Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Lifestyle » Navi da crociera: qual è il prezzo da pagare per una vacanza da sogno? A farne le spese è l’ambiente

Navi da crociera: qual è il prezzo da pagare per una vacanza da sogno? A farne le spese è l’ambiente

La decima classifica "Cruise ship ranking 2022" evidenzia quali siano le misure messe in atto - troppo poche e ancora poco efficaci - da 19 compagnie

Domenico Guarino
2 Settembre 2022
fumo nave crociera

Il fumo di una nave da crociera ormeggiata al porto di La Spezia

Share on FacebookShare on Twitter

Fare una crociera è l’esperienza più vicina all’essere nel grembo della mamma, sosteneva David Foster Wallace. Accuditi, vezzeggiati, anticipati in qualsiasi desiderio: una vita all inclusive, in cui tutto è facile ed a portata di mano, senza sforzi. Ma a quale prezzo? Perché, parliamoci chiaro, di mamma ce n’è una sola, e in questo caso, oltre all’esborso necessario per salpare prenotando una comoda cabina, ci sono anche una serie di costi accessori, che vanno comunque calcolati. Ad esempio: i costi ambientali.

Il rapporto/classifica “Cruise ship ranking 2022”

Mentre il mercato delle crociere si sta riprendendo rapidamente dopo le restrizioni del Covid-19, Naturschutzbund Deutschland (NABU), ong tedesca affiliata a BirdLife International, ha pubblicato il decimo rapporto/classifica “Cruise ship ranking 2022“, che valuta le misure implementate da 19 compagnie di navigazione. Ebbene, da quanto risulta, “per 17 indici di merito ambientale riferiti alle possibili azioni, la prima classificata,  Hurtigruten Norvegia, ha totalizzato solo la metà dei punti ottenibili a dimostrazione dello scarso impegno dell’intero settore“. Settore che, secondo NABU “sta facendo principalmente promesse e annunci, e non politiche ambientali davvero concrete e decise”. In particolare, secondo Sönke Diesener, “i risultati mostrano ancora una volta che la protezione di ambiente e clima non sono la priorità per le compagnie da crociera. L’olio combustibile pesante continua ad essere il carburante usato dalla maggior parte della flotta esistente. Per questo motivo occorre pianificare subito l’eliminazione dell’olio combustibile pesante e la riduzione a zero delle emissioni per le navi da crociera di nuova costruzione; le compagnie dimostrino che gli annunci per un futuro climaticamente neutro per il trasporto marittimo da crociera sono effettivi”. E secondo l’associazione Cittadini per l’Aria, che collabora con NABU nell’ambito della campagna “Facciamo respirare il Mediterraneo”, “le compagnie di crociere stanno facendo troppo poco, o a volte nulla, per proteggere l’ambiente, la salute e il clima dall’impatto della loro attività”.

nave da crociera
Navi da crociera: secondo l’associazione Cittadini per l’Aria, che collabora con la ong tedesca NABU, le compagnie fanno poco o nulla “per proteggere l’ambiente, la salute e il clima dall’impatto della loro attività

Si usa ancora il combustibile pesante

In realtà, la maggior parte delle compagnie di crociera si è data una strategia climatica e, a parole, si impegna a raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Ed infatti le compagnie prime classificate iniziano a utilizzare tecnologie moderne come batterie e celle a combustibile. Ma, fanno notare a Cittadini per l’Aria, “per il momento vengono sfruttate solo in maniera aggiuntiva all’ancora presente motore a combustione”. Non a caso, aggiunge l’associazione, “il combustibile pesante continua a dominare il mercato e gli ordini futuri presentano ancora quasi esclusivamente navi a GNL (gas naturale liquefatto)”. Stando alla classifica, va poi sottolineato come sia proprio l’Italia a passarsela peggio. Secondo la  presidente di Cittadini per l’aria, Anna Gerometta: “Le compagnie che più spesso toccano i porti italiani, e che non è raro bussino alla porta dei nostri governi per ottenere azioni in loro favore, come MSC e Costa Crociere, si trovano nella seconda metà – la peggiore – della classifica evidenziando come alle pretese di supporto non equivalga un impegno adeguato di ridurne l’impatto nei nostri porti e nel nostro mare”. Altri Paesi si stanno impegnando per spingere le compagnie ad adeguare i propri standard ambientali. La Norvegia, ad esempio, che ha già deciso di riservare la navigazione lungo le proprie coste, solo alle navi a emissioni zero.

Come raggiungere lo standard “shipping emission-free”

Secondo l’ONG tedesca, per arrivare allo standard “shipping emission-free“, le compagnie devono agire non solo verso il futuro, ma anche sulla flotta esistente, attraverso, ad esempio, il retrofitting con tecnologie di efficienza di tutte le navi o, se necessario, la demolizione di quelle vecchie e inefficienti. Allo stesso tempo, devono essere ridotte le emissioni di inquinanti atmosferici con i loro effetti negativi sulle persone e sulla natura. Va considerato infine che la scelta di una vacanza in crociera si associa spesso all’utilizzo di voli aerei, per lo più su scala continentale se non intercontinentale, aggravando ulteriormente l’impronta ambientale di questo tipo di vacanze. Senza dimenticare che, normalmente, le crociere si svolgono in regioni particolarmente sensibili ai cambiamenti climatici. E sempre più spesso gli abitanti delle città portuali esprimono preoccupazione per l’impatto dei fumi che esalano dai camini delle navi a pochi metri dalle loro finestre. Insomma, si fa presto salpare magari con le migliori intenzioni. Ma un pensierino a quanto inquini il nostro viaggio da sogno andrebbe fatto. Magari firmando la petizione lanciata da NABU -che ha già avuto oltre 12.500 adesioni– per spingere l’abolizione dell’uso dell’olio pesante (HFO), passando a carburanti meno inquinanti.

Potrebbe interessarti anche

Ornella Vanoni (88 anni): l a cantante milanese farà tappa a Firenze con il suo tour
Spettacolo

Ornella Vanoni, signora della musica fra le donne: “Niente quote rosa, per me conta il talento”

27 Gennaio 2023
Kylie Jenner con la testa di leone (Instagram)
Lifestyle

Teste di leone, leopardo e lupa in passerella infiammano la polemica social

23 Gennaio 2023
Davide, uno dei ragazzi del progetto Aipd
Attualità

Barbara e Davide abbattono tutte le barriere e trovano lavoro: “Un grande sogno che si realizza”

28 Gennaio 2023

Instagram

  • ✨Tra i pretendenti a un ruolo di protagonista del 73° Sanremo, Ariete è probabilmente quella con l’"X factor" più alto. E non tanto per aver partecipato da ragazzina al talent di Sky o per quel "non so che" capace di differenziare tutto quel che fa, ma perché in due anni è riuscita a diventare la musa “indie“ della Generazione X. 

Arianna Del Giaccio mostra la timidezza della debuttante. E che lei sia una "nuova persona" portata a cadere nei "soliti vecchi errori" lo racconta parlando del debutto davanti al popolo del Festival con Mare di guai, ballata in cui racconta la fine della relazione con la sua ex.

«Gli squali che si aggirano nella vasca di cui parlo sono le mie insicurezze e le mie ansie. Il peso delle aspettative, anche se non provo sensi di inadeguatezza verso quel che faccio. I pescecani basta conoscerli per sapere che non sono tutti pericolosi.»

 Intervista a cura di Andrea Spinelli ✍

#lucenews #qn #ariete #sanremo2023
  • Più luce, meno stelle. Un paradosso, se ci pensate. Più illuminiamo le nostre città, più lampioni, fari, led, laser puntiamo sulla terra, meno stelle e porzioni di cielo vediamo. 

Accade perché, quasi senza accorgercene, di anno in anno, cancelliamo dalla nostra vista qualche decina di quei 4.500 puntini luminosi che in condizioni ottimali dovremmo riuscire a vedere la notte, considerato che il cielo risulta popolato da circa 9.000 stelle, di cui ciascuno di noi può osservare solo la metà per volta, ovvero quelle del proprio emisfero. 

In realtà, già oggi, proprio per colpa dell’inquinamento luminoso, ne vediamo solo poche centinaia. E tutto lascia pensare che questa cifra si ridurrà ulteriormente, con un ritmo molto rapido. Al punto tale che, in pochi anni, la costellazione di Orione, potrebbe perdere la sua caratteristica ‘cintura’.

Secondo quanto risulta da uno studio pubblicato su “Science”, basato sulle osservazioni di oltre 50mila citizen scientist, solo tra il 2011 e il 2022, ogni anno il cielo in tutto il Pianeta è diventato in media il 9,6% più luminoso, con una forchetta di valori che non supera il 10% ma non scende mai sotto il 7%. Più di quanto percepito finora dai satelliti preposti a monitorare la quantità di luce nel cielo notturno. Secondo le misurazioni effettuate da questi ultimi infatti, tra 1992 e 2017 il cielo notturno è diventato più luminoso di meno dell’1,6% annuo.

“In un periodo di 18 anni, questo tasso di cambiamento aumenterebbe la luminosità del cielo di oltre un fattore 4”, scrivono i ricercatori del Deutsches GeoForschungs Zentrum di Potsdam, in Germania, e del National Optical-Infrared Astronomy Research Laboratory di Tucson, negli Stati Uniti. Una località con 250 stelle visibili, quindi, vedrebbe ridursi il numero a 100 stelle visibili. 

Il pericolo più che fondato, a questo punto, è che di questo passo inizieranno a scomparire dalla nostra vista anche le costellazioni più luminose, comprese quelle che tuti sono in grado di individuare con estrema facilità.

L
  • Per la prima volta nella storia del calcio, un arbitro ha estratto il cartellino bianco. No, non si tratta di un errore: se il giallo e il rosso fanno ormai parte di tantissimi anni delle regole del gioco ed evidenziano un comportamento scorretto, quello bianco vuole invece "premiare", in maniera simbolica, un gesto di fair play. Il tutto è avvenuto in Portogallo, durante un match di coppa nazionale tra il Benfica e lo Sporting Lisbona femminile.

Benfica-Sporting Lisbona femminile, quarti di finale della Coppa del Portogallo. I padroni di casa si trovano in vantaggio per 3-0 e vinceranno la sfida con un netto 5-0, ma un episodio interrompe il gioco: un tifoso sugli spalti accusa un malore, tanto che gli staff medici delle due squadre corrono verso le tribune per soccorrerlo. Dopo qualche minuto di paura, non solo per le giocatrici in campo ma anche per gli oltre quindicimila spettatori presenti allo stadio, il supporter viene stabilizzato e il gioco può riprendere. Prima, però, la direttrice di gara Catarina Campos effettua un gesto che è destinato a rimanere nella storia del calcio: estrae il cartellino bianco nei confronti dei medici delle due squadre.

Il cartellino bianco non influenza in alcun modo il match, né il risultato o il referto arbitrale; chissà che, da oggi in poi, gli arbitri non cominceranno ad agire più spesso, per esaltare un certo tipo di condotta eticamente corretta portata avanti anche dai calciatori.

#lucenews #cartellinobianco #calcio #fairplay
  • Son tutte belle le mamme del mondo. Soprattutto… quando un bambino si stringono al cuor… I versi di un vecchio brano ricordano lo scatto che sta facendo il giro del web. Quella di una madre che allatta il proprio piccino sul posto di lavoro. In questo caso la protagonista è una supermodella –  Maggie Maurer – che ha postato uno degli scatti più teneri e glamour di sempre. La super top si è fatta immortalare mentre nutre al seno la figlia Nora-Jones nel backstage dello show couture di Schiaparelli, tenutosi a Parigi.

La top model americana 32enne, che della maison è già musa, tanto da aver ispirato una clutch – non proprio una pochette ma una borsa che si indossa a mano che riproduce il suo volto –  nell’iconico scatto ha ancora il viso coperto dal make-up dorato realizzato dalla truccatrice-star Path McGrath, ed è coperta solo sulle spalle da un asciugamano e un telo protettivo trasparente. 

L’immagine è forte, intensa, accentuata dalla vernice dorata che fa apparire mamma Maurer come una divinità dell’Olimpo, una creatura divina ma squisitamente terrena, colta nel gesto di nutrire il proprio piccolo.

Ed è un’immagine importante, perché contribuisce a scardinare lo stigma dell’allattamento al seno in pubblico, sul luogo di lavoro e in questo caso anche sui social, su cui esistono ancora molti tabù. L’intera gravidanza di Maggie Maurer è stata vissuta in chiave di empowerment, e decisamente glamour. Incinta di circa sei mesi, ha sfilato per Nensi Dojaka sfoggiando un capo completamente trasparente della collezione autunno inverno 2022, e con il pancione.

Nell’intimo post su Instagram, Maggie Maurer ha deciso quindi condividere con i propri follower la sua immagine che la ritrae sul luogo di lavoro con il volto dipinta d’oro, una parte del suo look, pocoprima di sfilare per la casa di moda italiana, Schiaparelli. In grembo, ha sua figlia, che sta allattando dietro le quinte della sfilata. Le parole scritte a finco della foto, la modella ha scritto “#BTS #mommy”, evidenziando il lavoro senza fine della maternità, nonostante i suoi successi.

di Letizia Cini ✍🏻

#lucenews #maggiemaurer #materintà #mommy
Fare una crociera è l'esperienza più vicina all'essere nel grembo della mamma, sosteneva David Foster Wallace. Accuditi, vezzeggiati, anticipati in qualsiasi desiderio: una vita all inclusive, in cui tutto è facile ed a portata di mano, senza sforzi. Ma a quale prezzo? Perché, parliamoci chiaro, di mamma ce n’è una sola, e in questo caso, oltre all’esborso necessario per salpare prenotando una comoda cabina, ci sono anche una serie di costi accessori, che vanno comunque calcolati. Ad esempio: i costi ambientali.

Il rapporto/classifica "Cruise ship ranking 2022"

Mentre il mercato delle crociere si sta riprendendo rapidamente dopo le restrizioni del Covid-19, Naturschutzbund Deutschland (NABU), ong tedesca affiliata a BirdLife International, ha pubblicato il decimo rapporto/classifica "Cruise ship ranking 2022", che valuta le misure implementate da 19 compagnie di navigazione. Ebbene, da quanto risulta, "per 17 indici di merito ambientale riferiti alle possibili azioni, la prima classificata,  Hurtigruten Norvegia, ha totalizzato solo la metà dei punti ottenibili a dimostrazione dello scarso impegno dell’intero settore". Settore che, secondo NABU "sta facendo principalmente promesse e annunci, e non politiche ambientali davvero concrete e decise". In particolare, secondo Sönke Diesener, "i risultati mostrano ancora una volta che la protezione di ambiente e clima non sono la priorità per le compagnie da crociera. L'olio combustibile pesante continua ad essere il carburante usato dalla maggior parte della flotta esistente. Per questo motivo occorre pianificare subito l’eliminazione dell'olio combustibile pesante e la riduzione a zero delle emissioni per le navi da crociera di nuova costruzione; le compagnie dimostrino che gli annunci per un futuro climaticamente neutro per il trasporto marittimo da crociera sono effettivi". E secondo l’associazione Cittadini per l’Aria, che collabora con NABU nell’ambito della campagna "Facciamo respirare il Mediterraneo", "le compagnie di crociere stanno facendo troppo poco, o a volte nulla, per proteggere l’ambiente, la salute e il clima dall’impatto della loro attività".
nave da crociera
Navi da crociera: secondo l’associazione Cittadini per l’Aria, che collabora con la ong tedesca NABU, le compagnie fanno poco o nulla "per proteggere l’ambiente, la salute e il clima dall’impatto della loro attività

Si usa ancora il combustibile pesante

In realtà, la maggior parte delle compagnie di crociera si è data una strategia climatica e, a parole, si impegna a raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Ed infatti le compagnie prime classificate iniziano a utilizzare tecnologie moderne come batterie e celle a combustibile. Ma, fanno notare a Cittadini per l’Aria, "per il momento vengono sfruttate solo in maniera aggiuntiva all’ancora presente motore a combustione". Non a caso, aggiunge l’associazione, "il combustibile pesante continua a dominare il mercato e gli ordini futuri presentano ancora quasi esclusivamente navi a GNL (gas naturale liquefatto)". Stando alla classifica, va poi sottolineato come sia proprio l’Italia a passarsela peggio. Secondo la  presidente di Cittadini per l’aria, Anna Gerometta: "Le compagnie che più spesso toccano i porti italiani, e che non è raro bussino alla porta dei nostri governi per ottenere azioni in loro favore, come MSC e Costa Crociere, si trovano nella seconda metà – la peggiore – della classifica evidenziando come alle pretese di supporto non equivalga un impegno adeguato di ridurne l’impatto nei nostri porti e nel nostro mare". Altri Paesi si stanno impegnando per spingere le compagnie ad adeguare i propri standard ambientali. La Norvegia, ad esempio, che ha già deciso di riservare la navigazione lungo le proprie coste, solo alle navi a emissioni zero.

Come raggiungere lo standard "shipping emission-free"

Secondo l’ONG tedesca, per arrivare allo standard "shipping emission-free", le compagnie devono agire non solo verso il futuro, ma anche sulla flotta esistente, attraverso, ad esempio, il retrofitting con tecnologie di efficienza di tutte le navi o, se necessario, la demolizione di quelle vecchie e inefficienti. Allo stesso tempo, devono essere ridotte le emissioni di inquinanti atmosferici con i loro effetti negativi sulle persone e sulla natura. Va considerato infine che la scelta di una vacanza in crociera si associa spesso all’utilizzo di voli aerei, per lo più su scala continentale se non intercontinentale, aggravando ulteriormente l’impronta ambientale di questo tipo di vacanze. Senza dimenticare che, normalmente, le crociere si svolgono in regioni particolarmente sensibili ai cambiamenti climatici. E sempre più spesso gli abitanti delle città portuali esprimono preoccupazione per l’impatto dei fumi che esalano dai camini delle navi a pochi metri dalle loro finestre. Insomma, si fa presto salpare magari con le migliori intenzioni. Ma un pensierino a quanto inquini il nostro viaggio da sogno andrebbe fatto. Magari firmando la petizione lanciata da NABU -che ha già avuto oltre 12.500 adesioni- per spingere l’abolizione dell’uso dell’olio pesante (HFO), passando a carburanti meno inquinanti.
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • Evento 2022

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2021 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto