Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Economia » La Lega propone il bonus per chi celebra il matrimonio in chiesa. Poi ci ripensa

La Lega propone il bonus per chi celebra il matrimonio in chiesa. Poi ci ripensa

"Un sacramento che non si compra" sostiene l'arcivescovo Vincenzo Paglia. Polemiche dalle opposizioni: "Proposta folle" e "Siamo ancora al Papa Re"

Marianna Grazi
21 Novembre 2022
Matrimoni in calo, a diminuire sono soprattutto quelli celebrati in chiesa

Matrimoni in calo, a diminuire sono soprattutto quelli celebrati in chiesa

Share on FacebookShare on Twitter

“Aiuterebbe famiglia e natalità? Beh, si sa che a volte col matrimonio non è mica detto…”. E se anche il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, parlando coi giornalisti, si permette di liquidare con una battuta la proposta di un bonus per le giovani coppie (under 35) che decidono di sposarsi in chiesa, avanzata da da cinque deputati leghisti, si comprende subito l’assurdità della stessa. Una proposta, depositata in apertura della legislatura, il 13 ottobre da cui Palazzo Chigi ha comunque preso le distanze. La volontà di Simone Billi, Ingrid Bisa, Alberto Gusmeroli, Umberto Pretto e Domenico Furgiuele era infatti quella di ridare slancio al rito religioso al quale, negli ultimi anni, si tende a preferire quello civile, anche per una questione di costi; ma l’unico risultato ottenuto finora è stato quello di sollevare un’ondata di polemiche.

“Un sacramento, non si compra”

Critici esponenti di spicco del cattolicesimo: il matrimonio religioso un sacramento che non si può “comprare” e non è detto che incentivare solo quello possa portare benefici nella crisi della natalità e aiuti alle famiglie

Zuppi, che da maggio 2022 presiede la Conferenza episcopale italiana, ha parlato a margine delle celebrazioni della patrona dei Carabinieri che si sono svolte nella chiesa di Santa Sabina all’Aventino, a Roma. A fargli eco è anche il presidente della pontificia accademia per la Vita, arcivescovo Vincenzo Paglia, che in una intervista al Corriere della Sera dice: “Davanti alla crisi dei matrimoni, religiosi o civili è opportuno pensare a un sistema per sostenere le unioni stabili. Se lo Stato vuole aiutare le famiglie ben venga, ma tutte le famiglie. Il matrimonio per la Chiesa è un sacramento e un sacramento non si compra – aggiunge -. Il credente che sceglie la celebrazione del matrimonio in Chiesa non si fa convincere a questo passo dalle detrazioni economiche, almeno spero”.

La crisi dei matrimoni

In Italia la crisi matrimoniale è innegabile. I numeri delle nozze (in chiesa o altrove) sono in flessione da anni e che, durante la pandemia sono letteralmente crollati, soprattutto quelli religiosi. E se i dati provvisori Istat dei primi nove mesi del 2021 mostrano che i matrimoni sono raddoppiati rispetto allo stesso periodo del 2020, questa ripresa non è sufficiente a recuperare i numeri persi nel 2020. Confrontando, infatti, i primi nove mesi del 2021 con lo stesso periodo pre-pandemico la variazione resta negativa (-4,5%) e in linea con la diminuzione già sperimentata negli anni più recenti. La pandemia infatti ha indotto moltissimi, soprattutto giovani, a rinviare le nozze, che nel giro di un solo anno sono quasi dimezzate: nel 2020 sono stati celebrati infatti 96.841 matrimoni, 87 mila in meno rispetto al 2019 pari al -47,4%. In forte calo a causa del Covid anche le unioni civili, le separazioni e i divorzi: le prime, tra partner dello stesso sesso, sono scese del 33%, le separazioni del 18% e i divorzi del 21,9%.

La proposta della Lega

La Lega, ad ottobre, ha depositato una proposta di legge alla Camera che prevede un bonus matrimonio fino a 20 mila euro ma unicamente per chi si sposa in chiesa. Nel testo, tra l’altro, è prevista la detrazione del 20% delle spese collegate alla celebrazione del matrimonio religioso: dagli ornamenti, tra cui i fiori decorativi, la passatoia e i libretti, agli abiti per gli sposi, passando ovviamente per il servizio di ristorazione, le bomboniere, il parrucchiere, il make-up e il servizio fotografico. Si tratta, nello specifico, di una proposta di iniziativa parlamentare, che non è allo studio del governo. Lo precisano fonti di Palazzo Chigi che così proseguono: “Nell’ambito di un quadro finanziario complesso l’Esecutivo è al lavoro per sostenere la famiglia con misure concrete e realizzabili, che saranno contenute nella legge di bilancio”. Insomma dal governo sembrano voler prendere le distanze dall’iniziativa leghista, anche per tentare di spegnere i fuochi che si sono subito alzati, dall’opposizione e non solo, quando l’oggetto del bonus è stato reso noto.

Critiche le opposizioni

La proposta della Lega di dare un bonus ai giovani che scelgono di sposarsi scatena le polemiche delle opposizioni

Immediate le proteste da parte delle opposizioni, che ricordano come “lo Stato sia laico”. Per Benedetto della Vedova, di Più Europa, “La detrazione delle spese sostenute per i matrimoni solo in Chiesa, proposta dalla Lega, si inserisce nel filone dei bonus per qualsiasi cosa e, di per sé, non è così originale – scrive su Facebook -. A qualificarla nel solco reazionario della destra sovranista è il fatto che il beneficio andrebbe riservato a italiane e italiani da almeno dieci anni (e perché donne e uomini nati e cresciuti in Italia che ottengono la cittadinanza dopo i diciott’anni dovrebbero aspettarne altri dieci per sposarsi con il bonus?) e che scelgono il matrimonio religioso, ovviamente rigorosamente etero: una perla di analfabetismo costituzionale. Insomma, meglio della fascistissima tassa sul celibato, ma ce la possiamo risparmiare”. Mentre il senatore del Pd Enrico Borghi ricorda a tutti che “Chi crede in certi valori, non ha bisogno per testimoniarli della mancia corroborante: roba da mercanti del Tempio”. Critica anche Mara Carfagna: “Siamo ancora al Papa Re“. “Le priorità del Governo dovrebbero essere ben altre e invece dopo il Decreto Rave Party, ora tocca assistere a quest’altra folle proposta sui matrimoni in chiesa, il Ponte sullo Stretto ed in tutto ciò si vuole eliminare il reddito di cittadinanza e affamare persone che vivono sotto la soglia di povertà. Il Governo Meloni è partito davvero nel peggiore dei modi”, commenta su Facebook la deputata del M5S Vittoria Baldino.

Il dietrofront dei leghisti

A stretto giro di posta, nella serata di ieri, è arrivata quindi la “correzione” da parte dei deputati della Lega: “La proposta di legge a mia prima firma, volta a incentivare il settore del wedding, che per questioni di oneri prevedeva un bonus destinato ai soli matrimoni religiosi, durante il dibattito parlamentare sarà naturalmente allargata a tutti i matrimoni, indipendentemente che vengano celebrati in chiesa oppure no” precisa Domenico Furgiuele. “Questo bonus da 20mila euro per chi si sposa in chiesa, sta generando polemiche un po’ sterili. Si può migliorare e siamo disponibili al confronto – ribatte invece Fabrizio Santori, capogruppo della Lega in Assemblea capitolina -. È una proposta per aiutare chi lavora nel settore del wedding e per chi, seppur desideroso di sposarsi, ha dovuto rinviare a causa della crisi. Porterà un beneficio non solo a livello sociale ma anche economico. Per me il matrimonio in chiesa ha un valore più forte, ma è pur sempre un matrimonio anche quello che si svolge nei comuni che rappresenta un’unione, un legame, una famiglia che si forma, quindi a mio avviso ci deve essere una rivisitazione che va in questa direzione. […] Chi si vuole sposare e fare una famiglia deve essere aiutato che lo faccia con il rito religioso o non”.

Potrebbe interessarti anche

Il murales mangia smog all'uscita della metro Rebibbia a Roma
Scienze e culture

Murales mangia smog a Rebibbia per “Accendere il futuro”

22 Marzo 2023
L'iraniana Elaheh Tavakolian
Attualità

Iran, Elaheh Tavakolian in Italia per operarsi all’occhio

21 Marzo 2023
Intervento innovativo all'ospedale Regina Margherita di Torino
Scienze e culture

Per la prima volta al mondo paziente cieco recupera la vista

24 Marzo 2023

Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
"Aiuterebbe famiglia e natalità? Beh, si sa che a volte col matrimonio non è mica detto…". E se anche il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, parlando coi giornalisti, si permette di liquidare con una battuta la proposta di un bonus per le giovani coppie (under 35) che decidono di sposarsi in chiesa, avanzata da da cinque deputati leghisti, si comprende subito l'assurdità della stessa. Una proposta, depositata in apertura della legislatura, il 13 ottobre da cui Palazzo Chigi ha comunque preso le distanze. La volontà di Simone Billi, Ingrid Bisa, Alberto Gusmeroli, Umberto Pretto e Domenico Furgiuele era infatti quella di ridare slancio al rito religioso al quale, negli ultimi anni, si tende a preferire quello civile, anche per una questione di costi; ma l'unico risultato ottenuto finora è stato quello di sollevare un'ondata di polemiche.

"Un sacramento, non si compra"

Critici esponenti di spicco del cattolicesimo: il matrimonio religioso un sacramento che non si può "comprare" e non è detto che incentivare solo quello possa portare benefici nella crisi della natalità e aiuti alle famiglie
Zuppi, che da maggio 2022 presiede la Conferenza episcopale italiana, ha parlato a margine delle celebrazioni della patrona dei Carabinieri che si sono svolte nella chiesa di Santa Sabina all'Aventino, a Roma. A fargli eco è anche il presidente della pontificia accademia per la Vita, arcivescovo Vincenzo Paglia, che in una intervista al Corriere della Sera dice: "Davanti alla crisi dei matrimoni, religiosi o civili è opportuno pensare a un sistema per sostenere le unioni stabili. Se lo Stato vuole aiutare le famiglie ben venga, ma tutte le famiglie. Il matrimonio per la Chiesa è un sacramento e un sacramento non si compra - aggiunge -. Il credente che sceglie la celebrazione del matrimonio in Chiesa non si fa convincere a questo passo dalle detrazioni economiche, almeno spero".

La crisi dei matrimoni

In Italia la crisi matrimoniale è innegabile. I numeri delle nozze (in chiesa o altrove) sono in flessione da anni e che, durante la pandemia sono letteralmente crollati, soprattutto quelli religiosi. E se i dati provvisori Istat dei primi nove mesi del 2021 mostrano che i matrimoni sono raddoppiati rispetto allo stesso periodo del 2020, questa ripresa non è sufficiente a recuperare i numeri persi nel 2020. Confrontando, infatti, i primi nove mesi del 2021 con lo stesso periodo pre-pandemico la variazione resta negativa (-4,5%) e in linea con la diminuzione già sperimentata negli anni più recenti. La pandemia infatti ha indotto moltissimi, soprattutto giovani, a rinviare le nozze, che nel giro di un solo anno sono quasi dimezzate: nel 2020 sono stati celebrati infatti 96.841 matrimoni, 87 mila in meno rispetto al 2019 pari al -47,4%. In forte calo a causa del Covid anche le unioni civili, le separazioni e i divorzi: le prime, tra partner dello stesso sesso, sono scese del 33%, le separazioni del 18% e i divorzi del 21,9%.

La proposta della Lega

La Lega, ad ottobre, ha depositato una proposta di legge alla Camera che prevede un bonus matrimonio fino a 20 mila euro ma unicamente per chi si sposa in chiesa. Nel testo, tra l'altro, è prevista la detrazione del 20% delle spese collegate alla celebrazione del matrimonio religioso: dagli ornamenti, tra cui i fiori decorativi, la passatoia e i libretti, agli abiti per gli sposi, passando ovviamente per il servizio di ristorazione, le bomboniere, il parrucchiere, il make-up e il servizio fotografico. Si tratta, nello specifico, di una proposta di iniziativa parlamentare, che non è allo studio del governo. Lo precisano fonti di Palazzo Chigi che così proseguono: "Nell'ambito di un quadro finanziario complesso l'Esecutivo è al lavoro per sostenere la famiglia con misure concrete e realizzabili, che saranno contenute nella legge di bilancio". Insomma dal governo sembrano voler prendere le distanze dall'iniziativa leghista, anche per tentare di spegnere i fuochi che si sono subito alzati, dall'opposizione e non solo, quando l'oggetto del bonus è stato reso noto.

Critiche le opposizioni

La proposta della Lega di dare un bonus ai giovani che scelgono di sposarsi scatena le polemiche delle opposizioni
Immediate le proteste da parte delle opposizioni, che ricordano come "lo Stato sia laico". Per Benedetto della Vedova, di Più Europa, "La detrazione delle spese sostenute per i matrimoni solo in Chiesa, proposta dalla Lega, si inserisce nel filone dei bonus per qualsiasi cosa e, di per sé, non è così originale - scrive su Facebook -. A qualificarla nel solco reazionario della destra sovranista è il fatto che il beneficio andrebbe riservato a italiane e italiani da almeno dieci anni (e perché donne e uomini nati e cresciuti in Italia che ottengono la cittadinanza dopo i diciott'anni dovrebbero aspettarne altri dieci per sposarsi con il bonus?) e che scelgono il matrimonio religioso, ovviamente rigorosamente etero: una perla di analfabetismo costituzionale. Insomma, meglio della fascistissima tassa sul celibato, ma ce la possiamo risparmiare". Mentre il senatore del Pd Enrico Borghi ricorda a tutti che "Chi crede in certi valori, non ha bisogno per testimoniarli della mancia corroborante: roba da mercanti del Tempio". Critica anche Mara Carfagna: "Siamo ancora al Papa Re". "Le priorità del Governo dovrebbero essere ben altre e invece dopo il Decreto Rave Party, ora tocca assistere a quest'altra folle proposta sui matrimoni in chiesa, il Ponte sullo Stretto ed in tutto ciò si vuole eliminare il reddito di cittadinanza e affamare persone che vivono sotto la soglia di povertà. Il Governo Meloni è partito davvero nel peggiore dei modi", commenta su Facebook la deputata del M5S Vittoria Baldino.

Il dietrofront dei leghisti

A stretto giro di posta, nella serata di ieri, è arrivata quindi la "correzione" da parte dei deputati della Lega: "La proposta di legge a mia prima firma, volta a incentivare il settore del wedding, che per questioni di oneri prevedeva un bonus destinato ai soli matrimoni religiosi, durante il dibattito parlamentare sarà naturalmente allargata a tutti i matrimoni, indipendentemente che vengano celebrati in chiesa oppure no" precisa Domenico Furgiuele. "Questo bonus da 20mila euro per chi si sposa in chiesa, sta generando polemiche un po' sterili. Si può migliorare e siamo disponibili al confronto - ribatte invece Fabrizio Santori, capogruppo della Lega in Assemblea capitolina -. È una proposta per aiutare chi lavora nel settore del wedding e per chi, seppur desideroso di sposarsi, ha dovuto rinviare a causa della crisi. Porterà un beneficio non solo a livello sociale ma anche economico. Per me il matrimonio in chiesa ha un valore più forte, ma è pur sempre un matrimonio anche quello che si svolge nei comuni che rappresenta un'unione, un legame, una famiglia che si forma, quindi a mio avviso ci deve essere una rivisitazione che va in questa direzione. [...] Chi si vuole sposare e fare una famiglia deve essere aiutato che lo faccia con il rito religioso o non".
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto