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Home » Lifestyle » Aurora Ramazzotti: “Da giovane sono finita in coma etilico. Per tutti ero ‘l’ubriacona'”

Aurora Ramazzotti: “Da giovane sono finita in coma etilico. Per tutti ero ‘l’ubriacona'”

La primogenita di Michelle Hunziker e Eros Ramazzotti svela durante una puntata di "Belve", su Rai Due, un episodio del suo passato che l'ha 'perseguitata' per anni

Camilla Prato
19 Marzo 2022
Aurora Ramazzotti

Aurora Ramazzotti

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Che sia una ragazza forte era già chiaro da un pezzo. Ribelle, anche, per certi versi. Ma Aurora Ramazzotti oggi è una donna che non ha paura di rivelare anche le fragilità passate e presenti, che la rendono autentica e amata da un pubblico trasversale, fatto di altre donne ma soprattutto di giovani che in lei vedono un modello. Venerdì sera è stata ospite di Francesca Fagnani durante il programma di Rai 2 Belve, in seconda serata. Durante la puntata, oltre ad aver affrontato il tema caldo del momento, ovvero la separazione tra la madre, Michelle Hunziker, e l’imprenditore Tomaso Trussardi, c’è stato un ampio spazio in cui la 25enne ha ricordato un suo periodo difficile, da adolescente, tra problemi alimentari – è noto il suo impegno contro il body shaming che lei stessa ha subito in passato – e non solo.

Aurora Ramazzotti ospite di “Belve” su Rai 2

“Sono finita in coma etilico”

La primogenita della showgirl svizzera e di Eros Ramazzotti, ai microfoni di Belve, ha ammesso infatti di avere ‘alzato il gomito’ spesso in passato, e di avere superato il limite in più di un’occasione. Anche da minorenne. “Della droga ho molta paura l’alcool invece l’ho sempre frequentato“, ha ammesso Aurora. “Fino a che punto?” la incalza infatti la conduttrice. Il sorriso dell’ammissione di un ‘vezzo’ giovanile lascia spazio alla serietà quando la giovane decide di raccontare un particolare episodio, che la Hunziker aveva già rivelato qualche anno fa, facendo finire la figlia nel mirino della critica. “Mi è successo di essere ricoverata per questo (l’abuso di alcool, ndr) – ha spiegato infatti la Ramazzotti – sono finita in coma etilico. Sono stata malissimo, mi hanno portato via in autombulanza ed ero minorenne, quindi mi hanno portato in pediatria. Non mi ricordo quasi niente. Non mi è stata fatta la lavanda gastrica, quindi tecnicamente non sarei finita in coma etilico, ma il medico il giorno dopo mi ha detto che avevo un tasso alcolemico che un uomo adulto, forse, sarebbe morto. Mi disse: ‘Non so se sei una miracolata o hai il fegato di ferro'”.

Aurora Ramazzotti Michelle Hunziker
Aurora Ramazzotti con la madre Michelle Hunziker

Una confessione a viso aperto, in cui non ha però alcuna recriminazione verso la Hunziker che svelò, nel 2018, questo retroscena durante un’intervista per la rivista Oggi. “Una sera è successo quello che noi mamme temiamo: ero al nono mese di gravidanza di Sole e mi è arrivata la fatidica telefonata alle due e mezza di notte – raccontava la showgirl svizzera –. Auri si era sentita male e aveva perso i sensi a causa dell’alcool. Quando sono arrivata in ospedale era attaccata all’elettrocardiogramma e ai tubi”. A Belve Aurora smorza i toni e dà una sua versione dei fatti riguardo a questa rivelazione, e alle polemiche che ne seguirono, compresi gli aggettivi che l’hanno accompagnata per anni: “Mia madre lo ha raccontato in passato. Però se vai a dire che tua figlia è andata in coma etilico poi è logico che per due anni a seguire tua figlia è ‘l’ubriacona’“. In molti, però, ricordano il rapporto che lei stessa definì “difficile e complicato” con la madre, a causa della rigidità della conduttrice e del suo essere “ribelle”.

Abuso di alcool tra minori

Aurora Ramazzotti svela: “Sono finita in coma etilico. Il dottore mi disse: ‘Non so se sei una miracolata o hai il fegato di ferro'”

Quello di Aurora Ramazzotti è un caso di un personaggio ‘noto’ ma non un unicum isolato. Anzi. Cresce il consumo e molto spesso l’abuso di alcolici tra i minorenni. È un dato di fatto ormai costante, che dovrebbe però rappresentare un campanello d’allarme di un forte disagio sociale, aggravato dal preoccupante abbassamento dell’età di inizio dell’assunzione di tali bevande. Secondo i dati del Ministero della salute intorno agli undici anni. La relazione del dicastero guidato da Roberto Speranza sugli interventi realizzati nel 2019 in materia di alcool e problemi correlati, presentata nel 2021, confermava questo trend, rilevando che sono più di 36 milioni i consumatori di alcolici nel nostro Paese.
Ma il dato più rilevante e terribile è quello della fascia d’età più a rischio tra questi, rappresentata dai circa 750mila minorenni (maschi e femmine), in particolare tra 16 e 17 anni. A preoccupare è poi l’incremento, registrato nel 2020, delle giovani consumatrici comprese nella fascia di età da 14 a 17 anni, che, per la prima volta, superano per numero i loro coetanei, in un quadro complessivo di crescita del rischio “al femminile” diffuso a tutte le classi di età.
All’aumento dei consumi di vino, birra, amari e superalcolici tra i giovani e i giovanissimi si somma il pericoloso fenomeno del binge drinking, ovvero il consumo di più bevande alcoliche in un’unica occasione per alterare lo stato psicofisico fino allo stordimento e all’intossicazione: sono 830mila i giovani tra gli 11 e i 25 anni, pari al 21,8% del totale dei binge drinkers in Italia.

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

#lucenews #lucelanazione #millepare #alessialanza #podcast
  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

#lucenews #raffaellamilandri #antropologia
Che sia una ragazza forte era già chiaro da un pezzo. Ribelle, anche, per certi versi. Ma Aurora Ramazzotti oggi è una donna che non ha paura di rivelare anche le fragilità passate e presenti, che la rendono autentica e amata da un pubblico trasversale, fatto di altre donne ma soprattutto di giovani che in lei vedono un modello. Venerdì sera è stata ospite di Francesca Fagnani durante il programma di Rai 2 Belve, in seconda serata. Durante la puntata, oltre ad aver affrontato il tema caldo del momento, ovvero la separazione tra la madre, Michelle Hunziker, e l'imprenditore Tomaso Trussardi, c'è stato un ampio spazio in cui la 25enne ha ricordato un suo periodo difficile, da adolescente, tra problemi alimentari – è noto il suo impegno contro il body shaming che lei stessa ha subito in passato – e non solo.
Aurora Ramazzotti ospite di "Belve" su Rai 2

"Sono finita in coma etilico"

La primogenita della showgirl svizzera e di Eros Ramazzotti, ai microfoni di Belve, ha ammesso infatti di avere 'alzato il gomito' spesso in passato, e di avere superato il limite in più di un'occasione. Anche da minorenne. "Della droga ho molta paura l'alcool invece l'ho sempre frequentato", ha ammesso Aurora. "Fino a che punto?" la incalza infatti la conduttrice. Il sorriso dell'ammissione di un 'vezzo' giovanile lascia spazio alla serietà quando la giovane decide di raccontare un particolare episodio, che la Hunziker aveva già rivelato qualche anno fa, facendo finire la figlia nel mirino della critica. "Mi è successo di essere ricoverata per questo (l'abuso di alcool, ndr) – ha spiegato infatti la Ramazzotti – sono finita in coma etilico. Sono stata malissimo, mi hanno portato via in autombulanza ed ero minorenne, quindi mi hanno portato in pediatria. Non mi ricordo quasi niente. Non mi è stata fatta la lavanda gastrica, quindi tecnicamente non sarei finita in coma etilico, ma il medico il giorno dopo mi ha detto che avevo un tasso alcolemico che un uomo adulto, forse, sarebbe morto. Mi disse: 'Non so se sei una miracolata o hai il fegato di ferro'".
Aurora Ramazzotti Michelle Hunziker
Aurora Ramazzotti con la madre Michelle Hunziker
Una confessione a viso aperto, in cui non ha però alcuna recriminazione verso la Hunziker che svelò, nel 2018, questo retroscena durante un'intervista per la rivista Oggi. "Una sera è successo quello che noi mamme temiamo: ero al nono mese di gravidanza di Sole e mi è arrivata la fatidica telefonata alle due e mezza di notte – raccontava la showgirl svizzera –. Auri si era sentita male e aveva perso i sensi a causa dell'alcool. Quando sono arrivata in ospedale era attaccata all’elettrocardiogramma e ai tubi". A Belve Aurora smorza i toni e dà una sua versione dei fatti riguardo a questa rivelazione, e alle polemiche che ne seguirono, compresi gli aggettivi che l'hanno accompagnata per anni: "Mia madre lo ha raccontato in passato. Però se vai a dire che tua figlia è andata in coma etilico poi è logico che per due anni a seguire tua figlia è 'l'ubriacona'". In molti, però, ricordano il rapporto che lei stessa definì "difficile e complicato" con la madre, a causa della rigidità della conduttrice e del suo essere "ribelle".

Abuso di alcool tra minori

Aurora Ramazzotti svela: "Sono finita in coma etilico. Il dottore mi disse: 'Non so se sei una miracolata o hai il fegato di ferro'"
Quello di Aurora Ramazzotti è un caso di un personaggio 'noto' ma non un unicum isolato. Anzi. Cresce il consumo e molto spesso l'abuso di alcolici tra i minorenni. È un dato di fatto ormai costante, che dovrebbe però rappresentare un campanello d'allarme di un forte disagio sociale, aggravato dal preoccupante abbassamento dell’età di inizio dell’assunzione di tali bevande. Secondo i dati del Ministero della salute intorno agli undici anni. La relazione del dicastero guidato da Roberto Speranza sugli interventi realizzati nel 2019 in materia di alcool e problemi correlati, presentata nel 2021, confermava questo trend, rilevando che sono più di 36 milioni i consumatori di alcolici nel nostro Paese. Ma il dato più rilevante e terribile è quello della fascia d'età più a rischio tra questi, rappresentata dai circa 750mila minorenni (maschi e femmine), in particolare tra 16 e 17 anni. A preoccupare è poi l’incremento, registrato nel 2020, delle giovani consumatrici comprese nella fascia di età da 14 a 17 anni, che, per la prima volta, superano per numero i loro coetanei, in un quadro complessivo di crescita del rischio “al femminile” diffuso a tutte le classi di età. All’aumento dei consumi di vino, birra, amari e superalcolici tra i giovani e i giovanissimi si somma il pericoloso fenomeno del binge drinking, ovvero il consumo di più bevande alcoliche in un’unica occasione per alterare lo stato psicofisico fino allo stordimento e all’intossicazione: sono 830mila i giovani tra gli 11 e i 25 anni, pari al 21,8% del totale dei binge drinkers in Italia.
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