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Home » Economia » Taxi e Uber fanno la pace a New York: tutte le auto potranno essere prenotate sulla app

Taxi e Uber fanno la pace a New York: tutte le auto potranno essere prenotate sulla app

Nella Grande mela i tradizionali taxi gialli finiranno sull'app di Uber. Siglato l'accordo che sancisce la fine di una storica inimicizia: "Le tariffe saranno uguali per entrambi e i conducenti riceveranno compensi simili"

Remy Morandi
26 Marzo 2022
A New York i taxi potranno essere prenotati sull'app di Uber

A New York i taxi potranno essere prenotati sull'app di Uber

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L’ex sindaco Mike Bloomberg li aveva definiti “diversi come l’acqua e l’olio”, ma alla fine Uber e i taxi di New York sono riusciti a fare la pace. Giovedì 24 marzo è stato trovato un accordo che permetterà ai cittadini della Grande mela di poter prenotare un normale taxi giallo sulla stessa app di Uber. È la fine di una storica inimicizia, e l’inizio di un nuovo rapporto di collaborazione che, se preso come modello di riferimento in altre città del mondo, potrà chiudere definitivamente il capitolo della guerra tra taxi e Uber.

A New York i taxi potranno essere prenotati sull’app di Uber

Sebbene collaborazioni simili siano già state avviate in altri Paesi, come la Spagna, la Germania, l’Austria e la Turchia, è la prima volta che un simile accordo viene trovato in una città di dimensioni e importanza come quella di New York. Fondata a San Francisco nel 2009, la società di noleggio auto con conducente ha annunciato giovedì scorso che entro la fine della primavera (la data precisa non è stata rivelata) sull’app di Uber potranno essere prenotati anche i 14mila taxi gialli presenti a New York. Secondo la compagnia di noleggio auto, i passeggeri pagheranno all’incirca la stessa tariffa sia per le corse nei taxi sia per quelle nelle macchine Uber. I conducenti dei normali taxi, inoltre, riceveranno un compenso simile a quello degli autisti Uber. Ovvero, le tariffe non saranno basate più sui tempi di percorrenza del veicolo, ma i tassisti potranno vedere quanto andranno a incassare prima di effettuare la corsa e quindi, potranno decidere se accettarla o meno.

Dopo l’annuncio della partnership, giovedì scorso le azioni di Uber sono aumentate del 5% a 34,70 dollari. “È l’accordo più grande e più audace che abbiamo mai fatto”, ha commentato Andrew Macdonald, responsabile della mobilità globale di Uber. “È una vittoria per gli autisti”. Così l’ha definita Guy Peterson, direttore dello sviluppo aziendale di Uber. Mentre per Meera Joshi, vicesindaca della città di New York, ha affermato che l’alleanza creerà opportunità economiche per i tassisti “senza aggiungere sempre più auto” in città.

Andrew Macdonald, responsabile della mobilità globale di Uber ha definito l’accordo di New York come “il più grande e il più audace che sia mai stato fatto”

Uber è arrivato a New York nel 2011 e come accaduto anche in altre città, il numero di corse nei taxi gialli è precipitato da quel momento, vista la comodità e la facilità di prenotare un’auto con un paio di click su una app. Tuttavia, se per i cittadini di New York l’arrivo di Uber è stato un enorme vantaggio, il crollo delle corse dei taxi gialli – così riferisce la Bbc – ha contribuito a spingere quasi mille conducenti di taxi a dichiarare bancarotta negli ultimi anni. E infatti, dopo numerose battaglie legali, anche in seguito all’annuncio della nuova partnership, i rappresentanti del trasporto pubblico non hanno mostrato lo stesso entusiasmo di quelli di Uber. Bhairavi Desai, direttore esecutivo del sindacato New York Taxi Workers Alliance, ha infatti affermato che Uber non dovrebbe commettere l’errore di pensare che la nuova partnership abbia sancito la fine delle lotte con i tassisti. La sindacalista ha infatti dichiarato che “Uber in genere paga circa il 15% in meno di quanto potrebbe guadagnare un autista con il tassametro”.

Per Uber, questa nuova partnership è l’inizio di un cambiamento epocale. Un tempo, come riporta The Wall Street Journal, la società aveva promesso di porre fine al mercato di taxi negli Stati Uniti, ora invece scommette che i tradizionali taxi gialli alimenteranno la sua nuova ondata di crescita. Entro il 2025, Uber vuole che tutti i taxi del mondo diventino disponibili sulla propria app. “È certamente ambizioso”, ha commentato il responsabile della mobilità globale di Uber Andrew Macdonald, “ma certamente penso che sia possibile”. Intanto, i tassisti della Grande mela gioiscono della partnership. Sheik Jalloh, che guida un taxi a New York da più di dieci anni, ha commentato al WSJ che l’accordo aiuterà il suo settore a stare al passo con i tempi che cambiano: “Questa è la tecnologia delle nuove generazioni. Nessuno vuole aspettare un taxi in strada quando piove o nevica. Vogliono solo chiamarlo” e che arrivi nel minor tempo possibile, ha detto il tassista di New York.

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Instagram

  • «Era terribile durante il fascismo essere transessuale. Mi picchiavano e mi facevano fare delle cose schifose. Mi imbrattavano con il catrame e mi hanno rasato. Ho preso le botte dai fascisti perché mi ero atteggiato a donna e per loro questo era inconcepibile».

È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l’unica persona trans italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti.

#lucenews #lucysalani #dachau
  • È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l
  • Elaheh Tavakolian, l’iraniana diventata uno dei simboli della lotta nel suo Paese, è arrivata in Italia. Nella puntata del 21 marzo de “Le Iene”, tra i servizi del programma di Italia 1, c’è anche la storia della giovane donna, ferita a un occhio dalla polizia durante le proteste in Iran. Nella puntata andata in onda la scorsa settimana, l’inviata de “Le Iene” aveva incontrato la donna in Turchia, durante la sua fuga disperata dall’Iran, dove ormai era troppo pericoloso vivere. 

“Ho molta paura. Vi prego, qui potrebbero uccidermi” raccontava l’attivista a Roberta Rei. Già in quell’occasione, Elaheh Tavakolian era apparsa con una benda sull’occhio, a causa di una grave ferita causatale da un proiettile sparato dalle forze dell’ordine iraniane durante le manifestazioni a cui ha preso parte dopo la morte di Mahsa Amini.

Elaheh Tavakolian fa parte di quelle centinaia di iraniani che hanno subito gravi ferite agli occhi dopo essere stati colpiti da pallottole, lacrimogeni, proiettili di gomma o altri proiettili usati dalle forze di sicurezza durante le dure repressioni che vanno avanti ormai da oltre sei mesi. La ragazza, che ha conseguito un master in commercio internazionale e ora lavora come contabile, ha usato la sua pagina Instagram per rivelare che le forze di sicurezza della Repubblica islamica stavano deliberatamente prendendo di mira gli occhi dei manifestanti. 

✍ Barbara Berti

#lucenews #lucelanazione #ElahehTavakolian #iran #leiene
  • Ha 19 anni e vorrebbe solo sostenere la Maturità. Eppure alla richiesta della ragazza la scuola dice di no. Nina Rosa Sorrentino è nata con la sindrome di Down, e quel diritto che per tutte le altre studentesse e studenti è inviolabile per lei è invece un’utopia.

Il liceo a indirizzo Scienze Umane di Bologna non le darà la possibilità di diplomarsi con i suoi compagni e compagne, svolgendo le prove che inizieranno il prossimo 21 giugno. La giustificazione – o la scusa ridicola, come quelle denunciate da CoorDown nella giornata mondiale sulla sindrome di Down – dell’istituto per negarle questa possibilità è stata che “per lei sarebbe troppo stressante“.

Così Nina si è ritirata da scuola a meno di tre mesi dalla fine della quinta. Malgrado la sua famiglia, fin dall’inizio del triennio, avesse chiesto agli insegnanti di cambiare il Pei (piano educativo individualizzato) della figlia, passando dal programma differenziato per gli alunni certificati a quello personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l’ammissione al vero e proprio esame di Maturità. Ma il liceo Sabin non ha assecondato la loro richiesta.

Francesca e Alessandro Sorrentino avevano trovato una sponda di supporto nel Ceps di Bologna (Centro emiliano problemi sociali per la Trisomia 21), in CoorDown e nei docenti di Scienze della Formazione dell’Alma Mater, che si sono detti tutti disponibili per realizzare un progetto-pilota per la giovane studentessa e la sua classe. Poi, all’inizio di marzo, la doccia fredda: è arrivato il no definitivo da parte del consiglio di classe, preoccupato che per la ragazza la Maturità fosse un obiettivo troppo impegnativo e stressante, tanto da generare “senso di frustrazione“, come ha scritto la dirigente del liceo nella lettera che sancisce l’epilogo di questa storia tutt’altro che inclusiva.

“Il perché è quello che ci tormenta – aggiungono i genitori –. Anche la neuropsichiatra concordava: Nina poteva e voleva provarci a fare l’esame. Non abbiamo mai chiesto le venisse regalato il diploma, ma che le fosse data la possibilità di provarci”.

#lucenews #lucelanazione #disabilityinclusion #giornatamondialedellasindromedidown
L'ex sindaco Mike Bloomberg li aveva definiti "diversi come l'acqua e l'olio", ma alla fine Uber e i taxi di New York sono riusciti a fare la pace. Giovedì 24 marzo è stato trovato un accordo che permetterà ai cittadini della Grande mela di poter prenotare un normale taxi giallo sulla stessa app di Uber. È la fine di una storica inimicizia, e l'inizio di un nuovo rapporto di collaborazione che, se preso come modello di riferimento in altre città del mondo, potrà chiudere definitivamente il capitolo della guerra tra taxi e Uber.
A New York i taxi potranno essere prenotati sull'app di Uber
Sebbene collaborazioni simili siano già state avviate in altri Paesi, come la Spagna, la Germania, l'Austria e la Turchia, è la prima volta che un simile accordo viene trovato in una città di dimensioni e importanza come quella di New York. Fondata a San Francisco nel 2009, la società di noleggio auto con conducente ha annunciato giovedì scorso che entro la fine della primavera (la data precisa non è stata rivelata) sull'app di Uber potranno essere prenotati anche i 14mila taxi gialli presenti a New York. Secondo la compagnia di noleggio auto, i passeggeri pagheranno all'incirca la stessa tariffa sia per le corse nei taxi sia per quelle nelle macchine Uber. I conducenti dei normali taxi, inoltre, riceveranno un compenso simile a quello degli autisti Uber. Ovvero, le tariffe non saranno basate più sui tempi di percorrenza del veicolo, ma i tassisti potranno vedere quanto andranno a incassare prima di effettuare la corsa e quindi, potranno decidere se accettarla o meno. Dopo l'annuncio della partnership, giovedì scorso le azioni di Uber sono aumentate del 5% a 34,70 dollari. "È l'accordo più grande e più audace che abbiamo mai fatto", ha commentato Andrew Macdonald, responsabile della mobilità globale di Uber. "È una vittoria per gli autisti". Così l'ha definita Guy Peterson, direttore dello sviluppo aziendale di Uber. Mentre per Meera Joshi, vicesindaca della città di New York, ha affermato che l'alleanza creerà opportunità economiche per i tassisti "senza aggiungere sempre più auto" in città.
Andrew Macdonald, responsabile della mobilità globale di Uber ha definito l'accordo di New York come "il più grande e il più audace che sia mai stato fatto"
Uber è arrivato a New York nel 2011 e come accaduto anche in altre città, il numero di corse nei taxi gialli è precipitato da quel momento, vista la comodità e la facilità di prenotare un'auto con un paio di click su una app. Tuttavia, se per i cittadini di New York l'arrivo di Uber è stato un enorme vantaggio, il crollo delle corse dei taxi gialli - così riferisce la Bbc - ha contribuito a spingere quasi mille conducenti di taxi a dichiarare bancarotta negli ultimi anni. E infatti, dopo numerose battaglie legali, anche in seguito all'annuncio della nuova partnership, i rappresentanti del trasporto pubblico non hanno mostrato lo stesso entusiasmo di quelli di Uber. Bhairavi Desai, direttore esecutivo del sindacato New York Taxi Workers Alliance, ha infatti affermato che Uber non dovrebbe commettere l'errore di pensare che la nuova partnership abbia sancito la fine delle lotte con i tassisti. La sindacalista ha infatti dichiarato che "Uber in genere paga circa il 15% in meno di quanto potrebbe guadagnare un autista con il tassametro". Per Uber, questa nuova partnership è l'inizio di un cambiamento epocale. Un tempo, come riporta The Wall Street Journal, la società aveva promesso di porre fine al mercato di taxi negli Stati Uniti, ora invece scommette che i tradizionali taxi gialli alimenteranno la sua nuova ondata di crescita. Entro il 2025, Uber vuole che tutti i taxi del mondo diventino disponibili sulla propria app. "È certamente ambizioso", ha commentato il responsabile della mobilità globale di Uber Andrew Macdonald, "ma certamente penso che sia possibile". Intanto, i tassisti della Grande mela gioiscono della partnership. Sheik Jalloh, che guida un taxi a New York da più di dieci anni, ha commentato al WSJ che l'accordo aiuterà il suo settore a stare al passo con i tempi che cambiano: "Questa è la tecnologia delle nuove generazioni. Nessuno vuole aspettare un taxi in strada quando piove o nevica. Vogliono solo chiamarlo" e che arrivi nel minor tempo possibile, ha detto il tassista di New York.
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