Main Partner

main partnermain partnermain partnermain partner

Partner

main partnermain partner

L'albero di Natale? Meglio vero che di plastica. "Ma ricordate: è un essere vivente, ha bisogno di cura"

I consigli di Eleonora Mariano, agronoma e responsabile ufficio progetti del Pefc Italia. "Meno impatto ambientale e occasione quasi unica per avere un po' di natura in casa"

8 dicembre 2022
pexels-josh-willink-701020

pexels-josh-willink-701020

Che siate tra coloro che lo amano o tra quelli che lo odiano, ci siamo! Il Natale è alle porte e l’8 dicembre, da tradizione, è il giorno in cui ci si appresta a far spazio tra i pacchi in soffitta per ridare vita al protagonista di questa festa: l’albero di Natale. Se invece non pensate di riutilizzare quello che avete messo via l’anno scorso vi troverete davanti al classico dilemma: acquistarne uno vero o uno di plastica? In molti scelgono il secondo per diversi motivi e invece non sanno che acquistare un abete vero è la scelta più sostenibile. L’importante è farlo con coscienza e usare degli accorgimenti. A dissipare ogni dubbio ci pensa Eleonora Mariano, agronoma e responsabile ufficio progetti del Pefc Italia, l’ente promotore della gestione forestale sostenibile.

Eleonora Mariano, agronoma e responsabile ufficio progetti del Pefc Italia

Che impatto ha un albero artificiale sull’ambiente? “Noi abbiamo analizzato il dato Lca (acronimo di Life cycle assessment), una metodologia per valutare gli impatti ambientali associati a tutte le fasi del ciclo di vita di un prodotto. Da questo dato è emerso che un albero artificiale di circa 2 metri di altezza ha un’impronta di carbonio di circa 40 kg di emissioni di Co2 mentre un albero vero 10 volte meno. Inoltre, questi sono prodotti che spesso provengono dalla Cina e la plastica viene mescolata a metalli e vernici. L’albero vero, invece, proviene da coltivazioni di aziende agricole dell’Appennino Toscano, dalle Marche e dal Veneto. Il 10% degli alberi veri che si commercializzano a Natale sono dei cimali: la parte più alta di un albero proveniente da una foresta e abbattuto per altri motivi. Il cimale, in sostanza, sarebbe uno scarto e viene reimpiegato come albero di Natale”. Perché è così importante mettere in casa un albero vero? “Intanto è importante da un punto di vista ambientale. Inoltre è una delle poche occasioni che hanno le persone che vivono in città per portare un poco di natura a casa propria. Ricordando sempre che è un essere vivente ed ha bisogno di attenzione e cura”. Cosa dobbiamo verificare prima di acquistare un albero vivente? “Il primo consiglio è leggere l’etichetta, in cui ci deve essere chiaramente scritta la provenienza: non deve essere un albero che serve per rimboschimento cioè coltivato con l’obiettivo di essere messo in una foresta. Nel caso in cui si tratti di un cimale è importante capire se c’è una certificazione forestale e se è gestita secondo regole ben definite con l’obiettivo di preservare la foresta per gli anni successivi”. Partiamo dall’acquisto, quali sono i criteri da seguire nella scelta di un albero? “Abbiamo notato che all’esterno gli alberi sembrano molto più piccoli di quello che in realtà sono e può accadere che si acquisti un abete troppo alto rispetto allo spazio che si ha a casa. Inoltre bisogna considerare che si sta portando a casa un essere vivente che sarà asimmetrico, imperfetto e per questo unico”.

L'albero di natale vero è preferibile a quello in plastica, secondo l'esperta, non solo per una questione ambientale

Come curarlo una volta in casa? È vero che le temperature domestiche sono deleterie? “Nelle prime fasi l’albero tende a perdere aghi e dunque è necessario fare un piccolo lavoro di scuotimento all’esterno prima di metterlo in casa. Inoltre bisogna dargli modo di ambientarsi. Il suo ambiente naturale è in Toscana, nel Casentino, o nelle Marche, nella zona di Ascoli Piceno, dove ci sono temperature fredde. Portarlo in una casa riscaldata potrebbe creargli uno shock, quindi è bene farlo adattare lasciandolo qualche giorno in casa prima di procedere con l’addobbo. Mai posizionarlo vicino ad un termosifone”. Quante volte va innaffiato? “Ogni 1 o 2 giorni. Un trucco è quello di mettere cubetti di ghiaccio perché si sciolgono lentamente e la pianta prende l’acqua con gradualità. Un’altra cosa da evitare e fare un addobbo troppo pesante che causerebbe uno shock ulteriore, evitando categoricamente spray sintetici”. Una volta finite le feste cosa bisogna fare con il ‘nostro amico’? “Se è un cimale ovviamente non avremo la possibilità di riutilizzarlo perché senza radici, dunque si può smaltire in un isola ecologica come sostanza organica. Creerà compost per nuove piante. Se invece è un albero in vaso, cercheremo di riutilizzarlo cambiando il vaso quando la pianta crescerà o piantarlo in giardino, ove possibile. Ma mai in una foresta”. Un albero di Natale vero non solo è più amico dell’ambiente, ma l’odore che emana contribuirà a dare un’atmosfera magica ai vostri giorni di festa.