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Home » Lifestyle » Barbie Madam Walker, la bambola celebra la prima donna afro-americana diventata milionaria

Barbie Madam Walker, la bambola celebra la prima donna afro-americana diventata milionaria

Fa parte della collezione “Inspiring Women” il cui obiettivo è rendere omaggio alle figure femminili che hanno segnato la storia con i loro meriti

Barbara Berti
1 Settembre 2022
Madam CJ Walker, la prima donna americana che senza aiuti è diventata milionaria, ora è anche una Barbie (Instagram)

Madam CJ Walker, la prima donna americana che senza aiuti è diventata milionaria, ora è anche una Barbie (Instagram)

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Madam CJ Walker, la prima donna americana che senza aiuti è diventata milionaria, ora è anche una Barbie. “Barbie è orgogliosa di presentare Madam CJ Walker come la più nuova bambola della linea ‘Inspiring Women’. Con un istinto acuto e una determinazione inconfutabile, Madame Walker è stata la prima milionaria che si è fatta da sé, creando un business che ha fatto il pioniere della moderna cura dei capelli black” si legge sul post Instagram dove appare la nuova bambola di casa Mattel che poi prosegue: “Nata da genitori mezzadri che erano stati in precedenza schiavizzati, ha stabilito il progetto per la donna d’affari americana e ha instancabilmente sostenuto le organizzazioni per i diritti civili e le filantropie man mano che la sua impresa cresceva. Con modelli come Madam CJ Walker, le ragazze possono vedere che la loro immaginazione è solo l’inizio di ciò che possono ottenere”.

La bambola ispirata a Madam CJ Walker (Instagram)
La bambola ispirata a Madam CJ Walker (Instagram)

La bambola ispirata a Madam CJ Walker fa, quindi, parte della collezione “Inspiring Women” inaugurata l’8 marzo del 2018, giorno internazionale dedicato alle donne, con l’intento di rendere omaggio alle figure femminili che hanno segnato la storia con i loro meriti, i loro atti di intraprendenza e di intelletto e, di conseguenza, di influenzare positivamente le piccole consumatrici. La serie si compone di bambole che rappresentano, tra le altre, la pittrice Frida Kahlo, la fisica della Nasa Katherine Johnson e la ballerina Yuan Yuan Tan, la prima a ricoprire il grado di ‘Principal Dancer’ al San Francisco Ballet.

Alcune bambole della collezione “Inspiring Women” (Instagram)
Alcune bambole della collezione “Inspiring Women” (Instagram)

Barbie Madam C.J. Walker, prima donna milionaria che si è fatta da sé, arriva a pochi mesi dall’uscita sul mercato di un’altra donna importante: l’etologa e attivista Jane Goodall, medaglia d’onore, fondatrice del Jane Goodall Institute, soprannominata la “regina degli scimpanzé”. La ‘sua’ bambola da collezione è realizzata con materiali riciclati. Tutte le bambole della serie “Inspiring Women” sono vendute insieme al materiale informativo che spiega il contributo di queste donne alla società, perché le ragazze possano essere ispirate dalle loro storie, giocando. “You can be anything” (Puoi essere qualsiasi cosa) e “Girls need more role models” (Le ragazze hanno bisogno di più modelli) sono solo alcuni degli slogan con cui l’azienda americana sta cavalcando l’onda del pink power per ispirare bambine e ragazze in vista del loro futuro. Giocare e esplorare le diversità, e quindi puntare all’inclusione, è l’obiettivo, invece della linea “Fashionistas” che nei giorni scorsi ha messo sul mercato la Barbie con apparecchio acustico.

La Barbie ispirata a Frida Kahlo (Instagram)
La Barbie ispirata a Frida Kahlo (Instagram)

Walker’s Barbie indossa una camicetta viola arruffata abbinata a una gonna blu a figura intera e tiene tra le mani un accessorio in miniatura Wonderful Hair Grower. A progettarla e crearla è stata l’artista e designer Carlyle Nuera che si è accuratamente documentata sulla vita dell’imprenditrice, filantropa e attivista, diventata un magnate della cura dei capelli nei primi anni del 1900. “È stata nella mia lista dei sogni di icone da aggiungere alla nostra serie Inspiring Women” confessa Nuera in una dichiarazione sul sito web di Mattel Creations. E aggiunge: “Ha creato opportunità per sé e ha sollevato altre donne nere, rendendola davvero una donna ispiratrice”. Nuera si è assicurata di catturare l’essenza della Walker con il suo design incorporando i suoi colori preferiti nei vestiti della bambola, oltre ai prodotti per la cura dei capelli di Walker. Inoltre, Nuera ha collaborato con i membri della famiglia di Walker durante la fase di progettazione.

 

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A post shared by carlyle nuera (@carlylenuera)

 

“Abbiamo lavorato direttamente con A’Lelia Bundles, la pronipote e biografa ufficiale di Madam C.J. Walker, autrice e giornalista” racconta su Instagram dove posta una serie di scatti del processo di lavorazione della bambola. E aggiunge: “La mia ricerca su ciò che Walker indossava, così come su ciò che era tipico dei primi anni del 1900, è stata integrata dall’accesso agli archivi della famiglia Walker. A’Lelia ci ha inviato foto rare, oltre a informazioni culturali su ciò che era ideale per le donne nere all’epoca e intuizioni su ciò che la stessa Walker amava”.

, Madam CJ Walker, vero nome Sarah Breedlove
, Madam CJ Walker, vero nome Sarah Breedlove

Prima della Barbie, Madam C. J. Walker – Sarah Breedlove il vero nome – era stata ricordata anche con una serie tv: nel 2020, l’attrice Octavia Spencer ha interpretato la Walker nella serie “Self Made: Inspired by the Life of Madam C.J. Walker”, basata sulla biografia della Walker scritta da A’Lelia Bundles, sua pronipote. Nelle quattro puntate della miniserie (pubblicata su Netflix nel 2020) viene raccontata l’irriverente storia della pioniera della cura dei capelli afro e di come ha superato ostilità, rivalità e matrimoni tumultuosi per diventare la prima milionaria nera d’America.

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  • ✨Tra i pretendenti a un ruolo di protagonista del 73° Sanremo, Ariete è probabilmente quella con l’"X factor" più alto. E non tanto per aver partecipato da ragazzina al talent di Sky o per quel "non so che" capace di differenziare tutto quel che fa, ma perché in due anni è riuscita a diventare la musa “indie“ della Generazione X. 

Arianna Del Giaccio mostra la timidezza della debuttante. E che lei sia una "nuova persona" portata a cadere nei "soliti vecchi errori" lo racconta parlando del debutto davanti al popolo del Festival con Mare di guai, ballata in cui racconta la fine della relazione con la sua ex.

«Gli squali che si aggirano nella vasca di cui parlo sono le mie insicurezze e le mie ansie. Il peso delle aspettative, anche se non provo sensi di inadeguatezza verso quel che faccio. I pescecani basta conoscerli per sapere che non sono tutti pericolosi.»

 Intervista a cura di Andrea Spinelli ✍

#lucenews #qn #ariete #sanremo2023
  • Più luce, meno stelle. Un paradosso, se ci pensate. Più illuminiamo le nostre città, più lampioni, fari, led, laser puntiamo sulla terra, meno stelle e porzioni di cielo vediamo. 

Accade perché, quasi senza accorgercene, di anno in anno, cancelliamo dalla nostra vista qualche decina di quei 4.500 puntini luminosi che in condizioni ottimali dovremmo riuscire a vedere la notte, considerato che il cielo risulta popolato da circa 9.000 stelle, di cui ciascuno di noi può osservare solo la metà per volta, ovvero quelle del proprio emisfero. 

In realtà, già oggi, proprio per colpa dell’inquinamento luminoso, ne vediamo solo poche centinaia. E tutto lascia pensare che questa cifra si ridurrà ulteriormente, con un ritmo molto rapido. Al punto tale che, in pochi anni, la costellazione di Orione, potrebbe perdere la sua caratteristica ‘cintura’.

Secondo quanto risulta da uno studio pubblicato su “Science”, basato sulle osservazioni di oltre 50mila citizen scientist, solo tra il 2011 e il 2022, ogni anno il cielo in tutto il Pianeta è diventato in media il 9,6% più luminoso, con una forchetta di valori che non supera il 10% ma non scende mai sotto il 7%. Più di quanto percepito finora dai satelliti preposti a monitorare la quantità di luce nel cielo notturno. Secondo le misurazioni effettuate da questi ultimi infatti, tra 1992 e 2017 il cielo notturno è diventato più luminoso di meno dell’1,6% annuo.

“In un periodo di 18 anni, questo tasso di cambiamento aumenterebbe la luminosità del cielo di oltre un fattore 4”, scrivono i ricercatori del Deutsches GeoForschungs Zentrum di Potsdam, in Germania, e del National Optical-Infrared Astronomy Research Laboratory di Tucson, negli Stati Uniti. Una località con 250 stelle visibili, quindi, vedrebbe ridursi il numero a 100 stelle visibili. 

Il pericolo più che fondato, a questo punto, è che di questo passo inizieranno a scomparire dalla nostra vista anche le costellazioni più luminose, comprese quelle che tuti sono in grado di individuare con estrema facilità.

L
  • Per la prima volta nella storia del calcio, un arbitro ha estratto il cartellino bianco. No, non si tratta di un errore: se il giallo e il rosso fanno ormai parte di tantissimi anni delle regole del gioco ed evidenziano un comportamento scorretto, quello bianco vuole invece "premiare", in maniera simbolica, un gesto di fair play. Il tutto è avvenuto in Portogallo, durante un match di coppa nazionale tra il Benfica e lo Sporting Lisbona femminile.

Benfica-Sporting Lisbona femminile, quarti di finale della Coppa del Portogallo. I padroni di casa si trovano in vantaggio per 3-0 e vinceranno la sfida con un netto 5-0, ma un episodio interrompe il gioco: un tifoso sugli spalti accusa un malore, tanto che gli staff medici delle due squadre corrono verso le tribune per soccorrerlo. Dopo qualche minuto di paura, non solo per le giocatrici in campo ma anche per gli oltre quindicimila spettatori presenti allo stadio, il supporter viene stabilizzato e il gioco può riprendere. Prima, però, la direttrice di gara Catarina Campos effettua un gesto che è destinato a rimanere nella storia del calcio: estrae il cartellino bianco nei confronti dei medici delle due squadre.

Il cartellino bianco non influenza in alcun modo il match, né il risultato o il referto arbitrale; chissà che, da oggi in poi, gli arbitri non cominceranno ad agire più spesso, per esaltare un certo tipo di condotta eticamente corretta portata avanti anche dai calciatori.

#lucenews #cartellinobianco #calcio #fairplay
  • Son tutte belle le mamme del mondo. Soprattutto… quando un bambino si stringono al cuor… I versi di un vecchio brano ricordano lo scatto che sta facendo il giro del web. Quella di una madre che allatta il proprio piccino sul posto di lavoro. In questo caso la protagonista è una supermodella –  Maggie Maurer – che ha postato uno degli scatti più teneri e glamour di sempre. La super top si è fatta immortalare mentre nutre al seno la figlia Nora-Jones nel backstage dello show couture di Schiaparelli, tenutosi a Parigi.

La top model americana 32enne, che della maison è già musa, tanto da aver ispirato una clutch – non proprio una pochette ma una borsa che si indossa a mano che riproduce il suo volto –  nell’iconico scatto ha ancora il viso coperto dal make-up dorato realizzato dalla truccatrice-star Path McGrath, ed è coperta solo sulle spalle da un asciugamano e un telo protettivo trasparente. 

L’immagine è forte, intensa, accentuata dalla vernice dorata che fa apparire mamma Maurer come una divinità dell’Olimpo, una creatura divina ma squisitamente terrena, colta nel gesto di nutrire il proprio piccolo.

Ed è un’immagine importante, perché contribuisce a scardinare lo stigma dell’allattamento al seno in pubblico, sul luogo di lavoro e in questo caso anche sui social, su cui esistono ancora molti tabù. L’intera gravidanza di Maggie Maurer è stata vissuta in chiave di empowerment, e decisamente glamour. Incinta di circa sei mesi, ha sfilato per Nensi Dojaka sfoggiando un capo completamente trasparente della collezione autunno inverno 2022, e con il pancione.

Nell’intimo post su Instagram, Maggie Maurer ha deciso quindi condividere con i propri follower la sua immagine che la ritrae sul luogo di lavoro con il volto dipinta d’oro, una parte del suo look, pocoprima di sfilare per la casa di moda italiana, Schiaparelli. In grembo, ha sua figlia, che sta allattando dietro le quinte della sfilata. Le parole scritte a finco della foto, la modella ha scritto “#BTS #mommy”, evidenziando il lavoro senza fine della maternità, nonostante i suoi successi.

di Letizia Cini ✍🏻

#lucenews #maggiemaurer #materintà #mommy
Madam CJ Walker, la prima donna americana che senza aiuti è diventata milionaria, ora è anche una Barbie. “Barbie è orgogliosa di presentare Madam CJ Walker come la più nuova bambola della linea ‘Inspiring Women’. Con un istinto acuto e una determinazione inconfutabile, Madame Walker è stata la prima milionaria che si è fatta da sé, creando un business che ha fatto il pioniere della moderna cura dei capelli black” si legge sul post Instagram dove appare la nuova bambola di casa Mattel che poi prosegue: “Nata da genitori mezzadri che erano stati in precedenza schiavizzati, ha stabilito il progetto per la donna d'affari americana e ha instancabilmente sostenuto le organizzazioni per i diritti civili e le filantropie man mano che la sua impresa cresceva. Con modelli come Madam CJ Walker, le ragazze possono vedere che la loro immaginazione è solo l'inizio di ciò che possono ottenere”.
La bambola ispirata a Madam CJ Walker (Instagram)
La bambola ispirata a Madam CJ Walker (Instagram)
La bambola ispirata a Madam CJ Walker fa, quindi, parte della collezione “Inspiring Women” inaugurata l’8 marzo del 2018, giorno internazionale dedicato alle donne, con l’intento di rendere omaggio alle figure femminili che hanno segnato la storia con i loro meriti, i loro atti di intraprendenza e di intelletto e, di conseguenza, di influenzare positivamente le piccole consumatrici. La serie si compone di bambole che rappresentano, tra le altre, la pittrice Frida Kahlo, la fisica della Nasa Katherine Johnson e la ballerina Yuan Yuan Tan, la prima a ricoprire il grado di ‘Principal Dancer’ al San Francisco Ballet.
Alcune bambole della collezione “Inspiring Women” (Instagram)
Alcune bambole della collezione “Inspiring Women” (Instagram)
Barbie Madam C.J. Walker, prima donna milionaria che si è fatta da sé, arriva a pochi mesi dall’uscita sul mercato di un’altra donna importante: l'etologa e attivista Jane Goodall, medaglia d'onore, fondatrice del Jane Goodall Institute, soprannominata la “regina degli scimpanzé”. La ‘sua’ bambola da collezione è realizzata con materiali riciclati. Tutte le bambole della serie “Inspiring Women” sono vendute insieme al materiale informativo che spiega il contributo di queste donne alla società, perché le ragazze possano essere ispirate dalle loro storie, giocando. “You can be anything” (Puoi essere qualsiasi cosa) e “Girls need more role models” (Le ragazze hanno bisogno di più modelli) sono solo alcuni degli slogan con cui l’azienda americana sta cavalcando l’onda del pink power per ispirare bambine e ragazze in vista del loro futuro. Giocare e esplorare le diversità, e quindi puntare all'inclusione, è l'obiettivo, invece della linea “Fashionistas” che nei giorni scorsi ha messo sul mercato la Barbie con apparecchio acustico.
La Barbie ispirata a Frida Kahlo (Instagram)
La Barbie ispirata a Frida Kahlo (Instagram)
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  “Abbiamo lavorato direttamente con A'Lelia Bundles, la pronipote e biografa ufficiale di Madam C.J. Walker, autrice e giornalista” racconta su Instagram dove posta una serie di scatti del processo di lavorazione della bambola. E aggiunge: "La mia ricerca su ciò che Walker indossava, così come su ciò che era tipico dei primi anni del 1900, è stata integrata dall'accesso agli archivi della famiglia Walker. A'Lelia ci ha inviato foto rare, oltre a informazioni culturali su ciò che era ideale per le donne nere all'epoca e intuizioni su ciò che la stessa Walker amava".
, Madam CJ Walker, vero nome Sarah Breedlove
, Madam CJ Walker, vero nome Sarah Breedlove
Prima della Barbie, Madam C. J. Walker – Sarah Breedlove il vero nome – era stata ricordata anche con una serie tv: nel 2020, l'attrice Octavia Spencer ha interpretato la Walker nella serie “Self Made: Inspired by the Life of Madam C.J. Walker”, basata sulla biografia della Walker scritta da A'Lelia Bundles, sua pronipote. Nelle quattro puntate della miniserie (pubblicata su Netflix nel 2020) viene raccontata l'irriverente storia della pioniera della cura dei capelli afro e di come ha superato ostilità, rivalità e matrimoni tumultuosi per diventare la prima milionaria nera d'America.
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