Bianchi, mansueti, curiosi: gli alpaca sono tra gli animali più socievoli e inclini a creare rapporti con l’uomo.
Appartenenti alla famiglia dei camelidi, originari del Sudamerica, sono stati addomesticati e allevati soprattutto per utilizzarne la pregiata fibra.
Alle nostre latitudini rappresentano ancora una rarità, ma non dalle parti di Grosseto, a Sasso D’Ombrone, in piena campagna maremmana, dove, grazie alla giovane imprenditrice agricola Cecilia Scheggi è nato l’allevamento Albus Alpacas.
Il centro, che propone l’alpaca terapia, servizio gratuito per i più fragili, in poco tempo è diventato un punto di riferimento per le famiglie e i professionisti/terapisti del settore, ‘sfruttando’ i benefici che il contatto diretto con questi animali può donare, attraverso esperienze slow, sostenibili e a contatto con la natura.
Senza sovvenzioni pubbliche e private, l’allevamento di Scheggi opera in maniera esclusiva e personalizzata (a seconda delle esigenze dell’utente) e in condizioni di massima sicurezza.
Alpaca terapia, i benefici
Durante le giornate dedicate alle attività terapeutiche con questi animali, tutte le altre attività del centro si fermano per regalare esperienze ed emozioni a chi decide di intraprendere questa straordinaria esperienza. Con risultati incredibili.
“Gli alpaca – dice il dottor Ettore Caterino, neuropsichiatra infantile – rappresentano una risorsa importantissima per bambini, adolescenti e adulti con disabilità“.
“Con la loro dolcezza, tenerezza e bellezza, sono animali che invitano all’accudimento, accendono emozioni, riescono a rendere bambini con difficoltà comunicative e disturbi relazionali attenti, propositivi, desiderosi di uscire dal guscio autistico ed entrare in relazione e proporsi” aggiunge il dottore.
“Grazie al manto che invita alle carezze, questi animali consentono di superare paure, ansie, fobie, ossessioni e diventano degli interlocutori di apprendimento della realtà e della relazione di aiuto, infondendo curiosità e disponibilità affettiva” dice ancora l’esperto.
A richiedere il servizio, in questi mesi, sono stati privati, istituti di istruzione, centri diurni convenzionati, centri anziani, privati tramite assistenti sociali e/o terapisti. Partner del centro di Scheggi, sul territorio, sono il Comune di Cinigiano e l’Asl (l’allevamento è comunque sempre alla ricerca di altre realtà che vogliano collaborare senza scopo di lucro).
Scheggi: “ogni esperienza una storia a sé”
“Questi primi 14 mesi di attività sono stati emotivamente molto intensi perché ogni attività che facciamo dona anche a noi dello staff emozioni indescrivibili” afferma Cecilia Scheggi.
“Ogni esperienza è una storia a sé, con necessità dell’utente e della famiglia sempre diverse, che noi cerchiamo nel limite del possibile di assecondare” prosegue.
“La soddisfazione più grande è essere riusciti a far avvicinare all’animale, dargli da mangiare e carezzarlo, persone che normalmente non toccano mai gli animali, con gioia e sorpresa di parenti e/o accompagnatori. Fino ad oggi, con tecnica e pazienza, siamo riusciti in questo con tutti gli utenti” spiega Scheggi.
Il bilancio dell’attività
Complessivamente (da marzo 2022) gli utenti sono stati 94: il 75% provenienti dalla Toscana, con una maggiore affluenza dalle città di Grosseto, Livorno e Pisa.
Il restante 25%, arrivato da fuori Toscana, sono utenti de L’Aquila, Genova, Roma, Alessandria, Caserta, La Spezia, Perugia, Brescia.
Nel 62,8% dei casi si è trattato di persone con disabilità psichiche, il 14,2% sensoriali, il 12% motorie. L’11% degli utenti arrivano dai centri anziani.
L’attività si svolge in gruppi o singoli individui, studiata e personalizzata in base alla tipologia e al grado di disabilità, finalizzata a portare l’utente a interagire con l’animale, dargli da mangiare, carezzarlo e beneficiare delle sensazioni che ne derivano. (Info, contatti e prenotazioni: www.alpacaterapia.it).
“Questo servizio è la testimonianza di una grande attenzione nei confronti dei soggetti fragili e rappresenta un vanto per il nostro territorio – commenta il sindaco di Cinigiano, Romina Sani – a loro va quindi il nostro più sincero ringraziamento”.