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Vittime di tratta, guadagni per oltre 35miliardi all'anno. Colpiti soprattutto donne e bambini

La giornata europea per sensibilizzare sul fenomeno si celebra ogni anno il 18 ottobre: secondo l'Onu a livello globale coinvolte almeno 3 milioni di persone

di DOMENICO GUARINO -
23 ottobre 2022
Il rapporto Unicef rivela che è in crescita il numero dei ragazzi lavoratori

Il rapporto Unicef rivela che è in crescita il numero dei ragazzi lavoratori

Sfruttamento sessuale, sfruttamento lavorativo, accattonaggio forzato: sebbene sia difficile fornire delle stime precise del fenomeno, a causa della natura sommersa che lo caratterizza, l’Onu ha stimato che le vittime di tratta a livello globale siano quasi tre milioni, per lo più donne e bambini. I guadagni annuali dei trafficanti superano i 35 miliardi di dollari. I dati sono stati diffusi in occasione della giornata europea contro la tratta, celebrata il 18 ottobre.

La tratta di esseri umani: definizione

Tratta di esseri umani (Onu Italia)

Con “tratta di persone”, secondo la definizione data nel 2000 su uno dei tre Protocolli addizionali alla Convenzione delle Nazioni Unite contro il crimine transnazionale organizzato (il cosiddetto 'Protocollo addizionale sulla Tratta'), si indica "il reclutamento, il trasporto, il trasferimento, l’ospitare o l’accogliere persone, tramite l’impiego o la minaccia di impiego della forza o di altre forme di coercizione, di rapimento, frode, inganno, abuso di potere o di una posizione di vulnerabilità, dando oppure ricevendo somme di denaro o benefici al fine di ottenere il consenso di un soggetto che ha il controllo su un’altra persona, per fini di sfruttamento. Per sfruttamento si intende, come minimo, lo sfruttamento della prostituzione o altre forme di sfruttamento sessuale, lavoro o servizi forzati, la schiavitù o pratiche analoghe alla schiavitù, l’asservimento o l’espianto di organi". Secondo lo stesso documento "il consenso di una vittima di tratta di esseri umani allo sfruttamento è irrilevante".

Traffico di migranti

Un barcone con a bordo migranti

Questa non va confusa con il traffico di migranti (in inglese smuggling of migrants), ovvero il crimine che consiste nello spostamento illegale di una o più persone da uno Stato ad un altro con il consenso della persona trafficata e senza finalità di sfruttamento. La differenza sta nel fatto che mentre nello smuggling esiste un accordo tra le parti, in caso di tratta si riscontra l’uso di mezzi violenti, coercitivi o quanto meno ingannevoli.

Lo sfruttamento delle vittime

Tra le forme di sfruttamento, quella sessuale è la più diffusa, e si contraddistingue per la costrizione della persona a fornire prestazioni sessuali a pagamento, l’uso della violenza fisica o psicologica e di minacce nei confronti della persona stessa o dei suoi familiari. Senza contare l’indebitamento della vittima nei confronti dei suoi sfruttatori per il viaggio che l’ha portata nel Paese di destinazione e l’obbligo di cessione dei proventi dello sfruttamento e delle reti criminali.

Dalla graphic novel 'Storia di Sophia. Una vittima di tratta. Una ragazza' di Roberto Cavone (Fonte Save the Children)

A seguire lo sfruttamento lavorativo, realizzato anch’esso attraverso l’uso di violenza e minacce, la limitazione della libertà di movimento, la presenza di debiti a carico del lavoratore, il trattenimento del salario, il sequestro dei documenti di identità. Un fenomeno particolarmente subdolo, di cui sono vittime almeno un milione i minori all’anno, perché non sempre i lavoratori sfruttati sono consapevoli della condizione in cui si trovano, in quanto riescono comunque a migliorare le loro condizioni di vita rispetto a quelle del Paese d’origine. Non meno odioso l’accattonaggio forzato, un fenomeno che coinvolge soprattutto donne, minori e persone con disabilità, gestito da vere e proprie reti criminali che organizzano il lavoro delle persone costrette a chiedere l’elemosina, decidendo luoghi, orari e modalità, raccogliendo i proventi e mantenendo le vittime in condizione di vulnerabilità e soggezione.

Il numero verde per le vittime

Proprio per combattere questi fenomeni, il Dipartimento per le Pari Opportunità della presidenza del Consiglio ha istituito un Numero Verde (800 290 290) gestito dalla Regione Veneto, gratuito e attivo 24 ore su 24 ogni giorno dell’anno, chiamando il quale, anche in forma anonima, le vittime di tratta possono chiedere aiuto. Il numero è aperto anche alle segnalazioni di privati cittadini, Forze dell’Ordine, rappresentanti di enti pubblici o privati e membri delle associazioni di categoria del mondo del lavoro che sono a conoscenza di casi di sfruttamento e abusi o che desiderano segnalare o avere informazioni su tali tematiche. Gli operatori, che rispondono in inglese, spagnolo, albanese, romeno, russo, moldavo, ucraino, nigeriano, cinese, polacco, portoghese e arabo, hanno il compito di filtrare le chiamate e indirizzare le segnalazioni al territorio di competenza.