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Black Post, un video (di 4 righe) per "dare voce a chi non ha voce"

I giornalisti della testata scrivono, leggono e riflettono. Sulla cittadinanza, il colore della pelle, i pregiudizi e i diritti

di MAURIZIO COSTANZO -
27 maggio 2023
IMMAGINE-SINGOLA-PER-SITO-26-Grande

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"Non posso partecipare ai concorsi pubblici". "I miei compagni di scuola andavano in gita all’estero, io dovevo restare a casa". "La gente dà più importanza al mio colore della pelle". "Faccio fatica a trovare una casa in affitto a causa dei pregiudizi". Sono queste alcune delle tante difficoltà che circa 2 milioni di giovani senza cittadinanza incontrano nel nostro Paese. Si tratta di bambini e ragazzi nati o cresciuti in Italia, ma a cui la legge permette di ottenere la nazionalità italiana solo dopo il compimento dei 18 anni, o dopo 15 anni di residenza continuativa, rendendo l’ottenimento dei documenti difficoltoso nonché impedendo l’accesso a tanti diritti che hanno a che fare col mondo della scuola, dello sport e del lavoro.

L'appello: "Si dia voce a chi non ha voce"

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The Blackpost è una testata online con sede a Roma

A lanciare l’appello affinché "si dia voce a chi non ha voce" è The Black Post, giornale online con base a Roma esclusivamente redatto da persone con origini straniere. Come viene reso noto dal sito internet dell’Agenzia Dire, la testata, in collaborazione con Bonfire, ha realizzato "4 Righe", un video di 14 minuti che porta sullo schermo un esperimento: ha invitato cinque dei propri giornalisti a scrivere su un cartoncino che cos’è che quotidianamente lo fa sentire diverso.

Il video "4 Righe"

Ognuno di loro poi, ad esclusione del proprio, ne legge uno ad alta voce, aggiungendo commenti e suggerimenti. "Ho studiato nelle scuole italiane all’estero dove, immerso nella cultura italiana, sono cresciuto imparando a sentirmi italiano" ha scritto uno di loro.  "Una volta in Italia invece mi sono sentito diverso e questo ha compromesso anche la ricerca di una casa in affitto". "Perché per pagare le tasse sono italiana, mentre da altre attività resto esclusa?" si domanda una delle redattrici, che osserva poi "Questo è svilente e ti fa pensare che sarebbe meglio andartene". "L’identità non è qualcosa che sta su carta. Ma quando poi arriviamo davanti a un funzionario, che la mette in discussione, ci fa scattare i dubbi e ci fa sentire estranei” dice una sua collega. "L’italianità non è una questione di sangue" sottolinea un altro cronista. "La cultura dovrebbe unire, per questo sarebbe importante approvare lo Ius culturae". Un riferimento, questo, alla proposta di legge che propone di riformare la legge accordando la nazionalità a chi ha completato almeno uno dei tre cicli della scuola dell’obbligo.

Cos’è Blackpost, l’informazione nero su bianco

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La redazione di The Blackpost è composta da migranti di prima o seconda generazione in collaborazione con giornalisti italiani

Blackpost Italia è un’associazione onlus, e come si legge sul loro sito: "Nero su bianco" significa nitidezza, precisione. Ma può significare anche rovesciare il punto di vista, ribaltare la prospettiva, cambiare lo sguardo con cui leggere la realtà: leggerla e soprattutto scriverla. Lo straniero che, da oggetto dell’informazione, diventa soggetto attivo della comunicazione. L’obiettivo non è quello di “parlare di loro”, ma di fare in modo che siano loro stessi a parlare e descrivere la vita e il mondo che li circonda, nel bene e nel male. Il progetto editoriale “Black post- L’informazione nero su bianco” si propone quindi di mettere in primo piano chi troppo spesso viene denigrato, discriminato e non riesce ad esprimere il proprio punto di vista, con una prospettiva diversa.
 
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Proprio per questo la redazione è composta esclusivamente da migranti di prima o seconda generazione, con la collaborazione di giornalisti, professori e studenti che aiuteranno, chi per ragioni comprensibili, magari essendo arrivato da poco, avrà difficoltà a scrivere in Italiano. Questa sarà anche un’occasione per creare in primis al nostro interno un esempio di inclusione e collaborazione, nonché formare giornalisti del domani. A dirigere la linea editoriale c’è un giornalista in particolare, una nota ed eccellente firma del panorama giornalistico e politico Italiano ma specialmente romano. L’idea è insomma mettere in rete una testata editoriale che si caratterizzi per l’approccio inedito e l’originalità metodologica e, ovviamente, per i contenuti trattati da un punto di vista “altro”, interpretati con un taglio che risulterà inaspettato e accattivante. Si tratta in sostanza di restituire la propria soggettività a chi la vede spesso negata, se non bandita, affinché la possa diffondere e rendere disponibile per chi vorrà accoglierla”.