiglia, saranno l’occasione per aggiungere un posto a tavola e per non dimenticare chi ha bisogno”.

Povertà di relazioni e povertà abitativa: il cohousing

Negli ultimi 18 mesi, tuttavia, ad essere cresciuta non è solo la povertà economica: l’emergenza sanitaria ha reso manifesti altri tipi di disagio, in parte sommersi e ignorati, a cominciare dalla povertà di relazioni, che spesso fa il paio con quella abitativa. Le stime parlano di oltre 50mila persone senza fissa dimora nel nostro Paese. Per questo Sant’Egidio ha messo in campo risposte basate sulla convivenza come antidoto alla solitudine, per loro, ma anche per gli anziani soli e per le persone con disabilità fisica e psichica. Vivere insieme aiuta a condividere non solo i disagi e i problemi, ma soprattutto a farsi forza reciprocamente, a non lottare da soli, a trovare gioia e serenità nella semplice presenza di un’altra persona accanto a sé. Solo a Roma, ad esempio, usufruiscono di questa rete abitativa oltre 900 persone, che si sommano alle altre in diverse città italiane. Dall’inizio della pandemia, infatti, sono sorti nella Capitale 43 nuovi cohousing per senza fissa dimora sottratti dalla strada o anziani soli che hanno evitato l’istituto.

Hub vaccinali per i più poveri e la la nuova Guida “Michelin” per chi vive in strada

Persone indigenti, senza fissa dimora e persone fragili compongono spesso un universo di ‘invisibili’ anche al sistema sanitario nazionale, rischiando di restare esclusi dalla campagna di immunizzazione. Per loro la Comunità ha realizzato un hub vaccinale nel cuore della Capitale, che dal luglio scorso ha permesso di somministrare 13mila dosi, garantendo la protezione dal virus a 8mila persone. Ma immunizzarsi non basta, se poi manca la possibilità di usufruire delle più elementari quanto fondamentali norme igieniche. Come potersi lavare. Per rispondere a questa esigenza, come quella di trovare un riparo per la notte e magari almeno un pasto al giorno, torna, per la 32esima edizione, la guida “Dove mangiare, dormire, lavarsi”, distribuita gratuitamente dai volontari e rivolta alle persone senza fissa dimora e a chiunque abbia bisogno. Una sorta di  bussola utile per orientarsi nel mondo della solidarietà, con 274 pagine piene di luoghi e servizi utili a chi cerca aiuto e accoglienza. Dalle mense ai dormitori, dalle distribuzioni alimentari itineranti ai centri di ascolto.

“Aggiungi un posto a tavola” almeno a Natale

Dal marzo 2020, per non lasciare indietro nessuno, la Comunità ha moltiplicato i propri sforzi. Un impegno che prosegue e si intensifica anche a Natale, con la campagna solidale per regalare ai più fragili un pranzo degno della festa. Il 25 dicembre 2021, infatti, Sant’Egidio proverà a raggiungere almeno 80mila persone in difficoltà sparse in tutta Italia, 240mila in tutto il mondo, per donare loro un pasto abbondante e vivere una festa che non escluda nessuno. E dopo lo stop imposto dalla pandemia lo scorso anni, il prossimo 25 dicembre gli amici della Comunità, le persone povere e i senza fissa dimora, torneranno a incontrarsi nel luogo più amato degli italiani, intorno ad un tavolo imbandito, nella basilica di Santa Maria in Trastevere a Roma. Un #NatalePerTutti a cui si può contribuire sostenendo la campagna sms solidale, perché chiunque merita di festeggiare un giorno di gioia insieme, con una famiglia che anche se non di sangue, regala affetto, attenzione e un gesto che possa donare speranza.

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Una vera e propria montagna di letame è stata infatti scaricata questa mattina al grattacielo della Regione Piemonte, insieme a tanti fiori lasciati sopra. 

Due persone si sono arrampicate sulla tettoia dell’ingresso e i trovano ancora li. Al posto dell’insegna portata via dal vento qualche settimana fa, hanno appeso l’enorme scritta “Dalla regione non nasce niente, dal letame nascono i fiori”, riprendendo una canzone di Fabrizio De André. 

Una chiara denuncia dell
  • Riccardo Monco parte da una location d’eccellenza, Enoteca Pinchiorri di Firenze, uno dei ristoranti italiani più conosciuti al mondo e approda come new entry tra i giudici della sfida Alessandro Borghese Celebrity Chef (su TV8, dal lunedì al venerdì alle 19.10), Monco più che chef, si sente un cuoco.

🗣 Non è una diminutio?

“Assolutamente no, chef in realtà significa capo, in cucina è colui che comanda, come il capo cuoco, appunto, o il capo partita. Ormai lo chef ha assunto i connotati di un personaggio mitologico, proprio in virtù dei tanti show cooking proposti. Un’arma a doppio taglio”.

🗣 In che senso?

“Sono tantissimi i giovani che sognano di indossare una giacca da cuoco, ma fra quello che si vede fare in Tv e la fatica vera che richiede la cucina, c’è una differenza abissale”.

🗣 Vuol dire che avere l’ambizione non sempre corrisponde all’effettiva voglia di fare?

“Un po’ è così. Le nuove generazioni hanno un’idea precisa della qualità della vita, la fatica e gli orari della cucina non vanno bene per tutti”.

🗣 Dall’alto delle sue tre stelle Michelin, cosa consiglia agli aspiranti chef?

L
  • Un assistente di volo speciale ha viaggiato da Londra Heathrow a Los Angeles sorprendendo i passeggeri a bordo.

@lewiscapaldi ha presentato il suo nuovo singolo “Wish You The Best” con uno show ad alta quota, servendo snack e bevande. 

#lucenews #lewiscapaldi #wishyouthebest
  • Utero in affitto e adozioni per gli omosessuali. Sono temi caldissimi. Intanti il Parlamento europeo censura il governo italiano per la recente circolare del ministro Piantedosi che ha bloccato le registrazioni all’anagrafe dei figli di coppie gay, effettuate da alcuni sindaci. 

All’Eurocamera è stato infatti approvato un emendamento al testo della Risoluzione sullo Stato di diritto che condanna la circolare perché porterebbe “alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli”, e invita anche Roma "a revocare immediatamente la decisione”. Un invito che il governo non ha intenzione di seguire, e che è stato criticato dal centrodestra e salutato positivamente dalle opposizioni, unite questa volta sia in Italia che a Bruxelles. 

✍ Ma com’è la legislazione attuale in Italia su questi temi?

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Poveri sempre più poveri: la pandemia, negli ultimi 18 mesi, ha accentuato un disagio che percorre la penisola da nord a sud, certificato da statistiche ufficiali ma soprattutto catturato, in presa diretta, dagli occhi e dalle orecchie dei volontari della Comunità di Sant’Egidio. Pochi giorni fa sono stati presentati i nuovi dati sulla povertà in Italia, con l’edizione 2021 della Guida "Dove, mangiare, dormine, lavarsi", rivolta alle persone senza fissa dimora, e la campagna solidale "Aggiungi un posto a tavola".

I dati sulla povertà

Un numero su tutti basterebbe a dare conferma di questo trend in negativo: quello dei pacchi alimentari distribuiti dall’inizio della pandemia, circa 500mila. Triplicato rispetto al periodo precedente. Oppure, sempre in ambito alimentare, anche quello dei pasti serviti nelle mense e in strada, più che raddoppiato, che ha toccato quota un milione. Per rispondere all’aumento del bisogno, sotto gli occhi di tutti, sono sorti nuovi centri per la distribuzione di cibo in ben 30 città, che solo a Roma sono passati da 3 a 28. Perché è vero che l'emergenza sanitaria ha aggravato le condizioni di tutti coloro che si trovavano già in una situazione di indigenza, ma ha anche creato quelli che vengono considerati i 'nuovi poveri', figli della pandemia: famiglie monoreddito, lavoratori precari, madri sole, anziani. Uomini e donne, in prevalenza italiani con un’età compresa fra i 36 e i 50 anni, costretti per la prima volta a bussare alle porte della Comunità di Sant’Egidio per chiedere aiuto. Persone che, all'apice della loro esistenza e carriera, si sono scontrate con un nemico invisibile e apparentemente invincibile, che ha esacerbato problemi e difficoltà già radicate nella società italiana, un disagio cronico persistente, e ampliato la forbice delle disuguaglianze. A certificare questo malessere sono le statistiche ufficiali: si stima infatti che siano oltre 1 milione le persone scivolate sotto la soglia della povertà assoluta nel 2020, portando il numero totale a 5,6 milioni di individui, compreso 1 milione e 330mila minori (Istat: Le statistiche sulla povertà). "Le ferite del Covid sono ancora aperte. Questa stagione di emergenza non si è ancora conclusa e si può affrontare soltanto insieme – ha affermato il presidente della Comunità di Sant’Egidio Marco Impagliazzo –. Bisogna superare l'inerzia e lo stordimento di questo periodo che ci ha provato: i cittadini e le istituzioni devono unirsi per una grande mobilitazione in favore di chi ha subito maggiormente le conseguenze economiche e sociali della pandemia. C'è bisogno di un salto di solidarietà e responsabilità. Le feste di Natale, momento caldo e di famiglia, saranno l'occasione per aggiungere un posto a tavola e per non dimenticare chi ha bisogno".

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Persone indigenti, senza fissa dimora e persone fragili compongono spesso un universo di 'invisibili' anche al sistema sanitario nazionale, rischiando di restare esclusi dalla campagna di immunizzazione. Per loro la Comunità ha realizzato un hub vaccinale nel cuore della Capitale, che dal luglio scorso ha permesso di somministrare 13mila dosi, garantendo la protezione dal virus a 8mila persone. Ma immunizzarsi non basta, se poi manca la possibilità di usufruire delle più elementari quanto fondamentali norme igieniche. Come potersi lavare. Per rispondere a questa esigenza, come quella di trovare un riparo per la notte e magari almeno un pasto al giorno, torna, per la 32esima edizione, la guida "Dove mangiare, dormire, lavarsi", distribuita gratuitamente dai volontari e rivolta alle persone senza fissa dimora e a chiunque abbia bisogno. Una sorta di  bussola utile per orientarsi nel mondo della solidarietà, con 274 pagine piene di luoghi e servizi utili a chi cerca aiuto e accoglienza. Dalle mense ai dormitori, dalle distribuzioni alimentari itineranti ai centri di ascolto.

"Aggiungi un posto a tavola" almeno a Natale

Dal marzo 2020, per non lasciare indietro nessuno, la Comunità ha moltiplicato i propri sforzi. Un impegno che prosegue e si intensifica anche a Natale, con la campagna solidale per regalare ai più fragili un pranzo degno della festa. Il 25 dicembre 2021, infatti, Sant’Egidio proverà a raggiungere almeno 80mila persone in difficoltà sparse in tutta Italia, 240mila in tutto il mondo, per donare loro un pasto abbondante e vivere una festa che non escluda nessuno. E dopo lo stop imposto dalla pandemia lo scorso anni, il prossimo 25 dicembre gli amici della Comunità, le persone povere e i senza fissa dimora, torneranno a incontrarsi nel luogo più amato degli italiani, intorno ad un tavolo imbandito, nella basilica di Santa Maria in Trastevere a Roma. Un #NatalePerTutti a cui si può contribuire sostenendo la campagna sms solidale, perché chiunque merita di festeggiare un giorno di gioia insieme, con una famiglia che anche se non di sangue, regala affetto, attenzione e un gesto che possa donare speranza.
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