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Home » Lifestyle » Boiler Summer Cup: la nuova challenge di TikTok che umilia le ragazze con il body shaming

Boiler Summer Cup: la nuova challenge di TikTok che umilia le ragazze con il body shaming

Bullismo, misoginia, chi più ne ha più ne metta: la nuova sfida social che spinge i ragazzi a “farsi le ragazze più grosse” dovrebbe partire a giugno ma già spopola sulle piattaforme

Marianna Grazi
24 Maggio 2022
discoteca_ragazzi

La nuova challenge su TikTok è la Boiler Summer Cup

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Si chiama Boiler Summer Cup ed è una nuova challenge lanciata sui social: una sfida su Tiktok dove i ragazzi, per guadagnare più punti (che si traducono poi in un ingresso o in un drink gratis), devono “farsi le ragazze più grosse” della discoteca (o della spiaggia). Ecco spiegato il ‘boiler’, appellativo rivolto alle giovani malcapitate che si vedono ‘adescare’ sulla pista dagli sfidanti, mentre un amico li filma di nascosto, per poi ritrovarsi in video postati sulla piattaforma – ovviamente senza il loro consenso, è un optional – sentendo il ragazzo raccontare come l’aver ballato con uno ‘scaldabagno’ gli abbia fatto vincere la prova. E l’abbia fatto sentire il migliore, il più macho, il più virile. Peccato che quella prova sia un concentrato di body shaming, bullismo e misoginia a dir poco raccapricciante.

boiler summer cup
La nuova, vergognosa, challenge su TikTok invita i ragazzi a sfidarsi ‘adescando’ in discoteca o in spiaggia “le ragazze brutte e grasse”

La challenge

La vergognosa trovata, come altre idee simili lanciate sui social, ha già preso piede rimbalzando da smartphone a smartphone nonostante, apparentemente la challenge cominci da giugno. Tuttavia basta digitare l’hashtag #boilersummercup per scoprire che non sono pochi quelli l’hanno già messa in atto. Con tanto di regolamento, che assegna punti in base al peso della vittima (perché di questo si tratta): 80-90kg=1 punto e così a salire, fino ai 110kg in su, che assegnano 5 punti. E come se non bastasse c’è anche il bonus dei 2 punti “se non si lava e puzza di bacon marcio”. Bello schifo.

@boilersummercup #boilersummercup#estate ♬ Gelato al cioccolato – Pupo

Nei video, che al momento trovano purtroppo più apprezzamento che sdegno, si vede il ‘bomber’ di turno avvicinare le ragazze più in carne, iniziare a ballare con loro e magari baciarle, ma c’è persino chi si spinge ad andarci al letto, al motto del “più è grassa la ragazza che ti fai, più punti prendi”. Ovviamente sostenendo persino di star facendo un favore a loro, perché altrimenti nessuno se le calcolerebbe. Lo scopo della prova è infatti quello di rimorchiare ragazze “grasse e brutte” per ottenere punteggi più alti e vincere. Cosa, poi, non è ancora chiaro, c’è chi ha parlato di un’ingresso gratuito nel locale, chi di drink offerti, i più però si sfidano per il semplice gusto di farlo. Che poi sia a scapito di una persona che viene derisa, a sua insaputa e suo malgrado, dalla platea spietata del web chi se ne importa. Basta vedere i commenti ai filmati che già circolano su TikTok, agghiaccianti per la loro cinica crudeltà: “Ho toccato una boiler di 130 kg” o “Io non riesco ad andare oltre i 70/80 kg” oppure “Quella mi sembra una da 100/110”.

boiler summer cup
Sui social stanno circolando i video della nuova challenge e i ragazzi, nei commenti, si confrontano sulle ‘conquiste’

L’estate non è ancora iniziata ma la nuova sfida social ha già spinto moltissime utenti a dichiarare che nei prossimi mesi si terranno ben lontane da locali come discoteche e simili. Lo sconforto è grande, tanto che iniziano ad apparire anche video in risposta alla Boiler Summer Cup, di ragazze che rispondono con la stessa moneta alle offese e alla misoginia ricevuta. Magari non decollerà e la ‘fiammata’ della novità si spegnerà in un nulla di fatto. Ma intanto il guanto si sfida è stato lanciato. L’ennesima triste scena che dimostra quanto nella nostra società, anche tra le generazioni più giovani, siano ben radicate piaghe come il bullismo e il body shaming. Fenomeni che non si possono battere a colpi di hashtag.

 

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Instagram

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È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l’unica persona trans italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti.

#lucenews #lucysalani #dachau
  • È morta a quasi 99 anni Lucy Salani, attivista nota come l
  • Elaheh Tavakolian, l’iraniana diventata uno dei simboli della lotta nel suo Paese, è arrivata in Italia. Nella puntata del 21 marzo de “Le Iene”, tra i servizi del programma di Italia 1, c’è anche la storia della giovane donna, ferita a un occhio dalla polizia durante le proteste in Iran. Nella puntata andata in onda la scorsa settimana, l’inviata de “Le Iene” aveva incontrato la donna in Turchia, durante la sua fuga disperata dall’Iran, dove ormai era troppo pericoloso vivere. 

“Ho molta paura. Vi prego, qui potrebbero uccidermi” raccontava l’attivista a Roberta Rei. Già in quell’occasione, Elaheh Tavakolian era apparsa con una benda sull’occhio, a causa di una grave ferita causatale da un proiettile sparato dalle forze dell’ordine iraniane durante le manifestazioni a cui ha preso parte dopo la morte di Mahsa Amini.

Elaheh Tavakolian fa parte di quelle centinaia di iraniani che hanno subito gravi ferite agli occhi dopo essere stati colpiti da pallottole, lacrimogeni, proiettili di gomma o altri proiettili usati dalle forze di sicurezza durante le dure repressioni che vanno avanti ormai da oltre sei mesi. La ragazza, che ha conseguito un master in commercio internazionale e ora lavora come contabile, ha usato la sua pagina Instagram per rivelare che le forze di sicurezza della Repubblica islamica stavano deliberatamente prendendo di mira gli occhi dei manifestanti. 

✍ Barbara Berti

#lucenews #lucelanazione #ElahehTavakolian #iran #leiene
  • Ha 19 anni e vorrebbe solo sostenere la Maturità. Eppure alla richiesta della ragazza la scuola dice di no. Nina Rosa Sorrentino è nata con la sindrome di Down, e quel diritto che per tutte le altre studentesse e studenti è inviolabile per lei è invece un’utopia.

Il liceo a indirizzo Scienze Umane di Bologna non le darà la possibilità di diplomarsi con i suoi compagni e compagne, svolgendo le prove che inizieranno il prossimo 21 giugno. La giustificazione – o la scusa ridicola, come quelle denunciate da CoorDown nella giornata mondiale sulla sindrome di Down – dell’istituto per negarle questa possibilità è stata che “per lei sarebbe troppo stressante“.

Così Nina si è ritirata da scuola a meno di tre mesi dalla fine della quinta. Malgrado la sua famiglia, fin dall’inizio del triennio, avesse chiesto agli insegnanti di cambiare il Pei (piano educativo individualizzato) della figlia, passando dal programma differenziato per gli alunni certificati a quello personalizzato per obiettivi minimi o equipollenti, che prevede l’ammissione al vero e proprio esame di Maturità. Ma il liceo Sabin non ha assecondato la loro richiesta.

Francesca e Alessandro Sorrentino avevano trovato una sponda di supporto nel Ceps di Bologna (Centro emiliano problemi sociali per la Trisomia 21), in CoorDown e nei docenti di Scienze della Formazione dell’Alma Mater, che si sono detti tutti disponibili per realizzare un progetto-pilota per la giovane studentessa e la sua classe. Poi, all’inizio di marzo, la doccia fredda: è arrivato il no definitivo da parte del consiglio di classe, preoccupato che per la ragazza la Maturità fosse un obiettivo troppo impegnativo e stressante, tanto da generare “senso di frustrazione“, come ha scritto la dirigente del liceo nella lettera che sancisce l’epilogo di questa storia tutt’altro che inclusiva.

“Il perché è quello che ci tormenta – aggiungono i genitori –. Anche la neuropsichiatra concordava: Nina poteva e voleva provarci a fare l’esame. Non abbiamo mai chiesto le venisse regalato il diploma, ma che le fosse data la possibilità di provarci”.

#lucenews #lucelanazione #disabilityinclusion #giornatamondialedellasindromedidown
Si chiama Boiler Summer Cup ed è una nuova challenge lanciata sui social: una sfida su Tiktok dove i ragazzi, per guadagnare più punti (che si traducono poi in un ingresso o in un drink gratis), devono “farsi le ragazze più grosse” della discoteca (o della spiaggia). Ecco spiegato il 'boiler', appellativo rivolto alle giovani malcapitate che si vedono 'adescare' sulla pista dagli sfidanti, mentre un amico li filma di nascosto, per poi ritrovarsi in video postati sulla piattaforma - ovviamente senza il loro consenso, è un optional - sentendo il ragazzo raccontare come l'aver ballato con uno 'scaldabagno' gli abbia fatto vincere la prova. E l'abbia fatto sentire il migliore, il più macho, il più virile. Peccato che quella prova sia un concentrato di body shaming, bullismo e misoginia a dir poco raccapricciante.
boiler summer cup
La nuova, vergognosa, challenge su TikTok invita i ragazzi a sfidarsi 'adescando' in discoteca o in spiaggia "le ragazze brutte e grasse"

La challenge

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