Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • 8 marzo
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Lifestyle » Amber Heard: le femministe firmano una lettera aperta a sostegno dell’attrice

Amber Heard: le femministe firmano una lettera aperta a sostegno dell’attrice

Circa 130 persone, tra cui Gloria Steinem, sostengono con forza la donna che è stata minacciata e molestata dopo aver perso la causa per diffamazione contro Johnny Depp

Marianna Grazi
18 Novembre 2022
Amber Heard

Amber Heard: 130 femministe firmano una lettera a sostegno dell'attrice

Share on FacebookShare on Twitter

Sono oltre 130 le firmatarie, tra cui la scrittrice Gloria Steinem e importanti organizzazioni per i diritti delle donne, che hanno pubblicato una lettera aperta a sostegno dell’attrice Amber Heard, che nel giugno di quest’anno ha perso una causa per diffamazione contro Johnny Depp, suo ex marito. Nella missiva, condivisa per la prima volta da NBC News, gruppi femministi come la National Organization for Women e Women’s March hanno espresso il loro sostegno alla Heard e condannato le molestie che la star di “Aquaman” ha dovuto affrontare dopo il processo.

Amber Heard dopo aver perso la causa contro Johnny Depp è stata umiliata e insultata soprattutto sui social

Hanno sottoscritto la lettera anche associazioni che si occupano di sensibilizzazione in tema di violenza sessuale e violenza domestica. “Molti di questi abusi sono stati alimentati dalla disinformazione, dalla misoginia, dalla bifobia e da un ambiente dei social media che ha permesso di sfruttare a fini di ‘intrattenimento’ le accuse di violenza domestica e sessuale di una donna”, si legge nella lettera. “La stessa disinformazione e gli stessi archetipi di discriminazione delle vittime vengono ora usati contro altre persone che hanno denunciato abusi”. La 36enne di Austin, dopo la sentenza dello scorso primo giugno, ha dovuto affrontare anche una sorta di condanna mediatica, con un’ondata di attacchi e derisione da parte dei fan dell’attore, che l’hanno accusata di aver mentito sul fatto di essere una sopravvissuta agli abusi domestici.

Johnny Depp e Amber Heard durante il processo per diffamazione vinto dal divo

La coppia ha divorziato nel 2017. La causa per diffamazione è stata intentata da Johnny Depp in riferimento a un articolo del Washington Post in cui la Heard scriveva di essere una “figura pubblica che rappresenta gli abusi domestici”. La Heard non ha fatto il nome dell’ex marito, ma gli avvocati dell’attore protagonista di “Pirati dei Caraibi” hanno detto che l’articolo si riferiva ad accuse fatte dopo la fine del loro matrimonio. Dopo un processo durato sette settimane, una giuria della Virginia ha riconosciuto al divo un risarcimento di 15 milioni di dollari, poi ridotto a 10,35 milioni.
In una dichiarazione, la Heard ha detto di essere “delusa da ciò che questo verdetto significa per altre donne”. “È una battuta d’arresto. Riporta indietro le lancette dell’orologio a un tempo in cui una donna che parlava e denunciava poteva essere pubblicamente svergognata e umiliata. Fa tornare indietro l’idea che la violenza contro le donne debba essere presa sul serio”. I suoi legali hanno presentato appello, mentre quelli di Depp hanno fatto ricorso contro i 2 milioni di dollari che la giuria ha assegnato alla Heard, dopo che un legale dell’attore ha definito le accuse di abuso della Heard una “bufala“.

Potrebbe interessarti anche

La disabile portata in braccio dai vigili di Roma (Ansa)
Attualità

Scala mobile rotta, disabile portata in braccio dai vigili

15 Marzo 2023
Sempre più casi di violenza in classe
Lifestyle

Scuola, aumentano le aggressioni ai danni dei professori

16 Marzo 2023
Le ragazze non piangono in concorso al festival del cinema di Spello
Spettacolo

Tre donne alla guida del festival del cinema “Città di Spello”

18 Marzo 2023

Instagram

  • Passa anche da un semplice tasto la possibilità per una donna, vittima di stalking, di salvarsi da chi vuole farle del male. Il tasto di uno smartwatch che, una volta premuto, lancia un’immediata richiesta di aiuto alle forze di polizia. E grazie a questo orologio, Marta (il nome è di fantasia) potrà ora vedere la sua vita cambiata in meglio. La donna aveva smesso di vivere, a causa della relazione asfissiante e malata con il suo ex marito violento che aveva promesso di sfregiarla con l’acido e poi ucciderla e seppelire il suo corpo in un terreno. Ma venerdì scorso a Marta è stato consegnato il primo di 45 smartwatch che saranno distribuiti ad altrettante vittime. L’orologio è collegato con la centrale operativa del comando provinciale dei carabinieri di Napoli: appena arriva l’Sos, la vittima viene geolocalizzata e arrivano i soccorsi.

E così Marta ha ripreso la sua vita interrotta per paura dell’ex e delle sue minacce. «Posso uscire più serena e tranquilla dopo mesi e mesi trascorsi rintanata in casa. Grazie a questo orologio mi sento protetta. È vero, devo rinunciare alla mia privacy, ma è un prezzo che sono disposta a pagare.»

Lo scorso 30 novembre i carabinieri del Comando provinciale di Napoli, la sezione fasce deboli della Procura partenopea coordinata dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone, la Fondazione Vodafone Italia e la Soroptimist international club Napoli hanno annunciato l’avvio del progetto pilota "Mobile Angel", che prevede, appunto, la consegna di questo orologio salvavita alle vittime di maltrattamenti. Il progetto è stato esteso anche alle città di Milano e Torino. Lo smartwatch affidato a Marta è il primo nel Sud Italia. Il mobile angel, spiegano i Carabinieri, rientra in un progetto ad ampio respiro che ha come punto focale le vittime di violenza. Un contesto di tutela all’interno del quale è stata istituita anche la "stanza tutta per sé", un ambiente dove chi ha subìto vessazioni può sentirsi a suo agio nel raccontare il proprio vissuto. 

#lucenews #lucelanazione #mobileangel #napoli
  • Se nei giorni scorsi l’assessore al Welfare del Comune di Napoli, papà single di Alba, bambina affetta da Sindrome di Down, aveva ri-scritto pubblicamente alla premier Giorgia Meloni per avere un confronto sull’idea di famiglia e sul tema delle adozioni, stavolta commenta quanto sta accadendo in Italia in relazione ai diritti dei figli delle famiglie arcobaleno. 

Ricordiamo, infatti, che lo scorso 12 marzo il Governo ha ordinato, in merito ad una richiesta pervenuta al Comune di Milano di una coppia dello stesso sesso, lo stop a procedere alla registrazione del loro figlio appena nato e impedendo, di fatto, la creazione di una famiglia omogenitoriale. Il veto della destra compatta boccia il certificato europeo di filiazione che propone agli Stati membri di garantire ai genitori residenti in Unione Europea il diritto ad essere riconosciuti come madri e padri dei propri figli nello stesso modo in tutti i Paesi Ue.

“In tutta Europa i figli di coppie gay avranno il riconoscimento degli stessi diritti degli altri bambini. In Italia il Senato, trascinato da Fratelli d’Italia, fortemente contrario, ha appena bocciato la proposta – dice Trapanese in un lungo post sulla sua pagina Instagram -. Quindi, i figli delle coppie omosessuali non sono, per il nostro Paese, figli come gli altri. Questo hanno deciso e detto chiaramente”. Così facendo, “resteranno bambini privi di tutele complete, i cui genitori dovranno affrontare battaglie giudiziarie, sfiniti da tempi lunghissimi, solo perché il loro bimbo venga considerato semplicemente un figlio”. 

Trapanese attacca chiaramente questa decisione: “L’Italia è l’unico paese europeo con un governo che lavora per togliere diritti invece che per aggiungerli. Se la prende con bambini che esistono e vivono la loro quotidianità serenamente in famiglie piene d’amore, desiderati sopra ogni cosa, ma considerati in Italia figli di un dio minore”. Per Trapanese “stiamo continuando a parlare di ciò che dovrebbe essere semplicemente attuato. I diritti non si discutono, si riconoscono e basta. Ma come fate a non rendervene conto?”.

#lucenews #diritti #coppieomogenitoriali
  • Il nuovo progetto presentato dal governatore Viktor Laiskodat a Kupang, in Indonesia, prevede l’entrata degli alunni a scuola alle 5.30 del mattino. Secondo l’alto funzionario il provvedimento servirebbe per rafforzare la disciplina dei bambini.

Solitamente nelle scuole del Paese le lezioni iniziavano tra le 7 e le 8 del mattino: anticipando l’orario d’ingresso i bambini sono apparsi esausti quando tornano a casa. La madre di una 16enne, infatti, è molto preoccupata da questa nuova iniziativa: “È estremamente difficile, ora devono uscire di casa mentre è ancora buio pesto. Non posso accettarlo. La loro sicurezza non è garantita quando è ancora notte. Inoltre mia figlia, ogni volta che arriva a casa, è esausta e si addormenta immediatamente.”

Sulla vicenda è intervenuto anche Marsel Robot, esperto di istruzione dell’Università di Nusa Cendana, che ha spiegato come a lungo termine la privazione del sonno potrebbe mettere in pericolo la salute degli studenti e causare un cambiamento nei loro comportamenti: “Non c’è alcuna correlazione con lo sforzo per migliorare la qualità dell’istruzione. Gli studenti dormiranno solo per poche ore e questo è un grave rischio per la loro salute. Inoltre, questo causerà loro stress e sfogheranno la loro tensione in attività magari incontrollabili”. Anche il Ministero per l’emancipazione delle donne e la Commissione indonesiana per la protezione dei minori hanno espresso richieste di revisione della politica. Il cambiamento delle regole di Kupang è stato anche contestato dai legislatori locali, che hanno chiesto al governo di annullare quella che hanno definito una politica infondata.

Tuttavia il governo centrale ha mantenuto il suo esperimento rincarando la dose ed estendendolo anche all’agenzia di istruzione locale, dove anche i dipendenti pubblici ora inizieranno la loro giornata alle 5.30 del mattino.

#lucenews #lucelanazione #indonesia #scuola
  • Quante ore dormi? È difficile addormentarsi? Ti svegli al minimo rumore o al mattino rimandi tutte le sveglie per dormire un po’ di più? Soffri d’insonnia?

Sono circa 13,4 milioni gli italiani che soffrono di insonnia, secondo le ultime rilevazioni di Aims - l
Sono oltre 130 le firmatarie, tra cui la scrittrice Gloria Steinem e importanti organizzazioni per i diritti delle donne, che hanno pubblicato una lettera aperta a sostegno dell'attrice Amber Heard, che nel giugno di quest'anno ha perso una causa per diffamazione contro Johnny Depp, suo ex marito. Nella missiva, condivisa per la prima volta da NBC News, gruppi femministi come la National Organization for Women e Women's March hanno espresso il loro sostegno alla Heard e condannato le molestie che la star di "Aquaman" ha dovuto affrontare dopo il processo.
Amber Heard dopo aver perso la causa contro Johnny Depp è stata umiliata e insultata soprattutto sui social
Hanno sottoscritto la lettera anche associazioni che si occupano di sensibilizzazione in tema di violenza sessuale e violenza domestica. "Molti di questi abusi sono stati alimentati dalla disinformazione, dalla misoginia, dalla bifobia e da un ambiente dei social media che ha permesso di sfruttare a fini di 'intrattenimento' le accuse di violenza domestica e sessuale di una donna", si legge nella lettera. "La stessa disinformazione e gli stessi archetipi di discriminazione delle vittime vengono ora usati contro altre persone che hanno denunciato abusi". La 36enne di Austin, dopo la sentenza dello scorso primo giugno, ha dovuto affrontare anche una sorta di condanna mediatica, con un'ondata di attacchi e derisione da parte dei fan dell'attore, che l'hanno accusata di aver mentito sul fatto di essere una sopravvissuta agli abusi domestici.
Johnny Depp e Amber Heard durante il processo per diffamazione vinto dal divo
La coppia ha divorziato nel 2017. La causa per diffamazione è stata intentata da Johnny Depp in riferimento a un articolo del Washington Post in cui la Heard scriveva di essere una "figura pubblica che rappresenta gli abusi domestici". La Heard non ha fatto il nome dell'ex marito, ma gli avvocati dell'attore protagonista di "Pirati dei Caraibi" hanno detto che l'articolo si riferiva ad accuse fatte dopo la fine del loro matrimonio. Dopo un processo durato sette settimane, una giuria della Virginia ha riconosciuto al divo un risarcimento di 15 milioni di dollari, poi ridotto a 10,35 milioni. In una dichiarazione, la Heard ha detto di essere "delusa da ciò che questo verdetto significa per altre donne". "È una battuta d'arresto. Riporta indietro le lancette dell'orologio a un tempo in cui una donna che parlava e denunciava poteva essere pubblicamente svergognata e umiliata. Fa tornare indietro l'idea che la violenza contro le donne debba essere presa sul serio". I suoi legali hanno presentato appello, mentre quelli di Depp hanno fatto ricorso contro i 2 milioni di dollari che la giuria ha assegnato alla Heard, dopo che un legale dell'attore ha definito le accuse di abuso della Heard una "bufala".
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • 8 marzo

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2023 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto