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Home » Lifestyle » Anna Agio, tra cyberbullismo e revenge porn. “Ai coetanei: non abbiate paura del giudizio altrui”

Anna Agio, tra cyberbullismo e revenge porn. “Ai coetanei: non abbiate paura del giudizio altrui”

Già protagonista del cortometraggio "Ti accorgi di me?", la giovane attrice adesso è nel cast di "Nudes", la serie che affronta il rapporto fra internet e sessualità fra i giovani

Giovanni Bogani
4 Luglio 2022
Anna Agio, 16 anni, è la protagonista del corto di Giuseppe Ferlito “Ti accorgi di me?”

Anna Agio, 16 anni, è la protagonista del corto di Giuseppe Ferlito “Ti accorgi di me?”

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Anna ha la voce sottile. Sembra esitante, invece è precisa. Lo senti, che pensa sempre prima di dire qualsiasi cosa. Ha sedici anni compiuti da pochi giorni, e già alcune prove da attrice importanti. Anna ha una maturità non comune, e allo stesso tempo sembra fragile.

Anna Agio, giovanissima attrice fiorentina

Anna ha un padre docente universitario di fisica, una mamma medico, ricercatrice farmaceutica. Una famiglia colta, che però non le ha messo i bastoni fra le ruote: al contrario, sua madre è la sua prima fan. Anna ha vissuto l’infanzia in Svizzera, a Zurigo, per poi tornare a Firenze, dove studia in un liceo con indirizzo linguistico. Parla inglese e francese: ha un po’ meno feeling con il tedesco. Lei è Anna Agio, giovane attrice fiorentina.

Aveva quattordici anni e studiava recitazione alla scuola Immagina di Firenze, quando è stata scelta come protagonista del cortometraggio “Ti accorgi di me?“, nato nell’ambito di una campagna di lotta contro il cyberbullismo. Il cortometraggio, prodotto da un Rotary club fiorentino, è diretto da Giuseppe Ferlito. Anna ne è la protagonista, in una storia ispirata ad alcune vicende reali, drammatiche. Fra i protagonisti ‘adulti’, Paolo Conticini e Pino Ammendola. “Ti accorgi di me?” sarà presentato il 14 luglio prossimo ad “Apriti cinema!”, nel cortile degli Uffizi a Firenze, alle 21.

Anna Agio, 16 anni, è la protagonista del corto di Giuseppe Ferlito “Ti accorgi di me?”

Ma nel frattempo, Anna ha affrontato una sfida ancora più grande. È una delle protagoniste della serie tv “Nudes“, prodotta da Bim insieme a Rai Fiction, in questi giorni già visibile a tutti su Raiplay. Dieci episodi, diretti dalla regista Laura Luchetti, per raccontare l’adolescenza, dall’interno. Un gruppo di adolescenti che si trova a fare i conti con la divulgazione online di immagini a sfondo sessuale. Una serie – nata da una omonima serie norvegese pluripremiata – che affronta il tema del “revenge porn“, e più in generale il rapporto fra internet e sessualità fra i giovani. La sua forza è raccontare tutto questo dal punto di vista dei ragazzi: e Anna è una di queste anime, attraverso cui viviamo tutta la vicenda.

Anna, come racconteresti il tuo personaggio nella serie?
“Sono Ada, una ragazza che vorrebbe restare tale per sempre. Vive con una mamma single, non si sente a proprio agio con il suo corpo. Ha un’amica inseparabile, Claudia, e non è mai uscita con un ragazzo. Poi comincia un gioco, uno scambio di messaggi con un ragazzo conosciuto su una app di incontri. È il primo ragazzo che la fa sentire desiderata. Ma le foto che Ada condivide con quel ragazzo così dolce, tenero, attento prendono una strada sbagliata”.

Che cosa ha rappresentato l’esperienza di una serie per la Rai, per la sua crescita di attrice?
“È stata un’esperienza bellissima: tanti giorni di riprese, in un posto che era lontano da casa, anche se di poco, e non mi permetteva di ritornare nel nido familiare, la sera. Ho trovato una troupe generosa, disposta ad aiutarmi in molte cose”.

nudes
Sofia, Ada e Vittorio protagonisti del corto “Nudes”

Ci sono state scene difficili da girare?
“C’era quella foto. Quella foto che mando al ragazzo, in cui si vede in realtà solo la mia schiena nuda. Ma davanti alla troupe mi sentivo esposta, ed è stato un momento delicato. Per fortuna, come ho detto, ho trovato molta delicatezza, molto tatto nelle persone con cui ho lavorato”.

Le emozioni che doveva tirar fuori erano anche molto pesanti…
“Sì, molto forti. Ogni volta era un’impresa quasi dolorosa, scavare dentro di me, riuscire a tirare fuori certe emozioni. Ma mi consola pensare che in questa storia si potrebbero riconoscere anche altre persone, e che questo dolore che in qualche modo ho provato potrebbe aiutare altre ragazze”.

Ci sono tanti casi di revenge porn che accadono, in tutto il mondo.
“Per questo credo che una serie come ‘Nudes’ sia importante. A scuola non mi è mai capitato che se ne parlasse: e invece sarebbe importante. Non solo per gli adolescenti, ma per gli insegnanti, per sapere cosa fare, all’occorrenza. E per i ragazzi: per riuscire a trovare la voce, per non aver paura del giudizio degli altri”.

Anna Agio
Anna Agio

Che cosa le ha fatto scoprire, di sé, il personaggio?
“Ada mi assomiglia molto, perché all’inizio vuole tenersi tutto dentro, per paura delle conseguenze, dei giudizi. E invece poi riesce a esprimersi. E Ada mi ha insegnato questo: la forza di riuscire a parlare”.

Era già iscritta ad una agenzia di attori, e ha un profilo Instagram già piuttosto seguito. È cambiato qualcosa dopo l’uscita di ‘Nudes’?
“Ci sono state alcune persone che mi hanno scritto su Instagram, condividendo i loro pensieri sulla serie. Ma insomma, non è cambiato molto. Riesco ancora a fare la spesa senza le folle di fan davanti al supermercato!». Sorride. Un’ironia quasi British”

Ha frequentato per tre anni i corsi di recitazione della scuola Immagina a Firenze. Che cosa porta con sé?
“Devo quasi tutto a quella scuola, al lavoro su di me e con gli altri ragazzi. Lì ho imparato a tirare fuori tutti i sentimenti, a comunicarli. Giuseppe Ferlito è un grande insegnante”.

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Instagram

  • ✨Tra i pretendenti a un ruolo di protagonista del 73° Sanremo, Ariete è probabilmente quella con l’"X factor" più alto. E non tanto per aver partecipato da ragazzina al talent di Sky o per quel "non so che" capace di differenziare tutto quel che fa, ma perché in due anni è riuscita a diventare la musa “indie“ della Generazione X. 

Arianna Del Giaccio mostra la timidezza della debuttante. E che lei sia una "nuova persona" portata a cadere nei "soliti vecchi errori" lo racconta parlando del debutto davanti al popolo del Festival con Mare di guai, ballata in cui racconta la fine della relazione con la sua ex.

«Gli squali che si aggirano nella vasca di cui parlo sono le mie insicurezze e le mie ansie. Il peso delle aspettative, anche se non provo sensi di inadeguatezza verso quel che faccio. I pescecani basta conoscerli per sapere che non sono tutti pericolosi.»

 Intervista a cura di Andrea Spinelli ✍

#lucenews #qn #ariete #sanremo2023
  • Più luce, meno stelle. Un paradosso, se ci pensate. Più illuminiamo le nostre città, più lampioni, fari, led, laser puntiamo sulla terra, meno stelle e porzioni di cielo vediamo. 

Accade perché, quasi senza accorgercene, di anno in anno, cancelliamo dalla nostra vista qualche decina di quei 4.500 puntini luminosi che in condizioni ottimali dovremmo riuscire a vedere la notte, considerato che il cielo risulta popolato da circa 9.000 stelle, di cui ciascuno di noi può osservare solo la metà per volta, ovvero quelle del proprio emisfero. 

In realtà, già oggi, proprio per colpa dell’inquinamento luminoso, ne vediamo solo poche centinaia. E tutto lascia pensare che questa cifra si ridurrà ulteriormente, con un ritmo molto rapido. Al punto tale che, in pochi anni, la costellazione di Orione, potrebbe perdere la sua caratteristica ‘cintura’.

Secondo quanto risulta da uno studio pubblicato su “Science”, basato sulle osservazioni di oltre 50mila citizen scientist, solo tra il 2011 e il 2022, ogni anno il cielo in tutto il Pianeta è diventato in media il 9,6% più luminoso, con una forchetta di valori che non supera il 10% ma non scende mai sotto il 7%. Più di quanto percepito finora dai satelliti preposti a monitorare la quantità di luce nel cielo notturno. Secondo le misurazioni effettuate da questi ultimi infatti, tra 1992 e 2017 il cielo notturno è diventato più luminoso di meno dell’1,6% annuo.

“In un periodo di 18 anni, questo tasso di cambiamento aumenterebbe la luminosità del cielo di oltre un fattore 4”, scrivono i ricercatori del Deutsches GeoForschungs Zentrum di Potsdam, in Germania, e del National Optical-Infrared Astronomy Research Laboratory di Tucson, negli Stati Uniti. Una località con 250 stelle visibili, quindi, vedrebbe ridursi il numero a 100 stelle visibili. 

Il pericolo più che fondato, a questo punto, è che di questo passo inizieranno a scomparire dalla nostra vista anche le costellazioni più luminose, comprese quelle che tuti sono in grado di individuare con estrema facilità.

L
  • Per la prima volta nella storia del calcio, un arbitro ha estratto il cartellino bianco. No, non si tratta di un errore: se il giallo e il rosso fanno ormai parte di tantissimi anni delle regole del gioco ed evidenziano un comportamento scorretto, quello bianco vuole invece "premiare", in maniera simbolica, un gesto di fair play. Il tutto è avvenuto in Portogallo, durante un match di coppa nazionale tra il Benfica e lo Sporting Lisbona femminile.

Benfica-Sporting Lisbona femminile, quarti di finale della Coppa del Portogallo. I padroni di casa si trovano in vantaggio per 3-0 e vinceranno la sfida con un netto 5-0, ma un episodio interrompe il gioco: un tifoso sugli spalti accusa un malore, tanto che gli staff medici delle due squadre corrono verso le tribune per soccorrerlo. Dopo qualche minuto di paura, non solo per le giocatrici in campo ma anche per gli oltre quindicimila spettatori presenti allo stadio, il supporter viene stabilizzato e il gioco può riprendere. Prima, però, la direttrice di gara Catarina Campos effettua un gesto che è destinato a rimanere nella storia del calcio: estrae il cartellino bianco nei confronti dei medici delle due squadre.

Il cartellino bianco non influenza in alcun modo il match, né il risultato o il referto arbitrale; chissà che, da oggi in poi, gli arbitri non cominceranno ad agire più spesso, per esaltare un certo tipo di condotta eticamente corretta portata avanti anche dai calciatori.

#lucenews #cartellinobianco #calcio #fairplay
  • Son tutte belle le mamme del mondo. Soprattutto… quando un bambino si stringono al cuor… I versi di un vecchio brano ricordano lo scatto che sta facendo il giro del web. Quella di una madre che allatta il proprio piccino sul posto di lavoro. In questo caso la protagonista è una supermodella –  Maggie Maurer – che ha postato uno degli scatti più teneri e glamour di sempre. La super top si è fatta immortalare mentre nutre al seno la figlia Nora-Jones nel backstage dello show couture di Schiaparelli, tenutosi a Parigi.

La top model americana 32enne, che della maison è già musa, tanto da aver ispirato una clutch – non proprio una pochette ma una borsa che si indossa a mano che riproduce il suo volto –  nell’iconico scatto ha ancora il viso coperto dal make-up dorato realizzato dalla truccatrice-star Path McGrath, ed è coperta solo sulle spalle da un asciugamano e un telo protettivo trasparente. 

L’immagine è forte, intensa, accentuata dalla vernice dorata che fa apparire mamma Maurer come una divinità dell’Olimpo, una creatura divina ma squisitamente terrena, colta nel gesto di nutrire il proprio piccolo.

Ed è un’immagine importante, perché contribuisce a scardinare lo stigma dell’allattamento al seno in pubblico, sul luogo di lavoro e in questo caso anche sui social, su cui esistono ancora molti tabù. L’intera gravidanza di Maggie Maurer è stata vissuta in chiave di empowerment, e decisamente glamour. Incinta di circa sei mesi, ha sfilato per Nensi Dojaka sfoggiando un capo completamente trasparente della collezione autunno inverno 2022, e con il pancione.

Nell’intimo post su Instagram, Maggie Maurer ha deciso quindi condividere con i propri follower la sua immagine che la ritrae sul luogo di lavoro con il volto dipinta d’oro, una parte del suo look, pocoprima di sfilare per la casa di moda italiana, Schiaparelli. In grembo, ha sua figlia, che sta allattando dietro le quinte della sfilata. Le parole scritte a finco della foto, la modella ha scritto “#BTS #mommy”, evidenziando il lavoro senza fine della maternità, nonostante i suoi successi.

di Letizia Cini ✍🏻

#lucenews #maggiemaurer #materintà #mommy
Anna ha la voce sottile. Sembra esitante, invece è precisa. Lo senti, che pensa sempre prima di dire qualsiasi cosa. Ha sedici anni compiuti da pochi giorni, e già alcune prove da attrice importanti. Anna ha una maturità non comune, e allo stesso tempo sembra fragile.
Anna Agio, giovanissima attrice fiorentina
Anna ha un padre docente universitario di fisica, una mamma medico, ricercatrice farmaceutica. Una famiglia colta, che però non le ha messo i bastoni fra le ruote: al contrario, sua madre è la sua prima fan. Anna ha vissuto l’infanzia in Svizzera, a Zurigo, per poi tornare a Firenze, dove studia in un liceo con indirizzo linguistico. Parla inglese e francese: ha un po’ meno feeling con il tedesco. Lei è Anna Agio, giovane attrice fiorentina. Aveva quattordici anni e studiava recitazione alla scuola Immagina di Firenze, quando è stata scelta come protagonista del cortometraggio "Ti accorgi di me?", nato nell’ambito di una campagna di lotta contro il cyberbullismo. Il cortometraggio, prodotto da un Rotary club fiorentino, è diretto da Giuseppe Ferlito. Anna ne è la protagonista, in una storia ispirata ad alcune vicende reali, drammatiche. Fra i protagonisti 'adulti', Paolo Conticini e Pino Ammendola. "Ti accorgi di me?" sarà presentato il 14 luglio prossimo ad "Apriti cinema!", nel cortile degli Uffizi a Firenze, alle 21.
Anna Agio, 16 anni, è la protagonista del corto di Giuseppe Ferlito "Ti accorgi di me?"
Ma nel frattempo, Anna ha affrontato una sfida ancora più grande. È una delle protagoniste della serie tv "Nudes", prodotta da Bim insieme a Rai Fiction, in questi giorni già visibile a tutti su Raiplay. Dieci episodi, diretti dalla regista Laura Luchetti, per raccontare l’adolescenza, dall’interno. Un gruppo di adolescenti che si trova a fare i conti con la divulgazione online di immagini a sfondo sessuale. Una serie – nata da una omonima serie norvegese pluripremiata – che affronta il tema del "revenge porn", e più in generale il rapporto fra internet e sessualità fra i giovani. La sua forza è raccontare tutto questo dal punto di vista dei ragazzi: e Anna è una di queste anime, attraverso cui viviamo tutta la vicenda. Anna, come racconteresti il tuo personaggio nella serie? "Sono Ada, una ragazza che vorrebbe restare tale per sempre. Vive con una mamma single, non si sente a proprio agio con il suo corpo. Ha un’amica inseparabile, Claudia, e non è mai uscita con un ragazzo. Poi comincia un gioco, uno scambio di messaggi con un ragazzo conosciuto su una app di incontri. È il primo ragazzo che la fa sentire desiderata. Ma le foto che Ada condivide con quel ragazzo così dolce, tenero, attento prendono una strada sbagliata". Che cosa ha rappresentato l’esperienza di una serie per la Rai, per la sua crescita di attrice? "È stata un’esperienza bellissima: tanti giorni di riprese, in un posto che era lontano da casa, anche se di poco, e non mi permetteva di ritornare nel nido familiare, la sera. Ho trovato una troupe generosa, disposta ad aiutarmi in molte cose".
nudes
Sofia, Ada e Vittorio protagonisti del corto "Nudes"
Ci sono state scene difficili da girare? "C’era quella foto. Quella foto che mando al ragazzo, in cui si vede in realtà solo la mia schiena nuda. Ma davanti alla troupe mi sentivo esposta, ed è stato un momento delicato. Per fortuna, come ho detto, ho trovato molta delicatezza, molto tatto nelle persone con cui ho lavorato". Le emozioni che doveva tirar fuori erano anche molto pesanti… "Sì, molto forti. Ogni volta era un’impresa quasi dolorosa, scavare dentro di me, riuscire a tirare fuori certe emozioni. Ma mi consola pensare che in questa storia si potrebbero riconoscere anche altre persone, e che questo dolore che in qualche modo ho provato potrebbe aiutare altre ragazze". Ci sono tanti casi di revenge porn che accadono, in tutto il mondo. "Per questo credo che una serie come 'Nudes' sia importante. A scuola non mi è mai capitato che se ne parlasse: e invece sarebbe importante. Non solo per gli adolescenti, ma per gli insegnanti, per sapere cosa fare, all’occorrenza. E per i ragazzi: per riuscire a trovare la voce, per non aver paura del giudizio degli altri".
Anna Agio
Anna Agio
Che cosa le ha fatto scoprire, di sé, il personaggio? "Ada mi assomiglia molto, perché all’inizio vuole tenersi tutto dentro, per paura delle conseguenze, dei giudizi. E invece poi riesce a esprimersi. E Ada mi ha insegnato questo: la forza di riuscire a parlare". Era già iscritta ad una agenzia di attori, e ha un profilo Instagram già piuttosto seguito. È cambiato qualcosa dopo l’uscita di 'Nudes'? "Ci sono state alcune persone che mi hanno scritto su Instagram, condividendo i loro pensieri sulla serie. Ma insomma, non è cambiato molto. Riesco ancora a fare la spesa senza le folle di fan davanti al supermercato!». Sorride. Un’ironia quasi British" Ha frequentato per tre anni i corsi di recitazione della scuola Immagina a Firenze. Che cosa porta con sé? "Devo quasi tutto a quella scuola, al lavoro su di me e con gli altri ragazzi. Lì ho imparato a tirare fuori tutti i sentimenti, a comunicarli. Giuseppe Ferlito è un grande insegnante".
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