Main Partner
Partner
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Evento 2022
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Luce

Home » Lifestyle » Assorbenti gratis al liceo Boccioni di Milano: “Un gesto solidale e di protesta contro la Tampon Tax”

Assorbenti gratis al liceo Boccioni di Milano: “Un gesto solidale e di protesta contro la Tampon Tax”

Una scatola in ogni bagno, tutte decorate con maestria. "Avevamo in mente da tempo questo progetto e ogni scatola è stata decorata con amore e impegno" racconta uno studente. "Non faremo mai mancare gli assorbenti, che in Italia continuano a essere considerati beni di lusso", aggiunge un'altra

Camilla Prato
13 Ottobre 2021
Tampon Tax: Coop plaude al passaggio dal 22% al 10% dell’Iva sugli assorbenti femminili

Tampon Tax: Coop plaude al passaggio dal 22% al 10% dell’Iva sugli assorbenti femminili

Share on FacebookShare on Twitter

Di Tampon tax se parlare sempre più spesso, all’estero ma anche e soprattutto in Italia. E se la legge non cambia, le iniziative di solidarietà si moltiplicano. Così gli assorbenti igienici femminili iniziano a circolare gratuitamente nelle scuole e negli atenei. L’ultima iniziativa è quella del liceo artistico Umberto Boccioni di Milano: dopo l’Università Statale e il Liceo Linguistico Carlo Porta di Erba (Como), anche gli alunni del collettivo del liceo in piazzale Arduino, zona CityLife, hanno preso a distribuire questi prodotti nei bagni dell’istituto in modo gratuito. Due i loro obiettivi: aiutare chi ne ha bisogno e unirsi alla protesta contro la Tampon tax, che nel nostro Paese fissa l’Iva al 22% su prodotti igienici femminili perché considerati beni di lusso.

Ma non è tutto: i venti studenti hanno voluto mettere la loro firma sull’iniziativa, dando libero sfogo alla propria creatività e decorando le scatole (una in ogni bagno) che contengono tamponi e altri assorbenti di varie marche e misure. Ecco allora apparire quella che riproduce una vulva in rilievo, quella con il tampone abbellito con fiori colorati, quella con su scritto ‘free pads’. Così a scuola chi ne ha la necessità può prenderne uno e chi ha la possibilità può, a sua volta, donarne un altro: “In questo modo non saremo solo noi ad arricchire le scatole  – ha spiegato a Repubblica Nives Michelizzi, una studentessa di quinta e anche lei membro del Collettivo Boccioni – e con piccoli gesti come questi non faremo mai mancare a nessuno gli assorbenti, che in Italia continuano a essere considerati beni di lusso. La nostra iniziativa, infatti, vuole essere anche una protesta nei confronti della Tampon tax, che impone su beni di prima necessità, come questo, l’Iva al 22 per cento”.

“Avevamo in mente da tempo questo progetto e ogni scatola è stata decorata con amore e impegno – racconta un altro studente, Davide Pagano, che dimostra così quanto l’attenzione al tema non si limiti alle sole femmine –. Dopo aver chiesto e ottenuto il permesso dal preside Domenico Balbi, abbiamo investito i primi 30 euro del nostro fondo cassa per comprare varie confezioni di assorbenti e ogni mese replicheremo l’acquisto”. Quella del Liceo Boccioni va così ad ingrossare le fila delle iniziative di associazioni, farmacie e grandi marchi nella lotta per la riduzione della tassa in questione. “Chiediamo, inoltre, ai nostri compagni di avere cura di ogni scatola – conclude Michelizzi –, perché ognuno di noi può fare la sua parte per rendere la scuola un posto migliore”.

Potrebbe interessarti anche

Alice Campello (Instagram)
Spettacolo

Alice Campello e il dramma subito dopo il parto: “Ho rischiato di perdere l’utero”

28 Gennaio 2023
Cos'è il greenwashing
Scienze e culture

Allarme greenwashing: ecco di cosa si tratta. “Mancano informazione e controllo”

31 Gennaio 2023
La 28enne Giorgia Deidda Giorgia è una poetessa
Lifestyle

Giorgia Deidda: “Scrivo perché mi sento viva in un corpo morto. Il mondo per me è un campo pieno di mine”

29 Gennaio 2023

Instagram

  • Nino Gennaro cresce in un paese complesso, difficile, famigerato per essere stato il regno del boss Liggio, impegnandosi attivamente in politica; nel 1975 è infatti responsabile dell’organizzazione della prima Festa della Donna, figura tra gli animatori del circolo Placido Rizzotto, presto chiuso e, sempre più emarginato dalla collettività, si trova poi coinvolto direttamente nel caso di una sua amica, percossa dal padre perché lo frequentava e che sporse denuncia contro il genitore, fatto che ebbe grande risonanza sui media. Con lei si trasferì poi a Palermo e qui comincia la sua attività pubblica come scrittore; si tratta di una creatività onnivora, che si confronta in diretta con la cronaca, lasciando però spazio alla definizione di mitologie del corpo e del desiderio, in una dimensione che vuole comunque sempre essere civile, di testimonianza.

Nel 1980 a Palermo si avviano le attività del suo gruppo teatrale “Teatro Madre”, che sceglie una dimensione urbana, andando in scena nei luoghi più diversi e spesso con attori non professionisti (i testi si intitolano “Bocca viziosa”, “La faccia è erotica”, “Il tardo mafioso Impero”), all’inseguimento di un cortocircuito scena/vita. Già il logo della compagnia colpisce l’attenzione: un cuore trafitto da una svastica, che vuole alludere alla pesantezza dei legami familiari, delle tradizioni vissute come gabbia. Le sue attività si inscrivono, quindi, in uno dei periodi più complessi della storia della città siciliana, quando una sequenza di delitti efferati ne sconvolge la quotidianità e Gennaro non è mai venuto meno al suo impegno, fondando nel 1986 il Comitato Cittadino di Informazione e Partecipazione e legandosi al gruppo che gestiva il centro sociale San Saverio, dedicandosi quindi a numerosi progetti sociali fino alla morte per Aids nel 1995.

La sua drammaturgia si alimenta di una poetica del frammento, del remix, con brani che spesso vengono montati in modo diverso rispetto alla loro prima stesura.

Luca Scarlini ✍

#lucenews #lucelanazione #ninogennaro #queer
  • -6 a Sanremo 2023!

Questo Festival ha però un sapore dolceamaro per l
  • Era il 1° febbraio 1945, quando la lotta per la conquista di questo diritto, partita tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sulla scorta dei movimenti degli altri Paesi europei, raggiunse il suo obiettivo. Con un decreto legislativo, il Consiglio dei Ministri presieduto da Ivanoe Bonomi riconobbe il voto alle donne, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi. 

Durante la prima guerra mondiale le donne avevano sostituito al lavoro gli uomini che erano al fronte. La consapevolezza di aver assunto un ruolo ancora più centrale all’interno società oltre che della famiglia, crebbe e con essa la volontà di rivendicare i propri diritti. Già nel 1922 un deputato socialista, Emanuele Modigliani aveva presentato una proposta di legge per il diritto di voto femminile, che però non arrivò a essere discussa, per la Marcia su Roma. Mussolini ammise le donne al voto amministrativo nel 1924, ma per pura propaganda, poiché in seguito all’emanazione delle cosiddette “leggi fascistissime” tra il 1925 ed il 1926, le elezioni comunali vennero, di fatto, soppresse. Bisognerà aspettare la fine della guerra perché l’Italia affronti concretamente la questione.

Costituito il governo di liberazione nazionale, le donne si attivarono per entrare a far parte del corpo elettorale: la prima richiesta dell’ottobre 1944, venne avanzata dalla Commissione per il voto alle donne dell’Unione Donne Italiane (Udi), che si mobilitò per ottenere anche il diritto di eleggibilità (sancito da un successivo decreto datato 10 marzo 1946). Si arrivò così, dopo anni di battaglie per il suffragio universale, al primo febbraio 1945, data storica per l’Italia. Il decreto prevedeva la compilazione di liste elettorali femminili distinte da quelle maschili, ed escludeva però dal diritto le prostitute schedate che esercitavano “il meretricio fuori dei locali autorizzati”.

Le elezioni dell’esordio furono le amministrative tra marzo e aprile del 1946 e l’affluenza femminile superò l’89%. 

#lucenews #lucelanazione #dirittodivoto #womenrights #1febbraio1945
  • La regina del pulito Marie Kondo ha dichiarato di aver “un po’ rinunciato” a riordinare casa dopo la nascita del suo terzo figlio. La 38enne giapponese, considerata una "Dea dell’ordine", con i suoi best seller sull’economia domestica negli ultimi anni ha incitato e sostenuto gli sforzi dei comuni mortali di rimettere in sesto case e armadi all’insegna del cosa “provoca dentro una scintilla di gioia”. Ma l’esperta di decluttering, famosa in tutto il mondo, ha ammesso che con tre figli da accudire, la sua casa è oggi “disordinata”, ma ora il riordino non è più una priorità. 

Da quando è diventata madre di tre bambini, ha dichiarato che il suo stile di vita è cambiato e che la sua attenzione si è spostata dall’organizzazione alla ricerca di modi semplici per rendere felici le abitudini di tutti i giorni: "Fino a oggi sono stata una organizzatrice di professione e ho dunque fatto il mio meglio per tenere in ordine la mia casa tutto il tempo”, e anche se adesso “ci ho rinunciato, il modo in cui trascorro il mio tempo è quello giusto per me in questo momento, in questa fase della mia vita”.

✍ Marianna Grazi 

#lucenews #lucelanazione #mariekondo
Di Tampon tax se parlare sempre più spesso, all'estero ma anche e soprattutto in Italia. E se la legge non cambia, le iniziative di solidarietà si moltiplicano. Così gli assorbenti igienici femminili iniziano a circolare gratuitamente nelle scuole e negli atenei. L'ultima iniziativa è quella del liceo artistico Umberto Boccioni di Milano: dopo l'Università Statale e il Liceo Linguistico Carlo Porta di Erba (Como), anche gli alunni del collettivo del liceo in piazzale Arduino, zona CityLife, hanno preso a distribuire questi prodotti nei bagni dell'istituto in modo gratuito. Due i loro obiettivi: aiutare chi ne ha bisogno e unirsi alla protesta contro la Tampon tax, che nel nostro Paese fissa l'Iva al 22% su prodotti igienici femminili perché considerati beni di lusso. Ma non è tutto: i venti studenti hanno voluto mettere la loro firma sull'iniziativa, dando libero sfogo alla propria creatività e decorando le scatole (una in ogni bagno) che contengono tamponi e altri assorbenti di varie marche e misure. Ecco allora apparire quella che riproduce una vulva in rilievo, quella con il tampone abbellito con fiori colorati, quella con su scritto 'free pads'. Così a scuola chi ne ha la necessità può prenderne uno e chi ha la possibilità può, a sua volta, donarne un altro: "In questo modo non saremo solo noi ad arricchire le scatole  – ha spiegato a Repubblica Nives Michelizzi, una studentessa di quinta e anche lei membro del Collettivo Boccioni – e con piccoli gesti come questi non faremo mai mancare a nessuno gli assorbenti, che in Italia continuano a essere considerati beni di lusso. La nostra iniziativa, infatti, vuole essere anche una protesta nei confronti della Tampon tax, che impone su beni di prima necessità, come questo, l'Iva al 22 per cento". "Avevamo in mente da tempo questo progetto e ogni scatola è stata decorata con amore e impegno – racconta un altro studente, Davide Pagano, che dimostra così quanto l'attenzione al tema non si limiti alle sole femmine –. Dopo aver chiesto e ottenuto il permesso dal preside Domenico Balbi, abbiamo investito i primi 30 euro del nostro fondo cassa per comprare varie confezioni di assorbenti e ogni mese replicheremo l'acquisto". Quella del Liceo Boccioni va così ad ingrossare le fila delle iniziative di associazioni, farmacie e grandi marchi nella lotta per la riduzione della tassa in questione. "Chiediamo, inoltre, ai nostri compagni di avere cura di ogni scatola – conclude Michelizzi –, perché ognuno di noi può fare la sua parte per rendere la scuola un posto migliore".
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Sport
  • Lifestyle
  • Scienze e culture
  • Spettacolo
  • Cos’è Luce!
  • Redazione
  • Board
  • Contattaci
  • Evento 2022

Robin Srl
Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Dati societariISSNPrivacyImpostazioni privacy

Copyright© 2021 - P.Iva 12741650159

CATEGORIE
  • Contatti
  • Lavora con noi
  • Concorsi
ABBONAMENTI
  • Digitale
  • Cartaceo
  • Offerte promozionali
PUBBLICITÀ
  • Speed ADV
  • Network
  • Annunci
  • Aste E Gare
  • Codici Sconto