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Home » Lifestyle » “Battisti 239”, il condominio inclusivo a Padova dove tutti possono sentirsi a casa propria

“Battisti 239”, il condominio inclusivo a Padova dove tutti possono sentirsi a casa propria

La Fondazione Irpea, a Padova, ha dato vita ad un progetto di inclusione per fornire un percorso di autodeterminazione e vita indipendente a chi ha disabilità intellettive lievi. "La società si costruisce attorno a persone che si riuniscono in una comunità"

Marianna Grazi
21 Novembre 2021
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Il Condominio inclusivo a Padova – Fondazione Irpea

Da fuori potrebbe sembrare un comune palazzo di appartamenti, come tanti. Ma quello in via Cesare Battisti, nel cuore della città, è un luogo tutt’altro che ordinario. Un lungo portico, grandi facciate gialle e tante finestre: il “Battisti 239 – condominio inclusivo a Padova” è un progetto di inserimento e accompagnamento all’autonomia unico, realizzato da Fondazione Irpea (clicca qui) per permettere a giovani-adulti con disabilità intellettiva medio-lieve di avere una vita indipendente anche se in coabitazione. Il tutto declinato all’interno di un contesto condominiale e di vicinato preesistente, con inquilini e famiglie di diversa età e condizione. Undici appartamenti, dei quali nove sono di proprietà di Irpea. Al secondo piano, ad esempio, vivono Dario Ponchio, 27 anni, e Samuel Pulze, 22. Il primo svolge un tirocinio alla Cooperativa San Francesco di Cadoneghe, mentre il più giovane lavora alla Fattoria Sociale Il Brolo della Cooperativa Idee Verdi di Selvazzano Dentro. Due grandi amici che hanno scelto di sperimentare un percorso di coabitazione e vita indipendente, grazie al supporto degli educatori e operatori socio-sanitari della Fondazione. E che hanno trovato nel vicinato un sostegno e un affetto insperato. Dall’appuntamento fisso con la signora Elda, la signora ebrea 90enne che vive al terzo piano, per giocare a carte e per ascoltare le sue storie di un passato drammatico segnato dalle leggi razziali, alle serate trascorse al pub sotto casa con Lucio e la moglie Gianna, del primo piano.

Un momento dell’inaugurazione del Condominio Inclusivo lo scorso settembre – Fondazione Irpea

E poi i fine settimana trascorsi con la coppia in campagna, perché Dario e Samuel amano stare all’aria aperta, anche solo per lunghe chiaccherate con la psicoterapeuta Susanna, che abita nel palazzo da quando era ancora studentessa. I due amici ormai fanno parte della ‘famiglia’ del Battisti 239 da marzo 2021, da quando si sono presentati, porta a porta, a tutti gli inquilini, organizzando anche un aperitivo nel cortile interno, per instaurare con loro un rapporto di piacevole convivenza. Come loro, al terzo piano, abitano Annalisa e Giuliana, le nuove arrivate ma subito inserite nel contesto del “Condominio solidale”. Che, spiega l’Assessora alle Politiche educative e scolastiche e al volontariato Cristina Piva “dà la possibilità alle persone che accoglie di vivere la vita secondo le proprie esigenze e aspirazioni nel principio dell’autodeterminazione. È una realtà che fa luce sull’importanza della persona e della sua autonomia, è un’idea fantastica per far capire che la società si costruisce attorno a persone che si riuniscono in una comunità”. Un contesto abitativo eterogeneo e di scambio reciproco di esperienze, perché a fianco di questi giovani-adulti con disabilità lieve ci sono appunto le storie di tante altre persone che popolano il palazzo e che attivano con i ragazzi virtuosi processi di buon vicinato: studenti, coppie, famiglie con figli, anziani. Insomma ci sono tutte le premesse perché si realizzi quel progetto di inclusione promosso da Irpea, che da tante scintille isolate vuol creare un’abbagliante luce di possibilità.

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  • Un anno dopo aver appeso sul ponte della Gran Madre lo striscione con scritto “Siamo un PO nella merda” per denunciare il gravissimo stato di siccità del Po, Extinction Rebellion torna a ribadire che “siamo ancora nella merda”, con un gesto più diretto ed esplicito. 

Una vera e propria montagna di letame è stata infatti scaricata questa mattina al grattacielo della Regione Piemonte, insieme a tanti fiori lasciati sopra. 

Due persone si sono arrampicate sulla tettoia dell’ingresso e i trovano ancora li. Al posto dell’insegna portata via dal vento qualche settimana fa, hanno appeso l’enorme scritta “Dalla regione non nasce niente, dal letame nascono i fiori”, riprendendo una canzone di Fabrizio De André. 

Una chiara denuncia dell
  • Riccardo Monco parte da una location d’eccellenza, Enoteca Pinchiorri di Firenze, uno dei ristoranti italiani più conosciuti al mondo e approda come new entry tra i giudici della sfida Alessandro Borghese Celebrity Chef (su TV8, dal lunedì al venerdì alle 19.10), Monco più che chef, si sente un cuoco.

🗣 Non è una diminutio?

“Assolutamente no, chef in realtà significa capo, in cucina è colui che comanda, come il capo cuoco, appunto, o il capo partita. Ormai lo chef ha assunto i connotati di un personaggio mitologico, proprio in virtù dei tanti show cooking proposti. Un’arma a doppio taglio”.

🗣 In che senso?

“Sono tantissimi i giovani che sognano di indossare una giacca da cuoco, ma fra quello che si vede fare in Tv e la fatica vera che richiede la cucina, c’è una differenza abissale”.

🗣 Vuol dire che avere l’ambizione non sempre corrisponde all’effettiva voglia di fare?

“Un po’ è così. Le nuove generazioni hanno un’idea precisa della qualità della vita, la fatica e gli orari della cucina non vanno bene per tutti”.

🗣 Dall’alto delle sue tre stelle Michelin, cosa consiglia agli aspiranti chef?

L
  • Un assistente di volo speciale ha viaggiato da Londra Heathrow a Los Angeles sorprendendo i passeggeri a bordo.

@lewiscapaldi ha presentato il suo nuovo singolo “Wish You The Best” con uno show ad alta quota, servendo snack e bevande. 

#lucenews #lewiscapaldi #wishyouthebest
  • Utero in affitto e adozioni per gli omosessuali. Sono temi caldissimi. Intanti il Parlamento europeo censura il governo italiano per la recente circolare del ministro Piantedosi che ha bloccato le registrazioni all’anagrafe dei figli di coppie gay, effettuate da alcuni sindaci. 

All’Eurocamera è stato infatti approvato un emendamento al testo della Risoluzione sullo Stato di diritto che condanna la circolare perché porterebbe “alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli”, e invita anche Roma "a revocare immediatamente la decisione”. Un invito che il governo non ha intenzione di seguire, e che è stato criticato dal centrodestra e salutato positivamente dalle opposizioni, unite questa volta sia in Italia che a Bruxelles. 

✍ Ma com’è la legislazione attuale in Italia su questi temi?

L
Il Condominio inclusivo a Padova - Fondazione Irpea
Da fuori potrebbe sembrare un comune palazzo di appartamenti, come tanti. Ma quello in via Cesare Battisti, nel cuore della città, è un luogo tutt'altro che ordinario. Un lungo portico, grandi facciate gialle e tante finestre: il "Battisti 239 – condominio inclusivo a Padova" è un progetto di inserimento e accompagnamento all'autonomia unico, realizzato da Fondazione Irpea (clicca qui) per permettere a giovani-adulti con disabilità intellettiva medio-lieve di avere una vita indipendente anche se in coabitazione. Il tutto declinato all’interno di un contesto condominiale e di vicinato preesistente, con inquilini e famiglie di diversa età e condizione. Undici appartamenti, dei quali nove sono di proprietà di Irpea. Al secondo piano, ad esempio, vivono Dario Ponchio, 27 anni, e Samuel Pulze, 22. Il primo svolge un tirocinio alla Cooperativa San Francesco di Cadoneghe, mentre il più giovane lavora alla Fattoria Sociale Il Brolo della Cooperativa Idee Verdi di Selvazzano Dentro. Due grandi amici che hanno scelto di sperimentare un percorso di coabitazione e vita indipendente, grazie al supporto degli educatori e operatori socio-sanitari della Fondazione. E che hanno trovato nel vicinato un sostegno e un affetto insperato. Dall'appuntamento fisso con la signora Elda, la signora ebrea 90enne che vive al terzo piano, per giocare a carte e per ascoltare le sue storie di un passato drammatico segnato dalle leggi razziali, alle serate trascorse al pub sotto casa con Lucio e la moglie Gianna, del primo piano.
Un momento dell'inaugurazione del Condominio Inclusivo lo scorso settembre - Fondazione Irpea
E poi i fine settimana trascorsi con la coppia in campagna, perché Dario e Samuel amano stare all'aria aperta, anche solo per lunghe chiaccherate con la psicoterapeuta Susanna, che abita nel palazzo da quando era ancora studentessa. I due amici ormai fanno parte della 'famiglia' del Battisti 239 da marzo 2021, da quando si sono presentati, porta a porta, a tutti gli inquilini, organizzando anche un aperitivo nel cortile interno, per instaurare con loro un rapporto di piacevole convivenza. Come loro, al terzo piano, abitano Annalisa e Giuliana, le nuove arrivate ma subito inserite nel contesto del "Condominio solidale". Che, spiega l’Assessora alle Politiche educative e scolastiche e al volontariato Cristina Piva "dà la possibilità alle persone che accoglie di vivere la vita secondo le proprie esigenze e aspirazioni nel principio dell’autodeterminazione. È una realtà che fa luce sull’importanza della persona e della sua autonomia, è un'idea fantastica per far capire che la società si costruisce attorno a persone che si riuniscono in una comunità". Un contesto abitativo eterogeneo e di scambio reciproco di esperienze, perché a fianco di questi giovani-adulti con disabilità lieve ci sono appunto le storie di tante altre persone che popolano il palazzo e che attivano con i ragazzi virtuosi processi di buon vicinato: studenti, coppie, famiglie con figli, anziani. Insomma ci sono tutte le premesse perché si realizzi quel progetto di inclusione promosso da Irpea, che da tante scintille isolate vuol creare un'abbagliante luce di possibilità.
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