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Home » Economia » Vuoto a rendere, una pratica che fa bene all’ambiente e contrasta il rincaro delle materie prime

Vuoto a rendere, una pratica che fa bene all’ambiente e contrasta il rincaro delle materie prime

Alcuni noti marchi di birra hanno reintrodotto la prassi della restituzione delle bottiglie di vetro. In Germania il sistema è ben rodato

Barbara Berti
12 Settembre 2022
Torna di moda la pratica del vuoto a rendere

Torna di moda la pratica del vuoto a rendere

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In difesa dell’ambiente e contro il caro energia. Su un doppio filone si muove la reintroduzione del vuoto a rendere per le bottiglie di vetro, una pratica che in Italia era in voga negli anni Sessanta. Si trattava, in pratica, di un piccolo sovrapprezzo, di fatto un deposito cauzionale di poche lire, applicato al prezzo delle bevande che veniva restituito al cliente nel momento in cui riportava appunto il vetro al negoziante, un metodo poco impegnativo per garantire il riutilizzo delle bottiglie.

Poi, però, con il boom economico e l’introduzione massiccia della plastica monouso, il sistema green è sparito. Oggi, sia per motivi ambientali sia per costi di produzione, sta di nuovo prendendo campo. Proprio in estate Birra Peroni ha rilanciato la bottiglia Uni multiuso prodotta nello stabilimento di Bari. Del resto, quella del vuoto a rendere rappresenta per Peroni una pratica consolidata avviata sin dalla sua nascita nel 1846, con i fusti in cauzione, ed affermatasi negli anni Sessanta, con l’adozione della bottiglia Uni, formato standard condiviso tra tutti i produttori di birra fino alla fine degli anni Settanta. Le bottiglie Uni si riconoscono facilmente grazie alla grafica, in cui spicca subito il colore verde (simbolo di sostenibilità), l’icona del riciclo e l’indicazione “vuoto a rendere”: tali bottiglie si possono riutilizzare fino a 18 volte.

Le bottiglie di vetro riciclabili della Birra Peroni
Le bottiglie di vetro riciclabili della Birra Peroni

Al momento l’iniziativa di Peroni è a livello locale, limitata principalmente al territorio di Bari e Taranto, gestita in collaborazione con il distributore locale e che riguarda i marchi Peroni e Raffo, visto che solo lo stabilimento di Bari, dal 2019, è dotato di una nuova linea mista di imbottigliamento costata 12 milioni di euro, in grado di produrre fino a 50mila bottiglie l’ora, senza distinzione alcuna tra monouso e multiuso. “Effettuato, in primis, per ridurre le nostre emissioni di Co2 sensibilizzando i consumatori sui temi dell’economia circolare, l’investimento per la nuova linea potrebbe avere una portata strategica ancor più ampia mettendoci nelle condizioni di far fronte a esigenze assolutamente imprevedibili fino a pochi mesi fa” afferma Federico Sannella, direttore relazioni esterne e istituzionali di Birra Peroni riferendosi al caro energia e al caro materie prime. La pratica del vuoto rendere delle bottiglie di Birra Peroni è disponibile da tempo anche nei bar e ristoranti italiani, nei formati da 20 cl, 33 cl e 66 cl, così come il vuoto a rendere che riguarda i fusti.

La linea green di bottiglie della Birra Ichnusa
La linea green di bottiglie della Birra Ichnusa

Anche un altro noto marchio della ‘bionda’, da qualche tempo, ha scelto la strada del vuoto a rendere. Si tratta della Birra Ichnusa con la linea green di bottiglie. Queste sono contraddistinte dal tappo verde e la scritta “rispetto, riuso e impegno” presente nel collarino. L’iniziativa “Vuoto a buon rendere” è destinata soprattutto ai bar e alla ristorazione ma è disponibile anche nei formati da 33 cl e 25 cl. Grazie a tale iniziativa è possibile riutilizzare la stessa bottiglia per oltre vent’anni.

Stessa scelta l’hanno fatta anche alcuni marchi dell’acqua minerale. Ad esempio Frisia che propone bottiglie in vetro con tappi in alluminio riciclabile ed etichette ecologiche in carta certificata. Anche Levico Acque si dimostra sensibile al tema utilizzando bottiglie di vetro, con vuoto a rendere, che possono essere riutilizzabili fino a trenta volte.

La linea di bottiglie riciclabili di Levico Acque
La linea di bottiglie riciclabili di Levico Acque

Il modello tedesco

Se in Italia la pratica del vuoto è ancora poco utilizzata, in altri paesi Europei, per esempio in Germania, sono diverse le iniziative che puntano al riciclo del vetro, tant’è che il sistema prevede che i vuoti a rendere possano essere trasformati in buoni spesa, cosi da incentivare i consumatori a promuovere questo forma di economia circolare. Inoltre, negli ultimi tempi – come riporta un articolo del “New York Times” – i produttori di birra tedeschi si siano trovati a fare i conti con rilevanti incrementi dei costi di produzione a causa dell’aumento dei costi dell’energia elettrica e del gas, del rincaro dell’orzo e anche della carenza di bottiglie di vetro, il cui prezzo è aumentato dal momento che non vengono più prodotte in Ucraina e non possono essere importate da Russia e Bielorussia. Tuttavia, in Germania, si è già consolidato un sistema di raccolta di bottiglie usate per cui il consumatore viene invogliato ad aderire al vuoto a rendere semplicemente pagando una cauzione di 8 centesimi in più all’acquisto, che gli viene comunque restituita quando rende indietro la bottiglia.

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  • "È passato un mese dall’incidente, e ogni giorno, penso costantemente a come le cose possano cambiare rapidamente e drasticamente, in un batter d’occhio, e in modi che non avrei mai potuto immaginare.”

Il protagonista di questa vicenda è Leonardo Lotto, studente aostano, che la mattina del 23 febbraio è rimasto vittima di un incidente in mare. Il ragazzo era a Melbourne con un gruppo di amici quando dopo un tuffo tra le onde sul bagnasciuga ha picchiato violentemente la testa contro il fondale di sabbia. In quel momento è iniziato l’incubo: prima gli amici lo hanno aiutato a uscire dall’acqua, poi la corsa disperata in ospedale. Dopo l’intervento d’urgenza, è arrivato il duro responso: “Frattura delle vertebre C3 e C5, spina dorsale danneggiata". Leonardo Lotto è paralizzato dalla testa in giù e non potrà più camminare.

"Continuerò a lottare e farò tutto il necessario. A volte cadrò, ma alla fine mi rialzerò, vivendo sempre giorno per giorno, superando i momenti più bui”.

Dopo il ricovero all’Alfred Hospital di Melbourne, in Australia, “le sue condizioni sono stabili, e ora è pronto per iniziare il suo lungo percorso riabilitativo a Milano con tutte le energie e la positività che hanno sempre caratterizzato la sua personalità”. E gli amici, proprio per sostenere le cure, hanno organizzato una raccolta fondi online.

✍ Barbara Berti 

#lucenews #lucelanazione #australia #leonardolotto
  • È quanto emerge da uno studio su 1.700 ragazzi toscani realizzato dal Meyer center for health and happiness, di cui è responsabile Manila Bonciani, insieme all’Università di Firenze, e presentato in occasione della Giornata internazionale della felicità nel corso di un evento organizzato al Meyer health campus di Firenze.

Cosa gli adolescenti pensano della felicità? Come la definiscono? Cosa li rende felici? Queste alcune domande dello studio. Dai risultati emerge che i ragazzi spesso non riescono a dare neanche una definizione della felicità. Tuttavia ne sottolineano la rilevanza e la transitorietà. 

Dalla ricerca emerge così che la manifestazione della felicità si declina in sei dimensioni:
➡ La più rilevante che emerge è quella dell’interesse sociale, data dall’importanza che viene attribuita dai ragazzi alle relazioni interpersonali.
➡ La seconda è l’espressione della soddisfazione verso la propria vita, del fare le cose che piacciono loro.
➡ La terza è vivere emozioni positive, rilevanza che si riscontra anche nelle parole dei ragazzi che esprimono in maniera importante l’idea di essere felici quando sono senza preoccupazioni o pressioni che avvertono frequentemente, come anche quella scolastica.
➡ La quarta è il senso di autorealizzazione insieme a quello di padronanza delle varie situazioni che si trovano ad affrontare.
➡ Infine in misura minore la loro felicità è legata all’ottimismo, cui gli stessi adolescenti non attribuiscono grande rilevanza, sebbene rappresenti la sesta dimensione della felicità identificata.

Gli adolescenti che risultano più felici si caratterizzano per essere più empatici, esprimere un atteggiamento cooperativo, avere maggiore autoconsapevolezza, saper gestire meglio le emozioni e risolvere le situazioni problematiche, avere una buona immagine di sé. 

Ancora i maschi risultano essere più felici delle femmine a eccezione della dimensione relazionale e sociale della felicità che non si differenzia in maniera significativa tra i due gruppi, e le fasce di età più piccole, fino ai 15 anni, esprimono maggiormente di essere felici rispetto ai ragazzi di 16-17 o maggiorenni.

#felicità #ospedalemeyer #adolescenza
In difesa dell’ambiente e contro il caro energia. Su un doppio filone si muove la reintroduzione del vuoto a rendere per le bottiglie di vetro, una pratica che in Italia era in voga negli anni Sessanta. Si trattava, in pratica, di un piccolo sovrapprezzo, di fatto un deposito cauzionale di poche lire, applicato al prezzo delle bevande che veniva restituito al cliente nel momento in cui riportava appunto il vetro al negoziante, un metodo poco impegnativo per garantire il riutilizzo delle bottiglie. Poi, però, con il boom economico e l'introduzione massiccia della plastica monouso, il sistema green è sparito. Oggi, sia per motivi ambientali sia per costi di produzione, sta di nuovo prendendo campo. Proprio in estate Birra Peroni ha rilanciato la bottiglia Uni multiuso prodotta nello stabilimento di Bari. Del resto, quella del vuoto a rendere rappresenta per Peroni una pratica consolidata avviata sin dalla sua nascita nel 1846, con i fusti in cauzione, ed affermatasi negli anni Sessanta, con l’adozione della bottiglia Uni, formato standard condiviso tra tutti i produttori di birra fino alla fine degli anni Settanta. Le bottiglie Uni si riconoscono facilmente grazie alla grafica, in cui spicca subito il colore verde (simbolo di sostenibilità), l’icona del riciclo e l’indicazione “vuoto a rendere”: tali bottiglie si possono riutilizzare fino a 18 volte.
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Al momento l’iniziativa di Peroni è a livello locale, limitata principalmente al territorio di Bari e Taranto, gestita in collaborazione con il distributore locale e che riguarda i marchi Peroni e Raffo, visto che solo lo stabilimento di Bari, dal 2019, è dotato di una nuova linea mista di imbottigliamento costata 12 milioni di euro, in grado di produrre fino a 50mila bottiglie l’ora, senza distinzione alcuna tra monouso e multiuso. “Effettuato, in primis, per ridurre le nostre emissioni di Co2 sensibilizzando i consumatori sui temi dell’economia circolare, l’investimento per la nuova linea potrebbe avere una portata strategica ancor più ampia mettendoci nelle condizioni di far fronte a esigenze assolutamente imprevedibili fino a pochi mesi fa” afferma Federico Sannella, direttore relazioni esterne e istituzionali di Birra Peroni riferendosi al caro energia e al caro materie prime. La pratica del vuoto rendere delle bottiglie di Birra Peroni è disponibile da tempo anche nei bar e ristoranti italiani, nei formati da 20 cl, 33 cl e 66 cl, così come il vuoto a rendere che riguarda i fusti.
La linea green di bottiglie della Birra Ichnusa
La linea green di bottiglie della Birra Ichnusa
Anche un altro noto marchio della ‘bionda’, da qualche tempo, ha scelto la strada del vuoto a rendere. Si tratta della Birra Ichnusa con la linea green di bottiglie. Queste sono contraddistinte dal tappo verde e la scritta “rispetto, riuso e impegno” presente nel collarino. L’iniziativa “Vuoto a buon rendere” è destinata soprattutto ai bar e alla ristorazione ma è disponibile anche nei formati da 33 cl e 25 cl. Grazie a tale iniziativa è possibile riutilizzare la stessa bottiglia per oltre vent’anni. Stessa scelta l’hanno fatta anche alcuni marchi dell’acqua minerale. Ad esempio Frisia che propone bottiglie in vetro con tappi in alluminio riciclabile ed etichette ecologiche in carta certificata. Anche Levico Acque si dimostra sensibile al tema utilizzando bottiglie di vetro, con vuoto a rendere, che possono essere riutilizzabili fino a trenta volte.
La linea di bottiglie riciclabili di Levico Acque
La linea di bottiglie riciclabili di Levico Acque

Il modello tedesco

Se in Italia la pratica del vuoto è ancora poco utilizzata, in altri paesi Europei, per esempio in Germania, sono diverse le iniziative che puntano al riciclo del vetro, tant'è che il sistema prevede che i vuoti a rendere possano essere trasformati in buoni spesa, cosi da incentivare i consumatori a promuovere questo forma di economia circolare. Inoltre, negli ultimi tempi – come riporta un articolo del “New York Times” - i produttori di birra tedeschi si siano trovati a fare i conti con rilevanti incrementi dei costi di produzione a causa dell’aumento dei costi dell'energia elettrica e del gas, del rincaro dell’orzo e anche della carenza di bottiglie di vetro, il cui prezzo è aumentato dal momento che non vengono più prodotte in Ucraina e non possono essere importate da Russia e Bielorussia. Tuttavia, in Germania, si è già consolidato un sistema di raccolta di bottiglie usate per cui il consumatore viene invogliato ad aderire al vuoto a rendere semplicemente pagando una cauzione di 8 centesimi in più all'acquisto, che gli viene comunque restituita quando rende indietro la bottiglia.
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