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Testamento biologico, poche Dat depositate. L'associazione Coscioni lancia una campagna informativa

Un'iniziativa che farà leva su un video con la voce di Giobbe Covatta dal titolo 'Il biotestamento spiegato agli adulti', per sensibilizzare e informare sul tema

di MARIANNA GRAZI -
3 febbraio 2023
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Il 31 gennaio 2018, in Italia, veniva introdotta la legge sul testamento biologico. Da allora solo lo 0,4% dei cittadini (185.500) ha depositato le disposizioni anticipate di trattamento (Dat). "Un vuoto determinato innanzitutto dalla mancanza di conoscenza dello strumento entrato in vigore esattamente cinque anni fa", spiega l'Associazione Coscioni, che nei mesi scorsi ha avviato un'indagine, condotta da Matteo Mainardi e Alessandro De Luca, in collaborazione con le Cellule Coscioni di tutta Italia, per richiedere a 6500 comuni quante Dat sono state ricevute fino ad oggi e quante di queste sono state trasferite alla Banca dati nazionale. I dati emersi sono impietosi: in Lombardia, ad esempio, ha depositato presso il proprio Comune le Dat solo un abitante su 200, ovvero 36.476 cittadini in tutta la Regione. In Piemonte un abitante su 159, in Liguria uno ogni 174, in Campania uno ogni 337.

Come fare il testamento biologico

Ma questo sarebbe dovuto al fatto che "Da parte del Ministero della Salute non è mai stata condotta alcuna campagna informativa a beneficio delle persone - evidenziano dalla Coscioni -, come invece dovrebbe avvenire e indicato nella legge stessa. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, il Ministero della salute, le regioni e le aziende sanitarie provvedono a informare della possibilità di redigere le Dat in base alla presente legge, anche attraverso i rispettivi siti internet". Da qui la volontà di sopperire a questa mancanza con un'iniziativa stampa e social che farà leva su un video narrato da Giobbe Covatta dal titolo "Il biotestamento spiegato agli adulti". "Nonno, tu pensi di morire?": con questa domanda una bambina, a partire dell'esperienza della morte del proprio gatto, coinvolge l'anziano parente sul tema, gli spiega in modo leggero e delicato l'importanza di poter esprimere anticipatamente le proprie scelte in termini di trattamenti sanitari, per evitare che siano altri, tipo lei, a dover decidere per lui al momento in cui fosse necessario.

Con il contenuto animatosemplice e chiaro, realizzato da Simona Angioni e Giovanni di Modica con la direzione creativa di Avy Candeli, si persegue l'obiettivo, fondamentale visti i numeri emersi dall'indagine, di illustrare l'importanza del testamento biologico e offrire tutte le informazioni per poterlo fare subito. "Ci sostituiamo ancora una volta allo Stato, coi mezzi a nostra disposizione - dichiarano Filomena Gallo, segretaria, e Marco Cappato tesoriere dell'associazione Luca Coscioni - nel realizzare una campagna di informazione su uno strumento di libertà fondamentale, ma finora tenuto nascosto dal Ministero della Salute dei Governi che si sono succeduti in questi 5 anni. Abbiamo chiesto ufficialmente un incontro anche all'attuale ministro della Salute, Orazio Schillaci, per parlare di questo e altri temi cruciali legati alle libertà fondamentali e al diritto alla salute". Inoltre, fino a tutta la giornata di oggi, 3 febbraio, al "numero bianco per fare luce sui diritti alla fine della vita (06 9931 3409)", la linea telefonica nata due anni fa e gestita da Valeria Imbrogno, compagna di Dj Fabo, al consueto supporto offerto volontari si aggiungerà la consulenza gratuita da parte di medici che risponderanno su appuntamento ai quesiti legati al testamento biologico. "Il numero bianco già offre un servizio di informazione legale e pratica sui temi legati al fine vita, per una settimana medici ed esperti offriranno una consulenza utile alla piena comprensione dei termini tecnici presenti nel modello di Dat predisposto dall'Associazione Luca Coscioni che può essere utilizzato come traccia essendo la forma libera. Ci auguriamo che tale servizio possa presto essere fornito da medici che abbiano ricevuto adeguata formazione dallo Stato italiano come previsto per legge", concludono Gallo e Cappato.