Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Lifestyle » Anche la Pride Flag diventa più inclusiva: aggiunti i colori delle persone intersessuali

Anche la Pride Flag diventa più inclusiva: aggiunti i colori delle persone intersessuali

La nuova versione, chiamata Pride Progress Flag, include un triangolo giallo con un cerchio viola al centro, simbolo delle persone intersessuali. Negli anni incluse anche la comunità transgender e le persone di colore

Marianna Grazi
12 Giugno 2021
Share on FacebookShare on Twitter

Giugno uguale mese del Pride, dell’orgoglio della comunità LGBTQ+. Dall’inizio di questo mese, allora, le bacheche dei social, i negozi, persino le strade si sono riempite di bandiere arcobaleno. Un simbolo ricorso molto spesso anche fra le notizie, a partire dal singolare incidente – che ha fatto appellare molti alla ‘giustizia karmica’ – avvenuto negli Stati Uniti, a Moses Lake, Washington, dove un gruppo di persone che lanciavano insulti omofobici a un’imbarcazione battente bandiera arcobaleno, hanno visto la propria esplodere in un incendio e sono stati salvati proprio da chi stavano insultando.

legislatori democratici Usa pro-LGBTQ
La Pride Flag diventa inclusiva

Ma la notizia più importante, annunciata pochi giorni fa, è che la Pride Flag è stata ridisegnata per diventare ancora più inclusiva. L’autore della nuova versione è Valentino Vecchietti, membro dell’Intersex Equality Rights UK ed è stata infatti presentata sul profilo Instagram del gruppo. Vecchietti ha aggiunto nella bandiera l’orgoglio intersessuale, così come era stato progettato nel 2013 da Morgan Carpenter di Intersex Human Rights Australia, nella versione detta “Pride Progress”.

“Buon Pride 2021! Per la nostra Campagna di Inclusione Intersex, vorremmo condividere con voi la nostra nuova bandiera Pride Progress intersex-inclusiva”, si legge nel post Instagram di presentazione. Secondo il sito delle Nazioni Unite Free and Equal, “le persone intersessuali nascono con caratteristiche che non rientrano nelle tipiche definizioni di maschio e femmina. “I bambini intersessuali non hanno bisogno di essere ‘aggiustati’; sono perfetti così come sono!” si legge nella nota.

La storia della bandiera arcobaleno

La bandiera arcobaleno ha visto molti cambiamenti nel corso degli anni. L’originale, con i colori che rappresentano la diversità della comunità LGBTQ+, è stata disegnata dall’artista americano e attivista dei diritti dei gay Gilbert Baker. La sua prima apparizione risale addirittura alla San Francisco Gay Freedom Day Parade del 25 giugno 1978. Secondo britannica.com, Baker scelse otto colori, ognuno dei quali simboleggiava qualcosa: rosa caldo per il sesso, rosso per la vita, arancione per la salute, giallo per la luce del sole, verde per la natura, turchese per l’arte, indaco per l’armonia e viola per lo spirito.

Più tardi, a causa di problemi di produzione, le strisce rosa e turchese sono state rimosse mentre l’indaco è stato sostituito con il blu, ottenendo la versione contemporanea a sei colori. Fu solo nel 1994 che la bandiera divenne davvero un simbolo portante della comunità. Nel 2017, poi, la bandiera ha iniziato in qualche apparizione ad avere incorporate le strisce nere e marroni per includere le persone nere e di colore, sotto la guida dell’attivista per i diritti civili americani Amber Hikes, dell’Ufficio degli Affari LGBT di Philadelphia. Un anno dopo invece è stata ridisegnata ancora da Daniel Quasar per includere la comunità transgender, ma solo nel 2020 si è diffusa questa volontà di trasformazione per una maggiore inclusione anche simbolica.

L’ultima modifica, chiamata appunto “Pride Progress flag”, prevede oltre alle classiche strisce rossa, arancione, gialla, verde, blu e viola, altre cinque strisce: quelle che rappresentano la comunità trans (bianca, rosa e blu) e quelle che rappresentano le persone di colore (strisce nera e marrone). A queste, è stato aggiunto il triangolo giallo con cerchio viola che caratterizza la bandiera intersex.

La bandiera arcobaleno, proprio come ciò che rappresenta, è un simbolo in continua evoluzione, e non è mai stata così inclusiva e globale come adesso.

Potrebbe interessarti anche

L'ambasciatore dell'Iran non stringe la mano alla regina Letizia di Spagna
Attualità

Spagna, l’ambasciatore dell’Iran non stringe la mano alla regina Letizia: “Sofagate”, ci risiamo?

26 Gennaio 2023
Il piccolo Teddy Hobby
Lifestyle

Teddy Hobbs, il bimbo più intelligente del Regno Unito. A tre anni legge e conta in sei lingue diverse

24 Gennaio 2023
Nilufar e Pegah, il loro appello per l’Iran: "Il Paese ha bisogno di una rivoluzione social"
Attualità

Nilufar e Pegah, appello per l’Iran: “Il nostro Paese insanguinato ha bisogno di una rivoluzione social”

28 Gennaio 2023

Instagram

  • Nicoletta Sipos, giornalista e scrittrice, ha vissuto in Ungheria, in Germania e negli Stati Uniti, prima di raggiungere Milano e lì restare. Il suo romanzo “La guerra di H”, un romanzo fortemente ispirato a fatti realmente accaduti.

L’autrice indaga in maniera del tutto nuova e appassionante un momento drammatico, decisivo della storia del nostro continente: la Seconda guerra mondiale. A raccontare l’ascesa e la disfatta del Nazismo è stavolta la voce di un bambino tedesco, che riporta con semplicità e veracità le molte sofferenze patite dal suo popolo durante il conflitto scatenato da Hitler, focalizzando l’attenzione del lettore sul drammatico paradigma che accomuna chiunque si trovi a vivere sulla propria pelle una guerra: la sofferenza. Pagine toccanti, le sue, tanto più intense perché impregnate di fatti reali, emozioni provate e sentite dai protagonisti e condivise da quanti, tuttora, si trovano coinvolti in un conflitto armato. La memoria collettiva è uno strumento potente per non commettere gli stessi errori. 

"Imparai poco alla volta – scrive il piccolo Heinrich Stein, protagonista del romanzo – che nel nostro strano Paese la verità aveva più volti con infinite sfumature”.

👉Perché una storia così e perché ora?
“Ho incontrato il protagonista di questa mia storia molto tempo fa, addirittura negli anni ’50, ossia in un’epoca che portava ancora gli strascichi della guerra. Diventammo amici, parlammo di Hitler e della miseria della Germania. Poco per volta, via via che ci incontravamo, lui aggiungeva ricordi, dettagli, confessioni. Per anni ho portato dentro di me la testimonianza di questa storia che si arricchiva sempre più di dettagli. Molte volte avrei voluto scriverla, magari a quattro mani con il mio amico, ma lui non se la sentiva. Io stessa esitavo ad affrontare questa storia che racconta una famiglia tedesca in forte sofferenza in una Germania ferita e umiliata. La gente ha etichettato tutto il popolo tedesco durante il nazismo come crudele per antonomasia. Non si pensa mai a quanto la gente comune abbia sofferto, alla fame e al freddo che anche il popolo tedesco ha patito”.

✍ Caterina Ceccuti

#lucenews #giornodellamemoria #27gennaio
  • È dalla sua camera con vista affacciata sull’Arno che Ornella Vanoni accetta di raccontare un po’ di sé ai lettori di Luce!, in attesa di esibirsi, sabato 28 gennaio sul palco della Tuscany Hall di Firenze, dov’è in programma una nuova tappa della nuova tournée Le Donne e la Musica. Un ritorno atteso per Ornella Vanoni, che in questo tour è accompagnata da un quintetto di sole donne.

Innanzitutto come sta, signora Vanoni?
“Stanca, sono partita due mesi dopo l’intervento al femore che mi sono rotto cadendo per una buca proprio davanti a casa mia. Ma l’incidente non mi ha impedito di intraprendere un progetto inaspettato che, sin da subito, mi è stato molto a cuore. Non ho perso la volontà di andare avanti. Anche se il tempo per prepararlo e provare è stato pochissimo. E poi sono molto dispiaciuta“.

Per cosa?
“La morte dell’orso Juan Carrito, travolto e ucciso da un’auto cercava bacche e miele: la mia carissima amica Dacia (Maraini, ndr) l’altro giorno ha scritto una cosa molto bella dedicata a lui. Dovrò scrollarmi di dosso la malinconia e ricaricarmi in vista del concerto“.

Con lei sul palco ci sarà una jazz band al femminile con Sade Mangiaracina al pianoforte, Eleonora Strino alla chitarra, Federica Michisanti al contrabbasso, Laura Klain alla batteria e Leila Shirvani. Perché questa scelta?
“Perché sono tutte bravissime, professioniste davvero eccezionali. Non è una decisione presa sulla spinta di tematiche legate al genere o alle quote rosa, ma nata grazie a Paolo Fresu, amico e trombettista fantastico del quale sono innamorata da sempre. Tempo fa, durante una chiacchierata, Paolo mi raccontò che al festival jazz di Berchidda erano andate in scena tante musiciste bravissime. E allora ho pensato: ’Se sono così brave perché non fare un gruppo di donne? Certo, non l’ha fatto mai nessuno. Bene, ora lo faccio io“.

Il fatto che siano tutte donne è un valore aggiunto?
“In realtà per me conta il talento, ma sono felice della scelta: è bellissimo sentire suonare queste artiste, vederle sul palco intorno a me mi emoziona“.

L
  • Devanshi Sanghvi è una bambina di otto anni che sarebbe potuta crescere e studiare per gestire l’attività di diamanti multimilionaria appartenente alla sua facoltosissima famiglia, con un patrimonio stimato di 60 milioni di dollari.

Ma la piccola ha scelto di farsi suora, vivendo così una vita spartana, vestita con sari bianchi, a piedi nudi e andando di porta in porta a chiedere l’elemosina. Si è unita ai “diksha” alla presenza di anziani monaci giainisti. La bimba è arrivata alla cerimonia ingioiellata e vestita di sete pregiate. Sulla sua testa poggiava una corona tempestata di diamanti. Dopo la cerimonia, a cui hanno partecipato migliaia di persone, è rimasta in piedi con altre suore, vestita con un sari bianco che le copriva anche la testa rasata. Nelle fotografie, la si vede con in mano una scopa che ora dovrà usare per spazzare via gli insetti dal suo cammino per evitare di calpestarli accidentalmente.

Di Barbara Berti ✍

#lucenews #lucelanazione #india #DevanshiSanghvi
  • Settanta giorni trascorsi in un mondo completamente bianco, la capitana dell’esercito britannico Harpreet Chandi, che già lo scorso anno si era distinta per un’impresa tra i ghiacci, è una fisioterapista che lavora in un’unità di riabilitazione regionale nel Buckinghamshire, fornendo supporto a soldati e ufficiali feriti. 

Ha dimostrato che i record sono fatti per essere battuti e, soprattutto, i limiti personali superabili grazie alla forza di volontà e alla preparazione. E ora è diventata una vera leggenda vivente, battendo il record del mondo femminile per la più lunga spedizione polare – sola e senza assistenza – della storia.

Il 9 gennaio scorso, 57esimo giorno del viaggio che era cominciato lo scorso 14 novembre, la 34enne inglese ha raggiunto il centro del Polo Sud dopo aver percorso circa 1100 chilometri. Quando è arrivata a destinazione nel bel mezzo della calotta polare era felice, pura e semplice gioia di aver raggiunto l’agognato traguardo: “Il Polo Sud è davvero un posto incredibile dove stare. Non mi sono fermata molto a lungo perché ho ancora un lungo viaggio da fare. È stato davvero difficile arrivare qui, sciando tra le 13 e le 15 ore al giorno con una media di 5 ore di sonno”.

Di Irene Carlotta Cicora ✍

#lucenews #lucelanazione #polosud #HarpreetChandi #polarpreet

Giugno uguale mese del Pride, dell'orgoglio della comunità LGBTQ+. Dall’inizio di questo mese, allora, le bacheche dei social, i negozi, persino le strade si sono riempite di bandiere arcobaleno. Un simbolo ricorso molto spesso anche fra le notizie, a partire dal singolare incidente – che ha fatto appellare molti alla 'giustizia karmica' – avvenuto negli Stati Uniti, a Moses Lake, Washington, dove un gruppo di persone che lanciavano insulti omofobici a un’imbarcazione battente bandiera arcobaleno, hanno visto la propria esplodere in un incendio e sono stati salvati proprio da chi stavano insultando.

legislatori democratici Usa pro-LGBTQ
La Pride Flag diventa inclusiva

Ma la notizia più importante, annunciata pochi giorni fa, è che la Pride Flag è stata ridisegnata per diventare ancora più inclusiva. L’autore della nuova versione è Valentino Vecchietti, membro dell’Intersex Equality Rights UK ed è stata infatti presentata sul profilo Instagram del gruppo. Vecchietti ha aggiunto nella bandiera l’orgoglio intersessuale, così come era stato progettato nel 2013 da Morgan Carpenter di Intersex Human Rights Australia, nella versione detta "Pride Progress".

"Buon Pride 2021! Per la nostra Campagna di Inclusione Intersex, vorremmo condividere con voi la nostra nuova bandiera Pride Progress intersex-inclusiva", si legge nel post Instagram di presentazione. Secondo il sito delle Nazioni Unite Free and Equal, "le persone intersessuali nascono con caratteristiche che non rientrano nelle tipiche definizioni di maschio e femmina. "I bambini intersessuali non hanno bisogno di essere 'aggiustati'; sono perfetti così come sono!" si legge nella nota.

La storia della bandiera arcobaleno

La bandiera arcobaleno ha visto molti cambiamenti nel corso degli anni. L'originale, con i colori che rappresentano la diversità della comunità LGBTQ+, è stata disegnata dall'artista americano e attivista dei diritti dei gay Gilbert Baker. La sua prima apparizione risale addirittura alla San Francisco Gay Freedom Day Parade del 25 giugno 1978. Secondo britannica.com, Baker scelse otto colori, ognuno dei quali simboleggiava qualcosa: rosa caldo per il sesso, rosso per la vita, arancione per la salute, giallo per la luce del sole, verde per la natura, turchese per l'arte, indaco per l'armonia e viola per lo spirito. Più tardi, a causa di problemi di produzione, le strisce rosa e turchese sono state rimosse mentre l'indaco è stato sostituito con il blu, ottenendo la versione contemporanea a sei colori. Fu solo nel 1994 che la bandiera divenne davvero un simbolo portante della comunità. Nel 2017, poi, la bandiera ha iniziato in qualche apparizione ad avere incorporate le strisce nere e marroni per includere le persone nere e di colore, sotto la guida dell'attivista per i diritti civili americani Amber Hikes, dell'Ufficio degli Affari LGBT di Philadelphia. Un anno dopo invece è stata ridisegnata ancora da Daniel Quasar per includere la comunità transgender, ma solo nel 2020 si è diffusa questa volontà di trasformazione per una maggiore inclusione anche simbolica.

L'ultima modifica, chiamata appunto "Pride Progress flag", prevede oltre alle classiche strisce rossa, arancione, gialla, verde, blu e viola, altre cinque strisce: quelle che rappresentano la comunità trans (bianca, rosa e blu) e quelle che rappresentano le persone di colore (strisce nera e marrone). A queste, è stato aggiunto il triangolo giallo con cerchio viola che caratterizza la bandiera intersex.

La bandiera arcobaleno, proprio come ciò che rappresenta, è un simbolo in continua evoluzione, e non è mai stata così inclusiva e globale come adesso.

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • Evento 2022

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2021 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto