Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Economia » Al Sud Italia più disoccupati di lunga durata che in tutta la Germania. Oltre 501mila nel 2021

Al Sud Italia più disoccupati di lunga durata che in tutta la Germania. Oltre 501mila nel 2021

Dai dati Eurostat emerge un quadro drammatico ma non inatteso. Intanto anche nel nostro Paese si discute sul salario minimo, dopo che la stessa Germania ha fissato la paga oraria a 12 euro

Domenico Guarino
6 Giugno 2022
Lavoro-disoccupazione-sud Italia

I disoccupati italiani totali sono 2 milioni 366mila, metà circa dei quali è rappresentata da persone del Mezzogiorno

Share on FacebookShare on Twitter

La notizia è di quelle clamorose, ma anche di quelle meno inattese. Per quanto a vederla ‘in istantanea’, con la forza e l’impatto di una fotografia senza filtri, una certa impressione la produce. Eccome. Secondo quanto si apprende dai calcoli di Eurostat, nel 2021, nel Sud Italia c’erano più disoccupati di lunga durata che in tutta la Germania. In pratica, nel Mezzogiorno, Isole escluse, lo scorso anno c’erano oltre 501mila persone in cerca di lavoro da più di un anno, mentre in Germania la cifra, secondo le stime ufficiali, si ferma a 497mila. Detta in percentuale, i disoccupati di lunga durata in Germania sono appena l’1,2% della forza lavoro totale, mentre nel Sud Italia la percentuale è dieci volte maggiore (10,3%).

Il dato arriva proprio mentre in Italia impazza il dibattito sul salario minimo e rende conto di una tendenza che non è nata certo ora, ma che si è andata consolidando negli anni, fino ad assumere una dermatica e plastica evidenza. Ovviamente bisogna chiedersi quanto lavoro ‘sommerso’ e quanto lavoro ‘nero’ vada ad impattare le stime sulla disoccupazione reale, ma certamente che ci sia un problema grave di reddito e di lavoro al Sud è innegabile.

disoccupati sud italia germania
Nel 2021 i disoccupati da più di 12 mesi del Sud Italia (501mila) erano più dei di quelli dell’intera Germania (493mila)

Il confronto: in Italia cresce la disoccupazione, in Ue si dimezza

Se si guarda al totale dei disoccupati quelli che fanno più fatica a rientrare nel mercato sono il 32,4% in Germania e il 64,4% al Sud Italia. Complessivamente, in Italia i disoccupati di lunga durata nel 2021 erano 1 milione 364mila, in aumento rispetto al dato del 2020 (1,2 milioni), anno nel quale con la pandemia molti disoccupati hanno rinunciato a cercare lavoro entrando nell’inattività e in calo di quasi 100mila unità rispetto al 2019 (1 milione 455mila). Se lo ‘stock italiano’ è rimasto sostanzialmente stabile rispetto al 2012, quello europeo si è quasi dimezzato con 5,8 milioni nel 2021 rispetto ai 10 milioni 391mila del 2012. In pratica i disoccupati da oltre 12 mesi in Italia nel 2021 sono il 23,3% di quelli complessivi in Ue mentre gli occupati, con 22 milioni 462mila unità nel 2021, sono solo l’11,37% del totale di quelli europei (197 milioni 580mila).

Al Sud e nelle Isole metà dei disoccupati italiani

I disoccupati nel complesso in Italia sono 2 milioni 366mila, in aumento sul 2020 ma in calo sul 2019 (2 milioni 581mila). Si tratta di un segnale non necessariamente positivo perché può significare anche un mancato ritorno nel mercato del lavoro di chi si è ritirato nell’inattività durante la pandemia. Nell’Unione europea i disoccupati complessivi sono aumentati rispetto al 2019 (nel 2021 sono 14 milioni 953mila) così come in Germania (1,53 milioni a fronte di 1,37 nel 2019). Se è vero che, invece, al Sud e nelle Isole italiane sono diminuiti rispetto al periodo pre pandemia, è altrettanto vero che sono oltre 1 milione 168mila, circa la metà di quelli complessivi dell’Italia (2,366 milioni). Come detto, la parte principale dei disoccupati di lunga durata nel nostro Paese è formata da persone con un basso livello di istruzione (639mila hanno al massimo la licenza media) mentre sono 125mila quelli che hanno almeno una laurea triennale (tra questi 62mila nel Sud e nelle Isole) a fronte dei soli 83mila nell’intera Germania.

Potrebbe interessarti anche

La lapide di Michelino
Lifestyle

Cimiteri per cani e padroni, ecco dove si può essere sepolti insieme

26 Marzo 2023
L'iraniana Elaheh Tavakolian
Attualità

Iran, Elaheh Tavakolian in Italia per operarsi all’occhio

21 Marzo 2023
CoorDown lancia la campagna "Ridiculous excuses not to be inclusive" per la giornata mondiale sulla sindrome di Down
Attualità

Giornata sindrome di Down: le scuse ridicole per non includere

21 Marzo 2023

Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
La notizia è di quelle clamorose, ma anche di quelle meno inattese. Per quanto a vederla ‘in istantanea’, con la forza e l’impatto di una fotografia senza filtri, una certa impressione la produce. Eccome. Secondo quanto si apprende dai calcoli di Eurostat, nel 2021, nel Sud Italia c’erano più disoccupati di lunga durata che in tutta la Germania. In pratica, nel Mezzogiorno, Isole escluse, lo scorso anno c’erano oltre 501mila persone in cerca di lavoro da più di un anno, mentre in Germania la cifra, secondo le stime ufficiali, si ferma a 497mila. Detta in percentuale, i disoccupati di lunga durata in Germania sono appena l'1,2% della forza lavoro totale, mentre nel Sud Italia la percentuale è dieci volte maggiore (10,3%). Il dato arriva proprio mentre in Italia impazza il dibattito sul salario minimo e rende conto di una tendenza che non è nata certo ora, ma che si è andata consolidando negli anni, fino ad assumere una dermatica e plastica evidenza. Ovviamente bisogna chiedersi quanto lavoro ‘sommerso’ e quanto lavoro ‘nero’ vada ad impattare le stime sulla disoccupazione reale, ma certamente che ci sia un problema grave di reddito e di lavoro al Sud è innegabile.
disoccupati sud italia germania
Nel 2021 i disoccupati da più di 12 mesi del Sud Italia (501mila) erano più dei di quelli dell'intera Germania (493mila)

Il confronto: in Italia cresce la disoccupazione, in Ue si dimezza

Se si guarda al totale dei disoccupati quelli che fanno più fatica a rientrare nel mercato sono il 32,4% in Germania e il 64,4% al Sud Italia. Complessivamente, in Italia i disoccupati di lunga durata nel 2021 erano 1 milione 364mila, in aumento rispetto al dato del 2020 (1,2 milioni), anno nel quale con la pandemia molti disoccupati hanno rinunciato a cercare lavoro entrando nell'inattività e in calo di quasi 100mila unità rispetto al 2019 (1 milione 455mila). Se lo 'stock italiano' è rimasto sostanzialmente stabile rispetto al 2012, quello europeo si è quasi dimezzato con 5,8 milioni nel 2021 rispetto ai 10 milioni 391mila del 2012. In pratica i disoccupati da oltre 12 mesi in Italia nel 2021 sono il 23,3% di quelli complessivi in Ue mentre gli occupati, con 22 milioni 462mila unità nel 2021, sono solo l'11,37% del totale di quelli europei (197 milioni 580mila).

Al Sud e nelle Isole metà dei disoccupati italiani

I disoccupati nel complesso in Italia sono 2 milioni 366mila, in aumento sul 2020 ma in calo sul 2019 (2 milioni 581mila). Si tratta di un segnale non necessariamente positivo perché può significare anche un mancato ritorno nel mercato del lavoro di chi si è ritirato nell'inattività durante la pandemia. Nell’Unione europea i disoccupati complessivi sono aumentati rispetto al 2019 (nel 2021 sono 14 milioni 953mila) così come in Germania (1,53 milioni a fronte di 1,37 nel 2019). Se è vero che, invece, al Sud e nelle Isole italiane sono diminuiti rispetto al periodo pre pandemia, è altrettanto vero che sono oltre 1 milione 168mila, circa la metà di quelli complessivi dell’Italia (2,366 milioni). Come detto, la parte principale dei disoccupati di lunga durata nel nostro Paese è formata da persone con un basso livello di istruzione (639mila hanno al massimo la licenza media) mentre sono 125mila quelli che hanno almeno una laurea triennale (tra questi 62mila nel Sud e nelle Isole) a fronte dei soli 83mila nell'intera Germania.
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto