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Arianna, ragazza madre e studentessa: "Costretta a portare la mia bimba in aula". Ma arriva un aiuto inatteso

Avellinese, 24 anni e un sogno: laurearsi e garantire un futuro a sua figlia. Ma per i neo genitori, soprattutto i più giovani, conciliare lavoro o studi con la famiglia è quasi impossibile

di LUDOVICA CRISCITIELLO -
6 ottobre 2022
mamma studentessa università

mamma studentessa università

"Il mondo non manca di persone gentili”. Prendo in prestito la frase del collega Salvatore Garzillo, che l’ha ascoltata per la prima volta, mentre era inviato durante la guerra in Ucraina, da una signora anziana. È proprio il caso di dirlo perché non si è più abituati a gesti gentili in cambio di nulla. E invece a volte le persone sorprendono. È successo ad Arianna Bagno, la giovane ragazza madre avellinese di 24 anni che ha raccontato su Luce! le difficoltà che sta incontrando per perseguire il suo sogno di laurearsi in economia bancaria. Nonostante l’aiuto dei suoi genitori, Arianna è costretta a portare con sé la piccola Mariangela a seguire i corsi all'università perché non ha trovato posto in nessun asilo. I suoi lavorano e all’università non offrono alcun tipo di aiuto a chi si trova in questa situazione. L’articolo viene letto da una persona che, colpita dalle parole e dalla grinta di Arianna, decide di farle arrivare in regalo una tutina e dei doni per la bimba. "Un piccolo gesto per regalarle un sorriso", ha scritto l’anonimo benefattore in una lettera.

Mariangela con la tutina regalata da un benefattore che è venuto a conoscenza delle difficoltà della sua mamma

La storia di Arianna

La ragazza ha 24 anni e un sogno. Laurearsi in economia bancaria e finanziaria. Per questo si è iscritta all’università del Sannio a Benevento dove esiste questo corso di laurea specifico. Alle lezioni però Arianna non ci va da sola. O meglio non può. Perché oltre a essere una studentessa, Arianna è ragazza madre  di Mariangela, nata alla fine del 2021. Ed è costretta a portare con sé alle lezioni la sua bambina perché non può lasciarla da nessuna parte. Al nido non ho trovato posto. Un dramma che non è solo il suo, ma di tante altre giovani che hanno il coraggio di portare avanti gravidanze anche in condizioni difficili, senza aiuti.

Il Covid, le complicanze e l’arrivo di Mariangela

Pappe, biberon e pannolini al seguito, Arianna si è presentata all’università per poter seguire i corsi, confidando nel buon cuore dei professori. "Aver concepito mia figlia è stato un miracolo - racconta la giovane - come mi hanno detto i medici. A gennaio del 2021 l’aver contratto il Covid mi ha portata a finire in coma a causa di alcune patologie pregresse. Mi sono risvegliata a fine gennaio. Senza più il lavoro". Arianna lavorava da qualche anno in un’agenzia di security service. "Quando ho avuto il Covid, con tutte le complicanze che ne sono derivate e a causa delle quali sono finita più volte in ospedale, l’agenzia mi ha licenziata. Poi a fine marzo ho scoperto di essere incinta". Il padre della bambina, però, dopo pochi mesi le fa sapere che non ha intenzione di prendersene cura. E allora lei, grazie al supporto della famiglia, tira avanti.

Arianna Bagn, 24enne avellinese, con in braccio sua figlia Mariangela, nata a fine 2021

La scelta di andare all’università e le difficoltà

"Ho deciso quest’anno di iscrivermi all’università per avere l’opportunità di un lavoro più stabile e un futuro migliore per mia figlia. E poi perché queste materie mi piacciono". Quella stabilità che oggi è solo un miraggio. Ma quanta fatica per una ragazza con una bimba a carico e poco aiuto. Soprattutto dalle istituzioni. "I miei mi hanno aiutata e mi aiutano economicamente, ma non possono badare alla piccola quando io non ci sono perché lavorano". A luglio Arianna torna in ospedale per altri problemi sempre relativi al Covid. "Purtroppo non ho fatto in tempo a fare l’iscrizione al nido e quando sono andata al Comune per chiedere mi è stato risposto che purtroppo non c’era più posto. In pratica vale il detto 'Chi prima arriva prima alloggia' e non si viene selezionati in base all’Isee". Niente posto dunque, da nessuna parte. "Mi sono rivolta ai privati. Uno mi ha dato disponibilità forse a novembre". Ma i corsi sono già iniziati. Arianna ha scritto al sindaco, è andata a bussare più volte alle porte del Comune. Ma niente. "Ho richiesto il bonus asilo e mi è stato detto che i soldi arriveranno, ma quattro mesi dopo l’iscrizione. E chi li ha i soldi da anticipare? Dovrei lasciare l’università per andare a lavorare ma per la mia vita vorrei qualcosa di più ed è giusto che io possa fare in modo di averlo".

Mamme all’università

studentessa pancione

Arianna, avellinese di 24 anni, ha perso il lavoro dopo aver contratto il Covid ed essere rimasta incinta. Così ha deciso di iscriversi all'università

Studiare all’università con il pancione in Italia oggi non è semplice. In Italia siamo indietro rispetto a paesi come la Germania dove esistono, in ogni università, Uffici Famiglia che si occupano proprio di attuare percorsi a sostegno di studenti-genitori aiutandoli a pianificare piano studi e addirittura soggiorni all’estero. Ma li sostengono anche dal punto di vista legale per la richiesta di congedi parentali e benefici per la prole. Ci sono università che mettono a disposizione aule riservate al riposo per i bimbi provviste di giochi e fasciatoi. L’università Humbolt a Berlino è un ottimo esempio di politica family-friendly. In Italia basta una rapida ricerca sul web per capire che le nostre università non ci pensano minimamente a facilitare dal punto di vista organizzativo il percorso di chi ha il coraggio, oggi, di avere un figlio. Arianna non è l’unica ad aver trovare difficoltà. Oltre a un contributo finanziario per le tasse, alle mamme incinta non è permesso seguire corsi online o fare in modo di organizzarsi per la frequenza o gli esami. È una lotta, un percorso irto di ostacoli. Ce ne sono alcune come quella di Fisciano che hanno istituito un asilo per i figli di studenti e dipendenti ma è una goccia in mezzo all’oceano. "Chiedo solo un futuro migliore per me e mia figlia", continua a ripetere Arianna.