Un nuovo baby bradipo è nato al Parco Natura Viva di Bussolengo. Lo ha dato alla luce Wendy, una femmina di 18 anni affidata alla struttura del veronese dal 2010, dopo essere stata trovata in uno scantinato di Milano.
A rendere ancora più eccezionale il lieto evento, il fatto che il piccolo è nato in diretta tra i rami degli alberi del parco, ripreso dal cellulare di un visitatore lo scorso 6 maggio.
Sono immagini eccezionali, che per la prima volta documentano il parto di un esemplare di questa specie in ore diurne, avvenuto mentre mamma Wendy continuava ad avanzare appesa al ramo per assecondare le contrazioni.
Altro record non di poco conto: si tratta dell’unico bradipo ad essere nato in Italia quest’anno. Inoltre il piccolo è l’ottavo al mondo dall’inizio del 2023.
Il parto in diretta
Mamma Wendy ha vissuto una situazione difficile e si è dovuta abituare pian piano a tornare a comportarsi secondo la propria natura, in un ambiente consono.
C’è riuscita perfettamente, visto che è già mamma di sei figli e quattro volte nonna. Quanto al parto, non ha avuto nessun problema e tutto si è svolto senza alcuna complicazione. Come capita in occasione di ogni nuovo nato, ora è la volta di scegliere un nome. Ma in questo caso a decidere come si chiamerà il nuovo arrivato saranno i keeper del Parco Natura Viva con una comunicazione sui social network.
È ancora presto per conoscere il sesso del baby bradipo: il piccolo pesa meno di mezzo chilo, è lungo circa 25 centimetri e si manterrà al sicuro ancorato al ventre della madre finché non avrà forza a sufficienza per muoversi da solo.
L’animale da cui impariamo la lentezza
Specie arboricola, il bradipo scende a terra raramente, con una lentissima velocità di movimento, caratteristica che rende nota questa specie come la più lenta del regno animale, ma che trova anche una ragione specifica.
La lentezza è infatti una strategia di sopravvivenza per il bradipo che, confuso tra la vegetazione tropicale di Centro e Sud America, riesce ad eludere anaconde, giaguari, ocelot e rapaci.
“I bradipi vivono la loro vita quasi interamente a testa in giù sugli alberi – spiega Camillo Sandri, direttore zoologico del Parco Natura Viva – comprese attività come l’accoppiamento e il parto”.
“La nostra Wendy, oramai mamma esperta, come sempre ha condotto tutte le fasi in totale autonomia, regalandoci due minuti davvero emozionanti” aggiunge Sandri.
“Non appena il suo piccolo è quasi interamente venuto alla luce, lei lo ha aiutato tirandolo su e lo ha posizionato sul suo ventre, da dove guarderà il mondo per le prossime settimane” specifica il direttore zoologico.
E aggiunge: “La letteratura scientifica ci dice che un piccolo di bradipo alla nascita pesi intorno ai 350 grammi e che sia lungo circa 25 centimetri. Per il momento, starà al caldo e succhierà il latte ben ancorato alla sua mamma”.
Considerato l’animale più lento al mondo, il bradipo didattilo vive in natura tra le foreste tropicali del Centro e del Sud America, dove si sposta di ramo in ramo ad una velocità di circa 2 metri al minuto, raggiungendo una velocità massima di 5 metri al minuto solo se si sente in pericolo.
Quindici sono le ore che dedica al sonno e due sole le volte alla settimana in cui scende a terra per fare i propri bisogni.
“Wendy e gli altri quattro esemplari – prosegue Sandri – mantengono queste attitudini grazie al doppio reparto, esterno e interno, che hanno a disposizione per muoversi liberamente tra gli alberi, nei momenti della giornata in cui non dormono”.
“Una caratteristica che in natura rappresenta anche una minaccia alla loro sopravvivenza. È proprio la deforestazione infatti, a impedire a questa specie di spostarsi da una zona all’altra, di incontrarsi, di nutrirsi e di trovare il giusto rifugio per sfuggire ai predatori” sono ancora le parole di Sandri.
L’azione dell’uomo rappresenta dunque uno tra i pericoli maggiori per questa specie: del resto il Sudamerica è uno dei punti più colpiti dalla deforestazione, che converte interi ecosistemi in appezzamenti agricoli intensivi.
E, infatti, questo animale è nella “lista rossa” delle specie a rischio di estinzione, secondo i criteri dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn). Pericoli che almeno al Parco Natura Viva, mamma Wendy e i suoi figli e nipoti non dovranno mai temere.