Il momento più bello: quello di una gravidanza. Il momento più brutto: quello della diagnosi di un tumore. Nella vita di Carolina Marconi, attrice e showgirl, ex Grande Fratello, questi due momenti sono coincisi, e da questo viaggio doloroso, intriso però di vicinanza e amore, di famiglia, di forza di volontà e di speranza, è nato il libro che è un inno alla vita "Sempre con il sorriso. La storia della mia battaglia più difficile" (Piemme edizioni). Nelle cui pagine accompagna passo dopo passo il lettore in questi momenti difficili che ha affrontato avendo sempre al suo fianco il compagno e il sostegno della sua famiglia, che non l’ha lasciata sola mai neppure un solo istante, a partire dal momento della diagnosi.
Il diritto all'oblio per il passato oncologico
Carolina è guarita e ha un altro obiettivo: diventare mamma. Per farlo, si sta impegnando per cambiare le regole in tema di adozione, diventando paladina della battaglia degli ex pazienti oncologici. Ha condiviso la propria esperienza sui social accendendo i riflettori sulle difficoltà che incontra per diventare genitore adottivo chi, come lei, ha avuto un tumore. Difficoltà che si incontrano anche per accendere un mutuo o rinnovare una polizza vita. La Fondazione Aiom, l’associazione italiana di oncologia medica, per la legge sul diritto all’oblio ha lanciato una raccolta firme che vuole stabilire un limite, che deve essere uguale per tutti, dopo il quale nessuno deve più chiedere conto del proprio passato oncologico a una persona. Quello scritto da Carolina è un racconto duro e allo stesso tempo delicato, frutto della straordinaria capacità di non mollare mai nonostante tutto. Della forza e della determinazione delle donne. Tutto inizia quando Carolina insieme al compagno sognano e progettano un figlio, come capita alle giovani coppie innamorate che vogliono creare una famiglia. Quando però Carolina non riesce a rimanere incinta, inizia a fare delle visite di controllo. A quel punto, i sogni della futura gravidanza si scontrano con una realtà crudele: la mammografia mostra la presenza di un tumore al seno. A quel punto Marconi inizia il viaggio più doloroso, e si incammina per una strada non facile, piena di cure, insidie e di incognite, una strada lunga e dalla meta incerta. Decide di combattere con il sorriso, animata dalla certezza che il suo bambino l’abbia salvata ancora prima di venire al mondo.Carolina, come ha reagito alla diagnosi del tumore? "Ho detto a me stessa: 'Voglio un figlio, non ho tempo per un tumore'. Ho capito che dovevo accettare l’inaccettabile e mantenere la calma. E così ho trovato in me una forza che non avrei mai immaginato di avere. L’indomani ho asciugato le lacrime e ho combattuto la mia battaglia". Come ha affrontato questa battaglia? "Grazie ad Alessandro il mio compagno, alla mia famiglia, e grazie a tutti coloro che mi vogliono bene e mi sono stati e continuano a essermi vicino. Tutte queste persone mi hanno aiutato a reggere questo tipo di stress, mi hanno permessa di ritornare me stessa e non hanno mai permesso alla malattia di rubarmi la voglia di vivere". Cosa ha imparato da questa vicenda? "C’è un’espressione su cui, con la malattia, ho cambiato completamente opinione. È quella che dice: 'È il momento giusto'. Prima, il momento giusto era un criterio nel momento in cui andavo a prendere determinate decisioni, che potevano riguardare un trasloco, il lavoro o un viaggio. In pratica nel percorso della vita ogni passo andava collocato nel posto giusto, e anche i figli non facevano eccezione. Ora invece ho imparato che per fare qualcosa che desideri davvero è sempre il momento giusto. E non bisogna rimandare mai l’amore, non ne vale la pena". Il suo libro dà voce anche alle difficoltà che affrontano i pazienti oncologici "Ci sono tante persone guarite dal cancro che non possono accedere a un mutuo e neppure adottare un bambino, e questo non è giusto. È una discriminazione, sapere di essere considerata non idonea mi ha ferito. Io sono guarita e desidero diventare mamma".Visualizza questo post su Instagram